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Do Ut Des (Parte seconda)


di SalBsx
28.01.2020    |    666    |    0 8.7
"“Giù da lì Grand’Uomo, mettiti qui in ginocchio e siediti sui talloni…stringi le cosce e nascondi tutto… come facevi fare a me… adesso schiena dritta, testa..."
DO UT DES – Parte seconda

Quella piovosa mattina di novembre mi ero svegliato con un brutto presentimento perciò, anche se ero in largo anticipo rispetto al primo appuntamento della giornata, andavo di fretta. Camminavo veloce, a testa bassa, senza curarmi di niente e nessuno ma ad un certo punto e come era già successo ormai più di dieci anni fa, una voce mi ha chiamato usando quel maledetto soprannome. Diversamente da quella volta sapevo bene a chi appartenesse quella voce e proprio per questo motivo fingevo di non sentirla e tiravo diritto ma più io acceleravo il passo più la voce si alzava e più io mi nascondevo sotto l’ombrello più la voce mi chiamava forte perciò, alla terza, quarta o…decima chiamata...ho ceduto, mi sono girato e di malavoglia ma con la faccia più falsamente...“ma come sono felice di rivederti” seria…che mi è riuscita, gli sono andato incontro e gli ho stretto la mano. Dopo il nostro primo incontro post episodi liceo e i successivi quattro anni circa di frequenti…come chiamarle? reunion di classe…avevo semplicemente smesso di rispondere ai suoi messaggi e alle sue chiamate. Lo avevo mollato all’improvviso e non perché lui e gli altri “finocchietti finocchi” mi avessero stancato o perché non mi divertissi anzi, mi divertivo parecchio in verità ma ormai mi ero... cioè, mi avevano sbloccato…percui mi ero dato da fare cercando e trovando tanti altri cazzi da usare e da cui farmi sbattere. Inoltre, risolta del tutto la questione divorzio, ero finalmente andato a convivere con la mia dolce e porcellissima semilesboputtanella. Avevo e ho tanta figa a disposizione e piano piano la necessità di cazzo si era fatta più sporadica e molto meno impellente e comunque, qualora mi si presentasse insistentemente urgente…un modo per soddisfarla lo trovo lo stesso. Dopo due parole e i convenevoli di prassi, il mio cervello e…non solo quello…insisteva sul fatto che me ne dovevo andare di corsa ma lui ha insistito affinché prendessimo almeno un caffè e quindi, anche se il presentimento si faceva sempre più brutto, ma rassicurato dal fatto che non avesse nemmeno accennato alla mia immotivata, improvvisa e subitanea “scomparsa”, ho accettato: che coglione sono stato!
Mi ha trascinato in un bel bar molto frequentato, ci siamo seduti ad un tavolino piuttosto centrale e abbiamo ordinato un… “veloce caffè ristretto, per piacere” io e un…”Cappuccio bianco non molto caldo ma col cacao, una brioche al cioccolato e un cornetto alla crema, doppio succo alla pesca ambiente e un bicchier d’acqua gasata fresca magari con una fetta di limone se c’è, grazie”...lui! (Eccheccazzo!). “Allora Grand’Uomo, come va? Io ho tante novità sai, ho cambiato azienda, lavoro, macchina, ho ricominciato a giocare a basket…due volte a settimana ma così, tanto per far qualcosa e ho anche trovato una compagna! Si, una compagna, una FIGA! Ma dai, ma che CAZZO di faccia fai? Certo che è una FIGA! è mica femminile FIGA compagna? Che credevi, che siccome secondo te sono sempre e solo il solito finocchietto FINOCCHIO... avessi trovato una FIGA con le TETTE ma con tanto di CAZZO laggiù sotto? Una di quelle buone solo a farsi sfondare il CULO? Ma dai, sii serio...una FIGA col CAZZO che te lo pianta in CULO…o il CAZZO o la FIGA! o anche tutte e due insieme perché no? ma ognuno a suo tempo e al suo posto…CAZZO FIGA! (Ehi, che ti prende?) comunque, hai visto che con calma ci sono arrivato anche io? Che anche il tuo finocchietto FINOCCHIO preferito ha finalmente assaggiato la PASSERA? Grazie a te e ai tuoi scagnozzi che mi avete inibito per anni…ci ho messo una vita a capire quanto sia buona, UMIDA e gustosa la FIGA! Tranquillo, non