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Il sabato sera fra amici (Giada, la santarellina - parte 9)


di consi
14.02.2020    |    4.009    |    3 9.9
"Te invece?" "Per ora nulla, speravo di essere invitata da qualche parte ma Giulia si vede col suo ragazzo e tu sei coi tuoi amici" "Se..."
Durante il pranzo, non riuscii a parlare molto con mia mamma per la presenza di Giulia. Avevo mille domande: perché l'alito le odorava di sborra? Cosa stava facendo prima che entrassimo? Si era scopata i due asiatici?
Provai a immaginarmi mia madre alle prese con due cazzi, mentre li succhiava, mentre si faceva scopare, magari anche in una doppia... L'idea mi eccitava da morire. E papà?? Si stavano lasciando? Era d'accordo? Anche lui aveva delle amanti?

Tornai a casa con mille dubbi, non riuscivo nemmeno a concentrarmi, ma l'indomani avevo il compito di letteratura e mi costrinsi a studiare. Tra libri e messaggi con Ettore e Giulia, si fecero le 19 ed erano rientrati sia mamma che papà. Dovevo assolutamente parlare con mia madre, dovevo sapere. Dopo cena, mio padre crollò sul divano davanti alla partita del venerdì sera e io potei andare finalmente da mia mamma.
"Immagino tu abbia molte domande, dopo oggi pomeriggio"
"Beh... Si. Lì per lì ero quasi eccitata. Poi, però, ho avuto mille dubbi. Cioè, hai tradito papà?"
"Giada, tradimento è una parola grossa. Amo tuo padre, ma..."
Papà si risveglio dal torpore e inveì contro l'arbitro per un presunto fallo.
"Ne parliamo quando tuo padre non c'è, ok?"
Mi accarezzò la guancia.
"Mamma... Dimmi solo una cosa... Divorzierete?"
"Giadaaaa, ma certo che no! Io sono felice con tuo padre... Ti spiegherò, te lo prometto!"
Finita la partita, papà se ne andò subito a letto ed io ero in bagno a lavarmi i denti. Mamma mi raggiunse con un pacchettino.
"Oggi il corriere ha portato questi al lavoro"
Aprii il pacchetto e dentro trovai un paio di occhiali da vista uguali a quelli di mamma.
"Ti piacciono?"
"Siii! Grazie!"
"Proviamoli insieme, vediamo come stiamo!"
Li indossammo e... Cazzo! Eravamo proprio fighe!!
"Wow! Siamo carine eh!" Mia madre si mise dietro di me e cominciò a toccarmi i capelli.
"Ora immagina di essere davanti a un bel maschio, di farti possedere da lui..."
"MAMMA!"
"Cosa?! Non era per questa ragione che volevi gli occhiali? Per essere più porca?" Avvicinò la bocca al mio orecchio e mi strinse i capelli in una coda.
"Per farti possedere da qualche bel fusto. Chiudi gli occhi e immagina... Un bel cazzo di fronte a te, tu che lo lecchi tutto, te lo assapori, lui che te lo sbatte in faccia e ti mette fuori posto gli occhiali. Tu che, da brava maestrina del sesso, te li rimetti a posto... Non sai quanto tutto ciò ecciti i maschietti"
Io con gli occhi chiusi immaginai tutto ciò e cominciai a eccitarmi: "Oooh mamma..."
"Poi si mette dietro di te. Tu che sei completamente nuda" Mi faccio sfilare la maglietta e il reggiseno. "Lui ti apre le gambe e ti penetra con tutto il suo uccello durissimo. Avanti e indietro, avanti e indietro"
Col bacino cominciò a muoversi sul mio culo. In uno dei movimenti, colpì il plug ancora infilato nel mio ano. Mi ero talmente abituata ad averlo, che mi ero scordata che lo stavo ancora indossando.
"Mmmm... E questo? Vuoi cominciare a farti scopare nel culetto?"
Mi morsi le labbra e, sorridendo, annuii.
"Brava la mia bimba. Allora immagina che te lo sbatte proprio nel culo, sempre più forte e più in profondità" Continuò a muovere il bacino facendo pressione sul plug.
"Oooooooh mamma..."
"Ma sai qual è la cosa più bella del farlo con gli occhiali?"
Feci cenno di no con la testa.
