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Gay & Bisex

LA GITA SCOLASTICA (PARTE 2)


di Michellerimini
25.10.2020    |    14.837    |    13 9.6
"Non potevo reagire, provai a girare la testa e lo vidi che mi stava filmando il sedere a sua volta mentre io non potevo ribellarmi..."
La mattina dopo ero abbastanza stravolto, anche se, per fortuna, dopo l’ultimo orgasmo ero riuscito a dormire un po’.
Il risveglio fu piuttosto imbarazzante per me e per Salvo mentre Alex era tranquillissimo e di ottimo umore, andò per primo in bagno e appena uscì vidi Salvo che evitava di incrociare il mio sguardo (cosa che facevo anch'io anche se per motivi opposti a quello che credeva lui).
Alex si avvicinò e a bassa voce mi disse:
- “Oggi in centro storico te non farai parte del gruppo che va a vedere il museo ma sceglierai di visitare il resto del parco perché devi seguire me e Sara e poi dovrai filmarla mentre le metto il cazzo in bocca, ieri dopo tante storie me l’ha preso in mano anche se devo dire che non ha il tuo tocco”.
Io immaginavo con rabbia Sara che glielo toccava ma poi subito ripensavo al suo uccello e a ieri sera mentre in modo fiero mi disse: “Intanto che non esce Salvo fai il tuo dovere di schiavetto”.
Lo tirò fuori già barzotto ed io che ero seduto sul letto me lo trovai davanti al viso.
Era bello come me lo ricordavo e rimasi impietrito a guardarlo; mi toglieva la forza di volontà ogni volta. Ma non c’era tempo: “forza sbrigati prima che torni, succhialo un po’!”
Mi spinse la testa da dietro e mi ritrovai come la notte prima con quel palo caldo conficcato fino in gola. Un po’ per difesa un po’ per desiderio allungai una mano e lo impugnai alla base.
- “Bravo, vedo che migliori alla svelta.. fammi una bella sega mentre lo succhi”.
Ormai come un automa eseguivo e quindi mossi entrambe mani mentre succhiavo quell’uccellone.
Erano passate poche ore dalla prima volta che lo avevo sentito sulla mia lingua ma già mi sentivo più sciolto e disinvolto e presi un ritmo deciso, rimanendo con solo la cappella in bocca mentre con la mano continuavo la sega godendo del contatto della cappellona che cresceva a dismisura sulla mia lingua. Provai anche a muovere la lingua tutto intorno e il risultato fu che dopo aver sentito quella cosa liscissima e bollente crescere ancora, mi trovai di nuovo la bocca piena di sperma ma molto più abbondante della notte precedente e riuscii a mandare giù il tutto con enorme fatica.
Il sapore fu intenso e mi fece nuovamente rabbrividire ma mi piacque. Continuai a succhiare sempre più dolcemente finché me lo tolse di bocca improvvisamente con un piccolo “plop” perché Salvo stava uscendo dal bagno e per fortuna teneva ancora gli occhi bassi e non notò la mia faccia sicuramente rossa come un pomodoro e con la bocca ancora aperta.
D’improvviso Alex ad alta voce:
- “Salvo, oggi in centro bisogna fare un’operazione di spionaggio industriale e Michelle sarà il paparazzo ma te dovresti accompagnarlo perché non può seguire me e Sara da solo, sarebbe troppo strano, invece voi passeggerete chiacchierando da buoni amici e potrete svolgere la missione”. Ma Salvo che non aveva ben capito non pareva tanto convinto:
- “Ma io voglio vedere il museo”.
- “Lo so Salvo, ma hai capito cosa vi farò vedere io? Non ti interessa vedere la nostra cara Sarina mentre gioca col mio cazzo?”. Quando Lucio comprese fino in fondo lo scopo della missione cambiò immediatamente espressione e in maniera fiera rispose:
- “Ambè, si certo! Conta pure su di me!”.
