orge
L'evoluzione di una piccola santarellina (parte 7)
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22.01.2020 |
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"Anche lui prese a baciarmi il collo, me lo succhiò, poi abbasso le spalline del vestito e mi liberò le tette..."
Il giorno dopo, a scuola, ero tutta dolorante. A ripensare al giorno prima, mi bagnavo a mi scaldavo subito ma sentivo un forte bruciore. L'avevo usata troppo, ahahahah.Guardai Claudio, mi immaginai come potesse essere il sesso con lui. Guardai il vicepreside e mi immaginai tra le sue gambe a farmi perdonare per un ritardo non giustificato. Ormai riuscivo a pensare solo al cazzo. Guardai il professore di matematica con il compito in mano e mi immaginai a pecora, davanti a lui, a guadagnarmi un bel voto.
"Aspetta... Compito?! E chi cazzo ha studiato in questi giorni!! Poi matematica... Sono una frana a matematica! Ok ok, non demordiamo. Ora mi rilasso e mi invento qualcosa"
Guardai il compito.
"Sono fottuta"
Con la morte nel cuore e senza speranze, mi guardai intorno alla ricerca di una manna...
"Ma certo! Ettore!"
Ettore era il ragazzo col banco più vicino. Ragazzo, un po' impacciato, silenzioso ma simpatico. Uno di quelli che c'è o non c'è, tu non te ne accorgi. Però aveva due gran pregi: era dannatamente bravo a matematica ed era il dio dei compiti e dei bigliettini.
"Pppsss Ettore! Psss!"
"Oh Gia, dimmi!"
"Sai qualcosa??"
Mi mostrò il foglio con metà degli esercizi fatti.
"Ma come cazzo... Mi aiuti?" (sguardo dolce da cagnolina bastonata)
Faceva sempre finta di essere scocciato quando gli chiedevano aiuto, ma adorava venire in soccorso delle persone.
"Madonna... Aspe!" Finì di scrivere un esercizio e armeggiò con un ferro che teneva insieme il banco. Dal nulla tirò fuori un bigliettino con delle formule sopra e ci scrisse sopra qualcosa.
Io lo guardai estasiata: "Ma da dove cazzo l'hai tirato fuori"
"Sssshhh" e mi passò il bigliettino.
Lo aprii: "queste sono le formule per gli esercizi 1-4-5-6-9. L'altro te lo do dopo"
Mi si illuminarono gli occhi e cominciai a buttare giù due numeri. Solo a metà esercizio capii che, in matematica non basta avere le formule, bisogna anche saperle usare. Provai comunque a fare tutti gli esercizi e qualcuno aveva anche un risultato che poteva sembrare realistico! Ettore si alzò e consegnò il compito. Fece per tornare al suo posto ma il prof: "Chi ha finito esca senza fare rumore, tanto tra poco c'è l'intervallo"
NOOOOOOOO!! CAZZO!!
"Si, ok prof, posso solo prendere il telefono e il borsello?"
"Prego"
Lo guardai con occhi sognanti, pronta per ricevere il secondo bigliettino ma lui prese semplicemente ciò che doveva prendere e si avviò verso l'uscita. Lo guardai, tradita. Quando fu dietro il professore mi fece il gesto di alzare il foglio del compito.
"Ma che caz... E questo come cazzo l'ha messo qua?!!" mi trovai davanti il secondo bigliettino, completo di formule e spiegazione.
Finii il compito e lo raggiunsi al bar.
"Ora mi spieghi come cazzo hai fatto a passarmi il secondo biglietto!" gli dissi raggiante.
"Ahahahah magia! Non potevo dirti nulla perché il prof non smetteva un secondo di guardarmi. Te l'ho messo lì sotto quando mi sono alzato, te eri presa da un esercizio!"
"Grazie! Davvero, mi hai salvato la vita. Giuro che se prendo una sufficienza, te la do!" tanto ormai la davo a tutti, tanto valeva darla anche a chi mi aiutava!
"Ahahahah dai, scema, figurati!"
"Ahahah no davvero! Te la meriti!"
"Ahahaha allora prima vorrei un anticipo!" sembrava ancora troppo scherzoso ma ci provai comunque.
"beh, se vuoi l'anticipo... Appena inizia la prossima ora, io faccio finta di sentirmi male e tu fai finta di andare in bagno per un bisogno. A dopo" e gli scoccai un bacio sulla guancia.
Suonò la campanella dell'intervallo e tornammo tutti un classe. Per tutta la lezione successiva, Ettore non mi levava gli occhi di dosso. Non riusciva a credere a ciò che avevo detto. A essere onesti, non ci credevo nemmeno io. Un compagno di classe! Non uno qualunque che "chissà quando lo rivedo".
Suonò la campanella per il cambio dell'ora e al professore che stava entrando dissi che mi sentivo poco bene e mi mandò in bagno.
Lo aspettai fuori dal bagno per un paio di minuti: niente. Dopo 5 minuti ero ancora lì fuori: nulla. Quando stavo per tornare in classe, ecco che spunta dalla porta: "Oh scusa ma non mi lasciava andare"
Lo presi di forza ed entrammo nel bagno dei maschi e chiusi a chiave la porta.
"Allora.." dissi mettendo in mostra la mia scollatura, coperta solo da reggiseno e canottiera, e scuotendo i capelli. "Cosa vorresti come anticipo?"