"La scena finale. Quando tu hai appena avuto un orgasmo devastante e ti inginocchi davanti a lui che ha ancora il cazzo gocciolante dei tuoi umori. Te che lo succhi tutto e assapori tutto il sesso appena fatto... E poi alla fine lo fai sborrare su tutta la tua faccia. I tuoi occhiali che vengono colpiti, te che puoi solo vedere bianco e sentire la sborra colpirti e colarti sulla faccia. Quando ha finalmente finito di schizzare, ti levi gli occhiali e lecchi tutta la crema sulle lenti, la ingoi tutta e poi gli pulisci il cazzo. Buonanotte amore"
Mi leccò il collo e lasciò il bagno. Io restai li, piegata con gli occhi chiusi, per almeno altri tre minuti. Quando mi ripresi ero ancora bagnata come una fontana e corsi a letto. Senza levarmi gli occhiali, scartai il vibratore nella scatola, inserii le pile, mi misi sotto le coperte e diedi libero sfogo alla fantasia di mia mamma, scopandomi la figa.

La mattina dopo mi svegliai che avevo ancora il plug nel culo. Me lo tolsi, lavai bene il buco, lo lubrificai ed infilai quello di medie dimensioni. Feci un po' di fatica, ma rilassandomi e masturbandomi, riuscii a farlo entrare. Inforcai gli occhiali e andai a scuola.
Nell'autobus, sentivo ogni buca e ogni vibrazione nel culo. Arrivai a scuola che ero bagnata fradicia dall'eccitazione. Andai direttamente da Ettore.
"Allora oggi torni in autobus con me?"
"Mmm... Ammazza che figa che sei con gli occhiali! Si, certo!"
"Grazie! Poi stasera sei libero?"
"Pensavo di vedermi con gli amici. Avevi in mente qualcosa?"
"Boh... A dire il vero no. Devo anche sentire Giulia"

Il compito andò abbastanza bene, qualche dubbio qua e là, ma non speravo in un voto altissimo. Presi il telefono e cominciai a organizzarmi la serata.
"Giulyyy. Che fai stasera?"
"Pensavo di vedermi con Alex, anche se non penso che dureremo ancora a lungo"
"Ti sei già stufata?"
"Si, non ho voglia di storie, mi conosci. Un paio di settimane sono più che sufficienti. Te che fai?"
"Boh, ho sentito Ettore ma dice che si vede coi suoi amici"
"..."
"Giulia... Non dirlo"
"Daiiii! A te non va?"
"Ma sono gli amici di Ettore! Magari lui si vergogna anche! Non so nemmeno quanti sono e chi sono"
"Vabbe, almeno informati e poi decidi. Magari chiedi mentre glielo stai succhiando, così ti invita lui direttamente"
"Ma da sola con più ragazzi? Non so se ce la faccio... Non potresti venire anche tu, eventualmente?"
"Vabbe ora vedo che fare con Alex. Intanto te fatti invitare da Ettore"
"Ok ok..."

Ci sedemmo sul bus in una delle ultime file. Al sabato c'era sempre meno gente del solito e, per fortuna, eravamo soli in quel punto. Per tutto il tempo non facemmo altro che baciarci e stuzzicarci.
"E tu dopo vorresti studiare, eh?"
"Vuoi infilarmi il tuo bell'uccello su per il culo o vuoi solo sognare di farlo?"
Gli toccai il pacco e lo sentii bello duro.
"Cazzo, te lo sfonderei anche qui sull'autobus..."
Dopo la solita mezz'ora di strada, scendemmo e andammo verso casa.
Appena varcata la porta, l'avevo già spinto contro il muro e mi lanciai sulle sue braccia per baciarlo.
"Giada, sei tu?"
Mia mamma era in cucina. CAZZO.
"Si mamma, sono io. Sono con Ettore, il ragazzo che mi aiuta a matematica"
"Ah bene. Metto un po' di pasta anche per lui"
Si presentarono e si scambiarono due chiacchiere.
"Clara, dovrei usare il bagno"
"In fondo a destra..."
"Niente succo in faccia oggi?" Aggiunse sottovoce.
"Mamma!!"
"Beh, l'hai portato a casa... Te lo farai schizzare dopo, ahahahah! Tranquilla, ho una riunione tra un'ora. Stasera esci?"