Dopo la colazione tornammo un attimo in camera per prepararci e ci vestimmo con tuta da ginnastica e sneakers vista la gita all’aria aperta che avevamo in programma. Io avevo dei calzoncini corti da ginnastica e quando andai in bagno e mi riguardai allo specchio, notai che mettevano in risalto le mie gambe lisce e senza neanche un pelo e se questo lo notavo io, chissà quei due. Per la prima volta in vita mia l’operazione del bidet fu qualcosa di diverso dal solito, più piacevole, infatti mi attardai col sapone dentro il buchetto scoprendo che era una parte estremamente sensibile e per la prima volta nonostante fossero già diverse ore che stavo pensando costantemente all’uccello immaginai che cosa si potesse provare a far entrare quella cosa grande e calda dentro il mio sederino.
In autobus fui costretto da Alex a sedermi all’ultimo posto e lui si sedette accanto a me, lontano da Sara; probabilmente erano già d’accordo sul vedersi dopo. Salvo mi evitava ancora e si mise più avanti. E d’improvviso riecco il solito Alex:
- “Tirati giù i pantaloncini e fammi vedere il culo!” Uno schiaffo in pieno viso mi avrebbe colpito di meno..
- “ma che dici.. mi vergogno e se ci scoprono..”
- “se non lo fai ti scoprono di sicuro perché ti sputtano!” Obbedii, col cuore in gola ed il viso in fiamme.
- “Bravo schiavetto.. ricordati che devi obbedire a tutto! Mmmm.. che meraviglia questo culetto.”
Mentre parlava lo accarezzava e ogni tanto lo stringeva. Avevo una paura folle ma stare così esposto mi procurava un’eccitazione stranissima.
- “Adesso lecca bene il mio dito..” Disse tenendolo coperto dagli schienali davanti. Stavolta non provai neanche a rispondere e chinandomi in avanti inizia a leccarglielo. Ad un certo punto lo tolse dalla mia bocca e lo infilo nel mio sederino senza accortezza facendomi sussultare e spalancare la bocca guardando davanti per capire se qualcuno avesse notato qualcosa. Per fortuna non si vedeva spuntare nessuna testa. Il dito iniziò a muoversi ed io cercavo di rimanere immobile ma mi sfuggivano dei sospiri incontrollati.
- “Stai a sentire Michelle, cos’è successo con Salvo?”
- “Come?.. Niente!” dissi con un filo di voce iniziando a tremare per le conseguenze.
- “Ok succhia un altro dito, sappi che ad ogni bugia aggiungo un dito”. Obbedii soprattutto per non sostenere il suo sguardo inquisitore. Quando ebbi finito e mi infilò due dita, mi fece davvero male ma non potetti dire nulla per paura di essere scoperto.
Iniziò a muovere le dita con una certa cattiveria ma per fortuna il mio buchetto doveva essere abbastanza elastico perché il dolore passò e credo che Alex se ne accorse perché incominciai di nuovo a sospirare:
- “Ecco sei pronto a raccontare e.. onestamente stavolta.. a meno che non ti piaccia averne tre di dita!” Non era tanto il pensiero di tre dita a spaventarmi ma la situazione rischiosissima in cui mi trovavo, quindi risposi in modo schietto:
- “No, è che ieri mentre facevi la doccia.. oohhh! (i sospiri mi uscivano incontrollati) purtroppo Salvo ha iniziato a menarselo.. aahhh!guardando un filmino e io.. forse.. gliel’ho guardato un po’ più del necessario.. oohhh! e lui se n’è accorto credo, poi mentre mi spogliavo per cambiarmi mi sono accorto che avevo il pisello dritto e per non farglielo vedere mi sono girato di spalle e lui uuhhh! ha cominciato a farmi complimenti sul sedere e me l’ha anche toccato.. ma io scappavo, non volevo.. poi sei arrivato te e.. tutto qui!”
- “E dimmi un po’, ti è piaciuto il suo uccellone vero?..”
