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Racconto breve: Il Cliente 2


di SalBsx
12.07.2021    |    394    |    2 8.0
"Questo finale d’appuntamento era stata una sua invenzione e piaceva talmente tanto ad entrambi che spesso riuscivamo a farlo succedere anche due o tre volte:..."
Racconte Breve: Il Cliente 2

Dopo più di un anno e mezzo che per ovvi motivi ci siamo solo sentiti al telefono, qualche giorno fa io e quel mio Cliente di cui ho già scritto tempo fa, abbiamo fissato un appuntamento per fare il punto della situazione delle sue polizze da investimento e regolare quelle in scadenza. Premetto che la sua telefonata di inizio luglio ha scatenato un certo tipo di movimento nei miei pantaloni; specialmente tra le mie natiche; ma ammetto anche che dato che le mie ultime visite da lui, una in ufficio e due a casa sua, erano state una delusione e si erano risolte con un nulla di fatto sessualmente parlando, avevo la certezza che anche questa volta sarebbe stato così. A suo tempo mi aveva informato che avendo trovato un compagno fisso aveva deciso di non mettergli le corna con nessuno, neanche con me che pure, parole sue, “lo facevo godere più di un maschio adolescente con un filosofo dell’antica Grecia". Con questa certezza in testa mi sono scatenato col mia dolce Semilesboputtanella a cui la notte prima dell'incontro, ho lasciato bere avidamente tutto quanto di caldo e cremoso avevo dentro ai coglioni anche se continuavo a pensare che avrei conservato volentieri tutto quello sperma per poterlo poi mescolare al suo e farmelo spalmare su viso e corpo a mò di crema di bellezza e infine leccargli via il residuo dalle mani. Questo finale d’appuntamento era stata una sua invenzione e piaceva talmente tanto ad entrambi che spesso riuscivamo a farlo succedere anche due o tre volte: tre solo in una sola occasione purtroppo…ma era quella volta che eravamo ben più di noi due soli quindi… Comunque pazienza: considerando questi bei ricordi utili in caso di emergenza, cioè quando ho voglia di farmene una ma lui non si vuole proprio alzare…giovedì pomeriggio mi sono avviato verso casa sua indossando addirittura le mutande. Ero in strada da circa mezz’ora quando mi ha avvisato di essere leggermente in ritardo ma anche di salire tranquillamente a casa perché mi avrebbe aperto la donna delle pulizie che era già stata avvertita. Ho parcheggiato, sono salito al secondo piano e la porta mi è stata aperta ancora prima che suonassi il campanello, da un bel donnone sulla cinquantina scarsa e dal marcato accento dell'est Europa che mi ha subito fatto accomodare e preparato il caffè. Devo dire che quel suo accento strano e quel gran paio si tette, la rendevano molto… simpatica e infatti, dentro le maledette…mutande c’è stato qualcosa di più di un semplice movimento estemporaneo. Il mio cliente, sempre elegante e di gran bella presenza, è arrivato giusto pochi minuti dopo che avevo finito il caffè e subito il bel donnone ci ha salutati dicendo che mentre noi ci saremmo occupati delle nostre faccende, lei sarebbe andata a finire le sue. Prima di andarsene però si è fatta dare sia la giacca da stirare che le scarpe da lucidare per bene: a me più che una semplice donna delle pulizie sembrava un vero maggiordomo. Soliti saluti, convenevoli e chiacchere e poi subito a parlare di lavoro ma ammetto che facevo fatica a rimanere concentrato perché la voglia di pinzargli i capezzoli; ricordo bene quanto gli piacesse e lo aiutasse ad…indurirsi; ma soprattutto quella di sentire quel suo gran cazzo infilarsi ovunque dentro di me, mi distraevano non poco. Questa “sofferenza” è durata quasi due ore ma finalmente verso le sedici abbiamo finito ed io ero ben contento di tornarmene a casa perché avevo ancora il tempo di infilarmi un dildo nel culo e farmi una sega in attesa del rientro della mia dolce metà che il mattino stesso mi aveva estorto la promessa di una serata