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UNO DEI MIEI SCHIAVI


di Cazzone_spacca
17.05.2020    |    19.142    |    10 6.9
"Qualche tempo fa ho deciso di evolvere ulteriormente la cosa..."
Chi legge i miei racconti sa quanto io ami “la caccia”: trovare troiette affamate da usare a mio piacimento per svuotarmi per poi andarmene senza nemmeno salutare. Difficilmente scopo con la stessa persona più d’una volta, a meno che non ne valga davvero la pena. Tuttavia, io anche ho qualche “fedele cannetta” da chiamare al bisogno, quando la caccia non va a buon fine ed ho bisogno di svuotarmi le palle. Davide è una di queste. Davide è proprio il mio tipo, maschile del tutto insospettabile, curato nell’aspetto ma non come una checca ma come un uomo sicuro di sé e della sua immagine. Ciò che mi eccita di lui è proprio la sua virilità che, immancabilmente, viene meno quando si trova in cazzo davanti, allora diventa la peggior zoccola divora cazzi, prima di rimettersi nei suoi panni sartoriali e tornare a casa dalla moglie.
Con Davide abbiamo un codice nostro se così si può chiamare, tanto semplice quanto efficace: io gli mando una foto del mio cazzo duro, e lui, qualunque cosa stia facendo, sa che deve mollare tutto e venire a soddisfarmi. Pena: la sua cancellazione dalla mia rubrica, e io so quanto lui non lo vorrebbe. Questo mi dà la certezza di averlo disponibile ogni qual volta lo voglia, e infatti appena gli mando la foto, tempo di arrivare e me lo trovo già a quattro zampe nel mio appartamento. Chiaramente in anni di complicità i giochi si sono fatti sempre più piccanti, così che mi sono fatto raggiungere anche sul lavoro, o in qualche negozio finanche al cinema. Per farmi svuotare e mandare lui a casa bello pieno invece! Anche i “comandi” si sono evoluti col trascorrere del tempo, così che non gli chiedevo più solo di venire a soddisfarmi ma, magari, di andare a soddisfare qualche mio amico dal quale poi mi facevo chiamare per farmi raccontare i dettagli mentre mi segavo. Poi mandavo la foto a Davide della sborrata che avevo fatto mentre l’amico mi raccontava di come lo aveva scopato. Ultimamente mi divertivo con un altro gioco. Quando glielo dicevo io doveva trovare un uomo da succhiare, farsi sborrare in bocca e poi inviarmi la foto della sua bocca sborrata. Non so più quante foto ho in galleria della sua bocca piena di sborra. A volte lo costringevo a prenderne anche 10 in un giorno. Insomma: Davide è lo schiavo perfetto perché non dice mai di no, sa cosa mi piace e trova sempre il modo di mettere la mia soddisfazione sempre al primo posto.
Qualche tempo fa ho deciso di evolvere ulteriormente la cosa. Per una settimana gli ho detto di andare in un noto autogrill dove si fanno incontri, di farsi sborrare in bocca da qualche avventore e poi di venire da me ancora con lo sperma in bocca. Obbediente me lo sono ritrovato ogni giorno per sette giorni davanti alla porta di casa con la bocca ben serrata. Non appena lo facevo entrare e gli dicevo di mostrarmi il bottino apriva la bocca e mi mostrava lo sperma che qualche sconosciuto vi aveva depositato dentro poco tempo prima. Lo facevo rimanere così. Inginocchiato a bocca aperta a mostrarmi quanto era stato Troia per me, mentre io mi segavo davanti a lui. Lentamente, guardandolo e strusciandogli il pisello sul viso, perché sapevo quanto gli piaceva. Ma stavo ben attento a non sborrare. Quando mi ritenevo soddisfatto gli dicevo di ingoiare la sborra che aveva in bocca e lui obbediva. Poi lo mandavo via. Per una settimana ho fatto questo. È stato difficile trattenermi ogni volta e non sborrare ma volevo esplodere dopo averla trattenuta per giorni. Così, il settimo giorno, gli ordinai di recarsi di nuovo all’autogrill e gli dissi di farsi sborrare in bocca da più uomini possibile e poi di venire da me. Mi scrisse dopo circa mezz’ora che aveva ricevuto schizzi in bocca da 3 uomini e stava venendo da me. Quando suonò il campanello andai ad aprire con il cazzo già semiduro e le palle che mi facevano male tanto erano piene. Penso che era da quando scoprii la masturbazione in epoca di pubertà che non mi capitava di non sborrare per più di un giorno. Stavolta notavo che oltre la mandibola serrata teneva anche le labbra ben strette, chissà quanto materiale doveva custodire in quella bocca. Subito si inginocchiò, ma gli dissi di non aprire la