Gay & Bisex
Sesso a pagamento - cap 1
di gayms79
06.08.2019 |
17.197 |
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"Fece partire la classica musica da relax vidi cadere la sua maglietta in terra e subito dopo anche l'asciugamano..."
Ciao a tutti. Mi chiamo Andrea ho 40 anni e quello che vi racconterò sono tutto è in gran parte reale, ma ci aggiungo qualcosa di fantasioso per renderlo un po' più piccante. I nomi sono di fantasia per rispettare la privacy delle altre persone.Circa 10 anni fa mi sono trasferito per motivi di lavoro da una grande città a una località marittima, perché vincitore di concorso pubblico per infermiere per l'ospedale di zona.
Appena arrivato ovviamente non conoscevo nessuno, e trascorrevo il tempo libero in spiaggia, dato che era estate, oppure la sera nei bar e nei pub che la zona offriva, sia per stringere amicizie, sia per vedere se riuscivo a trovare qualcuno con cui passare “una mezz'ora di felicità”. La gente però si dimostrava essere molto schiva con gli estranei, oltretutto, essendo abbastanza timido di carattere, non riuscivo a socializzare facilmente. Quindi le app di incontri erano le mie risorse per trovare qualcuno con cui sfogare i miei istinti primordiali. Li sui portali, invece, le persone erano molto più predisposte e conversare, poi comunque ero la faccia nuova sulla griglia, con cui fare conquista.
Infatti non avevo problemi a incontrare. Sono alto 180, fisico asciutto, non palestrato, ma comunque gradevole da guardare, capelli mori sempre ben tenuti, carnagione olivastra, occhi verdi, ma soprattutto un bellissimo lato b e 19 cm di cazzo.
C'erano persone di tutti i generi, di tutte le età. Ho sempre avuto una predilezione per i ragazzi giovani, ma il mio occhio si “accontentava” nel vedere un bel fisico, meglio se atletico e muscoloso e preferibilmente completamente glabro, depilato o comunque ben tenuto. Infatti i profili che visitavo erano prevalentemente di quel genere li. Una sera attira la mia attenzione il profilo di Devid, un bellissimo ragazzo, era giovane, 21 anni, sorriso ammaliante, fisico scolpito, abbronzato, insomma il mio genere in tutto.Unico difetto, se così si può dire, gli occhi un po' troppo piccoli; ma dopotutto mica me lo dovevo portare all'altare! Mi faccio forza e gli scrivo; la conversazione inizialmente verte sui soliti discorsi, come va, come ti chiami, che fai nella vita... insomma, le solite cagate. Poi, come usanza vuole, ci addentriamo sui discorsi più intimi e alla fine ci scambiamo le foto di nudo. “Ammazza che mazza!” è il mio commento quando arriva la foto del suo amico tra le gambe! E lui di tutta risposta si fa una grassa risata divertito dal commento e poi “E' si, madre natura è stata particolarmente generosa ;)” Saranno stati 25 centimetri di marmo rosa. Oramai ero catturato dal ragazzo, caduto nella sua trappola! Continuiamo a parlare e a questo punto lo voglio incontrare, ho bisogno di incontrarlo, i miei ormoni sono partiti, impazziti. Ho già una potente erezione. Continuiamo a discorrere, ma ormai ho perso il controllo, quello che voglio è fare sesso con lui. A un certo punto lui mi dice, “va bene incontriamoci, io ospito. Vieni tu? Però c'è una cosa che ti dico...” ecco la fregatura, penso, mi dirà che ha dei problemi di salute. Continua con “ti dico che io sono “massaggiatore” e lo faccio di professione. Se ti va bene per un servizio a pagamento ok, altrimenti lasciamo stare.” Rimango di stucco, un attimo perplesso. Poi l'ormone torna a prevalere sulle mie capacità intellettive “Ok va bene” rispondo “quando e dove?” E lui “ti do il mio numero di telefono così mi scrivi e ti mando la posizione di casa mia, ok? E continuiamo a scriverci su whatsapp, va bene?” e di tutta risposta io “Certamente!”
Continuiamo su whatsapp e scriverci, mi manda messaggi piccanti, il ragazzo è bravo sa come catturare la mia attenzione, mi manda nuove foto, forse per indurmi a non desistere o avere ripensamenti. Mi chiede se verso le 22.30 di quella sera ero libero. “Perfetto, così ho il tempo di rilassarmi un po' e di cenare con calma. Vedo che da casa mia non sei lontano, 10 minuti di macchina. Ho il navigatore e non dovrei avere problemi. Comunque ti scrivo quando parto e se ho problemi ti chiamo, ok?” E lui sempre molto gentile e ammaliante “certamente, a dopo. ;*”
La cena fu leggera, tanto era estate e faceva caldo, e non avevo molta fame la sera. La doccia invece fu molto accurata, anche nei pertugi più nascosti. Non volevo fare un brutta figura!