è che adesso disdegno o rinuncio al CAZZO anzi…che CULO, posso tenere il piede in due scarpe…come fai anche tu, vero Grande Maschio? (Ehi, abbassa la voce…coglione che sei!) e comunque a lei sta bene, non le scoccia anzi a volte partecipa pure, dice che si fa, dice: basta che SCOPIAMO! dice: CAZZO siamo nel 2019 ormai! dice: diamoci dentro dai e... SCOPIAMO CAZZO! (Ehi, minchia…ma parla piano che qui è pieno di gente…che poi la gente capisce quel che vuole lei!) sono sicuro che adesso non sai chi sia, che non immagini neppure chi sia…eppure ai tempi lei sbavava ogni volta che le passavi di fianco…dai che se ti impegni ci arrivi, no? Allora ti aiuto io….allora: se ti sentivi magnanimo la chiamavi la “VERGINEterna” perché secondo te a quella nessuno glielo avrebbe mai messo in FIGA! Ma neanche in CULO a dirla tutta...dicevi che manco il CAZZO alla PECORA…che almeno non la si doveva guardare in faccia per forza…le si poteva dare a quella! Oppure...quando te la trovavi davanti dicevi sempre: “spostati… Cessofono Intasato che non ho l’acqua da tirare!” dicevi così perché aveva i vestiti e anche la pettinatura in perfetto stile anni ’50…che poi era colpa di sua madre, mica sua…ma MINCHIA, il massimo era quando la chiamavi “Boccatrappola” perché portava ancora l’apparecchio…CAZZO che fantasia avevi, certo che ne inventavi di soprannomi stupidi…dicevi che manco metterglielo in BOCCA si poteva…dicevi che ti sarebbe rimasto incastrato e che per tirarlo fuori te lo saresti…slabbrato...si, era quello il termine che usavi… FIGA...dicevi che mai e poi mai gliela avresti LECCATA a quella…che secondo te aveva il mestruo 365 all’anno da tanto era brutta quella…quindi col CAZZO che glielo davi il tuo CAZZO! Ma figuriamoci se tu Grande Maschio come credevi di essere, ti saresti preso la briga di fartela dare per farle un favore…FIGA, ma che restasse pure VERGINELLA! (Cazzo, ma abbassa quel cazzo di volume che già stanno allungando le orecchie qui!) comunque oltre a te e ai tuoi sgherri, anche tutte le tue super FIGHE la chiamavano in quei modi…e a volte anche peggio…loro, le grandi GNOCCHE, non se la filavano manco di striscio che alla fine era solo un’altra sfigata, una banale secchiona, ma almeno si limitavano a quello ‘ste TROIE! Per te era diverso…lei non contava una FIGA di niente e non valeva neanche una mezza SBORRATA invece noi…con noi c’era da divertirsi e anche da guadagnarci qualcosa…ricordi il vecchio PORCO del parco, no? (Sei capace di finirla o almeno di parlare piano? Minchia di uno!) dai...quello che ti avrebbe dato il “Trenta, che ci compri di tutto col Trenta al giorno d’oggi” se solo gli avessi procurato uno di noialtri finocchietti da SCOPARE...(Figa, ma smettila di urlare a tutti ‘ste vecchie puttanate che sono passati secoli ormai…piantala pezzo di idiota!) e peccato che ‘sto schifoso a metà della quinta è…diciamo così...andato a fare in CULO da solo sennò…CAZZO quanti altri soldi avresti fatto… comunque…con quella non c’era da farci nulla di utile…anche con quel nome da “prima TROIA della storia”…che se ne andasse in convento dicevi... Aaah, vedo che hai fatto mente locale! Adesso hai capito…e bravo Grande Maschio! dicevi sempre che piuttosto che a quella lo avresti dato a me...e infatti…darmi il tuo CAZZO in CULO alla vigliacca è cosa che poi hai fatto, vero Grand’Uomo? (E parla piano figa, c’è già troppa gente qui che ascolta interessata, sento già certi commenti…) dicevi che io ero in vantaggio…almeno io non avevo neanche un PELO attorno alla mia “bella uccellina glabra da finocchietto finocchio”...lei invece: “FIGA…la foresta nera laggiù sotto…ma come e dove glielo infilo con tutta quella lana PELOSA laggiù sotto?” dicevi...e poi aggiungevi che era ovvio che avesse persino i riccioli di lana PELOSA attorno al buco del CULO, “ma come si fa a buttarglielo là dentro? non entra mica” dicevi... Ho già detto che avevi una CAZZO di fantasia del CAZZO?