"Oh dio.. Forse, vedo cosa fanno Giulia ed Ettore, anche se credo che lui vada coi suoi amici"
"Vabbe, te divertiti"
Ettore tornò dal bagno: "Wow, devo dire che sembrate quasi sorelle!"
In effetti ci somigliavamo parecchio. Entrambe indossavamo gli occhiali, io coi capelli sciolti, lei raccolti in uno chignon tenuto su con una matita, io con leggings e maglietta scollata, lei in tailleur e camicia scollata.
" Ahaha, troppo gentile. Ragazzi io vado a lavoro. Divertitevi!"
"È simpatica... Ed è anche una bella donna..."
"Stai facendo un pensierino su mia madre?"
"E?! Cosa?! Pff... No!"
"Mia madre ti eccita!!"
"Beh è una bella donna..."
Scoppiai a ridere e lo baciai appassionatamente. Ero eccitatissima dal viaggio sul bus e dalla sua bocca passai alle sue gambe: volevo il suo cazzo. Gli slacciai i pantaloni, glielo tirai fuori e, dopo una rapida leccata, me lo infilai tutto in bocca.
"Oooh Giada... Proprio non resisti eh!"
"Mmmm no! Non riesco più a stare senza cazzo!"
Gli presi le gambe e mi spinsi l'uccello fino in gola. Lui mi prese i capelli e cominciò a scoparmi la bocca.
"Ciao ragazzi! A dopo!"
Cazzo! Mia madre era ancora a casa.
"Mmm... Ciao mamma, a dopo!!
"Oddio! Ma non era uscita??"
"Eh... A quanto pare no ahahah! Ma tranquillo, lo sa che mi vedo con te"
"Ok, anche se mi fa un po' strano"
"Mmm... Tranquillo, davvero! Dai, ora vieni che voglio il tuo antipasto prima della pasta!"
Mi prese la testa e ricominciò a scoparmi con forza. Sentivo il suo cazzo arrivarmi fino in gola e la mia figa bagnarsi sempre di più per l'eccitazione. Dopo un paio di minuti, lo tirò fuori e mi schizzò tutta la sborra sulla lingua.
"Mmm buonissima! Grazie tesoro" E lo baciai con tutta me stessa.

Mangiammo e cominciammo a studiare, volevo davvero arrivare a prendere un bel voto. Dopo un'oretta, facemmo una pausa.
"Allora stasera ti vedi coi tuoi amici?"
"Si, andiamo a casa di uno, mangiamo una pizza, qualche gioco alcolico, forse play e poi a casa"
"Serata fra soli maschi?"
"Si, ogni tanto ci sta. Te invece?"
"Per ora nulla, speravo di essere invitata da qualche parte ma Giulia si vede col suo ragazzo e tu sei coi tuoi amici"
"Se ti va, puoi venire con me, ma siamo tutti maschi. Non so quanto tu possa sentirti a tuo agio"
"Maschi e alcool? Ti assicuro che finirei in ginocchio tra le vostre gambe ahahah"
"Ahahahah non ti basto io?"
"Ettore, hai un pisello meraviglioso, ma ultimamente ho proprio fame di cazzo. Ti posso assicurare poi, che con un po' di alcool in corpo, sarei capace di tutto"
"Beh... Ripeto: se ti va, a noi farà solo che piacere!"
"Sento Giulia e ti dico"
Presi il telefono e, scrivendo a Giulia, mi immaginai fra sei cazzi, tutti concentrati su di me a soddisfarmi, uno dopo l'altro.
"Fanculo, ora voglio il tuo uccello!"
Dicendo ciò, lo feci alzare in piedi, lo spogliai completamente, lo buttai sul letto e mi dedicai a succhiargli interamente il cazzo. Tra una pompata e l'altra, mi spogliai anch'io e mi impalai sul suo pisello.
"Oooh siiii! Finalmente..."
"Oooooh Giada!! Ma la sento diversa dall'altra volta o sbaglio?"
"Ah si, giusto"
Mi alzai e gli mostrai il culo col plug dentro.
"Mi sto preparando per il bel voto..."
"Brutta troia che non sei altro! Vieni qua!!"