Partii verso le 22, per essere sicuro di arrivare puntuale. A quell'ora la strada era libera, il navigatore fece il suo dovere e mi portò a destinazione rapidamente. Prima del previsto, dato che ero li già dopo 10 minuti. Ero indeciso se scrivergli che ero già sotto casa sua oppure attendere. Prevalse la voglia di sesso e gli mandai un messaggio “Sono appena arrivato. Troppo in anticipo? Se hai bisogno di qualche minuto, aspetto volentieri in auto”. La risposta non tardò a arrivare “Vieni pure, sono già pronto”.
Salii le scale a balzi di 2 gradini; mi soffermai un attimo per rifiatare. Mi accorsi che la porta era socchiusa. Dentro la casa era illuminata da una scia di flebile luce proveniente da candele profumate, per tutto il corridoio alla fine del quale c'era una stanza con la porta semi aperta dalla quale arrivò una voce “Sono qua, entra chiudi la porta e raggiungimi”. Eseguii i semplici ordini ed entrai in stanza, dove Devid mi salutò con un abbraccio virile ma dolce. “Hai bisogno di qualcosa? Ti posso offrire da bere?” “Un po' d'acqua è sufficiente, grazie”. Avevo la bocca impastata. Devid era vestito leggerissimo. Portava una canotta di rete nera e un asciugamano legato in vita che mal nascondeva la sua proboscide. “Ok, mettiti comodo, ti vado a prendere l'acqua. Tu fumi? Se ti va accendine una” vidi il pacchetto di Marlboro oro sul comò. “Grazie! Sei veramente molto gentile.” Tornò con un bicchiere d'acqua per me e 2 calici e una bottiglia di vino. Iniziammo a chiacchierare del più e del meno e la tensione si distese. Ci sapeva fare il ragazzo, era veramente un ottimo ospite. Aveva quel giusto atteggiamento di chi ti mette sempre a proprio agio ma sempre con un po di malizia. L'aria profumava di oriente, di incensi delicati e di candele profumate ma non invadenti. Versò del vino in entrambi i calici, me ne passò uno e dopo aver sorseggiato un po' mi disse “Dai, continuiamo a parlare, ma sei qui per il massaggio, no?”
“E' vero!” Ero così a mio agio che stavo dimenticando il motivo per cui ero venuto. “Dai, allora via tutto tranne le mutande, per ora. A quelle ci penso io dopo!” disse facendomi l'occhiolino. Feci presto a denudarmi, via la maglietta e gli shorts ed ero già nudo con una bella erezione che niente poteva nascondere dato che non indossavo le mutande. “eh va beh, faremo prima dato che sei senza mutande, ahhahah” scoppiò a ridere “mettiti a pancia sotto sul lettino e rilassati, al resto ci penso io”.
Fece partire la classica musica da relax vidi cadere la sua maglietta in terra e subito dopo anche l'asciugamano. Anche lui era completamente nudo. Un attimo di silenzio poi iniziò con il massaggio. Partì dalla testa, poi le spalle, scese sulla schiena e poi sui glutei. Mi aspettavo che mi toccasse anche il buchetto, ma ci girò intorno aumentando il piacere. Mi prese la gambe una alla volta poi passò ai piedi. Risalì, senza soffermarsi sulle gambe, a massaggiarmi il culo. Questa volta mi titillò il buchetto con le dita ben lubrificate dall'olio da massaggio. Sentii una lieve pressione, l'orifizio cedette subito senza opporre resistenza prima a uno, poi a 2 dita. Ero in estasi. Godevo di quella prestazione professionale. A mio malincuore sentii uscire le due dita. Devid a quel punto mi disse “Tutto bene? Adesso sentirai un peso, sono io che salgo sopra di te per massaggiarti meglio la schiena” in un balzo mi fu sopra. Sentii un nuova grande pressione sul buco del mio culo, sapevo che non erano le dita, ma qualcosa di più grosso, al quale aspiravo dall'inizio. Iniziò a massaggiarmi con vigore la schiena e più spingeva in alto più aumentava la pressione sull'ano e più lui mi diceva di rilassarmi. Alla fine sentii un forte dolore che durò un attimo e trattenni il respiro “Se ti fa male esco” mi disse. “Non è così forte, sta già passando!” gli avevo dato il via libera le spinte diventarono sempre più intense. Il piacere aumentava ad ogni spinta. Ero totalmente in estasi. Il massaggio alla schiena era stupendo, ma quello alla prostata era anche migliore. Improvvisamente sentii smettere il massaggio e poi un vuoto e subito una senzazione di caldo umido la dove prima mi stantuffava con quella enorme minchia. Aveva iniziato a leccarmi il culo, e, dopo avermi alzato leggermente il bacino, a massaggiarmi l'inguine. Ormai ero giunto al limite, il mio cazzo stava scoppiando, la mia testa era in viaggio verso il paradiso e non ci volle molto a fin che schizzassi una quantità di sborra senza precedenti, imbrattando il telo sul lettino e le sue mai. Ma Devid non si fermò, anche lui voleva sborrare.