E poi CAZZO! Io almeno avevo le belle TETTINE, lei… manco quelle aveva ai tempi…(Ma puttana di quella...ok, ok…scusa…ma seriamente: adesso piantala! spegni quel cazzo di volume!) dicevi sempre che al solo pensiero di guardargliela ti si sarebbe suicidato...(Eh…cazzo hai da ridere? La pensavo davvero così e comunque ripeto: è stato secoli fa e…abbassa la voce figa!) dicevi che l’UCCELLO ti si sarebbe staccato, sarebbe caduto per terra e ti sarebbe rimbalzato dritto dritto, DURO e diretto nel CULO pur di andare a nascondersi da quella...e dopo facevi anche il gesto… mostravi il DITO e poi te lo spingevi forte proprio sotto al cavallo dei jeans...dritto tra le CHIAPPE...e ti alzavi pure sulle punte per mimare l’INCULATA a tradimento… facevi apposta...dicevi che lo facevi per me, per istruirmi... che era per farmi capire come dovevo fare…(Roba vecchia dai…e poi non ne abbiamo già parlato a suo tempo? cambia disco dai) io ti chiedevo di smetterla e tu allora ridevi e correvi subito a toccarmi: una mano sulle TETTINE e intanto che mi strusciavi l’altra su e giù…si chiama fare una SEGA mica un favore...e andavi avanti fin quando non mi si induriva e mi venivo nelle MUTANDE…e capitava ogni volta...e intanto avevo sempre il tuo CAZZO ben DURO ben piantato contro al CULO...e io piangevo e tu ridevi e dicevi: “Ti sto facendo un favore”...era così che dicevi no? (Al solito…stai sproloquiando…basta su!) ma in verità stavi dicendo a te stesso e al mondo intero… che poi in quel senso avresti voluto fossi io il tuo mondo intero…stavi dicendo che eri tu a volere quel favore, che eri tu a volere il mio CAZZO in CULO, giusto, ho ragione Grand’Uomo? (Ancora con ‘sta storia? e con ‘sto volume al massimo…ma smettila su!). Ma di quella volta che dopo che avevo SBORRATO…e quanta ne avevo fatta che erano già due o tre giorni che mi lasciavate stare…mi hai infilato la mano nelle MUTANDE? Di quella volta ti ricordi? Avevo la tuta del basket, era stato facile... CAZZO quanto ti era piaciuto…non uscivi più da là dentro…stavi tentando di farmelo ridiventare DURO e c’eri anche quasi riuscito… ma poi...CAZZO come te la sei impiastricciata per bene quella mano...e forse ti sei annusato e anche assaggiato le dita prima di passarmele tra i capelli…non lo so…non ho visto ma immagino...non ho visto perché piangevo ed ero piegato in avanti col tuo UCCELLO che mi andava su e giù sulla tuta…che poi me l’hai tirata giù…che volevi controllare da vicino l’impiastricciata…ma che peccato che all’ultimo ti sia mancato il coraggio di tirarlo fuori dai jeans o di…tirarli giù del tutto…vero Grande Maschio? Eri già lì e mi avresti…ti saresti…fatto il favore già tre o venti…anni prima…che peccato, vero Grand’Uomo? (Porco cazzo… ma la vuoi piantare di urlare? Non si può parlare d’altro? ) comunque mi sa che la tua grande passione per la SBORRA è nata proprio quel giorno lì, che ne dici Grand’Uomo, ho di nuovo ragione? Ad ogni modo, ci hai solo impiegato più tempo di me e la tua è stata una scelta volontaria… la mia un po’meno…ma alla fine, ne hai presi diversi anche tu di CAZZI no? Ah, io non so di preciso quanti CAZZI hai preso a oggi…ma che hai preso dei CAZZI lo so bene e non conosco certo tutti i proprietari dei CAZZI che hai preso…ma alcuni si…e molti di quei CAZZI te li ho visti prendere in diretta… ma ti ricordi che ORGIA biblica di CAZZI abbiamo fatto la prima volta che ci siamo rivisti? E che fiumi di SBORRA…e quanti CAZZI DURI c’erano quel giorno…e tutti li hai presi…sapevo che li volevi quei CAZZI ma non avrei mai detto che li avresti presi tutti quanti insieme quei CAZZI…mitico Grande Maschio! (Porca puttana vacca di merda troia, ancora a SPROLOQUIARE...ormai lo hanno capito anche i cani, quindi finiscila di urlare una buona volta, figa!) ma invece: sai da chi lo ha preso Boccatrappola? che tu e gli altri stronzi non glielo volevate dare perché…bla bla bla te l’ho già ricordato prima…e lei invece era pronta e fremeva per darla a qualcuno chiunque? Beh, l’ha preso anche lei dal Moro! Ma si dai, quello che faceva nuoto serio…e che vi stava sul CAZZO perché girava sempre intorno alle vostre belle PUTTANE…che in verità erano loro a girare attorno a lui…e chissà come mai…ma lui non veniva al liceo, era uno degli inferiori del Tecnico! che CAZZO voleva lui da voi? da voi deficienti proprio niente… dai che te lo ricordi, era quello che si sbatteva a tua insaputa…ma guarda che caso...la tua TROIA bionda e non solo lei...