bocca ma semplicemente rilassare le labbra. Poco dopo vidi i primi rivoli di sperma iniziare a colargli dai lati della bocca e scendere verso il mento. Lo raccolsi con un dito e glielo spalmai sugli occhi. Presi il telefono e gli feci un video da inviare agli amici da cui lo avevo mandato a scopare in passato “wé belli, lo riconoscete Davide? Come un cane fedele che porta un regalo al suo padrone, guardate cosa mi ha portato in dono! Apri la bocca troia! Fai vedere quanto sperma hai preso all’autogrill, non fare la vergognosa, tanto loro già lo sanno quanto sei troia. Bravo, così, tira su la testa per bene così non cade! Vedete amici? Sborra di 3 uomini diversi! Quanto è brava la nostra Troia?” Dicendo queste cose mi eccitano ancora di più, sapendo anche che lo stavo esponendo ad altri uomini, e poi era una settimana che non venivo. Sborrai copioso nella sua bocca. I primi schizzi, violenti, fecero uscire lo sperma dalla bocca che gli colò sul viso. “Ora ingoia. Oh guardate come beve lo sperma! Ma che peccato! Ora ha la bocca vuota! Beh se qualcuno di voi vuole venire a riempirla di nuovo aggiungendo il suo di sperma, sapete dove abito! Passo e chiudo!” E inviai il video. Davide non se l’aspettava. Quando pronunciai l’ultima frase, che era un chiaro invito ai miei amici di venirsi a scopare la puttana con me, mi guardò con un misto di umiliazione, sottomissione ed eccitazione che mi fece sentire talmente potente che il cazzo mi si impennò.
“Hai visto che regalino ti fa il tuo padrone?” Gli dissi tenendolo per i capelli. In pochi minuti arrivarono le risposte dei miei amici, “che Troia”, “puttana”, “succhiamelo”, “io stasera non posso, domani lo mandi da me?” Cose di questo genere, poi due confermarono che si stavano preparando e stavano venendo. Gabriele e Andrea, due dei miei migliori compagni di scopate. Ben dotato e porci almeno quanto me. Alla Troia era andata bene! Gli dissi di iniziare a succhiarmelo in attesa dell’arrivo degli altri due. Il primo fu Andrea, gli feci andare ad aprire a Davide, già nudo e a 4 zampe. “Iniziamo bene” commentò Andrea.
“Vuoi una birra Andre?”
“Certo, grazie”
“Tu inizia a darti da fare” ordinai a Davide che iniziò a slacciare i pantaloni ad Andrea il quale, come ero certo, non portava le mutande e liberò subito il suo grosso cazzo con le sue enormi palle. Davide prese a succhiarlo mentre io e Andrea parlavamo del più e de meno sorseggiando la birra. In 10 minuti arrivò pure Gabriele. Fu accolto allo stesso modo. Eravamo 3 amici, in piedi nella mia cucina a bere birra, ma con un frocio inginocchiato tra noi che a turno ci succhiava i cazzi. Le birre scorrevano e l’eccitazione saliva, le chiacchiere si facevano più rade e iniziavamo a concentrarci su quella puttana tra noi, tenendogli a turno il cazzo nella bocca. Io facevo gli onori di casa quindi ogni tanto lo prendevo per la nuca e lo spingevo contro il cazzo di Andrea o Gabriele, intimandoli di prenderli bene a fondo. Presto la faccia di Davide fu un groviglio di piselli, chi non stava nella bocca glielo strusciava sul viso, o glielo sbatteva sulle guance, o, a forza, cercava di entrare nella bocca insieme a l’altro. Mentre ci facevamo ciucciare i cazzi raccontavo di come quella settimana Davide fosse corso da me ogni volta che glielo avevo chiesto con lo sperma di qualche uomo conservato nella bocca. Gli mostrai anche le foto e insieme lo insultammo e iniziammo a sputargli sul viso.
Era un sussegursi di “puttana” “succhiaci il cazzo frocio” “avanti succhiacazzi prendi i nostri cazzi in gola” e di sputi e di piselli infilati e strusciati ovunque. Davide era in estasi, gli piaceva essere trattato così, come merce di scambio, ormai lo conoscevo. Lasciai la bocca a Andrea e Gabriele che entravano a turno o infilavano contemporaneamente i loro enormi cazzi nella bocca di Davide. Mi posizionai dietro di lui. “Sfondalo dai” mi invitò Gabriele. Poggiai appena la cappella sul buco e nemmeno il tempo di fargliene rendere conto che lo penetrai con forza. Andrea e Gabriele erano in estasi, presero a scappargli forte la bocca, a piegarsi su di lui tenendogli la testa sui cazzi mentre gli allargavano le chiappe per farmi entrare meglio. Mi invitavano a sbattermelo, e giù con gli affondi, con gli insulti e con gli sputi. Fu poi la volta di Andrea che mi chiese il cambio ed entrò al mio posto lasciandomi la bocca.
