Gay & Bisex
Scuola Guida (parte 5)
di LettoreErotico
22.01.2024 |
286 |
4
"Iniziò a segare il cazzo partendo dal basso e portando la mano lentamente sempre più su..."
Claudio da dove stava riuscì a vedere solo la spalla di Francesco che si muoveva per premere un pulsante, quello del terzo piano. Poi nel mentre della corsa, tra il primo e il secondo piano l’ascensore rallentò lentamente fino a fermarsi. Fu così delicato che l’istruttore quasi non se ne accorse. Pensò semplicemente che la corsa fosse più lunga del solito.Ma si accorse di un’altra cosa quando Francesco si mosse per cercare di stare più comodo nella cabina. Il corpo di Claudio fece un tuffo nel passato, fu istintivo. Subito gli tornò alla mente il mattino di qualche giorno prima, quando si era svegliato strusciandosi sul fondoschiena di Francesco. Come allora adesso il suo cazzo si trovava avvolto tra le grosse chiappe muscolose dell’amico. La stoffa della divisa del poliziotto era sottile, mente quella della tuta dell’istruttore era morbida, ma non morbida quanto il culo dell’amico.
Claudio aveva il fiato corto. Sembrava che Francesco stesse spingendo il suo culo contro il suo cazzo di proposito. Il movimento era troppo preciso per essere innocente. Spinse indietro verso di lui, poi di lato lasciando che le chiappe spostassero la punta della mazza, che di solito puntava di lato nei suoi pantaloni, verso l’alto stendendola lungo la spaccatura. Infine quel culo voglioso iniziò a muoversi su e giù come fosse una mano esperta, ma il calore e la pressione erano decisamente meglio di quelle di una mano.
Sentì una mano afferrare la sua. Non era quella di Francesco ma quella di Luca. La prese e la guidò più avanti facendola scorrere lungo il fianco del poliziotto fino alla fibbia della cintura. Il metallo non era l’unica cosa dura. Claudio sentì il pacco gonfio di Francesco e la mano dello studente guidò le sue dita lungo la lunghezza di quella sporgenza. Poi la lasciò continuare da sola. Subito le mani di Claudio, un uomo che come tanti aveva anni di esperienza su come piacesse essere toccati il cazzo, capirono come toccare quello di Francesco. Come un joystick poteva comandare quanto piacere dare all’amico e decidere così quanto piacere l’amico gli avrebbe restituito col suo culo. Prendeva velocità e quando voleva essere ripagato rallentava la mano così da invogliare il poliziotto a strusciare ancora più forte contro il suo di cazzo. Quelle chiappe lo stimolavano a dovere pregandolo di continuare. E così continuò per qualche secondo, finché la mano di Luca, quella che non era occupata a guidare a sé Francesco per il collo in un lungo bacio, scivolò di nuovo verso la fibbia del poliziotto, stavolta per slacciarla. Stavolta fu Francesco a cercare di comandare Claudio allontanandosi leggermente da lui.
L’istruttore di guida provò a godere di nuovo contro le chiappe dell’amico ma queste ora non si muovevano, volevano qualcosa di più. Così Claudio capì cosa fare e fece scendere con una mano sola la zip dell’uniforme. Prese un respiro e infilò la mano dentro.
Solo ora percepiva a pieno lo spessore del cazzo dell’amico. Non era dotato in lunghezza come lui ma in quanto a diametro lo batteva. Era la prima volta che teneva tra le dita il cazzo di un altro uomo. Era una sensazione strana. Un altro tipo di piacere, un altro tipo di soddisfazione. Gli piaceva sentire quanto pesante fosse, gli piaceva sentirne la forma. Lo prese ad esplorare. Stavolta gli effetti della sua mano sul corpo dell’amico erano amplificati. Gli dette una bella strizzata e le labbra del poliziotto si staccarono dal collo dello studente per cacciare un gemito.
Iniziò a segare il cazzo partendo dal basso e portando la mano lentamente sempre più su. In risposta Francesco gli si abbandonò addosso. Sentì il peso dell’amico scaricarsi sul suo petto. Con la mano libera lo accompagnò mettendola sul suo pettorale. Grosso e muscoloso, palparlo dava a Claudio lo stesso piacere di palpare un bel culo sodo. Ma a Francesco non bastava. L’amico preso dal piacere si stava lasciando accompagnare sempre più dal corpo di Claudio e ora sentiva le cosce del poliziotto appoggiarsi alle sue. Il movimento verso il basso fece strusciare quel culo così tanto contro l’istruttore che l’elastico della tuta fu abbassato e metà della sua lunghezza spuntò da fuori i suoi pantaloni.
