Gay & Bisex
Alex, il terzo incontro
di gayms79
08.04.2012 |
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"Agguantò il poveretto per dietro la nuca e spinse e sfondargli la gola..."
Alex – il terzo incontroLa seconda volta con Alex fu un'esperienza memorabile. Tutto era stato diverso da ogni vicissitudine precedente avuta con gli antecedente amanti. Anche quelli erano avvenimenti avvincenti, ma non c'era stata mai un'intesa e un trasporto cosi trascendentale e sublime. Non che ci fosse amore, ma il desiderio era di sicuro maggiore. Diverso era il contesto, una bella casa, dolci profumi, calorosi colori, e sopratutto il padrone di casa lo era.
Passarono nuovamente diversi giorni prima che mi ricontattasse. I nostri accordi erano che era lui a cercarmi. Aveva una vita parallela e non poteva esporsi. Queste le sue parole. E io lo accettai, mio malgrado. Ciascuno dei due non voleva avere un rapporto che andasse oltre il sesso. Ma che sesso!
Finalmente mi arriva un suo messaggio in cui mi diceva se ero libero la sera stessa, gli risposi che avevo un mezzo impegno; lui insistette, sembrava desideroso di vedermi. Come mai tutta quella insistenza, gli chiesi. “Vieni e non te ne pentirai” furono le sue parole. Come potevo non andare con una provocazione tale? Quindi presi il cellulare e chiamai i miei amici dicendogli che non sarei potuto esserci la sera che avevo avuto un imprevisto.
Nessuno sapeva della mia doppia vita, e sinceramente talvolta mi piaceva questo duplice gioco. Rendeva il tutto più stimolante.
Arrivato all'ora stabilita, mi diressi verso la casa del mistero, ero già eccitato per quelle parole. Giunto sul luogo, parcheggio e mi fumo una sigaretta per cercare per placare l'eccitazione che mi invadeva e in parte ci riuscii.
Quindi, finita la sigaretta, suonai il campanello. Aprii il cancello e giunto all'ingresso di casa trovai la porta aperta e dentro tutto buio, completamente. Vedevo solo un barlume provenire dalla camera da letto. Entro e chiudo dietro di me, mi avvicino alla camera da letto e sento dei rumori all'interno, come se qualcuno stesse già facendo sesso. Più voci, non solo due sento provenire da quella stanza. Velocemente mi appresto allo spiraglio per vedere che succede e vedo Alex che si sta intrecciando con altre tre persone nel suo letto. Nel medesimo istante alza gli occhi attirati dal rumore che avevo fatto e mi invita ad unirmi a quel gioco di spade e spadoni. Precipitevolissimevolmente mi ritrovai con un uccello drittissimo, nudo, estasiato e già pronto a partecipare insieme al gruppo di mazze a grufolare nel letto di Alex.
Inebriato dal profumo di maschio persi completamente l'orientamento della ragione, c'era da soddisfare ogni desiderio. Oltre a me e il padrone di casa, partecipavano anche Gabriele, un ragazzetto di soli 20 anni ma con un culo duro come il marmo di Carrara, e un fisico minuto come quello di un quindicenne. Simone invece era un tipico muratore 45enne, enorme con un petto ben definito e con i pratino di peli bruni, un addome arrotondato dalle birre e un cespuglio che non riusciva a contenere una fava non lunga ma di un certo consistente diametro. Infine c'era anche un amico di Simone, Luca, alto 190 cm per 80kg, un adone, sembrava di ammirare un bronzo di Riace. Le proporzioni erano perfette. Era scolpito da anni di palestra e piscina, si depilava, per questo motivo e quindi non aveva peluria, e anche il suo pene sembrava ancor più lungo di quando non fosse.
Nel mezzo a succhiare cazzi c'erano Alex e Gabriele, gli altri due erano davanti alle loro avide bocche in piedi fuori dal letto. Eccitato dalla situazione, entro pure io in scena, e mi precipito subito a inumidire quei due culetti caldi, saltando dall'uno all'altro. Entrambe avevano un buon sapore, entrambe erano già abituati a prendere cazzi, e di grossi calibri, e si vedeva da come si muoveva l'ano al passare della mia lingua, che si dilatava quel poco che bastava a farci entrare la punta.