Ridendo mi prese di forza e mi baciò appassionatamente, poi mi mise a pecorina e mi scopò con tutta la forza che aveva in corpo.
"Oooooooh siiiii sfondami! Fammelo sentire tutto!"
"Oooh Giada! Cazzo, quanto sei porca con sto brillante nel culo! Stasera vuoi farti scopare da tutti e sei, allora?"
"Oooooh si! Tutti quanti a darmi piacere, a fottermi, non vedo l'ora..."
Ettore mantenne quel ritmo forsennato e io godevo sempre di più. Mi sentivo veramente piena col suo cazzo in figa e il plug nel culo. Mi chiedevo come sarebbe stato avere due uccelli dentro, un terzo magari in bocca. Mi eccitavo sempre di più e tra una spinta e l'altro urlai un orgasmo potentissimo. Ettore mi prese e mi mise in ginocchio. Dopo pochi secondi, mi ritrovai 4 schizzi bianchi su tutta la faccia, occhiali compresi. Li presi e li leccai golosamente.
"Mmm mia madre aveva ragione. È fighissimo farsi sborrare in faccia con gli occhiali addosso. Stasera voglio tutta la sborra in faccia, sappilo!"
"Aspe aspe... Tua madre?"
"Si... Storia lunga. Allora studiamo?"
Studiammo un altro paio d'ore prima di cominciare a prepararci per la serata.

"Giulyyy. Stasera sarò impegnata con sei cazzi. Te che fai? Vieni a darmi una mano?"
"Va bene se vengo dopo cena? Mi libero di Alex e ti raggiungo"
"Ok, cercherò di non iniziare la festa troppo presto"

Mi vestii con un paio di leggins, una canottiera mooooolto scollata e... Niente intimo. Avevo detto a Ettore di non dire nulla ai ragazzi, solo che sarebbe venuta una ragazza e forse una sua amica.

A cena tutti erano molto timidi, sembrava quasi si vergognassero e non mettessero in mostra la loro spontaneità. Dopo la prima birra cominciarono a sciogliersi e dopo la seconda cominciarono a ridere e a scherzare anche coinvolgendomi. Erano tutti abbastanza carini e non vedevo l'ora di essere fra le loro gambe. Io e Ettore ci scambiammo spesso degli sguardi complici. Dopo cena decidemmo di giocare al gioco dell'oca alcolico: il classico gioco da tavolo ma, per ogni casella raggiunta, qualcuno doveva bere. Io cominciai a prendere molta confidenza con tutti e, spesso e volentieri, tutti mi facevano bere uno shot di qualche superalcolico. Nonostante lo stomaco pieno, ben presto mi sentii alticcia e cominciai ad essere più... Aperta. Mi appoggiavo a chi era seduto accanto a me, toccavo le gambe, mi facevo toccare. La serata stava prendendo la piega giusta. Una delle caselle su cui finì Ettore diceva: "inventa una nuova regola"
Ettore: "Oooh questa mi piace! Allora, chi beve deve leccare il collo a Giada!"
Io, mezza ubriaca ed eccitata, risi: "Ahahah! Ok, andata! Ma se devo bere io?"
"Scegli qualcuno da leccare e noi scegliamo cosa devi leccare"
"Mmm andata!"
Bravo Ettore, finalmente!
I primi a bere furono due suoi amici che mi leccarono a turno il collo, poi fu il mio turno che scelsi il ragazzo più timido: Piero, così che si sciogliesse un po'.
"Inizia col collo, dai!"
Mi avvicinai a lui, mi misi sulle sue gambe e cominciai a leccargli e succhiargli il collo. Dopo una trentina di secondi, mi alzai e tornai al mio posto. Nel turno successivo bevvero i due ragazzi seduti accanto a me, nel mentre suonò il campanello e Ettore andò ad aprire. I due cominciarono a leccarmi il collo, uno per lato. Io strusciai le mani sulle loro gambe e le strinsi.
"Mmmm ragazzi..."
Giulia: "Però! Vedo che ti stai divertendo!"
Giulia si presentò all'ingresso della sala.
"Ce l'hai fatta!! Vieni!! Devi recuperare tutto il gioco!"
Presentai la mia migliore amica a tutto il gruppo e cominciammo a farla bere.
"Quanti turni abbiamo fatto, più o meno?"
"Sette? Otto?"