è ovvio che sto parlando di quella gran VACCA MIGNOTTA della tua ex moglie…che gran PUTTANA che era…e tu, che coglione eri...tu invece credevi fosse la santa…la devota…la fedele...ma finiscila che ’sta ZOCCOLA bionda di reginetta di bellezza si faceva SCOPARE da chiunque e non solo…che tanto tu eri sempre impegnato: o giocavi al basket o giocavi al Grand’Uomo con noialtri finocchietti…più spesso, quasi sempre la seconda…lei sapeva che eri un MINCHIA… come le piaceva il CAZZO alla tua gran TROIA bionda e quanto le piaceva prenderlo ovunque…ma lei diceva “partout” che aveva 10 in francese lei…e comunque lo hai scoperto a tue spese dopo che vi siete sposati… che coglione sei stato a sposare la reginetta bionda delle VACCHE da monta…ma lo sai, ti sei mai chiesto perché aveva sempre la PASSERA così calda e accogliente? Ma perché prima gliela ripassavano il Moro e diversi e tanti e molti altri! e poi quella TROIA veniva da te con quelle TETTE spinte all’infuori, quegli occhioni blu che luccicavano e con quel suo fare da ZOCCOLA ti diceva “Sei l’unico”…ma per cortesia! Avrebbe fatto meglio a dire che eri l’unico a cui non l’aveva ancora data quel giorno! (Vaffanculo! Saresti così gentile da evitare di continuare ad evocare il fantasma del “mostro succhiasoldi”? Vaffanculo! lo so bene che non succhia solo i soldi testa di cazzo che sei! Quasi quasi ti preferisco quando sbandieri altro… vaffanculo!) comunque... dopo ti dico dove come quando e perché...ma una volta io gliel’ho visto! MINCHIA che UCCELLONE che era il Moro…ti sarebbe piaciuto e te lo saresti mangiato quasi come ti è piaciuto e ti sei mangiato il mio…(Eh dai, ancora... piantala con sta solfa!) comunque il tipo, quello del Tecnico, il Moro, l’UCCELLONE insomma… diceva che la tua bellissima TROIA bionda (Ancora? Ho divorziato! Allora non mi ascolti…) a parte il fatto che essendo bionda ne aveva pochi di peli là in mezzo, non valeva un CAZZO in confronto e che le più belle SCOPATE erano quelle che faceva con la brutta FIGA che poi brutta non era, del terzo piano del liceo…mica quelle con tutte quelle algide bellezze che stavano sempre al terzo piano e che gliela davano si gratis...ma che sembrava che la FIGA ce l’avessero solo loro e che comunque erano si belle ma erano fredde e asciutte come il ghiaccio secco spray, non collaboravano…stavano lì a prenderlo quasi per obbligo…gli “Stoccafissi” le chiamava, diceva così di quasi tutte…tranne di una… di una in particolare no però...diceva che al terzo piano, fuori la brutta FIGA... di PASSERA buona ce n’era una sola…e tranquillo che dopo ti dico chi era anzi, chi è…ma in ogni caso: CAZZO veniva da me a raccontarmi ‘ste cose? MINCHIA ne sapevo io della FIGA? CAZZO c’entravo io con la PRUGNA che alla fine ero solo un finocchietto FINOCCHIO? (Va bene, ho capito, ma adesso taci o abbassa la voce almeno...che c’è più pubblico qui che alla prima di un film di Tinto Brass!)”. Stava dando spettacolo e ammetto che ci sapeva fare ma lo stava facendo apposta per attirare l’attenzione e cercare di farmi fare più figure di merda possibili e in verità e per dirla tutta, ci stava riuscendo benissimo. Ne avevo abbastanza quindi ho fatto per alzarmi ma lui, guardandomi minacciosamente per traverso mi ha trattenuto per un braccio e ha ordinato un altro giro perciò mi sono rimesso seduto e gli ho chiesto nuovamente di cambiare discorso ma figuriamoci se mi ha ascoltato anzi. “Ah, senti questa…sai che un giorno che eravamo in giro a fare i fidanzatini…lo abbiamo trovato e che ci siamo anche entrati a fare compere? A dire la verità è un pochino caro ma…che bello è il negozio che ha messo su? E lei? ma che bella è lei ancora oggi? e che fisichino che ha! ma che gran GNOCCA è…la tua mezza LESBICA? la lecca ancora la FIGA, la succhia ancora la PASERA? la fa ancora la dieta 90% PATATA e 10% WURSTEL? Dalla tua faccia... (Ehi frena, molla il colpo e lasciala fuori da questa storia che lei non c’entra e non ti ha mai fatto niente, era persino ammalata il giorno del diploma…si, certo che lo ricordo quel giorno...ora piantala! Si…come no ma figurati se mi ascolta ‘sta testa di cazzo) veramente quando siamo entrati ci ha guardato un po’ dubbiosa ma non ci ha riconosciuto