Dopo qualche minuti di leccata, mi metto in ginocchio dietro a Gabrielino e appoggio la punta della mia fava e spingo dolcemente. Il ragazzo ha un sussulto, forse non si aspettava di essere trapassato, ma di sicuro non aveva sentito dolore, anche Luca se ne accorge e spinge ancor più forte nella gola del passivo, tanto da provocargli un conato, ma lui non desiste, non si sposta, vuole essere scopato nella bocca e nel culo, ed inizia un movimento ondulatorio in avanti e indietro come a volersi chiavare da solo davanti e dietro. Alex si gira supino e si mette con la testa sotto la pancia del ragazzetto e gli prende l'uccello in bocca, alzando e divaricando le gambe, e mettendo in mostra il suo sfintere anale a Simone che dopo averlo inumidito bene inizia a trapanare il mio amico, che emette un grido di dolore, tanto era grossa la cappella, e quindi il muratore si sofferma, conscio delle proprie qualità, a far abituare Alex alla dilatazione. Non ci volle molto a fin che i gemiti di dolore si trasformassero in mugolii di piacere, e che quel culetto slargato si iniziasse a muovere per accogliere tutto il salsiccione. Così Simone inizio a stantuffare il padrone di casa. Ed ogni spinta provocava sempre meno dolore e sempre più piacere.
Il tempo scorreva orami in modo tale che non non eravamo capaci di percepirlo. E così dopo un po ci ritrovammo che io, Alex e Il piccolo eravamo a triangolo a succhiarci e Luca e Simone si scambiavano i culi dei due passivi per scoparseli. Ad un certo punto vidi che Luca si distese prono sul letto e Alex che si inculava; il primo mi dissi di andare a scoparlo insieme. Non l'avevo mai fatta la doppia penetrazione, ma fu facile poiché il deretano era oramai molto dilatato. Alex iniziò a mugolare come una vacca e si faceva scopare volentieri da due cazzi nel culo. Accompagnava il movimento ondulatorio e questo stava a significare che provava solo piacere. Simone volle partecipare e allora prese l'unico orifizio rimasto aperto: la bocca. Agguantò il poveretto per dietro la nuca e spinse e sfondargli la gola. Ma non sembrò subirne trauma, ma anzi piacere. Gabriele, rimasto fuori mi si avvicinò e iniziò a infilarmi la lingua in bocca in un bacio molto conturbante, che mi distrasse dallo scopare Alex e mi fece uscire dal suo culo. Mi prese da una parte e iniziò a succhiarmi e leccarmi tutto quello che poteva, lingua e bocca, orecchi e collo, scendendo verso i capezzoli, sui quali si soffermò un po di più, scese lungo tutto l'addome, saltò il pube, ripartendo dai piedi occupandosi di tutte le dita, risalì lungo le gambe e si prese avidamente cura prima del mio ano e poi delle mie palle, ingoiandole. Ancora non sazio trangugiò il mio cazzo, che nonostante tutto non era piccolo, in un sol boccone iniziando un sublime lavoro di bocca e di lingua. L'eccitazione era molta per tutta la condizione, e così venni copiosamente in bocca al ragazzetto, il quale non sene perse neanche una goccia. Con la bocca ancora piena dei miei umori andò verso Alex e lo baciò rilasciando il seme nella sua bocca. Gli altri due sopraffatti anch'essi dall'eccitazione non tardarono a scaricare il loro succo sul culo di Gabriele che rimare fermo, finché Alex andò a ripulirgli quei duri meloni, ingoiando tutto quell'umore biancastro e dolce.
La serata finì così, con cinque uomini soddisfatti, distesi su di un letto, che dopo una sigaretta si addormentarono.
Ci risvegliammo che erano quasi le 2 di notte. Per fortuna che il giorno dopo non lavoravo, pensai. Ci facemmo una doccia, ci rivestimmo e dopo un saluto degno della serata appena trascorsa, ci dirigemmo ognuno per la sua strada.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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