Mi guardò bene il seno: "Intanto fammi vedere queste belle tette"
Senza fiatare, mi levai la cannottiera e mi sganciai il reggiseno. Alzai la mano coi miei vestiti penzolanti e li lasciai cadere a terra. Mi misi le mani sui fianchi: "Tutto qui?"
Ettore cominciò a prenderci gusto: "Oh no! Per niente! Ora ti inginocchi" cominciò a slacciarsi i pantaloni. "E mi ringrazi come si deve!"
Io lo guardai disgustata. Vidi nei suoi occhi sgretolarsi tutte le sue convinzioni. Pensò di aver fatto una grandissima stronzata e che ormai era con le braghe calate.
Dopo diversi secondi di imbarazzo, io sorrisi soddisfatta e mi inginocchiai tra le sue gambe.
"Oh cazzo! Mi hai fatto prendere un colpo!"
"Ti è venuta paura eh! Ahahahah!" gli presi il cazzo in mano e cominciai a masturbarlo.
"Eh cavolo... Sai che figura di merda!"
Lo sentivo sempre più dura e cominciai a leccarlo, continuando però a ridere per la sua faccia terrorizzata.
"Che cazzo ridi! Ahahah! Ti giuro mi sono cagato addosso dalla paura"
"Ahahahah! Beh, ora sono qui. Goditi il tuo premio"
Lo leccai bene prima di imboccarlo. Era un bel cazzo, nulla di eccezionale. Una leggera peluria alla base e odorava un po' di pipi, ma come biasimarlo, neanch'io mi immaginavo di essere in ginocchio con un cazzo in bocca alla 5° ora!
Diedi comunque il meglio di me tra sputi e lingua. Provai anche a infilarlo tutto in bocca e...
"Oooooooh cazzo! Lo prendi tutto fino in gola!!"
"Lo so, sono bravina, ahahah!"
"Fortuna che ti ho dato quei bigliettini, minimo ci prendi sette!"
"Mmmm dici?" Chiesi tra una succhiata e l'altra.
"Ooooh si! Devi essere proprio dura per aver preso di meno!"
"Allora facciamo così! (lecco tutta l'asta) visto che sei così sicuro di te (succhio bene la cappella), se prendo un voto tra 6 e 7 (gli lecco le palle, masturbandolo), ti faccio un altro pompino (ora gli succhio le palle). Se prendo più di sette (leccando risalgo tutto il cazzo fino alla cappella), scopiamo!"
" Oooooooh cristo che troia che sei! Però credo di meritare di più! Tra 6 e 7 una settimana di pompini, dal sette in su una settimana di sesso"
"Addirittura una settimana?"
"Te avresti un 7"
"... Andata!"
"E se prendi almeno 8?"
"Oh no! Impossibile! (lecco tutto intorno ai lati) Mai preso in vita mia un 8 a mate!" ricominciai a succhiare più in profondità.
"L'impossibile è solo un possibile che non è ancora accaduto"
"Però! Matematico e poeta??"
"I pompini mi aprono la mente!"
"Ahahahah... Ok ok! (sputo sul cazzo e sega veloce) Se ho prendo 8, ti do anche il culo! Tanto sono sicura!"
Alla parola "culo" il cazzo di Ettore ebbe un sussulto.
"Seriamente?? Oh cazzo! Sempre una settimana?!"
"Ahahahah guarda come sei contento! (ammiro la durezza del suo cazzo e succhio tutta la mia saliva) Guarda... Se prendo almeno otto, (me lo spingo fino in gola) ti do una settimana il culo, (lo metto tutto in gola e lo tengo per un secondo) due settimane la figa (tutto in gola e reggo cinque secondi) e pompini per tutto il mese! Non prenderò mai 8!" Glielo presi tutto in gola e ressi più che potevo. Sentii la saliva riempirmi la bocca e non riuscivo a respirare. Tossii sul cazzo e fui costretta a farlo uscire. Molta saliva mi colò sul mento e sulle tette
"Andata! Mamma mia che succhiacazzi che sei!!"
"Grazie! Ahahah! Adesso sborrami addosso, dai! Non vorrei arrivasse qualcuno!"
"Mmmm si! Dove ti piace prenderla, di solito?"
"Oh guarda... Dove vuoi tu tesoro, ormai la prendo ovunque!"
"Mmm vorrei sborrarti in faccia e farti tornare in classe con tutto il viso sporco!!"
"Saresti un gran bastardo ahahahah! Se vuoi farmi tornare in classe sporca di sborra, schizzami sulle tette. Io mi spalmo tutto addosso e torno in classe col petto bello appiccicoso!"
Il suo cazzo ebbe un altro sussulto che mi confermò quanto gli piacesse l'idea. Lo succhiai e lo masturbai più forte che potei.
" Dai, schizza tutto! Sborrami sulle tette e fammi tornare in classe tutta sporca di sperma!!"
" Oddio Giada! Sto venendo!! Sborro, Giada!! Oooooooh siiiii!!!"
Indirizzai il suo cazzo sul mio seno e tre schizzi di crema bianca e densa mi riempirono le tette.
" Mmm guarda qui quanta bella sborra! Senti com'è bella calda!!"
Pulii per bene il cazzo di Ettore, dopodiché presi a spalmarmi tutto lo sperma sui punti che sarebbero stati più visibili. Cercai di usarla tutta ma molta me ne rimase sui palmi delle mani. La raccolsi con le dita e la ingoiai tutta.