"Ok, allora lancia il dado per 8 volte e per ogni casella segui le istruzioni"
"Dopo il settimo lancio, però, anche per lei scatta la regola eh!"
"Quale regola?"
"Semplice: chi beve deve leccare il collo a me... A sto punto punto anche a te. Se dobbiamo bere io o te, scegliamo chi leccare e loro ci dicono dove"
"Mi piace!"
In rapida successione lanciò il dado per 7 volte e bevve almeno uno shot per ogni lancio. All'ottavo le toccò bere un'altra volta.
"Ora a te la scelta, chi vuoi leccare?"
"Mmm.. Tu! Come ti chiami?"
"Giovanni"
Aveva scelto il ragazzo più alto e muscoloso.
"E cosa vuoi farmi leccare, Giovanni?"
Lui si levò la maglietta mostrando fieramente addominali e pettorali.
"A te la scelta"
A Giulia si illuminarono gli occhi. Si inginocchiò ai piedi di Giovanni e cominciò a leccargli tutti gli addominali. Li leccò uno ad uno e salì fino al petto molto lentamente. Passò bene la lingua anche sui pettorali e arrivò fino al collo.
"Mmm, bel fisico"
E si rimise a sedere.
Al turno successivo bevve Giovanni che ricambiò la leccata a Giulia su collo e petto. Nel turno successivo, Piero dovette aggiungere una nuova regola.
"Mi dispiace ragazzi, ma sono dell'idea che le donne debbano avere i nostri stessi diritti: anche loro potranno decidere dove farsi leccare!"
Io e Giulia accogliemmo la sua dichiarazione con un applauso.
Nel turno successivo toccò bere a un altro ragazzo, Alessandro.
"Giada, dove vuoi farti leccare?"
Io, con nonchalance, abbassai le spalline della canottiera liberando il seno: "Tutte tue"
Ad Alessandro non parve il vero. Si buttò sulle mie tette e ne succhiò prima una e poi l'altra. Io lo guardai eccitata e gli accarezzai la testa. Al turno successivo mi capitò la casella "bevi con un compagno"
"Giulina, chi lecchiamo adesso?"
"Io leccherei chi ci ha invitato qui stasera, per ringraziarlo"
"Giusto!! Ettore, cosa ti lecchiamo?"
"Beh, siamo arrivati a questo punto..."
Si abbassò i pantaloni e le mutande, tirando fuori il cazzo bello barzotto.
"Giulia, tu mi lecchi l'uccello, Giada le palle"
Io e Giulia ci guardammo soddisfatte, bevemmo il nostro shot, ci inginocchiammo fra le gambe di Ettore e cominciammo a darci da fare con le nostre lingue. Io gli succhiai bene le palle e Giulia leccò ogni singolo centimetro del cazzo di Ettore. Quando il suo uccello fu bello duro, smettemmo di leccarlo. Il turno successivo anche Giulia si fece succhiare le tette. Ettore lanciò i dadi e dovette scegliere anche lui un compagno.
"Giulia, sarai la mia compagna di bevute, dove ti devo leccare?"
"Tu mi hai fatto leccare il cazzo, ora devi ricambiarmi"
Si levò pantaloni e mutandine e liberò la sua figa depilata.
"Io invece voglio leccare Giovanni"
Anche Giovanni si levò pantaloni e mutande e offrì il suo uccello a Giulia che se lo infilò subito in bocca. Lo spettacolo era altamente eccitante e con la coda dell'occhio vidi Alessandro sistemarsi il cazzo nei pantaloni.
"Perché non te lo liberi? Posso bere anche se non è il mio turno"
Mi feci uno shot di rum, gli abbassai i pantaloni e mi inginocchiai a succhiargli il cazzo. Dopo pochi secondi avevo tre ragazzi intorno a me coi pantaloni abbassati pronti a farsi spompinare. Giulia invece era a gambe aperte, con Ettore impegnato nella sua figa, e con due uccelli che si alternavano in bocca.
Io passavo da un cazzo all'altro e quelli che non succhiavo venivano masturbati. I miei maschi cominciarono a toccarmi e a spingermi la loro testa contro i loro uccelli. Tra una pompata e l'altra, mi levarono la canottiera e rimasi con le tette al vento. Io sputavo sui loro cazzi e succhiavo, sempre di più e sempre più in profondità. Dopo qualche minuto mi sentii prendere la testa e mi ritrovai davanti la figa di Giulia.