di sesso urlante sul balcone: che i vicini guardino e sentano pure, cazzocenefotteanoi! Quando però ci siamo alzati mi sono accorto che era vestito solo con camicia e cravatta e che aveva l'uccello pronto: come aveva fatto a spogliarsi e come avevo fatto io a non notare nulla, ancora non me lo spiego. Mi ha detto che dato che si era mollato definitivamente col tipo, potevamo anche riprendere da dove avevamo interrotto un paio di anni fa…se mi andava…e vista la mia eloquente espressione mi ha subito chiesto cosa ci facessi ancora vestito e perché ancora non glielo stessi succhiando allo sfinimento. Mi ci sono avventato senza farmelo ripetere due volte e senza mai togliermelo di bocca sono riuscito a spogliarmi. Quando però si è schiantato a gambe aperte sulla sedia, mi e sfuggito di bocca ma mi sono inginocchiato subito e ho ripreso la succhiata e accelerato le leccate senza mai dimenticarmi di stuzzicargli il buchetto con le dita e di aspirare ed ingoiare i suoi bei testicoli depilati perché ricordavo bene quanto tutto questo lo eccitasse. Sarei andato avanti così per giorni ma bisognava andare oltre percui mi sono alzato, gliel'ho preso tirandolo un po' verso di me e mi ci sono seduto sopra. Avevo il buco talmente bollente e morbido che il suo cazzo mi è entrato facilmente e felicemente fino in fondo in meno di un secondo: che goduria quel momento! Prima di cominciare a cavalcarlo però volevo togliergli la cravatta e aprirgli la camicia per poter dare il tormento ai suoi capezzoli ma quando lo stavo per fare ho sentito due tette schiacciarsi contro la mia schiena, ho visto due mani sbottonare al posto mio e ho sentito la voce con il marcato accento dell'est, dire che mai niente l'aveva fatta bagnare “in tutta sua vita" come quello che aveva visto fino a quel momento e che “tre dita dentro mia fica… poche". Il profumo umido di passera eccitata che ci arrivava alle narici ha reso la situazione ancora più travolgente. Mentre andavo su e giù e gli stringevo i capezzoli lei, la donna delle pulizie, mi accompagnava nel movimento e tormentava i miei facendomi sentire i suoi sulla schiena, il mio uccello strusciava tra il mio ventre e quello del mio cliente quasi a farsi una involontaria ed automatizzata sega, il mio culo si dilatava sempre di più e ad ogni mio sussulto il suo cazzo sembrava essere sempre più largo e lungo tant’è che non volevo uscisse mai più. Più tardi siamo finiti per terra su “tappeto, che meglio di sedia" e mentre lui mi scopava e mi menava l'uccello col vigore, lei mi offriva la figa profumata da leccare, mi chiedeva ansante di infilarle “più dita, due…poche" nel culo, e mi permetteva di schiaffeggiarle le chiappe e persino le tette. Col passare del tempo abbiamo cambiato posizione ma siamo sempre tornati alla svelta a questa che era la più bella, la più divertente e la più porca mai vista. Va da se che ho ceduto io per primo, ho schizzato e nel farlo ho colpito sia il mio petto che il culo di lei e a quel punto mentre la donna delle pulizie si girava per permettermi di leccarle via il mio sperma dalle chiappe; glielo avevo chiesto io stesso; lui mi ha inondato. Lo spalmare la crema di bellezza è stato un gioco a sei mani e peccato davvero non aver potuto fare il tanto desiderato bis. Si era fatto tardi per tutti ma per fortuna ci siamo dimenticati di regolare le altre polizze e quindi ci rivediamo tra un paio di giorni per quella della casa, settimana prossima per la sanitaria e prima di fine mese per l'auto, inoltre ci sarebbe da farne un paio anche per la donna delle pulizie ma prima devo fare i preventivi, magari uno alla volta…poi tornare per discuterli, poi andare in ufficio ad emettere i contratti ed infine tornare ancora per le firme. Avete capito che faccio l’assicuratore e che a pdf e pagamenti elettronici, in certi casi preferisco ancora assegni e carta stampata….
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