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Gay & Bisex

Scuola Guida (parte 3)


di LettoreErotico
16.08.2023    |    9.578    |    11 9.5
"Claudio impanicò per qualche istante, poi si accorse con la coda dell’occhio che Luca, con la prontezza di un esperto, aveva già tirato su i suoi pantaloni..."
Claudio impanicò per qualche istante, poi si accorse con la coda dell’occhio che Luca, con la prontezza di un esperto, aveva già tirato su i suoi pantaloni e così ricordò di tirare su l’elastico dei suoi pantaloni di tuta. Purtroppo una tuta di tessuto chiaro e molto sottile che non lasciava dubbio cosa stesse succedendo al di sotto. L’istruttore ebbe la prontezza di afferrare il block notes sul cruscotto davanti a sé e poggiarlo sulle sue gambe proprio nel momento in cui il volto del poliziotto fu abbassato fino ad essere visibile dalla macchina.
Claudio deglutì sonoramente quando realizzò di non essersi sbagliato sulla voce. L’agente era il suo amico Francesco, l’amico sul quale culo si era trovato a strusciarsi solo qualche giorno prima. Si sentì colpito allo stomaco dalla sfortunata coincidenza. Non aveva mai incontrato l’amico in servizio e avere questa come prima volta sembrava crudelmente ironico.

Stranamente tutto andò meglio di come Claudio si aspettava. Francesco lo salutò con stupore, non aspettandosi anche lui l’incontro. Rivelò di essersi avvicinato alla macchina perché l’aveva vista parcheggiata in una posizione strana rispetto alla strada in cui erano e voleva accertassi che fosse tutto a posto. Socchiuse gli occhi in un’espressione di curiosità mentre ammise che l’altra cosa che l’aveva insospettito era la posizione dei due passeggeri che aveva visto attraverso il finestrino, ma aggiunse anche che la luce del sole riflessa sul vetro non faceva vedere molto dell’interno. A quel punto Claudio lasciò andare un sospiro di sollievo anche se ancora non era certo se l’amico avesse visto e stesse cercando di sorvolare sulla situazione o se avesse genuinamente non visto ciò che era successo.

Di nuovo con una strana prontezza Luca rispose alla dichiarazione del poliziotto appoggiando una mano sulla coscia dell’istruttore e inclinandosi per aprire il cruscotto davanti a Claudio. Disse che si erano fermati per cercare insieme qualcosa che il ragazzo aveva lasciato lì dentro la scorsa lezione. La mano sinistra iniziò a frugare tra pacchi di fazzoletti e custodie di vecchi CD mentre la mano destra scivolò lungo l’interno coscia fino ad atterrare sul pacco ancora semieretto dell’istruttore. Claudio sobbalzo sentendo le dita del ragazzo stringersi attorno alla stoffa ancora nascosta dal block notes. Fulminò Luca con uno sguardo ma sul suo volto vide solo l’incresparsi di un sorrisetto.
Claudio decise di appoggiarsi col petto sulla portiera usando le sue grosse spalle da ex pallanuotista per coprire il meglio possibile la vista del ragazzo agli occhi di Francesco. Sporgendo la sua testa fuori dal finestrino Claudio iniziò a chiacchierare col poliziotto mettendo in mezzo l’argomento dell’addio al Celibato a cui avevano partecipato insieme.

Francesco ridacchiava con sincerità mentre Claudio fingeva cercando di mascherare la tensione dovuta alla mano sempre più vogliosa che giocava col suo pacco ormai in piena capienza. La stoffa della tuta era in tensione sotto il block notes e l’elastico era così teso che uno spazio si era allargato tra il pantalone e il suo pube. Claudio che non riusciva a distrarre l’attenzione riuscì perfino a sentire sulla sua pelle lo scorrere di alcune grosse gocce di sborra che nel suo inclinarsi verso la portiera avevano iniziato a scivolare lungo la sua pancetta fino a scendere lentamente sulla base del suo cazzo eretto. Riuscì a sentire il ragazzo cercare di ispirare l’odore che si stava liberando da lì, il suo volto di nuovo vicino al suo pisello stavolta con la scusa di star cercando nel cruscotto sopra le sue gambe.
Claudio credeva che tutto ciò che era successo proco prima con Luca fosse dovuto alla sua libido accumulata, invece si dovette ricredere non appena si trovò di nuovo a desiderare che il ragazzo gli facesse un pompino.

Claudio fu costretto a fingere per altri interminabili secondi. Era costretto a rimanere esternamente calmo o l’amico si sarebbe accorto di ciò che stava succedendo. Il ragazzo aveva l’istruttore in pugno figurativamente e letteralmente. Non era mai stato così umiliato ed eccitato contemporaneamente. Era la sensazione più strana ed intensa che avesse mai vissuto. Cercò di concentrarsi sulla conversazione con Francesco per distrarsi ma fu alquanto inutile. Invece di indebolire l’erezione come si sarebbe aspettato solo poche ore fa, Claudio si trovò ad essere ancora più eccitato.