tranquillo…sono bastati un paio di CAPEZZOLI più o meno in bella vista che non ha capito più una FIGA di niente, vedeva solo quelli...e comunque ci ha servito bene, è gentile la tua mezza LESBICA…ma c’è una cosa che proprio non riesco a capire...come ha fatto ad aprire un posto così? Non era ricca di famiglia e il CAZZO non era di certo la sua priorità…anche se... seppur senza la classe eccelsa della tua TROIA bionda, quando ne aveva voglia era brava anche lei ad APRIRE le GAMBE, anche oggi?...calma che poi ti racconto…ma era comunque la PASSERA che l’appassionava davvero… pensa che mi ricordo di una Tizia insospettabile con la quale si vedeva spesso, sempre…veniva al liceo con noi ma non era una studentessa fidati...si vedevano a casa sua che tanto era zitellona e stava da sola li in quel bel quartiere di villette non lontano dalla scuola…mi ricordo di quella volta che l’ho incrociata, sembrava te stamattina…si nascondeva sotto il cappuccio della felpa e quasi correva ma quelle gonnelline lì le portava solo lei e io l’ho riconosciuta… FIGA…manco il tempo di chiudere il portone che già le aveva aperto il vestito e gliela stava già leccando… che LINGUA che aveva! (Ehi, non ti ho mica chiesto per piacere di lasciarla stare?) per la verità la Tizia insospettabile non era un grande spettacolo da vedere...ma la matematica della tua succhia PASSERA era migliorata molto velocemente...era brava anzi bravissima a farle APRIRE le GAMBE, ma tu non puoi ricordarti, avevi occhi solo per la sua amica…per quella tua gran VACCA con la treccia bionda e poi eri impegnato…basket, finocchietti, basket e ancora finocchietti…ma dimmi un altra cosa Grand’Uomo che sono curioso…perché quel giorno al negozio abbiamo avuto proprio quell’impressione: va ancora in giro senza MUTANDE? ( la vuoi finire?) comunque: ora ti dico dove, come, quando e perché ho visto il gran bel CAZZONE del Moro del Tecnico. Quel giorno, ed eravamo solo all’inizio della seconda, mesi prima della famosa gita a Firenze... volevate che vi cantassi a CAPPELLA…chiaramente a CAPPELLA… “l’inno nazionale di tutti quanti noialtri finocchietti finocchi”...YMCA, te la ricordi? Non era una novità ma quel giorno mi volevate seduto NUDO sul banco in posa da porca…che già andava di moda fin dall’anno prima….dicevate che durante il ritornello potevo anche alzarmi e far andare un po’ il CULO se volevo, dicevate anche di non preoccuparmi per il microfono…che ne sarebbe sicuramente saltato fuori uno o magari due o tre…dai vostri pantaloni ovviamente, dicevate che tanto mi dovevo abituare a maneggiare microfoni…che mi avreste fatto il famoso favore insomma…e giù risate e comunque, non so come ho fatto ma vi ho fregato, vi sono scappato, ho scavalcato e attraversando di corsa il cortile del Tecnico l’ho visto lì coi pantaloni abbassati e l’UCCELLONE duro durissimo che andava su e giù senza bisogno d’aiuto esterno…CAZZO ho detto io! sembra che abbia il CAZZO posseduto! E sai chi c’era accosciata a…COSCE spalancate, gonnellina corta cortissima che le usava solo lei...tirata su e PASSERA rasata a zero…Uuuh, come era avanti…già a quei tempi con la PASSERA tutta depilata…comunque sai chi c’era lì? con la PATATA pelata in bella vista e con le COSCE talmente spalancate che avevo paura si rompesse in due...che era ben carrozzata ma tanto magrolina ai tempi…oggi invece…Uuuh…quanta roba…beh, lo sai chi c’era? proprio la tua mezza LESBICA! (Ehi, cerca di finirla, cazzo parla piano che mi hanno chiesto l’indirizzo già quattro volte! Ma almeno quella di prima era una donna…) se lo mangiava con gli occhi quel gran CAZZONE ma essendo più abituata alla FIGA che al CAZZO...non sapeva bene da che parte cominciare che di solito laggiù in mezzo non trovava cose che si agitavano in quel modo… comunque, lo teneva con entrambe le mani e gli dava anche qualche leccatina ma era perplessa…io credo che non avesse ancora sviluppato del tutto il gusto per il CAZZO…(sei proprio uno stronzo! però in quarta lo aveva fatto anche a me un pompino e avevo avuto proprio la stessa sensazione…) gli ripeteva che non era sicura di riuscire a prenderlo tutto fino in gola da tanto era GROSSO quel CAZZO e che quindi forse, ma quale forse…lo preferiva subito dentro, diretto nella FIGA…diceva che l’aveva ben CALDA quel giorno…magari perché qualcuna le aveva già dato una