Mi posizionai davanti a Davide e gli infilai il cazzo insieme alla cappella di Gabriele in bocca mentre Andrea era già dentro in un solo colpo e lo stava scopando di brutto. Andò avanti per qualche minuto poi guardò Gabriele e gli fece cenno. Gabriele si sfilò dalla bocca di Davide e si sdraiò a terra. Io presi Davide per i capelli, lo trascinai (ancora col mio cazzo in bocca) sopra Gabriele. Andrea, segandosi, allargò le chiappe di Davide che iniziò a scendere sul cazzo eretto di Gabriele. Quando fu completamente dentro iniziò a saltellarci sopra, inculandosi come la peggiore delle troie. Andrea si mise davanti con me e a turno gli scopammo la bocca. Sentivamo Gabriele schiaffeggiategli le chiappe mentre lo inculava e noi sputargli in faccia mentre ci facevamo succhiare i cazzi.
Poi io passai dietro, spinsi il ventre di Davide verso il basso così che mi offrisse un passaggio più agevole al suo buco “dai che ce lo scopiamo in due!!” Disse Gabriele in estasi. Ed era proprio quello il mio intento. Posizionai la cappella accanto alla base del cazzo di Gabriele, e quando lo spinse, spinsi anche io. In quel momento Andrea prese la testa di Davide e gli spinse affondo il cazzo in gola per soffocare il suo urlo quando il mio cazzo gli entrò dentro insieme a quello di Gabriele.
Così Davide era scopato da due cazzo nel culo e uno in bocca. Lo scopammo per un poco così, poi Andrea e Gabriele si diedero il cambio. Mi misi io sotto, Davide sopra di me inculato mentre Andrea pur lo inculava da dietro.
A turnazione tutti fummo nel suo culo e nella sua bocca. Alla fine Andrea disse di volergli sborrare nel culo. Come dicevo scopiamo spesso insieme e sappiamo i gusti reciproci. Ad Andrea piace riempire i froci nel culo a pecorina. Così lo lasciammo solo scoparsi Davide mentre noi ci godevamo di nuovo la bocca. All’urlo di Andrea che ci informava che stava scaricando il suo sperma nel culo di Davide, anche io e Gabriele sborrammo quasi contemporaneamente. Io iniziai prima, due fiotti corposi gli colpirono il viso, finii il resto nella sua bocca. Gabriele vedendo il mio sperma sulla faccia si eccitò ancora di più e gli sborrò pure lui in viso, ricoprendolo. Aveva una bella maschera facciale di sborra, più altro sperma in bocca e altro nel culo. Sempre in virtù delle tante scopate condivise, sapevamo come ci piaceva concludere quelle “sessioni” ci posizionammo di nuovo tutti e 3 davanti a Davide. “Ora devi essere pulita Troia” disse Andrea sorridendo e impugnando il suo cazzo ormai quasi moscio. Eravamo tutti e tre in piedi, coi cazzi in mano direzionati verso il viso di Davide, concentrati. Tutta la birra bevuta prima ci avrebbe aiutato ma dovevamo solo aspettare che calasse un po’ l’erezione. Il primo a partire fu Gabriele. “Ahaaaaa!” Esclamò mentre un fiotto di piscio gli partiva dal glande andando a colpire direttamente il viso di Davide, mescolandosi con lo sperma che vi avevamo lasciato poco prima. Seguii io, poi Andrea. Tutti e tre tenevamo i nostri cazzi in direzione della zoccola che riceveva il nostro piscio. Gli schizzava in viso, gli colava sul mento, lungo il petto fino alle ginocchia formando una pozza in cui rimaneva inginocchiato ad occhi chiusi lasciandosi pisciare addosso. Direzionai il mio getto sui suoi capelli che subito si intrisero di urina e colavano pure quelli. Furono 3 belle pisciate lunghe. Gli dicemmo di leccare quella a terra mentre continuavamo a pisciargli sul viso che aveva ammollo nella pozza di piscio che leccava con la lingua.
Finito di pisciare ci sgrullammo i piselli su di lui come si fa in un orinatoio pubblico, Andrea e Gabriele si rivestirono e se ne andarono.
“Puttana io vado a farmi la doccia. Quando esco qui deve essere pulito e tu devi essere a 4 zampe sul mio letto per il secondo round, è chiaro?”
Annuí.
Uscito dalla doccia, era sul letto. A quattro zampe. Che mi aspettava per il secondo round. Obbediente.


Come promesso a chi me lo ha chiesto, non ho fatto passare troppo tempo dall’ultimo racconto! Spero vi sia piaciuto, al solito fatemelo sapere nei commenti qui sotto!
E a voi? Piace il sesso di gruppo? Lo avete praticato?

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