Gay & Bisex
STA ZITTO E SUCCHIAMELO
di Cazzone_spacca
20.08.2017 |
28.760 |
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"Mi alzai lentamente indossando un pantaloncino che coprisse un po' l'ormai evidente erezione e mi incamminai guardando il ragazzo che, controllato che la..."
Quest'anno solito zaino in spalla e viaggio in solitaria... tanto la compagnia giusta non è difficile da trovare soprattutto nella destinazione di quest'anno, la splendida Sicilia. Sono siculo per un quarto quindi per me è un po' come tornare a casa, ma ho sempre visitato la zona del palermitano avendo i parenti lí... quest'anno mi sono addentrato nella barocca e selvaggia parte sud-orientale, dal ragusano fino alla punta estrema di Marzamemi... posti meravigliosi e, manco a dirlo, una bonanza non indifferente... adoro il maschio siculo, il suo machismo, l'indiscussa mascolinità che li contraddistingue mi fa venire all'istante immagini erotiche in cui sottometto quei maschioni al mio cazzo. L'idea di sfondare quei maschi insospettabili non mi lascia l'uccello in pace per tutto il tempo dei miei soggiorni in questa terra. Presto detto mi trovavo in una caletta scogliosa e alquanto riservata nella splendida località di Capo Passero (che dico io, già il nome la dice lunga...) insieme a me, oltre una famiglia, una coppia etero di ragazzi miei coetanei più o meno... entrambi bellissimi ma ovviamente la mia attenzione era tutta su lui, un manzo alto più di 1 metro e 80, viso ben definito, capelli lunghetti castano chiaro occhi enormi labbra carnose e fisico tonico ma non scolpito, proprio come piace a me. Ovviamente il mio costume era studiato apposta per mettere ben in mostra il pacco generoso, ma decisi di cambiare posizione, mettendomi strategicamente in modo tale che il bono potesse averne una buona visuale senza essere sgamato dalla ragazza... l'esca era stata gettata, ora aspettavo di raccogliere, paziente, i frutti. Mi accesi una sigaretta, mi diedi di tanto in tanto una toccata al pacco per metterlo meglio in evidenza e lasciai tempo al tempo... passato il tempo della sigaretta gettai uno sguardo alla mia preda e... Zac! Beccato! Vedendomi distratto non si era preoccupato di non farsi trovare con lo sguardo piantato sul mio cazzo. Certo poteva essere un caso, non era un'equazione che riuscissi a farmelo, ma intanto un primo contatto c'era stato. Iniziai anche io a fissarlo, immaginando di come lo avrei preso per quei capelli tirandoglieli mentre gli infilavo tutto il mio palo nel culo è inevitabilmente il pacco iniziò a gonfiarsi. Il ragazzo si sistemò anche lui per poter avere una visuale ancora migliore. Era ormai chiaro che gli piaceva quello che stava vedendo. Mi diedi una grattatina per far aderire ancora meglio il costume e far vedere il mio pisello barzotto, a quel punto anche lui mi guardò e i nostri sguardi si dissero tutto. La ragazza, mostrando un tempismo perfetto (adoro quando le cose si mettono da sole per il verso giusto) si stese a pancia in sotto con la testa rivolta dall'altra parte. La famiglia era presa a filmare i tuffi dei figli. Presi ad accarezzarmi il pisello da sopra il costume fissando la mia preda che mi guardava languido. Un rapido sguardo attorno e mi liberai l'uccello dal lato del costume. Lo tirai fuori menandomelo lentamente. Lo vidi sistemarsi sull'asciugamano, probabilmente anche a lui era venuto duro e gli faceva male nella posizione in cui era. Ripercorsi a mente la strada che avevo fatto per raggiungere la caletta.
Era fiancheggiata da una schiera di vecchie case di pescatori riadattate in accomodazioni fronte mare per turisti, ma non tutte. Alcune erano rimaste semidistrutte e sovrastate dalle sterpaglie. 2+2 fa ancora 4 quindi sapete dove voglio andare a parare... mi alzai lentamente indossando un pantaloncino che coprisse un po' l'ormai evidente erezione e mi incamminai guardando il ragazzo che, controllato che la ragazza/cornuta si fosse addormentata, si alzò cercando di mascherare anche lui il bozzo, e si incamminò nella mia direzione. Pochi passi dietro di me, mi seguí anche quando svoltai alle spalle di una delle casette diroccate dei pescatori.