"Ora leccala anche a me, troia!! Vedete ragazzi... Dovete trattare Giada come la peggiore delle puttane, perché a lei piace tanto!"
Mi spinse la testa contro la figa e mi costrinse a leccarla tutta. Io le strinsi le gambe e succhiai tutti i fluidi che scendevano dalla sua figa grondante. Giulia invece aveva di nuovo la bocca occupata da tre cazzi e gemeva tra una pompata e l'altra. Quando la sua figa fu bella calda e bagnata dalla mia saliva, mi spinse via e io mi ritrovai coi miei tre cazzi di nuovo da succhiare. Stavolta furono molto più propositivi e disinibiti. Mi prendevano la testa e mi scopavano la bocca, mi sbattevano le loro verghe in faccia, mi strozzavano coi loro cazzi. Io guardavo i loro volti concentrati, il piacere nei loro occhi, capivo quale potere aveva la mia bocca su di loro, capii che potevo comandarli solo con l'uso della mia lingua: non erano loro che mi scopavano, ero io che permettevo di farmi scopare... E questo mi eccitava tremendamente. Guardai Giulia: era a gambe aperte sul tavolo che si faceva scopare potentemente da Giovanni, mentre con le mani segava Ettore e Piero.
"Ma invece qui, non c'è nessuno che vuole scopare me??" Chiesi ridendo.
Immediatamente venni alzata e messa a pecorina, mi abbassarono i pantaloni e scoprirono che ero senza mutande e col plug nel culo.
"Noooo raga!! Questa è zoccola proprio!"
"Ahahahah mi spiace ragazzi, ma il culetto è ancora off limits, magari la prossima volta"
"Ci accontenteremo!"
Alessandro si piazzò dietro di me e me lo sbattè tutto nella figa. Uno degli altri due ragazzi (Cesare) si mise davanti a me e mi riempì la bocca. Ale mi scopava fortissimo e ogni colpo mi faceva arrivare il secondo cazzo in gola.
"Oooooooh bravi ragazzi così!! Scopatemi forte!"
Sentivo il piacere salire a ogni colpo, il cazzo in gola che mi levava il respiro, l'altro che mi colpiva l'utero sempre più forte. Cominciarono a darsi il cambio: Giovanni e Cesare mi scoparono a turno mentre lo succhiavo a Piero. Alessandro e Dario (l'ultimo ragazzo) andarono da Giulia. Ettore uguale, poteva scopare me quando voleva, quella sera voleva solo Giulia.
Tutti quei cazzi, dal più lungo al più corto, dal più piccolo al più grosso, dal più peloso a quello completamente rasato... Persi pure il conto degli orgasmi. Fummo scopate in ogni posizione possibile: sdraiate, piegate, in piedi, sopra, sotto... Quando i maschi arrivavano vicini all'orgasmo, li fermavamo e passavamo al cazzo successivo. Piero cominciò a fare qualche video della serata e noi fummo ben contente di essere riprese. Giulia cominciò anche a farsi scopare nel culo. Il primo fu Giovanni, lei aveva decisamente una cotta per lui; successivamente, tutti sfondarono il culo alla mia amichetta. Chiunque passava dal suo ano, poi passava alla mia bocca a farsi ripulire il cazzo.
Giulia: "Giuro che la prossima volta ricambio il favore! Ahahahah"
Io: "Zitta e godi, troia!"
Il massimo lo raggiunse lei quando volle fare la doppia penetrazione. Fece sdraiare Ettore, gli si mise sopra, si fece inculare da Giovanni, cominciò a succhiare Alessandro e a masturbare Cesare e Dario. Io la guardai incantata. Cinque cazzi tutti per lei, che le riempivano ogni buco ed ogni spazio. Piero le fece il video riprendendo da vicino tutti i suoi orifizi. Quando raggiunse l'orgasmo, si accasciò sul pavimento distrutta dal piacere. A quel punto, tutti si girarono verso di me.
"Oooooooh siiiii! Ora siete tutti miei!"