- “Bè.. ecco.. non è che.. cioè io.. insomma.. un pochino si.. forse..”
- “Sé.. altro che pochino, l’ho capito sai quanto ti piace il cazzo, forse lo so meglio di te, ma poi ieri sera che ti ha fatto? L’ho visto stamattina, Salvo era molto strano..” Intanto continuava il massaggio con le dita e io mi vergognavo da morire perché mi piaceva tanto e credo che lui lo capisse benissimo.
- “Vedi Alex, ieri sera eravamo un po’ brilli e ci ha provato di nuovo dicendo che aveva visto che glielo avevo guardato in modo strano, ma io gli ho detto che glielo avevo guardato solo perché era molto grosso e poi gliel'ho preso in mano un attimo per dimostrargli che non mi faceva nessun effetto”
- “Ed era vero?”
- “In realtà no!”
- “Michelle sei proprio una troietta, ti piace questo mio giochino, vero?”
- “..un po’..” Mi piaceva da morire avrei fatto qualsiasi cosa mi avesse chiesto, ma la vergogna che provavo era infinita.
- “Dai Michelle.. e poi che è successo?”
- “Nulla, mi ha portato in bagno e mi ha fatto vedere il sedere e le gambe riflessi allo specchio, poi mi ha chiesto di farsi una sega guardandomi il culo e io non ho avuto la forza di dirgli di no, e poi mi ha spruzzato tutto sul sedere ed scappato a letto e non mi ha più parlato”. Nel frattempo l’autobus stava parcheggiando e togliendomi le dita dal sedere mi disse: “leccale bene che ti do i compiti per oggi”. Mentre eseguivo diligentemente disse:
- “Oggi farai il video col cellulare a Sara e me, poi voglio che tu faccia un bel pompino a Salvo..”
- “EEEEHHHH? No, cioè, voglio dire,.. ma questa cosa qua che centra?!” Il mio viso sbalordito era sicuramente divertente per lui che proseguì ridacchiando e dicendomi:
- “Dovrai trovare il modo da solo di riuscirci e, se lo farai, io non gli farò sapere che l’hai già fatto a me più di una volta e con molto piacere, se invece non lo farai, stasera ti sputtano con lui e alla fine ci farai godere lo stesso tutti e due”
- “Stà a sentire Alex, ma io.. ma lui.. è, sì ma, come..”
- “Michelle vedi di arrangiarti.. vedrai che quando sarà eccitato per Sara ti basterà agitare quel bel sederino che hai e ti implorerà lui di succhiarglielo, poi stasera se farai il bravo organizzerò qualcosa per farti giocare con due cazzi insieme evitando di dirgli che l’abbiamo già fatto.. ho già una bella idea..”.
Durante questo discorso tutti stavano scendendo dall'autobus ma lui mi teneva ancora i pantaloni giù facendomi tremare dalla paura finché non gli risposi con un fil di voce: “Va bene!”

Passato il momento caotico dello smistamento classe, quelli di noi che non volevano visitare il museo ebbero tre ore di libertà in giro per il parco con appuntamento davanti all'entrata.
Venne alla fine il momento in cui Salvo ed io, ci trovammo da soli a camminare seguendo a debita distanza la coppietta. All'inizio c’era da attraversare dei viottoli senza alcun riparo sia per loro che per noi che li seguivamo, e la conversazione fino ad allora era stata pari a zero finché alla fine Salvo:
- “Senti Michelle, mi dispiace per ieri sera sai? Non volevo sconvolgerti”
- “No ma dai non fa niente, è tutto a posto”
- “No Miky davvero mi dispiace, ma ti garantisco che quando ti ho visto nudo non ho capito più niente”
- “Sè valà, esagerato.. e chi sono.. Sasha Gray la pornostar?” Dissi scherzando cercando di stemperare il tono della conversazione.
- “Ma.. bò.. non lo so chi sei, ma ti assicuro che hai un erotismo, un modo di porti che..”