Mi rivestii e controllai la mia opera finale. Tutto il mio petto era luminoso e appiccicoso, in un paio di punti si vedeva ancora un po' di bianco.
"Cavolo che troia che sei! Non ti facevo così puttana! Come minimo, ora sarai anche bagnata fradicia!"
Lo guardai con aria di sfida e, senza dire nulla, mi sfilai pantaloni e mutandine, lanciandogli contro quest'ultime.
"Controlla tu stesso!"
Mi tirai su i pantaloni e, con un sorriso soddisfatto, me ne tornai in classe.
Durante il resto della lezione riuscivo a sentire l'odore dello sperma ma si confuse col sudore di 6 ore di scuola. Io ero seduta al banco accanto al muro: mi piaceva poggiarmici con la schiena così da potermi girare a guardare tutta la classe. Ettore, seduto dal lato opposto, non mi schiodava gli occhi di dosso. Per farlo eccitare, allora, lo guardavo e col dito prendevo un po' di bianco rimasto sul petto e me lo portavo alla bocca. Lui non riusciva a stare fermo sulla sedia e io, per eccitarlo ancora di più, mi giravo col busto verso di lui e gli mostravo i miei leggings bagnati dalla mia figa. Vidi un bel bozzo sui suoi pantaloni e, per la prima volta mi chiesi: "E se veramente avessi preso 8? Gli darò veramente il culo?"
Un brivido mi attraversò tutta la schiena.
"Si, glielo darei!"
A fine lezione, nella calca per uscire, me lo trovai dietro e mi strizzò bene il culo. Io gli sorrisi e mi avvicinai al suo orecchio: "Spero proprio di prendere un bell'8!" Gli sfiorai l'orecchio con la lingua e allungai il passo verso l'autobus.
Accesi il telefono e trovai un messaggio di Giulia.
"Amore mio, come stai? Io sono tutta un dolore ahahah!"
"Amore, tutto bene! Oggi ho avuto un compito di matematica. Un ragazzo mi ha aiutata a farlo e io, per sdebitarmi, l'ho portato in bagno e gliel'ho succhiato!"
"Ahahah sempre al lavoro eh!"
"Oh si! In più ho fatto una scommessa: se prendo almeno 7 gliela do per una settimana, se invece prendo 8 gli do anche il culo!"
"Mmm però!! Speriamo in un bell'8, allora!"
"Eh si!!"
"Ascolta Gia, ieri ci siamo dimenticati di prendere l'appuntamento col ginecologo. Te quando sei libera questa settimana?"
"Praticamente sempre. Te hai già fatto la visita? Potremmo andarci insieme"
"Devo ancora farla. Chiamo e ti dico"
Arrivai a casa e trovai solo mamma (direttrice di un noto albergo), papà era a lavoro (impiegato di banca).
"Ehi, madre! Giorno libero?" la chiamavo sempre così per scherzare.
"Si, figlia, ho fatto le polpette, contenta?"
"Mmm sì!!" Mi avvicinai per rubarne una.
"Sono bollenti, sta attenta! Cos'hai sul petto?"
PANICO
"Eeeehm.. Nulla! Sul bus ho bevuto un succo e me n'è caduto un po' addosso..."
"Mmm... Sarà! Non mi sembra succo, quello!" disse divertita: "Dai, va a lavarti che mangiamo! E GUARDA CHE HO AVUTO ANCH'IO 18 ANNI!" Aggiunse ridendo mentre andavo in bagno.
"Oddio mi ha beccata... Però non sembrava arrabbiata..."
Mangiammo parlando del più e del meno e andai in camera. Mancava una settimana alle vacanze di pasqua ed era tutta piena di compiti, così cominciai a mettermi anche sui libri.
"Tesoro, visita prenotata venerdì mattina. Purtroppo era l'unico momento disponibile perché poi parte una settimana per le festività. Una di noi si farà visitare dall'assistente. Era proprio l'ultimo buco libero, ti spiace?"
"No Giuly, va benissimo!"
La giornata trascorse veloce e, senza che me ne accorgessi, si fecero le 6. Papà era appena tornato e non avevo più voglia di studiare. Lo salutai e mi buttai sul divano a guardare qualche serie su Netflix. Misi su un episodio e arrivò un messaggio.
"Hai pulito bene il petto?" Era Ettore.
"Il petto si, ma tra le tette dovrei avere ancora qualcosa. Tu che dici?" Misi bene in mostra la scollatura e mi feci un selfie. Lo guardai: "Mmm posso fare di meglio"
Mi strinsi le tette, così da farle sembrare più grosse e riscattai. Ancora non mi piaceva,mancava un tocco in più. Sistemai la canottiera, strinsi le tette e tirai fuori la lingua così da leccarmi il labbro superiore. Inviai.
In quel momento entrò mia madre: "Fa attenzione, c'è tuo padre, di là!"
Mi sentii diventare tutta rossa e mi nascosi sprofondando nel divano.
"Cosa guardi di bello?"
"La solita serie, vuoi guardarla con me?"
"Devo stirare... Bel giorno libero eh! Mi metto qui dietro, ti spiace?"
"No, no"
Arrivò un messaggio: "Mmm, mi sembra di non vedere nulla ma dovrei avere una panoramica migliore!"
"Accontentati, mia madre è qui dietro di me" Volevo continuare a stuzzicarlo. Andai su internet e cercai qualche sito che parlasse del sesso anale. Feci un paio di screenshot e glieli mandai. I titoli erano fin troppo chiari: "Tutti i piaceri del sesso anale" e "Sesso anale e tutti i suoi segreti"
"Mi sto preparando per un bel voto..."