Mi fece voltare sulla schiena, mi fece mettere con la testa fuori dal lettino in modo che arrivasse facilmente alla mia bocca aperta per l'eccitazione e iniziò a scoparmi la gola come fosse un culo. Mi venivano i conati di vomito, ma non mi interessava; avevo le lacrime a gli occhi, ma mi piaceva quello che stavo subendo. Prese i miei capezzoli e iniziò a strizzarli dolcemente. Il mio cazzo riprese subito vigore. Essere sottomesso a quel giovane ragazzo con quel cazzone enorme mi eccitava oltre ogni modo. Ma anche Devid era molto su di giri “Questo non lo faccio mai, ma il tuo cazzo mi piace da morire” e com un avvoltoio si gettò sul mio pezzo di carne dura che, ancora sensibile dalla sborrata di poco prima, mi provocò forti spasmi di piacere. Il ritmo era incalzante e non accennava a diminuire. Mi sentii riempire nuovamente il culo con le dita che cercavano la prostata. Mugolavo come una troia. Gli feci capire che ero arrivato nuovamente la limite e si staccò dalla bocca. Presi il mio cazzo in mano, lui fece altrettanto. Schizzammo insieme ma questa volta mi imbrattai tutti gli addominali, subito dopo lui mi ricoprì la faccia di caldo e bianco latte al grido “Prendi troia, prendilo tutto!”. Aveva ancora il cazzo duro e me lo passò sulle labbra come fosse un lucida labbra. Aprii leggermente la bocca e lui prese l'occasione per infilarci il suo cazzone duro per farselo ripulire. Il sapore era veramente ottimo e lo tenni in bocca fin quando non perse l'erezione per gustarmelo tutto.
Ero sfinito, completamente, ma veramente soddisfatto del servizio. “Riprenditi pure un po' sul lettino, non ho fretta. Vado a darmi un rinfrescata. Poi vieni anche tu, penso che ne abbia bisogno”.
Mi ci volle più di 5 minuti per riprendermi. Mi sedetti un attimo sul lettino perché la testa mi girava. Quando Devid tornò dal bagno gli detti il cambio per farmi una doccia anche io. Tornai in camera e lo trovai, purtroppo già avvolto nell'asciugamano che aveva quando ero arrivato. “ti va di finire il bicchiere di vino prima di andare?” ovviamente accettai di buon cuore. Andammo avanti a chiacchierare per un'oretta. Finita la bottiglia ci salutammo.
“Di solito chiedo 100 euro al primo appuntamento. Ma con te mi sono veramente divertito e oltretutto sei veramente un bel ragazzo. Quindi ti faccio un po' di sconto. 80 va bene?”
“Mai spesi meglio” risposi “il servizio è stato ottimo e sono stato veramente bene, oltre al sesso straordinario. Mi sembra un prezzo più che onesto. E comunque credo che ti ricontatterò, anche solo per andare a farci un aperitivo o per dell'altro sesso”.
“Va bene” replicò “quando vuoi manda un messaggio e vediamo di organizzare. Magari la prossima volta chiamo anche un amico, così ti fottiamo in due!”
“Eeehh?!” dissi subito “non sono mai stato scopato da due insieme, è una esperienza da fare. Di solito sono io che scopo, preferisco essere attivo”.
Scoppiò a ridere “Hahaha! Eppure non lo avrei mai detto, hai un culo così aperto! Ahahah” rise di nuovo. Si era fatta una certa ora abbastanza tarda, era meglio rientrare a casa. L'indomani mi sarebbe aspettata una dura giornata di lavoro.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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