- “Bè, ti ringrazio.. sarà il fascino teutonico di chi nasce in Germania.. ahaha.. ma non è che ricominciamo eh?” Dissi con tono infastidito ma anche un po’ sarcastico (..in fondo mi stava aiutando per il compito estremamente imbarazzante che mi era stato assegnato da “Alex il capo cazzi”..)
- “Sai Michelle.. io ero convinto che ti piacesse il mio uccello, non lo dicevo per offenderti”
- “Insomma Salvo, ammetto che un pochino mi incuriosiva quella cosa enorme che hai..” .. e questo lo pronunciai a bassa voce) fingendo una casta timidezza, e lui subito incalzò:
- “Allora non è vero che non ti ha fatto nessun effetto?”
- “Vabbè dai.. un pochino, è stata una cosa strana non l’avevo mai fatto, sai.. così mi sento come se fossi sporco..”
- “Ma dai non ti preoccupare, è normale alla nostra età.. quindi facciamo la pace?”
- “Guarda Salvo caro che non c’è nessuna pace da fare.. anzi, ti devo dire una cosa..” Presi fiato e proseguii con voce quasi inudibile: “ieri sera, quando tu, cioè io,.. insomma mentre te facevi.. guardandomi, ecco io..”
-“Dimmi Michelle, cosa?”
- “io mi sono, come dire, mi è piaciuto..” Ecco gliel'avevo detto, aspettavo già di essere deriso per la mia confessione quando lui mi interruppe improvvisamente:
- “Guarda! Hanno girato nel boschetto!!”
Discorso confessionale momentaneamente chiuso; iniziammo a correre entrambi verso il punto in cui erano scomparsi, rallentando quando fummo quasi arrivati e facemmo appena in tempo a vederli svoltare in un’altra stradina ancora più stretta e mentre stavamo per correre di nuovo vedemmo spuntare il braccio di Alex che ci faceva cenno di rallentare. Probabilmente aveva già individuato un posticino giusto. Ci avvicinammo lentamente al punto dove avevamo visto il braccio di Alex, c’era un passaggio strettissimo tra la vegetazione e non si vedeva niente al di la della siepe, ma sentimmo la voce di Sara:
- “ma insomma sei fissato sempre con quella cosa fuori dai pantaloni!”
- “e dai che ieri lo stringevi sembrava che non volessi ridarmelo..”
Intanto io mi misi a quattro zampe e attivando la fotocamera mi avvicinai quel tanto che bastava a filmare la scena.
Salvo era alle mie spalle ma praticamente attaccato perché voleva vedere anche lui.
Quello spudorato di Alex aveva la verga fuori dai pantaloni e Sara faceva la ritrosa, ma colsi nei suoi occhi lo stesso desiderio che aveva fatto cedere anche me. Sicuramente anche Alex fu in grado di cogliere quello sguardo perché le disse:
- “Dai, inginocchiati e guardalo da vicino, io non ti costringo a fare niente..decidi te”
Lei come in trance si lasciò cadere sulle ginocchia e rimase ferma a guardare quel serpente che come era successo con me la stava ipnotizzando. Erano messi di tre quarti rispetto a noi così vedevamo Sara quasi di spalle ma non tanto da coprire l’uccello di Alex. Il cuore mi batteva all'impazzata per la paura di essere scoperti e in aggiunta a ciò all'improvviso sentii i miei pantaloni tirati verso il basso e mi ritrovai di nuovo col culo completamente scoperto.
E bravo il mio Salvo.. la mia confessione doveva avergli dato coraggio.. Non potevo reagire, provai a girare la testa e lo vidi che mi stava filmando il sedere a sua volta mentre io non potevo ribellarmi. Intanto Luca chinandosi oltre il corpo di Sara fece praticamente la stessa cosa, calandole i pantaloni della tuta e mostrandoci il suo sederino.