Mi ritrovai inginocchiata con sei cazzi da soddisfare tutti intorno a me. Cominciai a succhiarli e a segarli uno dopo l'altro. Tutti si lottavano un posto per la mia bocca e io ero al settimo cielo.
"Allora, ragazzi... Pronti a sborrare?"
Tutti urlarono il loro assenso.
"Allora riempitemi la faccia! Voglio avere tutto il viso pieno della vostra crema, della vostra sborra!!"
Giulia mi raggiunse e mi aiutò a far venire tutti i cazzi su di me.
Il primo a sborrare fu Alessandro che con tre schizzi non molto densi mi colpì guancia e occhiali. Gli ripulii la cappella e passai quelli successivi. Dopo vennero, in contemporanea, Cesare e Dario che mi riempirono uno da un lato e uno dall'altro. Il quarto a venire fu Piero che aveva sempre il telefono in mano a riprendere tutta la scena. Fece solo un paio di schizzi neanche molto densi che mi presero la fronte e i capelli. Gli ultimi a sborrare furono Ettore e Giovanni, i nostri preferiti. Giulia li segava e li succhiava entrambi per farli venire il prima possibile. Anche loro schizzarono quasi contemporaneamente e furono le sborrate migliori: almeno 4 o 5 spruzzi ciascuno che mi riempirono completamente la faccia. Fortuna che avevo gli occhiali. Giulia pulì i due cazzi, poi mi prese la testa e mi baciò follemente. Dalla bocca passò a leccarmi tutta la faccia e portare via tutta la sborra. Io mi presi gli occhiali e leccai le lenti completamente piene, poi col dito recuperai tutta la crema lasciata da Giulia. Con le bocche piene di sborra, cominciammo a baciarci e scambiarcela sulle nostre lingue. La succhiai tutta nella mia bocca, mi alzai appena sopra di lei e le feci aprire le fauci. Lentamente, feci colare tutta sborra dentro di lei. Giulia accolse con molto piacere questo trattamento e mi ricambiò il favore. Ce la scambiammo più volte fino a quando non ce la dividemmo da brave migliori amiche e la ingoiammo.
"Allora ragazzi... Siamo state brave?"
"Bravissime!!"
"Due troie meravigliose!"
"Da rifare!"
"Mamma mia poi... Il culo di quella..."
Io: "Ok ok... La prossima volta avrete anche il mio di culo..."
Tutti urlarono gioiosamente. Maschi...

Tornai a casa per le due e trovai mia mamma che si stava bevendo un tè in salotto davanti alla TV.
"Ehi! Dove sei stata allora?"
"Io e Giulia siamo state a casa di questi ragazzi"
"Aaaaah divertite tanto?"
"Oh si! Erano sei..."
"Però!! Divertite proprio parecchio!"
Arrossai e sorrisi imbarazzata.
"Ah mamma... Grazie per il consiglio sugli occhiali. È stato molto utile oggi"
Si alzò e venne verso di me, vicino al mio viso. Inspirò col naso...
"Mmm, tutti sulla tua faccia?"
Annuii sorridendo.
"Te invece?"
"Io ho avuto una riunione con dei clienti tedeschi. Questi erano fissati con le tette" Si levò la giacca e si sbottonò la camicia.
"E alla fine hanno voluto schizzare qui a tutti i costi" Si slacciò il reggiseno e mi mostrò la sua terza perfetta impiastricciata di sborra. Io guardai le sue tette ipnotizzata.
"La vuoi?"
"Posso?"
Lei allargò le braccia e mi accolse nel suo seno. Io aprii la bocca e leccai tutta la sborra di quei tedeschi. Era fredda e amarognola, ma berla dalle tette di mia madre la rendeva perfetta. Le succhiai il seno, i capezzoli, li resi belli duri.
"Brava figlia mia, lecca e ingoia tutta la sborra. Mamma l'ha conservata tutta per te"
Quando non ci fu neanche più una goccia bianca mi staccai finalmente dal suo seno.
"Grazie madre"
"È stato un piacere, credimi. Ora va a letto, con sei cazzi devi essere distrutta..."
"Tu ne sai qualcosa?" Chiesi incuriosita ed eccitata.
"Un giorno te lo racconterò"

Continua...

Accetto come sempre critiche e suggerimenti.
Grazie a tutti, in questi giorni ho ricevuto tantissimi messaggi e commenti.
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