leccatina...o magari preferiva così perché non voleva rischiare di metterne incinta qualcuna… leccandogliela dopo… (piantala!) ad ogni modo gli diceva che lo voleva alla missionaria! E così è stato…e come ansimava lui e come miagolava lei, che ZOCCOLA di atleta che era, riusciva a stare in equilibrio sulle CHIAPPE e anche a pastrugnarsi la TETTE, belle tra l'altro...mentre lo prendeva…e alla fine: MINCHIA che SBORRATA…di quelle che piacciono anche a te… (Abbassa sta troia di voce, che continuano a chiedermi dov’è che la trovano…e non solo… minchia di un minchia che non sei altro!) FIGA, ricordo bene quell’impiastrata di camicetta e di come si è incazzata lei…era nera FIGA…che era andato tutto sprecato...FIGA che scena meravigliosa! Avevo il CAZZO in tiro persino io che ormai, sempre grazie a te... ero quasi certo di essere solo un finocchietto FINOCCHIO! Vedo dalla tua espressione…che alla fine ti è chiaro chi al di là della mia attuale ed ex brutta FIGA era l’unica PASSERA buona del terzo piano…e già, proprio la tua mezza LESBICA succhia CAZZI e lecca CLITORIDI! (Ehi, ti ho detto di farla finita, di non urlare, di lasciarla fuori da questa storia che ti mando subito affanculo e me ne vado!) ma dimmi Grand’Uomo, miagola ancora anche adesso, tu riesci a farla miagolare in quel modo? Che tipa anzi che…TOPA…era la tua mezza LESBICA…era una tipa... TOPA sportiva, atletica...una gran campionessa di salto… saltare dalla FIGA al CAZZO senza soluzione di continuità e senza nessun problema era e son sicuro lo sia tutt’ora...la sua specialità! (Ora basta, mi hai rotto, vaffanculo!)”. Ero già in piedi e mi ero già rimesso la giacca quando è arrivato il ragazzetto in camicia bianca, papillon nero e sorrisetto più interessato che imbarazzato, col vassoio della seconda ordinazione al che, maledicendomi una seconda volta per non aver assecondato fin da subito il mio presentimento, mi sono riseduto. “Sono sicuro che tutte ‘ste cose le sapevi, che quando vi siete ritrovati la tua mangia PATATE è stata del tutto onesta con te, che ti ha detto e raccontato tutto o quasi...ma sono altrettanto sicuro che invece tu, il Grande Uomo Maschio, non le hai detto proprio un CAZZO della tua passione per il CAZZO! Comunque… che vuoi Latte? Zucchero? Miele? Ma forse preferisci qualcosa di più caldo e cremoso…magari nel caffè vuoi una…spruzzatina di SPERMA?”. Stavo giusto mandando giù in quel momento…ma mi è andato tutto per traverso e lui ridendo ha rincarato la dose. “Ma che pensavi? Credevi forse che quelle quattro scopate che ti ho dato anni fa fossero abbastanza? Che fossero sufficienti a ripagarmi di quei cinque anni d’inferno? Beh ti sbagliavi alla grande Grand’Uomo…io non ho ancora finito con te…e neanche gli altri…ma soprattutto io! Quindi quando ti chiamo, vedi di rispondere e correre subito che sennò la tua bella mezza LESBICA che succhia tutto quel che le capita di succhiare, potrebbe anche venire a scoprire qualche altarino!” Detto questo ad altissima voce se ne è andato lasciandomi lì, rosso in viso, col conto da pagare, gli sguardi e i commenti tra lo schifato e il voglioso da sopportare, un biglietto, complicato da decifrare, nella tasca della giacca con scritto “Vsk0p0io” e un numero di cellulare, una proposta di trio fatta a voce e prontamente respinta con un “ma vaffanculo stronzo”, ma soprattutto col cazzo durissimo, i coglioni doloranti e il culo accaldato e morbido di voglia! Puntuale come le tasse… qualche giorno dopo mi ha chiamato e così sono andato da lui. Come mio solito sono arrivato in anticipo, ho citofonato e lui mi ha aperto raccomandandomi di chiudere bene sia il cancello del cortile che la porta di casa e che sapevo già dove trovarlo. L’ho trovato in sala, seduto sulla sua poltrona, nudo e nella posa da porca che tanto odiava al liceo ma che tanto piaceva a noi obbligarlo a tenere e senza aspettare che me lo chiedesse, mi sono spogliato. “Bravo Grand’Uomo, mi piace questa tua intraprendenza e mi piace anche che tu vada in giro vestito come la tua lecca passere…ma com’è? Non ti tira più come una volta che hai un anello intorno ai coglioni? Ma chissenefrega…mi stuzzica questa novità…ma adesso basta parlare, avvicinati e comincia…”. Così mi sono messo dietro di lui e ho iniziato a palpargli le tettine e ad ogni due o tre palpate aggiungevo una strizzata di