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Prima visita dal signor Antonio


di Faber77
07.11.2024    |    17.451    |    20 9.6
"Passò poi a lavarmi le cosce, i polpacci i piedi..."
L'avevo combinata grossa.
Dopo aver accompagnato a casa la mia fidanzantina di allora, con la mia motoretta avevo urtato la fiancata ad un'auto parcheggiata nei pressi di casa mia; era di proprietà di Antonio un signore un po' anziano, amico dei miei genitori.
Ero scappato, fiducioso che a quell'ora di notte nessuno mi avrebbe riconosciuto.
Invece, il giorno dopo, il signor Antonio aveva chiamato a casa, cercando di mio Padre.
Mia mamma aveva risposto che il marito sarebbe rientrato solo la sera.
Ero perfettamente conscio di qual'era il motivo della chiamata; l'assenza di mio padre mi dava qualche ora di tempo per provare a metterci una pezza.
Non sapevo bene cosa fare. Decisi così di andare a casa del signor Antonio e provare a chiedere scusa...
Bussai alla porta e mi venne ad aprire lui:
"Ecco qui il vandalo" mi disse.
Risposi con voce tremolante: "Signor Antonio, mi scusi. Non volevo farle un danno... Sono venuto per cercare di riparare... La prego non dica niente a mio padre!".
Mi rispose piuttosto incazzato: "E con cosa, saranno almeno 500.000 lire di danno. Ce li hai i soldi?".
"N-no" risposi con estrema vergogna: "ma non so, magari con qualche lavoretto o cose del genere...non potremmo venirci incontro?".
Il signor Antonio rifletté un attimo... ad un certo punto gli venne un'idea, mi squadró da capo a piedi e mi disse: "in effetti qualcosa potremmo combinare... vieni in casa".
Entrai dalla porta.
Il signor Antonio si fece subito più gentile: "Se mi tieni compagnia per qualche ora, considererò il nostro piccolo problema come risolto".
Io avevo talmente tanto paura della reazione di mio padre che una soluzione del genere mi sembró all'ora la migliore; in fin dei conti tenere compagnia ad una persona, che cosa mi sarebbe costato?
Il signor Antonio mi chiese:"Hai fatto la doccia questa mattina?"
Risposi:"No perché?"
"Avrei piacere di lavarti io, se non ti dispiace"
Mi pareva una proposta un pochino troppo intima, però il pensiero di mio padre incazzato, mi fece accettare.
Andammo in bagno, il locale puzzava di vecchio, in penombra, ma, tutto sommato, era anche abbastanza pulito.
Il Signor Antonio mi fece spogliare e mi guardó: "Sei molto bello" mi disse.
Il complimento mi fece arrossire.
Il Signor Antonio mi invitó ad entrare nella vasca, con cura fece scendere l'acqua finché non diventò tiepida; poi con il doccino inizio a bagnarmi, prima la testa, poi le spalle, il petto, le cosce.
Prese lo shampoo e mi lavó i capelli; ero inizialmente teso, poi cominciai a rilassarmi.
Si insaponò le mani ed inizió al lavarmi le spalle, il torace le ascelle, il tronco... fece una passata veloce nei pressi dell'uccello fingendo poco interesse. Non so cosa mi prese in quel momento ma il cazzo iniziò ad inturgidirsi. Un sorriso solcó la bocca del signor Antonio. Passò poi a lavarmi le cosce, i polpacci i piedi.
Poi tornò in quella zona, mi disse di girarmi in modo di mostrargli il dorso, prese altro sapone e mi lavó le chiappe.
Istintivamente cercai di rendergli più agevole il lavoro.
Allora, il Signor Antonio, con la mano destra, grossa, da fabbro, inizio ad insistere in mezzo alle chiappe; più lui si insinuava, più io mi eccitavo.
Il mio pisello era quasi eretto e da dietro me lo afferrò.
Mi sussurrò: "Ti piace?"
Annuii.
Inizió a farmi una sega, sentivo sia le sue mani attorno al mio cazzo, sia il suo braccio forte vicino al culo.
Dopo poco tempo venni.
Fu veramente liberatorio.
Antonio mi sciacquó con cura, senza dire nulla.
Io ero un pochino stranito.
Quella era stata la mia prima esperienza con un uomo. Mi era anche piaciuta, e parecchio.
Però, anche con le ragazze, non mi era mai sembrato troppo corretto il godimento unilaterale; così chiesi al Signor Antonio se potevo ricambiare.
Mi fece cenno di sì e si spoglió.
Era un uomo vecchio e robusto, braccia nerborute e fisico che aveva lavorato molto.
Ma lì in mezzo aveva un qualcosa di veramente grosso.
Iniziai anche io al lavarlo, ma feci molto più in fretta di lui. In realtà avevo un solo interesse: la sua poderosa verga.
Ben presto mi concentrai su quella: era pelosa e molto grossa, sia in termini di lunghezza che di diametro. Iniziai a segarlo; in poco tempo si rivelò in tutta la sua maestosità. Non esitai a cacciarmelo in bocca, volevo poter esserne completamente riempito.
Segavo e succhiavo, succhiavo e segavo.
Dopo parecchio lavoro sentii il signor Antonio emettere un gemito, e in pochi secondi la mia bocca era traboccante del suo seme.
Finí di lavarsi e si rivestì.
Mi disse: "Stasera tuo padre non lo chiamo, ma domani ci vediamo ancora"
Risposi:"Va bene".
Ero contento per due motivi: il primo perché mio padre non avrebbe saputo nulla, il secondo perché il giorno dopo sarei andato a trovare il Signor Antonio.

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