Mi sorpresi a pensare che ora Alex avrebbe potuto fare il paragone tra i nostri culi, e come aveva fatto con me l’altra volta, fece quel movimento, praticamente appoggiò la cappella sulle labbra di Sara.
- “Dai Sarina, prova a leccare la gocciolina, senti come è dolce..”
- “Ma sei proprio un maiale!” Disse, ..però tirò fuori la lingua e la assaggiò..
- “Allora?”
- “Beh.. dai, che vuoi?”
Alex si chinò nuovamente in avanti afferrandole le chiappe e strizzandoci l’occhio e cominciò a stringerle e allargarle con un movimento quasi circolare che a noi mostrava il buchetto che si apriva e chiudeva e anche la sua passerina da dietro si muoveva. I morsi della gelosia si rifacevano sentire ma anche l’eccitazione.. stavo impazzendo. Improvvisamente due mani mi agguantarono le natiche e Salvo, che aveva sicuramente smesso di filmare, iniziò a fare lo stesso movimento che faceva Alex ed io sentivo il buchetto che si apriva e chiudeva sicuramente più di quello di Sara visto che c’erano state due dita dentro fino a poco fa, anzi riuscivo a percepire l’aria fresca quando me lo apriva. Provai a reagire con una mano cercando di togliere le mani di Salvo ma così facendo non avevo un appoggio davanti visto che con l’altra mano stavo filmando e dovevo reggermi solo con la forza della schiena, quindi dovetti desistere.
Intanto Sara iniziò ad ansimare e probabilmente aprì la bocca nel sospirare quel tanto che si trovò la cappella in bocca: “mmpphh.. prcamdonn”
- “Adesso Sara non ti lamentare se vuoi puoi toglierlo, la testa ce l’hai libera, voglio che tu sia cosciente che me lo stai succhiando perché ti piace non perché ti costringo, chiaro?”
- “Mm.. porcdi.. madnmaial.. ammhmm”
Oramai era partita, si vedeva che non sapeva cosa farci con quella cosa in bocca ma vedevamo le belle labbra rosse che non mollavano la presa, anzi provavano ad andare in profondità mentre Alex senza pietà a beneficio del pubblico disse:
- “Lo vedi che avevo ragione, che se te lo mettevo in bocca non lo mollavi più?”
- “mmm..” Mugolava che sembrava tirasse bestemmie e basta mentre si agitava con quel sederino, stava godendo senza ritegno e noi.. bè, ma.. cosa? Mi sentii una cosa calda umida che si muoveva sul mio buchino.. Salvo.. mi stava leccando il buco del culo!.. ho rischiato di cadere in avanti dalla sorpresa e dal piacere; era una sensazione incredibile, mi sentivo sciogliere tutto e non potevo reagire quindi non dovevo neanche far finta di scandalizzarmi.
Davanti Sara succhiava scompostamente il cazzo di Alex che appariva e scompariva nella sua boccuccia tutto bagnato di saliva e altro. Il pompino non era fatto per bene secondo quello che secondo la mia recente esperienza bisognava fare, ma il fatto che lei stesse godendo insieme a lui era eccitante da matti e a un certo punto lei credo ebbe un orgasmo perché i suoi mugolii salirono d’ottava e di intensità mentre anche Alex sospirando veniva riempiendo quella bocca inesperta e privandomi di una dose di sperma. Sara si affrettò a sputare tutto mentre Alex ci fece un veloce cenno per farci capire di andarcene. Io spensi la telecamera del telefonino e staccai con forza la testa di Salvo dal mio sedere facendogli cenno, quando finalmente mi guardò, di andare.
Arretrammo lentamente fino al punto di entrata e poi proseguendo nel viottolo che avevamo preso prima di infilarci li dentro cercammo un altro posto nel fitto del bosco per nasconderci in attesa che loro uscissero. Giunti al sicuro Salvo senza parlare si calò i pantaloni mostrando quella verga spaventosa e iniziò a scappellarla lentamente facendo puntare il centro del taglio verso i miei occhi.