capezzoli. “Bene Grande Maschio, molto bene…ma adesso vai giù con quelle mani, ricordo che era quello il punto che più ti piaceva, che era quello il momento in cui ti si drizzava”. E aveva ragione infatti: non appena ho raggiunto e tentato inutilmente di forzare l’incavo liscio e ben serrato tra le sue gambe ho avuto una solenne erezione. Credevo fosse quello il momento in cui si sarebbe girato e mi avrebbe implorato di metterglielo in culo e allora io avrei riso e glielo avrei infilato, avrei atteso sdraiato sopra di lui che mi supplicasse di muovermi ma invece di farlo avrei solo pompato sangue nella cappella, gli avrei palpato le tettine tirandogli forte i capezzoli, gli avrei stritolato i coglioni e lo avrei obbligato a sborrarmi sulle mani, gli avrei fatto leccare e gli avrei spalmato sul viso ciò che sarebbe rimasto del suo sperma e solo dopo tutto questo avrei staccato il mio petto dalla sua schiena, lo avrei afferrato per i fianchi e avrei iniziato a sbatterlo…ma invece: non è stato cosi. “Ce l’hai duro Grand’Uomo si? Bene, allora vieni qui davanti e fatti vedere”. Pensavo che a quel punto lo avrebbe fatto saltare fuori e che dopo si sarebbe girato...ma invece no, mi ha lasciato lì fermo a far nulla finché non mi si è ammosciato. “Bene, molto bene Grande Maschio, ora vieni qui e fai come fai con la tua bella “succhia quel che trovo da succhiare”, vieni qui e leccami e mordimi i capezzoli e accarezzami le gambe”. Ho obbedito e subito l'erezione è ritornata prepotente e pensavo: ecco è adesso che si gira! ma invece…ancora niente anzi, mi ha rimandato indietro a farmelo ammosciare di nuovo. “Bene, ora torna qui e ricomincia da capo!”. Ho palpato, leccato, morsicato e accarezzato, mi si e drizzato e ammollato un’infinità di volte e ogni volta che succedeva, sentivo i coglioni sempre più doloranti cercare di scoppiare. Ero perplesso e tra me e me dicevo che qui, al terzo piano del liceo, non funziona così, che sono io a comandare, che sono io quello che da gli ordini e che decide quando è il momento di fare qualsiasi cosa io voglia fare…non capivo perché invece fosse lui a dirigere l’orchestra fino a quando non ha scavallato le gambe, ha fatto scattare la sua grande molla e me l’ha indicata...“Ora basta giocare, vieni qui e fai il tuo dovere”. A quel punto mi sono reso conto di non essere più a scuola, che gli anni erano passati, che eravamo entrambi cambiati e mi sono ricordato che qualcosa di simile a quello che stava per succedere era già successo… spesso…anni fa. Mi sono lasciato cadere, mi sono avvicinato inginocchiato ed ho iniziato così il pompino più lungo e duraturo che mi sia mai capitato di fare. “Succhia Grande Maschio, succhialo fino in fondo e girami quella lingua intorno alla cappella e fammela passare tra la pelle e la carne! Succhia e non smettere fin quando non te lo dico io!”. Quando rischiava di cedere alla tentazione mi ordinava di aspirargli e massaggiargli i testicoli con la lingua e di mandare le mie dita a far compagnia ai suoi capezzoli poi, quando si sentiva tranquillo mi afferrava la testa e mi offriva, contraendolo, il muscolo che poi muscolo non è, più importante che un uomo ha a disposizione. “Bravo Grande Maschio, succhialo… ti piace il mio cazzo vero? Bravo, ti piace succhiarmi il cazzo…si? Lo vedo, lo capisco da come annuisci... (Cazzo ridi? non sto affatto annuendo minchia che sei…ti sto spompinando… idiota!) Ehi, metti giù quella testa Grand’uomo...tu non devi parlare, tu devi solo succhiare adesso, quindi muoviti, succhia e fa girare quella lingua!”. Ho continuato così per…non lo so per quanto, ma ad un certo punto ero a pezzi, mi faceva male tutto: il collo, le labbra, le ginocchia, la lingua, la schiena ma soprattutto mi facevano male i coglioni e cominciavo anche a sentire l’uccello perdere le prime gocce di piacere. Rischiavo di fare come lui al tempo del liceo, rischiavo di venirmi sulle gambe ed interrompere bruscamente tutta la magia del momento così mi sono tirato su e sono stato io ad implorarlo ma lui mi ha afferrato la testa, lo ha impugnato e me lo ha rimesso in bocca. “Non me ne frega un cazzo se sei stanco, non me ne frega un cazzo se ti vieni sulle gambe...a me lo facevate fare sempre…non me ne frega un cazzo di niente quindi succhia: DO UT DES!”