"Ah! Però! Così sicura di prendere un voto alto?"
"No ahahah! Assolutamente, però sperare non costa nulla!"
Mia madre uscì un attimo e io mi rimisi in posa, la stessa di prima, stavolta mentre mi mordo un dito.
"Giadaaa, se devi fare queste foto, vai in bagno" Mi rimproverò mamma. "Almeno lì non corri il rischio di farti beccare da tuo padre." Aggiunse sottovoce. Inviai la foto e riscomparii nel divano.
"Mmm quanto vorrei infilarci il cazzo in quella bocca"
"Ahahahah! Vedremo!"
Il resto della serata andò avanti così, tra serie TV e messaggi provocanti.
"Giuly mi sto trasformando in una gran troia!!"
"Ahahahah che stai facendo?"
"Sto inviando foto provocanti al ragazzo a cui l'ho succhiato stamattina. Sto pensando seriamente di dargli il culo. Te che fai?"
"Ahahahah! E te daglielo!! Che te ne frega!" Mi arrivò un suo selfie: nuda, piegata a pecorina su una scrivania, con un ragazzo dietro. La sua faccia sprizzava eccitazione da tutti i pori, mentre si mordeva il labbro superiore.
"Lo sto prendendo nel culo da Alex"
"Ma te sei sempre a scopare?? I tuoi non ti dicono nulla?"
"Ahahah rinfrescami la memoria, cosa hai fatto tu stamattina? Ai miei ho detto che ero fuori con un'amica. Ormai sono sempre fuori, non fanno neanche più domande"
"Ahahahah divertiti! Io vado a letto. Notte, baby!"
Ero in bagno e volevo mandare un ultimo messaggio spinto a Ettore. Mi spogliai completamente e mi misi davanti allo specchio, sopra il mobile del lavandino, che occupava quasi tutta la parete. Quale posa fare? Mi piegai sul lavandino stringendo le tette con le braccia poggiate sul marmo. Mmm mi piaceva ma dovevo avere un braccio libero per fare la foto. Mi misi in una posa semplice, mostrando le tette allo specchio e scattai. Troppo banale. Provai a guardarmi il culo attraverso lo specchio... Non era male! Scattai ma non mi piaceva la faccia.. Troppo concentrata. Vidi gli occhiali da vista che, ogni tanto, mia madre indossava: classici Ray-Ban a goccia. Li indossai e, a essere onesta, mi trovai proprio figa! Mi piegai sul lavandino e mi immaginai un bell'uomo dietro di me che mi scopava potentemente. Mi immaginai Greg e subito mi morsi il labbro inferiore per l'eccitazione. "Mmm dovrei proprio provare a farlo con gli occhiali!"
Mi rimisi davanti allo specchio e provai a farmi più foto, ma nessuna mi convinceva davvero. Provai a tirarmi su i capelli in una coda con un paio di ciuffi che mi ricadevano sul viso. "Mmm ci siamo!"
Mi appoggiai al lavandino senza stringere le tette e guardai l'obiettivo con aria di sfida. "Ancora non ci siamo"
Mi piegai di nuovo, ma stavolta immaginandomi qualcuno dietro. Pensai proprio a Ettore che me lo metteva tutto nel culo. Istintivamente chiusi gli occhi, aprii la bocca e scattai. PERFETTA.
Ammirai più e più volte quella foto: il mio viso da porca, gli occhiali, le mie tette, la figa nascosta dal mobile del lavandino. Mi eccitai nel vedermi così e iviai la foto. Ero bagnatissima. Mi sedetti sul gabinetto a gambe aperte e presi la mia spazzola. Misi il manico in bocca immaginandomi di succhiare un bel cazzo. Lo leccai, me lo infilai fino in gola ed ero pronta a darmi piacere.
"Giada hai finito lì dentro?"
Cazzo, mio padre!
Mi rivestii velocemente e buttai la spazzola nel cassetto.
"Si, ho fatto papà, entra pure"
"Cosa fai con gli occhiali della mamma?"
CAZZO. "Volevo provarli e vedere come mi stavano ahahah. Ti piaccio?"
"Si, stai bene!"
Mamma assistì a tutta la scena.
"Venuta bene la foto?" Chiese sottovoce.
Annuii imbarazzata.
"Abbiamo fatto la visita agli occhi il mese scorso, ti manca poco meno di mezzo grado. Se vuoi un paio di occhiali con la lente leggera, te li faccio fare. Conosco bene l'oculista, in un paio di giorni ce li fa avere"
"Mmm si, grazie mamy!"
La baciai e andai a dormire.
La mattina dopo (mercoledì), Ettore non mi schiodava gli occhi di dosso. Quel giorno, il compito era di francese. Ero molto brava nelle lingue, anche se preferivo quella inglese. Questa volta il compito lo feci senza aiuti e mi sentii molto soddisfatta.
Durante l'intervallo, Ettore mi raggiunse e mi sussurrò: "Ieri sera non sai quanto me l'hai fatto diventare duro!"
"Mmm adoro queste parole dolci di prima mattina"
Ridemmo entrambi.
"Pensi che potrei avere un altro anticipo?"
All'idea di fare un altro pompino nei bagni, mi eccitai come una zoccola.
Mi strusciai a lui e gli tastai bene il pacco.
"Mmm... No! Devi resistere fino al giorno del voto di matematica!"