Il poliziotto si stava totalmente arrendendo al potere della mano di Claudio che, sempre più entusiasta della scoperta delle sue doti, si divertiva a tormentare e a dare piacere al cazzo dell’amico. L’uomo, ancora nella sua divisa, si era staccato dal ragazzo che ora aveva preso a girarsi e a mettersi goffamente in ginocchio nel poco spazio che lo permetteva. Luca si trovò subito col viso all’altezza delle cosce del poliziotto. Poggiò una mano su quella che l’istruttore stava usando per segarlo e fermandola la usò per guidare la punta di quel grosso e doppio arnese dritta verso la sua bocca.
Il ragazzo fece scivolare alle ginocchia i pantaloni del poliziotto. Raggiunse con le mani il culo di Francesco e avvolse con i palmi quelle stupende chiappe sode. In un colpo di gelosia tirò a sé quel bacino allontanandolo dal membro pulsante dell’istruttore e portandolo verso la sua faccia. Sentì la cappella del poliziotto toccargli il palato. La tentazione di ritirarsi per prendere aria fu forte, ma fu più forte la voglia di mostrare all’istruttore che poteva far godere il suo amico più di quanto poteva lui.
Sentì quel cazzo scivolargli via dalla bocca. Claudio stava cercando di tirare di nuovo a sé Francesco per poter godere del suo culo, ma Luca fu pronto. Si butto di nuovo a capofitto sul cazzo del poliziotto. Fu una breve battaglia in cui entrambi premevano da davanti e da di dietro contro Francesco che era in preda al piacere schiacciato tra i due contendenti.
I rumori provenienti dalla gola insaziabile dello studente stavano portando l’istruttore ad un livello di lussuria incontrollabile, con un colpo veloce porto giù l’elastico della tuta così da far finalmente uscire per intero il suo cazzo e lo piantò con forza contro il buco del poliziotto. Questo cacciò un rantolo che per poco non fu un grido.
Claudio aveva capito cosa doveva fare per vincere quella battaglia. Iniziò a scopare lentamente Francesco. lo spazio per muoversi era poco nella cabina dell’ascensore, e come era successo quella mattina che si era svegliato arrapato nello stesso letto di Francesco ora l’istruttore era costretto ad usare colpi lenti ma forti e decisi. Lasciava il suo cazzo pulsare all’interno dell’amico, lo lasciava espandersi e prendere spazio. Si portava più in fondo usando i fianchi dell’amico per fare leva.
Poi ad un certo punto vedendo che il ragazzo non si arrendeva e continuava a succhiare il suo amico decise di insegnargli una lezione. Allungò le mani e arrivò fino alla nuca del ragazzo e con forza spinse la bocca del ragazzo fino alla base del cazzo del poliziotto. Ora che aveva salda la presa e poteva tenere fermi con un solo colpo la testa del ragazzo e il culo dell’amico, dette il colpo di grazia. Dette una decina di colpi decisi che provocarono un orgasmo irrefrenabile nel cazzo del poliziotto. Sentendo il lamento di piacere di Francesco, Claudio si fermò a pochi secondi del proprio imminente orgasmo per ammirare il frutto delle proprie abilità.
Il poliziotto si era accasciato in avanti appoggiandosi con le mani contro la porta dell’ascensore e poco più in basso tra le sue gambe l’istruttore poteva vedere il suo studente con la bocca piena di sborra. Grosse gocce che ne uscivano ai lati e gli percorrevano il mento e il collo. Mandato giù tutto quello che era riuscito a rimanergli tra le labbra, Luca fece finalmente un lungo respiro per riprendere aria.
Ma la pausa durò poco. Incoraggiato dal piacere della posizione estrema in cui si era trovato il ragazzo si portò ancora più in basso fino ad arrivare con il proprio viso nello spazio tra le cosce di Claudio e quelle di Francesco. Luca prese stavolta l’istruttore per le chiappe e lo incoraggiò a continuare quello che stava facendo.
Claudio si trovò di nuovo col cazzo nel profondo di Francesco che cacciò un altro rantolo. Il piacere risvegliò in lui la voglia animale di esplodere e cominciò di nuovo a scopare l’amico. Bastarono pochi colpi decisi e stavolta fu il turno dell’istruttore di sborrare. Sentì il suo cazzo esplodere in un caldo e viscoso orgasmo nel culo dell’amico ma d’improvviso, le stesse mani che lo avevano guidato all’orgasmo, quelle dello studente, lo stavano ora allontanando da quelle chiappe. Sentì il cazzo scivolare fuori e con esso copiosi fiotti di sperma che presero a colare dal culo del poliziotto dritto giù alla bocca del ragazzo.
Claudio sentì la lingua del giovane leccargli le palle per non perdersi nessuna goccia mentre il suo cazzo ancora pulsava per inerzia.
L’idea della perversione del ragazzo lo eccitò e provocò in lui un ultimo schizzo finale che lo studente ricevette con gradita sorpresa.
Quando finalmente si alzò, Claudio notò sul pantalone di Luca una grossa macchia lì dove la punta del cazzo premeva forte contro la stoffa. Il ragazzo sì girò verso la porta e premette un pulsante. D’un tratto l’ascensore riprese la sua corsa verso l’appartamento del poliziotto.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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