Io a parole potevo inventarmi tante storie ma lì, in silenzio, valeva solo quello che dicevano gli occhi e i miei mi tradivano. Presi la mia decisione: mi inginocchiai come Sara e spalancando la bocca accolsi quella cappella fremente. Mi riempiva ancora di più di quella di Alex e mi piaceva, abbandonai ogni ritegno e accarezzandolo con le mani iniziai a succhiarlo baciarlo e leccarlo come se fossi impazzito. Non riuscivo a infilarlo tutto ma ci provavo anche se sbatteva contro la gola.
Salvo mi accarezzava i capelli un po’ lunghi e quindi femminili e mentre ero nel massimo dell’impegno mi sradicò dal suo randello lasciandomi enormemente deluso.
Poi però capii cosa voleva: si levò la maglietta e i pantaloni e mi calò i pantaloncini con un unico violento movimento poi, sdraiandosi in terra, mi fece cenno di sdraiarmi su di lui ma con la testa in direzione del suo cazzo. Lo feci riprendendolo subito in bocca, sentendolo diverso perché al contrario, forse così sentivo un po’ di meno la cappella ma era sempre bellissimo e poi sentii di nuovo al sua lingua sul mio buchetto. Ero in paradiso, mi auto soffocavo con quel bastone mentre lui alternava leccate a penetrazioni col dito che scivolava benissimo ormai. Non so quanto sia durata questa cosa, so solo che a un certo punto fui sommerso da una quantità di sperma enorme e io non ne feci cadere neanche una goccia mentre il mio pisellino eruttava anche lui sul suo petto contraendo lo sfintere su quel dito che mi stava inculando.
Rimasi così a succhiarglielo ancora un po’ perché mi piaceva e venire una volta era solo l’antipasto, comunque mi tolsi da sopra di lui e poi feci una cosa che sorprese molto lui ma stravolse ancora di più me stesso, guidato da non so quale istinto perverso con la lingua ripulii il suo torace dal mio sperma. A quel punto capii che ero irrimediabilmente TROIA. Salvo mi guardava sorpreso ma il suo uccellone era dritto come prima e voleva ricominciare, ma avevamo rischiato anche troppo e con un bacetto sulla cappella lo invitai a rivestirsi tanto ormai l’argine era rotto e glielo avrei succhiato tutte le volte che me l’avrebbe chiesto. Passammo il tempo rimasto prima del ricongiungimento con gli altri per andare a mangiare, passeggiando e con Salvo fissato su una sola cosa: me! Qualsiasi discorso io iniziassi lui lo portava sull'uccello o sul mio culo e addirittura su come l’avevo succhiato famelicamente. Adesso che sapeva di avermi non si preoccupava più di blandirmi ma mi trattava in maniera abbastanza umiliante perché credo che questo lo eccitasse parecchio. Ogni volta che attraversavamo qualche punto un po’ riparato partiva subito all'attacco in varie maniere sia verbali che fisiche; a un certo punto in un sentiero molto stretto mi tirò nuovamente giù i pantaloncini:
- “Salvo no dai ma che fai sei matto? Ci vedono!!!” E li tirai nuovamente su spaventatissimo ma di nuovo con quella sensazione di essere preda che mi indeboliva la volontà.
Lui li tirò giù di nuovo accompagnando il gesto con un forte sculaccione che fece un rumore spaventoso propagandosi secondo me a grande distanza e disse:
- “Michelle il sentiero è stretto e quindi se ci fosse qualcuno dietro di me, e non c’è nessuno, non ti vedrebbe perché sei coperto da me”.
Poi carezzandomi le chiappa che mi aveva colpito disse ancora:
- “fai prendere aria a questa meraviglia dai sto incominciando a capirti sai? Secondo me ti piace da morire esibirti..”
- “ma no che dici..” (Risposi in maniera veramente poco convincente).
- “Anzi facciamo un gioco dai..”