"Mmm troia"
"Lo so" Gli diedi un bacio sulla guancia e me ne andai sculettando.
Avevo voglia, ma volevo essere io a comandare! Per il resto della giornata, ci stuzzicammo a vicenda con gli sguardi ma senza fare più nulla di clamoroso.
"Giulyyy! Con chi scopi oggi?"
"Oggi con nessuno! Te? Ti sei data da fare nei bagni?"
"Ahahah no! Avevo una gran voglia ma volevo stuzzicarlo e comandarlo!"
"Brava bimba! Ti va di fare qualcosa oggi?"
"No... Non posso, settimana piena di compiti in classe. Domani ho inglese"
"Dai, sei brava a inglese! Non ce la fai ad uscire?"
"In effetti non ho granché da studiare.. Però che facciamo? Hai già in mente qualcosa?"
"A essere onesta, no! Chiamiamo qualche bel maschio e ci divertiamo?"
"Ma pensi sempre a scopare, te?"
"Mi piace il cazzo e finalmente ho una compagna di giochi. Voglio divertirmi, ahahah!"
Mi si accese una lampadina.
"Fammi fare una cosa, 10 minuti e ti dico!"
Creai un gruppo su WhatsApp.
Nome del gruppo: I miei Stalloni
Foto del gruppo: (dovevo eccitare i partecipanti) presi la foto della sera prima con gli occhiali e le tette di fuori.
Partecipanti: Igor e Ivan.
"Ragazzoniii, come state? Io e una mia amica abbiamo il pomeriggio libero e abbiamo tanta voglia di divertirci. Voi che fate?"
Cinque minuti, dieci minuti, venti minuti. Nessuna risposta.
"Sta a vedere che ho sbagliato a scrivere i numeri e ho scritto a due sconosciuti. E se poi usano la mia foto? Ma perché non ragiono prima di fare le cose?!"
"Ehiii carissima. Noi siamo liberi dalle 5 in poi. Dove ci troviamo?"
Informai Giulia del tutto e la aggiunsi nel gruppo. Appuntamento alle 6 in una zona un po' sperduta della città.
"Ah hanno detto di metterci un vestitino abbastanza elegante.."
"Elegante??"
"Così hanno detto..."
Mi ripreparai come si deve con doccia e depilazione, ripassai gli ultimi argomenti di inglese, mi misi un vestitino nero lungo che arrivava appena sotto il culo e con Giulia andai in questo paesino in mezzo alle colline.
Vedemmo due ragazzi vestiti da muratori fermi lungo la strada.
"Buonasera principesse! Parcheggiate dietro l'angolo e raggiungeteci in questa casa"
Una bellissima villetta con vista sulle colline che doveva essere appena stata ristrutturata.
"Ma te lo sapevi che lavoravano?"
"Giu, quel giorno seppi a malapena i loro nomi!"
Ci presentammo davanti alla casa e loro ci accolsero con una bottiglia di prosecco e due flute.
"Buonasera, signorine. Benvenute a Villa Meio, appena restaurata e pronta per essere vissuta da due bellissime donne come voi!"
Io e Giulia ci guardammo e scoppiammo a ridere ma decidemmo di stare al gioco.
"Grazie mille, signori, bella accoglienza!"
Entrammo in casa e l'interno era veramente splendido. Pavimento in ceramica, muri con colori caldi e piccoli affreschi sulla parte posteriore e tetto con travi a vista. Arredamento tutto... (si ok... Ho una passione per le case e gli arredamenti!).
" Wow! Sono... Incantata! È bellissima! L'avete fatta tutta voi?"
"Noi e il nostro gruppo, siamo una decina"
Fieramente, ci mostrarono tutta la casa e ci raccontarono di loro. Erano di origine ucraina ma vivevano in Italia da quando erano piccoli. Lavoravano per l'azienda dei loro padri e, presto, sarebbe diventata la loro. La casa l'avevano finita poche ore prima e dal giorno successivo sarebbe stata aperta alle visite.
Riempimmo i nostri calici almeno altre due volte e, a stomaco vuoto, cominciammo ad essere alticce. I ragazzi ne approfittarono e cominciarono ad allungare le mani. Ovviamente noi non disdegnammo e ci strusciammo su di loro come gattine in calore. Una volta finito il giro della casa, ci ritrovammo in cucina, io che limonavo con Igor e Giulia sul tavolo che si faceva leccare il collo da Ivan. Presa dall'eccitazione, mi sedetti sul lato opposto e aprii le gambe per fare avvicinare Igor. Anche lui prese a baciarmi il collo, me lo succhiò, poi abbasso le spalline del vestito e mi liberò le tette. Me le lecco, mi succhiò i capezzoli, li morse... Mi girai verso Giulia che, nel suo vestitino rosso, era nella stessa situazione. Ci sorridemmo e ci baciammo. I due maschi si inginocchiarono ai rispettivi lati, ci alzarono il vestito e Ivan: "Ehi Igor, questa troia non indossa neanche le mutandine, ha tutte le gambe bagnate!!"
Giulia mi disse sottovoce: "Scusa!! Mi ero dimenticata di dirti che ero senza!" Io sorrisi.
Igor: "Ahahah anche questa Ivan, senza mutande e tutta fradicia!"
Le dissi sottovoce: "Io lo davo per scontato!"
