L'evoluzione di una piccola santarellina (parte 3)

Cominciai a chattare con Alessio: anche lui un bel viso, un metro e 80, molto magro. Sapevo che aveva avuto un paio di storie ma non aveva la stessa fama da puttaniere, al contrario di molti della sua compagnia. Era molto tenero, ma al tempo stesso molto timido. La timidezza non era esattamente ciò che stavo cercando in quel momento. Considerando poi il fatto che nell'altra chat, Marco continuasse a complimentarsi per l'esperienza del pomeriggio... Avevo saltato le ultime due ore di scuola per andare a fare un pompino a un ragazzo che non era il mio ragazzo. In più parlavo con un secondo maschio... Cosa stavo diventando?
"Basta! Non sono una troia! Questa non sono io!" pensai.
Dopo un minuto, Marco mi scrisse che avrebbe voluto scoparmi come non mai. Al diavolo ogni pensiero, mi ritrovai col manico della spazzola piantato nella figa a darmi piacere come se qualcuno mi stesse chiavando. "Cazzo!"

Il giorno dopo a scuola cercai di rimanere il più concentrata possibile sulle lezioni, ma non ce la facevo. Guardavo i maschi della mia classe. Sei maschi e cercavo di qualificarli in base a: viso, capelli, fisico, simpatia, profumo... Uno in particolare mi aveva sempre ispirato: Claudio. Bel fisico, muscoloso, alto, faccia da cattivo ragazzo che aspetta solo la principessa per mettere la testa a posto, un classico.
Peccato che fosse fidanzato con Lucia, una snob con la puzza sotto il naso, sempre pronta a fare la cascamorta con tutti, ma a tirare fuori gli artigli per il suo ragazzo. Lo volevo e prima o poi me lo sarei fatto, anche solo per fare uno screzio a quella stronza. Cominciai a immaginarmi come potrebbe essere il suo corpo, il suo cazzo. Me lo immaginavo grande, nodoso, con una bella cappella. Io tra le sue gambe a leccarlo e a succhiarlo,a farmi scopare. Al suono della campanella mi risvegliai dal mio sogno erotico con la figa completamente bagnata. Accesi il telefono e trovai alcuni messaggi timidi di Alessio e messaggi spinti di Marco. Diceva come mi avrebbe scopata, posseduta... "Tutte parole, fin'ora. Se vuoi veramente farmi tua, vieni qui a scuola e mostrami cosa sai fare"
COSA CAZZO AVEVO APPENA SCRITTO?!
Rilessi il messaggio almeno una decina di volte. Non potevo averlo fatto davvero...
Passò una mezz'ora
"Sono davanti alla scuola, come faccio a entrare?"
Cazzo!! Non lo sto facendo davvero, ora gli dico di tornare a casa che era solo uno scherzo...
"Tra una decina di minuti suona la campanella, confonditi nella calca e nasconditi nei bagni dei maschi"
COSA!?!
Suonò la campanella e la mia figa era un rubinetto aperto. Dissi al professore che non mi sentivo tanto bene e andai in bagno. Mi stavo dirigendo ai bagni, ma prima ancora di arrivare una mano mi bloccò e senza che me ne accorgessi mi ritrovai tra le braccia di Marco. Ci baciammo e ci nascondemmo nel bagno dei maschi. Chiusa la porta a chiave ricominciammo a baciarci con foga.
"Facciamo in fretta, non ho molto tempo"
Si slacciò i pantaloni e mi ritrovai in ginocchio a leccargli tutto il cazzo. Ma come mai deve lavorare sempre la mia bocca??!
Me lo spinse in gola un paio di volte ma lo fermai subito "No, oggi godo anch'io!"
Lo misi a sedere sul water mi levai i leggins e mutande. Gli presi il cazzo e lo puntai nella mia fighetta... "Mmm finalmente" pensai.
Mi lasciai cadere e... "oooooooh"
OK, non era chissà quale bestia, ma almeno era un bel cazzo caldo...
Cominciai a muovermi, prima lentamente per godermi il suo calore e la sua durezza, poi più velocemente per godermi la scopata. Le sue mani cominciarono a stringere il mio culo, la mia schiena. Io cominciavo finalmente a godere e a gemere più silenziosamente che potessi. Lo sentivo bello duro, caldo, pulsante.... Anche troppo.
"oooooh Mar..."
"Oddio Giada sto per sborrare!!"
COSA?!?! DI GIÀ?!
Feci appena in tempo a farlo uscire che uno zampillo di sperma uscì dal suo cazzo e andò a sporcarmi i pantaloni e le mutande.
"Cazzo Marco!! Ma cosa sei, un coniglio!!"
"Scusami, mi hai fatto eccitare troppo, sei troppo porca!"
"Troppo porca un cazzo! Ok fare in fretta, ma così è troppo! Guarda i pantaloni! Esci da sto bagno e vaffanculo!"
Senza parole, Marco se ne uscì.
"Cazzo, guarda qua... Pantaloni e mutande..."
Beh... Sarà pure un coniglio, ma la sua sborra è buona. Chiusi la porta, mi sedetti a gambe aperte e cominciai a masturbarmi. Mi immaginai un bel cazzo che mi sfondasse, grande, duro... Mi immaginai Claudio, con le sue braccia possenti, magari con qualche bella sculacciata.. Mi presi i pantaloni sporchi di sborra e cominciai a pulirli con la bocca e a succhiarli. Mi immaginai il suo sperma: caldo, denso. Poi presi le mie mutande ancora più sporche. Le leccai e le succhiai. Me le infilai tutte in bocca, continuando a martoriarmi la figa con due dita dentro e il pollice sul clitoride. Ero eccitatissima e con un gemito soffocato, finalmente, venni.
Tornai in me... Mezza nuda, con le gambe aperte, post coito, con due dita nella figa a darmi piacere, con in bocca le mie mutande piene della sborra di Marco, ad immaginarmi il cazzo di Claudio...
Riuscii a darmi una sistemata e tornai in classe come se nulla fosse alla fine dell'ora.
Tornata a casa lessi tutti i messaggi ricevuti: Marco che si scusava per la pessima performance (andasse in culo), Alessio che mi chiedeva se avessi qualche novità (ah, se sapesse) e gruppi vari...
"Fortuna che oggi è sabato, fammi scrivere alla Giulia che fa stasera..."

Continua...

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