- “Ma Salvo adesso cos’è che vuoi..?” Risposi stancamente ma aveva ragione: camminare così esposto al suo sguardo mi piaceva e parecchio!!
- “Avanti Michelle cammina sculettando da brava troia”
- “Salvo fa basta.. dai.. ma che roba è? Poi non saprei neanche come fare..”
- “Miky a me già vederlo così mi sta facendo impazzire ma prova ad ancheggiare.. forza vedrai che ci prendi gusto”.
Avevo la forza di volontà pari a zero, provai a fare dei passi ancheggiando un po’.
- “Meraviglioso! Che dici Salvo?!” .. e.. “Sbamm!” mi dette un altro sculaccione forte
- “Ahiaa.. ma perché lo fai?”
- “Non lo so è troppo invitante e non so perché ma sono sicuro che ti piaccia.. o mi sbaglio?”
Intanto mi aveva raggiunto e mi aveva agguantato da dietro poggiando il suo membro bollente, che aveva tirato fuori, proprio nel solco tra le natiche.
- “Sal.. ma.. che fai..?”
- “rispondi alla domanda di prima me lo giuri?”
- “io.. oohhh.. cosa?” Non riuscivo a connettere, quella cosa rovente che strusciava su e giù tra i miei glutei non mi faceva capire niente.
- “Che ti piace sentire il mio cazzo tra le tue mele lo vedo da solo, voglio sapere se è vero che ti piace essere sculacciato..” Quell’uccello dietro di me era peggio del siero della verità: non riuscivo neanche a pensare di mentire.
- “Salvo non lo so.. fa rumore poi.. ho paura che si senta..”
- “Si, ma se non ci fosse questo rischio allora ti piacerebbe?”
- “Io.. è che.. ooohh.. sento bruciare.. ma poi sento il caldo che mi pervade.. forse un po’ mi piace”
- “Lo sapevo! E adesso potresti baciarmelo un po’ con delicatezza, tanto ormai non mi puoi più raccontare che non ti fa nessun effetto senti qua..” Mi aveva messo la mano davanti impugnando il mio uccello e ovviamente trovandolo duro come il muro.
Rimasi un altro po’ a godermi il suo randello dietro di me immaginando che cosa si potesse provare a farselo infilare magari solo un pochino, poi mi girai mettendomi in ginocchio, poggiando il mio culo nudo sui talloni e mi apprestai a ingoiare quella cappellona. Aprii la bocca e tirai fuori la lingua, poi ce lo appoggiai sopra senza muovermi, godendo solo di quel contatto.
- “Che meraviglia, sento il tuo alito caldo sulla cappella.. rimani così e sfioralo con le dita”.
Era bellissimo sarei rimasto lì in eterno a sfiorarlo avanti e indietro con la punta delle dita sentendolo vibrare sulla mia lingua e quando decisi di ingoiarne un bel po’ spalancai la bocca e lo feci entrare soddisfacendo una fame atavica che fino a ieri non sospettavo neanche di avere.
Invece di succhiare forte come prima, quando lo avevo fatto venire, facevo su e giù con le labbra solo sfiorandolo, così potevo sentire bene tutta la forma, dalle vene in rilievo fino al bordo sporgente della cappellona che mi fermavo a succhiare smettendo di fare su e giù e muovendo la lingua intorno come avevo imparato con Alex.
Mentre eseguivo quel pompino come se fosse una cosa che facevo da anni ebbi anche il tempo di riflettere sul fatto che era vero che mi piacesse espormi: stavo godendo da matti a sentire quel bastone bollente solleticarmi le labbra e la lingua ma il piacere raddoppiava perché sapevo che lo stavo facendo con il culetto all’aria rischiando di essere visto!
Purtroppo sentimmo delle voci che si avvicinavano e ci ricomponemmo in un attimo riprendendo il nostro cammino. Il pezzo finale era allo scoperto e fu un supplizio per entrambi perché eravamo fuori di testa dall'eccitazione.

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