Non aveva mai visto l’amico in abiti così aderenti. Quella divisa sicuramente non rispecchiava il guardaroba di Francesco fatto per lo più di grosse magliette piene zeppe di grafiche che aveva comprato quando ancora era considerato il membro sovrappeso del gruppo.
Questa polo blu non riusciva a nascondere i chiari progressi che l’amico aveva fatto negli ultimi anni in palestra.
Era decisamente rimasto grosso ma ora lo era per diverse ragioni. I bicipiti stavano stretti nelle maniche e flettevano involontariamente ad ogni gesticolio del poliziotto. La polo era decorata solo da una targhetta e dall’ombra dovuta alla sporgenza di due pettorali gonfi, così grossi da non permettergli di chiudere nessuno dei bottoni del colletto bordeaux. In mezzo a quei rigonfiamenti pendeva il pendente a forma di lucchetto che portava sempre su di sé, avvolto in una coltre di riccioli biondi. La vicinanza della fondina al cavallo dei pantaloni rendeva evidente per comparazione quanto fosse doppio quello che la stretta stoffa cercava di livellare invano.
Claudio si ritrovò a mordersi il labbro inferiore mentre notava quanto in quella posizione il suo volto fosse vicino al pacco dell’amico. Si chiese cosa doveva aver provato Luca ad avergli succhiato il cazzo prima. Una scintilla di curiosità nacque nella testa dell’istruttore.

Quando Francesco chiese al ragazzo se avesse finalmente trovato ciò che cercava il ragazzo riemerse dal cruscotto con in mano una busta con un logo di una farmacia. I tre mormorarono un’espressione di sollievo, poi una scatolina cadde dalla busta. Di riflesso l’istruttore di guida spostò le braccia rimuovendo da sopra le sue gambe il block notes. In un istante gli occhi dei tre ragazzi finirono tutti sullo stesso punto.
Tra le grosse cosce di Claudio giaceva un pacchetto di preservativi XXXL atterrato affianco alla palese erezione nella tuta ancora pendolando avanti e dietro per il veloce spostarsi indietro dell’istruttore.


Quello che Claudio non sapeva è che quando il poliziotto aveva bussato al finestrino della macchina qualche minuto prima, Luca, il suo studente, aveva avuto un attimo di dejà vu. Il rettangolo del finestrino riempito dalla vista al quanto sexy di un torso in divisa di polizia con al collo un ciondolo a forma di lucchetto, braccia da palestrato e pacco in bella vista arrivava al quanto familiare agli occhi del giovane. Ma a prima impressione non riuscì a spiegarsi perché.
Essendo un ragazzo gay e arrapato cresciuto con l’internet, Luca era abituato a nascondere i suoi attimi di autoerotismo con velocità ogni volta che il suo fratellastro entrava in camera senza bussare. Aveva messo a frutto il suo talento e aveva convinto l’agente che tutto ciò che lui e l’istruttore di guida stavano facendo poco prima in macchina era semplicemente cercare qualcosa che lui aveva lasciato nel cruscotto dell’auto durante una delle lezioni precedenti. Anche se in realtà Luca riusciva ancora a sentire il sapore della sborra di Claudio che gli aveva riempito la bocca poco prima e vedeva le macchie che si stavano allargando sulla tuta di Claudio proprio lì sulla coscia dove Luca era venuto e l’istruttore non aveva avuto tempo di pulire.

Mentre cercava qualcosa di convincente da usare come scusa nel mezzo della confusione di quel cruscotto, qualcosa nella testa di Luca suggerì che il poliziotto non sarebbe stato contrariato se lui avesse iniziato a segare l’istruttore, e mentre sentiva i due amici parlare realizzò cosa fosse stato.
I due stavano parlando di una festa di addio al celibato successa qualche giorno prima e di come la notte avessero dormito tutti insieme come ai tempi dei viaggi delle superiori.
Immediatamente era tornato alla mente di Luca il ricordo di un profilo su un sito di incontri con cui aveva chattato ieri mattina e che gli aveva raccontato come dopo anni che non ci aveva sperato era quasi riuscito a vivere una delle sue vecchie fantasie erotiche, essere scopato da un suo amico mentre lui faceva finta di dormire. Lo eccitava moltissimo l’idea di riuscire a far arrapare qualcuno nel sonno fino al punto di fargli venire voglia di scopare. Gli aveva raccontato come era stato bello svegliarsi col cazzo duro del suo amico di lunga data che spingeva contro le sue chiappe. Si era trovato con il suo braccio sul suo petto che gli strizzava il grosso pettorale come fosse il seno della tipa di cui stava probabilmente sognando.
Gli aveva dato un esempio con una foto di quanto il suo cazzo gli fosse diventato duro nei boxer mentre sentiva dietro di lui il suo amico ansimare nel sonno. Ma aveva rivelato poi che per qualche ragione il momento si era spezzato e l’amico si era staccato da lui.
Il profilo aveva mandato delle foto delle sue palle grosse per mostrare quanto fossero piene da quel giorno e foto del suo cazzo bello spesso per mostrare quanto facilmente si arrapasse al solo ricordo.

Luca trovò l’oggetto perfetto da usare come scusa ma rimase in quella posizione ancora qualche secondo contemplando l’idea e il bisogno di tirare il cazzo che aveva nella mano destra fuori da quella tuta e iniziare a succhiarlo lì davanti al poliziotto.
Quando il poliziotto gli chiese se avesse finalmente trovato ciò che cercava, lui estrasse dal cruscotto una busta di una farmacia pensando che un farmaco fosse un’ottima scusa per fermarsi nel mezzo di una strada. Fu soddisfatto della sua scelta, poi vide il pacchetto di preservativi scivolare e cadere proprio sulla sua erezione preferita.
Ci fu un momento di totale silenzio, poi i due passeggeri volsero lo sguardo dal pacco dell’istruttore al volto del poliziotto, impauriti di cosa avrebbe fatto di loro due.
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