"Troia"
"Puttana" e ci baciammo. I due ragazzi ci leccarono le gambe e arrivarono alle nostre fighe. Sentivo la lingua di Igor stuzzicarmi il clito e le sue dita penetrarmi. Lo guardai, concentrato nel darmi piacere e gli accarezzai i capelli. Mi sentivo una regina, seduta accanto alla persona che sentivo di amare, su un piedistallo dove non riuscivo a toccare per terra con i piedi e un ragazzo, un umile suddito, in ginocchio a darmi piacere. Con questo pensiero, spinsi ancora di più la testa di Igor contro la mia figa, cercai e strinsi la mano di Giulia, mi sdraiai sul tavolo e mi abbandonai al piacere.
Mi risvegliai da quel torpore con un bellissimo orgasmo che urlai con tutta me stessa. Giulia venne con me e ci stringemmo la mano più forte che potemmo. Riuscivo a sentire il suo piacere e lei sentiva il mio. I ragazzi si staccarono dalle nostre gambe e ricominciammo a prendere fiato. Riaprii gli occhi, ancora da sdraiata e davanti mi ritrovai il cazzo di Ivan.
"Ma ciao bel cazzone!"
Lo leccai meglio che potei, succhiai bene le palle e provai a infilarmelo in bocca. La posizione era un po' scomoda, così Ivan mi spostò un po' verso di lui in modo tale che la testa sporgesse un po' di più. Da lì, a testa in giù, aprii la bocca e me la feci scopare. Mi spinse il cazzo sempre più a fondo e sempre per più tempo. Mi sentivo la bocca piena e non riuscivo a respirare. Me lo tirò fuori e cominciai a masturbarlo con passione. Provai a sputarci sopra ma, dalla mia posizione, era più quella che mi arrivò in faccia che quella che arrivò effettivamente al cazzo. Decisi allora di prendere la saliva con le dita e di metterla direttamente sul cazzo.
"Oooooh Giada quanto mi è mancata la tua bocca!!"
"Mmm Ivan... E a lei sono mancati i vostri cazzi! Amore, te come stai?"
"Mmm piccola... La più bella casa che abbia visto fin'ora!"
Tra le risate, i nostri uomini si spostarono dalle nostre bocche alle nostre fighe. Igor si reimpossesò della mia e cominciò a spingere subito in profondità. Io gli misi le gambe intorno al bacino e lo incitai a sbattermi.
" Oooooooh siiii! Dai Igor, come l'ultima volta, fammi urlare come una troia!"
Mi girai verso Giulia: le sue gambe sulle spalle di Ivan e il suo cazzo che le trapanava la figa. Andarono avanti per qualche minuto prima di fermarsi e tornare a scoparci le bocche come pochi minuti prima. Sentivo in bocca il sapore della figa di Giulia. Ormai, per me, era un piacere anche solo prenderlo in bocca, gemevo nel farmela scopare, godevo nel vedere che effetto facevo agli uomini e qual era il potere che avevo su di loro.
Cercavo di muovere la lingua il più possibile, volevo cercare su quel cazzo ogni singola goccia degli umori di Giulia. Ivan mi spinse tutto il cazzo in gola, sembrava volesse sbucare dalla parte opposta. Io feci una fatica bestia per non soffocare. Col naso gli solleticavo le palle e sentii il suo odore di sudore, pipì e sesso. Un mix che mi eccitò ancora di più. Gli strinsi il culo e lo spinsi ancora di più verso la mia bocca. Lo volevo tutto, TUTTO.
"Oooooh! Igor, questa è ancora più eccitata dell'ultima volta!"
Me lo tirò fuori dalla bocca e me lo sbattè in faccia, rimpiendomela tutta di saliva. Tornarono alle nostre fighe, a scoparci con forza per almeno un'altra mezz'oretta. Io ebbi un altro orgasmo che mi fece tremare tutta e urlare come una matta. Ce lo misero ancora una volta in bocca, prima di cambiare posizione.
"Ivan facciamo a cambio? Voglio la figa di quella nuova"
"Vieni, fratello"
Si scambiarono, ci fecero alzare in piedi e ci sbatterono di forza contro il tavolo, bloccandoci le braccia dietro la schiena.
Ci sculacciarono con forza. Una volta, due, tre. Noi gemevamo come troie a ogni colpo. Quando i nostri culi furono belli rossi, presero il cazzo e ce lo sbatterono nelle nostre fighette. Eravamo veramente fradice, entrarono dentro di noi senza fare il minimo sforzo. Quell'atteggiamento e quella sensazione di essere sottomessa mi eccitavano da morire. Se prima ero una regina, ora ero una povera donzella che veniva stuprata. Bastarono pochi colpi che urlai ancora una volta un orgasmo potentissimo. Ivan continuava a scoparmi senza sosta, con una mano mi teneva bloccate le braccia e con l'altra mi sculacciava. "E chi cazzo si siede stasera..."
Mi girai verso Giulia: anche lei stava urlando e godendo, anche la sua faccia umida e piena di umori. Ci avvicinammo per quanto possibile e riuscimmo a darci qualche bacio tra un colpo di cazzo e l'altro. Ivan mi sputò sul buco del culo e ci infilò il pollice che usava per sculacciarmi. Mi girai immediatamente verso di lui.
"Ivan, per oggi accontentati del pollice! Fammi godere ancora una volta e dalla prossima ti faccio il servizio completo!" Lui sorrise e mi fece l'occhiolino.