. Non ho potuto fare altro che continuare e continuare e finalmente dopo un’eternità si è alzato, ma dato che avevo il suo cazzo ben piantato in profondità e le sue mani ben premute sulla testa, mi ha quasi trascinato in piedi con sé. Mi ha ordinato di salire sulla poltrona, di appoggiare le ginocchia contro i braccioli e le braccia sullo schienale poi, mi ha passato e ripassato la cappella sul buco del culo per lubrificarmelo un po’ con le prime gocce di succo di maschio, ha indossato il guanto e…ha spinto, ha spinto alla vigliacca! Ha spinto talmente forte che sono sobbalzato, ho raddrizzato la schiena, mi sono girato e mentre con una mano cercavo di spingerlo via, l’ho mandato affanculo un centinaio di volte ma lui mi ha ributtato giù e ha spinto ancora e più a fondo. Gli ho detto che non c’era bisogno di tanta forza, di tanta cattiveria, che il culo glielo davo comunque, che glielo avrei dato fin da subito, anche in quel bar se solo me lo avesse domandato, ma lui non ha voluto sentire ragioni: lui spingeva e basta! “Devi (colpo) stare (colpo forte) zitto (colpo) sto (colpo forte) scopando! (colpo ancora più forte)…io godo (colpo) tu soffri (colpo pesante)”. Poi ha gridato: “DO UT DES! (colpo pesantissimo)”. A quel punto ho mandato affanculo lui e il suo latino di merda un altro migliaio di volte ma era in piena fase di vendetta scopatoria e non sentiva nient'altro che il suono dei suoi colpi dentro e contro le mie chiappe, ha continuato e continuato e continuato…e io, anche se ormai a quello che già mi faceva male prima ci avevo aggiunto il culo...mi sono rassegnato a godermi quella superba scopata. Ogni tanto la mia mano partiva per allontanarlo, altre volte cercava inutilmente i suoi capezzoli da strizzare, altre ancora mi si infilava tra le gambe con l'intenzione di menarmelo un po’ ma lui, colpendo forte e dicendo che i miei coglioni pieni gli sarebbero serviti più tardi, mi impediva di fare qualsiasi cosa che fosse diversa dall’essere scopato. Per tutto il tempo l’avevo duro come mi capita solo quando la mia dolce semilesboputtanella mi sfida a scoparla mentre mi si avvinghia con le cosce intorno alla vita togliendomi il fiato o come quando mi sbatto le sue saffogiumente mentre lei mi gira attorno gelosa e furiosa soffiando e ringhiando come una gatta in calore. Non so se fossero questi pensieri, queste immagini vivide che avevo in testa o i ricordi del liceo che affioravano o il pregustare il mio turno o il rumore delle mie palle che scattavano in avanti e andavano a sbattere contro le sue ogni volta che tornavano indietro o l’impressione che il suo cazzo penetrasse dentro al mio e che la pelle del mio fosse semplicemente una guaina per il suo, ripeto… non so davvero cos’era che me lo rendeva così di marmo che manco a vent'anni...ma so che mi piaceva averlo cosi. Era una splendida scopata ma ormai non ne potevo più e anche lui era stanco, era sudato fradicio, sentivo il suo sudore gocciolarmi sulle chiappe, sentivo che il suo ritmo forsennato stava scemando e infatti, dopo un’ultima serie di colpi ben assestati ma molto più morbidi e lenti dei precedenti...ha stappato. “Giù da lì Grand’Uomo, mettiti qui in ginocchio e siediti sui talloni…stringi le cosce e nascondi tutto… come facevi fare a me… adesso schiena dritta, testa indietro e bocca spalancata! Da oggi questa è la TUA posa da porca!”. Mi è venuto sopra, incombeva su di me e dopo due rapidi smanettamenti mi ha rovesciato in gola e sul petto una sontuosa quantità di succulento sperma dal gusto delicato: “Manda giù!” poi è andato a svaccarsi sulla poltrona e mi ha chiamato a sé indicando con entrambe le mani il suo cazzo ancora in tiro. “Vieni…vienimi qui! Poi lecca via tutto e vattene!”. Così ho fatto e mentre raccoglievo i miei vestiti mi ha salutato: ”DO UT DES... Grand’Uomo!”. Sono tornato da lui un altro paio volte e non sto a raccontare cosa è successo perché a parte il fatto che un giorno ha voluto scoparmi guardandomi fisso in faccia cioè: alla missionaria… per tutto l’imbarazzante tempo che è durata quell’ennesima ed eterna scopata…le ore sono passate in modo del tutto simile a quel primo pomeriggio: palpa, lecca, mordi, accarezza, succhia, prendi e…DO UT DES! Adesso è da un po’ che non ci vediamo ma ora che le feste sono finite, ‘fanculo al latino…so che la telefonata sta per arrivare!
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