Mi trovò poggiato al muro, col pantaloncino e il costume abbassati mentre mi massaggiavo il cazzo aspettandolo. Non disse nulla, si fiondò in ginocchio con aria adorante verso il mio cazzo. Lo tirai su per i capelli lo avvicinai alla mia faccia, gli dissi "dí che vuoi il mio cazzo"
"voglio il tuo cazzo"
"Dí che sei una troia"
"Sono una troia che vuole il tuo cazzo", rispose
"E la tua ragazza lo sa che succhi i cazzi?"
"No, lo faccio solo ogni tanto"
"E allora fammi vedere come lo fai"
Lo riabbassai sempre tenendolo per i capelli e si lasciò sbattere il cazzo in faccia, chiedendomi, implorandomi di darglielo.
"E allora prendilo puttana. Succhia e stai zitto, che sennò ti sentono"
Gli spinsi la nuca sulla mia nerchia spingendogli tutto il cazzo in bocca.
Strusciavo contro quelle labbra carnose infilandogli centimetro per centimetro l'uccello in quella bocca famelica. Lo spinsi talmente tanto che iniziò a boccheggiare ed avere gli occhi lucidi. Ma con gli occhi implorava cazzo.
"Ti piace eh frocio??"
"Mhm"
"Prendilo dai mignotta, succhialo tutto"
Ansimavo e sentivo di essere vicino a sborrare ma non volevo finisse lí. Lo alzai per i capelli, capí subito e si posizionò contro il muro col culo appizzato.
"Vuoi che ti sfondo troia" gli dissi sfilandogli il costume.
"Si ti prego, fammi sentire donna"
Eccolo lí, il maschio verace che mi implorava di sbatterlo come una donna della peggio specie. Impazzivo di goduria solo al pensiero.
La troia non chiese nemmeno il preservativo, perfetto non avrei dovuto starci a combattere per farmi una pelle.
Impugnai l'uccello lo poggiai sul buco con una lieve peluria e spinsi di botto tutti i miei 21 cm dentro il suo culo, mentre con una mano gli tappavo la bocca.
"Puttana godi eh!"
"Cazzooooo siii"
"Zoccola volevi questo, ti scopo a pelle come le puttane"
"Si ti prego aprimi, sfondami"
Intanto si segava come un forsennato godendo all'inverosimile.
La chiavata prosegui per qualche minuto, ma avevo fretta per non essere sgamato e in più quel culo era meraviglioso e stavo godendo tantissimo.
"La sborra però voglio dartela in bocca e voglio che la ingoi, sennò non sfilo il pisello. Voglio che la mandi tutta giù e poi torni dalla tua ragazza con la mia sborra dentro l'esofago"
"Si te la bevo tutta"
Accelerai il ritmo della cavalcata, lo presi per i capelli costringendolo in ginocchio e gli puntai la cappella tra le labbra. In pochi istanti riversai litri e litri in quella bocca, riempiendola di sborra calda e densa. Lui succhiò forsennatamente tutto il nettare, apprezzandolo e facendomi vedere come lo ingoiava, intanto vidi che sborrò anche lui colpendomi il piede. Lo alzai e gli feci leccare la sua stessa sborra dal mio piede. Finito gli aprii la bocca ispezionandola e assicurandomi che avesse mandato tutto giù. Allora gli sputai in bocca, mi rinfilai pantaloncino e costume e mi incamminai verso la caletta. Lui verso il bar per vederlo tornare con due ghiaccioli poco più tardi. Il suo era per levarsi il sapore di sborra dalla bocca, l'altro, per la ragazza inconsapevole che intanto si era svegliata, per giustificarle la sua assenza... io, a palle svuotate, continuai a godermi la mia giornata di mare.
Al solito, commenti, consigli, impressioni, sono sempre oltre che ben accetti ;)
Dite la vostra qui sotto! A voi è mai capitata una scopata così in estemporanea? Che ne dite dei maschi mediterranei? Preferite esserne sfondati o anche voi, come me, sfondarli?
Bye bye
P.s. Sorry per la lunga assenza
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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