Mi scopò ancora più forte e mi mise tutto il pollice nel culo. Io urlavo e godevo come una matta. Sentii ancora un orgasmo salirmi dalle viscere. Ogni colpo di cazzo, mi avvicinava sempre di più al massimo piacere. Giulia me lo lesse in faccia e mi baciò: "Dai amore, godi! Godi per me! Urla e prenditi questo orgasmo!"
"Oooooooh siiiii!!! Aaaaaaaaah! Sbattimelo dentro, dai!!! Godo! Vengoooo! Aaaaaaaaaaaah!!"
Mi sentivo senza forze, completamente. Ivan continuò a scoparmi senza sosta ma ero veramente sfinita. Gli toccai un paio di volte il braccio e si fermò immediatamente.
" Oddio grazie... Scusa ma mi hai distrutta! Non ce la faccio più!"
Giulia, invece, si stava ancora facendo scopare. Igor le bloccava le braccia con una mano e le tirava i capelli con l'altra. Lei urlava sotto i suoi colpi e dopo un paio di minuti, capitolò anche lei. Io mi ero inginocchiata a succhiare il cazzo di Ivan.
Igor: "Mi sa che anche lei, per oggi, non ne ha più"
"Mmm aspetta" Gli feci tra una succhiata e l'altra: "Lei lo prende anche nel culo!"
"Siiii?" Gli occhi dei ragazzi si illuminarono.
"Bastarda..." Disse Giulia sottovoce e sfinita.
Igor: "Ahahahah no, davvero. Se non ce la fai più, non importa eh!"
Giulia lo squadrò da capo a piedi.
"Oh tesoruccio, stai zitto!" Lo spinse di forza contro una sedia e si avvicinò come una pantera si avvicina alla sua preda.
"Ricordati, Igor..." gli sputò sul cazzo e gli montò sopra: "... Che io non dico mai di no a un bel cazzo nel culo" Dicendo ciò si lasciò sprofondare completamente su quel cazzo che le sparì nello sfintere.
"MAI! HAI CAPITO?" Gli tirò uno schiaffo. E cominciò a muoversi sul cazzo come una porno star.
"RISPONDI! HAI CAPITO?"
"Oooooooh si puttana! Ho capito!! Oddio non resisto con questa troia!!"
Io continuavo a succhiare il cazzo di Ivan, incantata da ciò che stava facendo la mia migliore amica. Giulia aumentò il ritmo del suo culo e cominciò a leccargli il collo e la guancia.
"Dai porco, vieni!! Sborra nel culo di questa troia!! Dai, godi!! Aaaaaaah!"
"Oooooooh troia!! Vengoooo!!"
Giulia se lo piantò tutto nel culo e aspettò che uscì tutta la sborra. Poi si alzò e si mise un dito nel culo per non perdere neanche una goccia di crema.
"Tu..." Indicò Ivan: "siediti!"
Prese un'altra sedia e lo fece sedere.
Si levò il dito dal culo e lo rimpiazzò subito con il cazzo eretto.
"Brava Giada, gliel'hai tenuto bello duro! Ora vai a ripulire quell'altro!"
Io, da brava allieva, mi inginocchiai davanti a Igor e gli ripuliti il cazzo da tutti gli umori e dalla sborra rimasta. L'odore era forte, ma ero troppo eccitata. Lei, intanto, si muoveva come prima sul cazzo di Ivan. Vedevo che contraeva i muscoli del culo ogni volta che andava giù. Gli stava letteralmente mungendo il cazzo. Presi il telefono e lo diedi a Igor: "Preparati a fare le foto"
"Dai sborrami anche tu nel culo! Riempimelo per bene, bastardo! Sborra nel culo di questa troia!!"
"Aaaaaaah vengo siiiii! Aaaaaaaaah!!!"
"Oooooooh siiiii! Riempirmi il culo che vengo anch'io! Aaaaaaaaaaah!"
Le loro urla si mischiarono e tutti i loro muscoli si contrassero.
"Oh... Cazzo, ragazzi..."
Mi avvicinai a lei: "Sorridi e guarda verso l'obiettivo"
Io mi inginocchiai tra le loro gambe.
"Pronto a scattare?"
Levai il cazzo nel culo di Giulia e un rubinetto di sborra sgorgò fuori, finendo dritta nella mia bocca. Sentivo il telefono che scattava a raffica, mentre raccoglievo tutta la sborra. Quando smise di scorrere, mi alzai e aprii la bocca di Giulia. Presi bene la mira e sputai tutta la sborra nelle sue fauci: "PUTTANA"
Lei sorrise e mi baciò con la bocca piena di sborra. Ce la dividemmo equamente, la mostrammo, fiere, ai ragazzi e ingoiammo.
"Brava la mia bimba! Ora pulisci il cazzo di Ivan e puliscimi il culo!
" Subito, amore!"
Mi inginocchiai e leccai subito il pisello di tutta la sborra in eccesso. Dopodiché passai al culo di Giulia. Le aprii le chiappe e le infilai la lingua nell'ano. La infilai più in profondità possibile ma sentivo che più leccavo, più ne trovavo.
"Amore sforza i muscoli addominali, non riesco ad arrivare fino in fondo con la lingua, falla uscire per me"
Si sforzò ed un ultimo rivolino di sborra uscì dal culo.
"Mmmm eccola qua! Mmm fattela leccare via tutta. Mmm mamma mia, quant'è buona la vostra sborra, ragazzi!"
"Mi hai pulita tutta, amore?"
"Oh sì! Allora ragazzi? Divertiti?? Siamo state due brave zoccole?"
Igor: "Mmm bravissime! Ci avete fatto venire come mai prima d'ora!"
Io: "È stata una bella scoperta la mia amica eh?"
Ivan : "Oh cazzo... È stata eccezionale! La prossima volta, però, vogliamo anche il tuo di culo!"
Io: "Vedremo, miei cari"
Igor: "E noi? Siamo stati dei bravi padroni di casa? Bravi venditori?"
Giulia: "Oh, l'accoglienza è stata ottima e lav villa... È stupenda! Io la voglio comprare! Però quante volte devo darvi il culo per sdebitarmi?"
Igor: "Boh ahahahah... Diverse centinaia?"
Giulia: "Mmm, si può fare!"
"TROIA" Aggiunsi io.
Ci risistemammo i vestiti, ormai completamente stropicciati e sporchi, salutammo con un caloroso bacio i nostri manzi e ci avviammo verso la macchina.
"Mamma mia, non riesco nemmeno a camminare" Le dissi tutta dolorante.
"Camminare? Io non credo di potermi neanche sedere"
"Per forza! Sembravi una porno star su quei cazzi! Ma come fai a farteli entrare così tanto nel culo, senza neanche un po' di lubrificante..."
"Allenamento, amore. Le prime volte usavo una quantità industriale di lubrificante. Solo con Greg, penso di averne usati almeno due barattoli, le prime volte. Poi il muscolo si abitua ad aprirsi e chiudersi, diventa più elastico. Ormai, tra Greg e cazzi vari, ho il culo allenatissimo"
"Mmm, che bello sedersi"
"Uuuh che dolore... Parla per te! Ce la fai a guidare?"
(si, avevo già la patente, avevo iniziato a 17 anni).
"Si si. Tranquilla, bimba"
"Però sono stato bravi eh!"
"Si!! E anche rispettosi. Appena hanno visto che eravamo sfinite, non ci hanno forzate a continuare. Anche l'altra volta nel bosco!"
"Siiii, verissimo!! È una cosa che ho apprezzato molto anch'io!"
"Settimana prossima li richiamiamo, eh!"
"Eh, vediamo! Una sera, magari... Ahahah!"
Una volta a casa, erano già le 22 e trovai sveglia solo mamma.
"Ehi! Come stai? Divertita con Giulia?"
"Mamma! Non pensavo di trovarti sveglia! Si, tutto bene"
"Però! Bella elegante! Ma come mai è tutto stropicciato sto vestito e anche i capelli! Che hai fatto??"
"E mo' che cazzo le dico?" Pensai. Rimasi in silenzio, imbarazzata...
"Vabbe, non importa, basta che tu ti sia divertita!" Disse sorridendo. "Ora va a farti una bella doccia e poi a nanna, che domani hai scuola"
"Si, madre" dissi sorridendo e sollevata.
"Ah Giada. Lavati bene i denti, l'alito odora parecchio di sborra! Buonanotte!" E tutta soddisfatta se ne andò in camera sua, chiudendo la porta.
"Questo è strano.."
Mi feci la doccia e mi buttai a letto.
Guardai il telefono e c'erano alcuni messaggi di Ettore.
"Ehi, te a inglese come te la cavi?"
"Tutto ok?"
"Giada??"
Risposi immediatamente:
"Oddio Ettore scusaaa!! Ero fuori con gli amici e non ho usato per niente il telefono! Come stai?"
"Ehi, tranquilla, immaginavo. Tutto bene. Te? Divertita con gli amici?"
"Oh sì, non puoi immaginare quanto!"
"Mmm che avete fatto di bello?"
"Eh... Non so se posso dirtelo"
"Non giudico, tranquilla"
"Non è questo... Senti, voglio essere onesta. Non so che idea ti sei fatto di me. Ora io non voglio storie serie, voglio solo divertirmi. E tu... Sei un divertimento. Te lo dico subito, per non illuderti"
"Oh wow! Avevo capito che per te sono solo un divertimento e mi sta bene. Non abbiamo nemmeno 20 anni, non dobbiamo sposarci e credo che sia giusto divertirsi alla nostra età! Tu, però hai detto amici... In quanti vi siete divertiti, oggi?"
"... Quattro. 2 maschi, io e la mia migliore amica"
"Porca troia!! Vi siete divertite parecchio!!"
"Alla fine facevo fatica a camminare... Ahahahah"
"E brava Giadina!"
Riguardai le foto della giornata. Igor era riuscito a inquadrare sia me che la faccia stravolta di Giulia. Si vedeva bene anche la mia lingua che raccoglieva la sborra dal culo.
Mandai un messaggio nel gruppo dei ragazzi: "Grazie mille, siete stati fantastici!" e cambiai l'immagine del gruppo con una delle foto che aveva fatto Igor.
Riscrissi a Ettore: "Vuoi vedere quanto ci siamo divertiti?"
"Video?"
"No, foto"
"Peccato. Manda, dai!"
Inviai la foto.
"PORCA PUTTANA!! Che zoccole che siete!!"
"Lo sappiamo..."
"Anche la tua amica è una bella rotta in culo eh!"
"Oh si! Non sai quanto!"
"E tu? Ti sei fatta inculare anche te?
" No, il mio culettino è ancora vergine. Aspetta solo TE con un bel voto a matematica! Buonanotte!"
Continua...
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Commenti per L'evoluzione di una piccola santarellina (parte 7):
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