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Lui & Lei

Un’estate - la gita in barca e la caletta


di Ubbidiente_69
25.11.2024    |    2.802    |    2 9.3
"Sapete come prendere in pugno la situazione e comandarmi a bacchetta”..."
“Dai Dario, rientra… non lasciarmi vuota…”.
Dario si è seduto, mi guarda; è chiaro che non ha intenzione di andare oltre. Vado allora vicino a Mario, mi inginocchio davanti a lui e gli sfilo il costume. “Cavolo, bello duro però…” lo prendo in mano. Lui mi lascia fare. Lo accarezzo sulla cappella, scendo lungo l’asta e arrivo alla palle. “Adoro i cazzi grossi, duri e depilati.” Lo bacio sulla cappella e mentre lo faccio alzo lo sguardo, lui sorride. “Sono brava?” “Si Patti, continua”. “Certo Signore”. “Mi piace che mi chiami Signore”. “Certo Signore, Patti sarà la vostra schiava del sesso oggi”. “Ho già una schiava, tu sarai la nostra puttana. E adesso smetti di parlare e succhia!”
Affondo il suo lungo cazzo fino in gola, è parecchio lungo e Dario mi spinge la nuca impedendomi di liberarmi e respirare. Le sue mani mi afferrano la testa e mi impediscono qualsiasi movimento, mentre Mario spinge il cazzo a fondo… Sbavo e soffoco… sento la prima pulsazione, sta per sborrare… Cerco inutilmente di divincolarmi mentre lui esplode in uno spruzzo talmente forte che mi fa uscire la sborra dal naso. Per fortuna fa uscire il cazzo dalla gola e i due successivi spruzzi riesco a gestirli…
Mi lasciano… tossisco e sbavo per parecchi secondi, poi mi tranquillizzo. Mario è steso davanti a me esausto e quando si accorge che mi sono ripresa, solleva la testa, mi fa cenno di stendersi di fianco a lui e dice “sei davvero superba!”
“Grazie Signor Mario…”
“Mi piace che mi chiami così! Adesso aiuta il Signor Dario”
Dario stava fissando all’albero della vela dei cinturini di cuoio, simili a collari di cani. Ne aveva cinque in mano e due a terra.
“Vieni qui Patti, devo prendere le misure, sei alta come Rossana”
Mi avvicino, Dario fissa il primo collare qualche cm sopra al mio collo. Mi fa sollevare le braccia e mi chiede di aiutarlo a fissarne due all’altezza dei polsi.
“Chi è Rossana?” chiedo
“Mia moglie”
“E questi collari sono per lei?”
“Si…domani sarà legata a questo albero. E verrà frustata. Duecento frustate. E’ stata stupida e disobbediente, paga la giusta punizione”
Mentre parla prende la misura ai due ultimi legacci, all’altezza dei seni.
“La legherai per i seni?”
Dario mi guarda “Cara mia, non sai cosa abbiamo in serbo per le tette di quella puttana”
Mi avvicino, il mio ventre contro il suo cazzo, il mio seno premuto contro il suo petto; gli sussurro “Vorrei poter assistere” e nel dirlo sollevo una gamba appoggiando la figa bagnata sul suo fianco. Lui mi fissa, a pochi cm da me. “Davvero vorresti assistere? Pensi ti piacerebbe?”. Sollevo una gamba e faccio una spaccata in verticale, appoggiando la caviglia alla sua spalla. “Controllate voi stesso Signore”.
Allunga una mano in basso, la passa sulla figa entrando con due dita. Data la posizione lo fa con grande facilità e mentre lo fa sussurra “Vorresti solo assistere o preferiresti partecipare, impugnare la frusta e far urlare di dolore Rossana? Lascia non rispondere. La tua figa parla chiaro…” Toglie le dita da dentro di me e me le fa leccare. Le lecco, le ingoio, succhio quelle dita come se fossero il più succulento dei cazzi…
Non si scompone e mi chiede di aiutarlo a fissare gli ultimi collari.
Scendiamo infine a riva, facciamo scalo in un paio di calette e ne scelgono una dove ci fermiamo fino a sera. La giornata scorre leggera, Mario mi chiede di leccarglielo spesso, benché non riesca più a sborrare.
Quando siamo soli gli chiedo perché Dario non vuole scoparmi. “devi sapere - dice - che a Dario piace umiliare sua moglie. Domani la frusterà, ma quello che veramente lo eccita è darle da ingoiare il suo cazzo sporco. Saranno 5 giorni che mi dice non se lo lava per metterlo in bocca a Rossana più lurido che riesce”.
“Anche tu userai violenza su tua moglie?”
“Certo. Marta ha bisogno anche lei di una bella lezione. Dimmi di te invece. Con la bocca sei molto brava, che altro sai fare?”
“Grazie Mario”
“Signor Mario…” mi corregge
“Scusate, grazie Signor Mario, mi piace sapere che i miei maschi apprezzino le mie qualità. La bocca mi piace usarla, ma mi piace essere sfondata anche negli altri buchi”. Quella situazione mi eccitava e volevo andare oltre. Mi inginocchio sedendomi sui talloni di fianco a lui e inizio a toccarmi in mezzo alle gambe. Lui mi lascia fare, la situazione lo eccita, così quando ho la mano bagnata la passo sul suo cazzo duro. Fissando il cazzo e accarezzandolo con entrambe le mani riprendo. “Mi piace molto il sesso, soprattutto con maschi più grandi di me. sapete come prendere in pugno la situazione e comandarmi a bacchetta”.
“E con le donne? Ieri ti divertivi a provocare la cameriera”
“Sono stata addestrata anche su quello, certo!”
Intanto Dario arriva e si stende anche lui. non mi resta che segarli entrambi. Appoggio la mano sulle palle di Dario “Posso Signor Dario? So cosa volete fare a vostra moglie, ma se posso permettermi, avrei una proposta"
“Dimmi Patti”
“Vede Signore, una delle cose più umilianti che mi sono state fatte è stata quella di succhiare il cazzo appena dopo che il Padrone aveva inculato la sua donna… a me piacerebbe farvi entrare nel mio culo”
I due mi guardano, per un attimo tempo di aver esagerato e inizio mentalmente a darmi della cretina infoiata che non sa trattenersi. Poi Dario fuga i miei pensieri.
“Beh a questo proprio non avevo mai pensato! E ti dico che l’idea mi piace! La umilio prima sbattendoti il cazzo nel culo e insultandola, poi mettendoglielo in bocca…”
“La sborra la voglio io”
“oh si Patti, ti farcisco il culo e poi tu le coli la sborra in bocca… ottima idea sai? Mario te non dici nulla?”
“Dico, dico… dico che dopo che hai fatto il servizio a Rossana, lo facciamo anche a Marta! Però, Patti, devi farmi una promessa”
“Mi dica Signor Mario”
“Marta è una masochista molto resistente ed è in astinenza da parecchio tempo. Quindi domani vorrà torture molto intense. Vuol dire che la faremo sanguinare, vomitare e svenire di dolore. Se accetti non potrai più tirarti indietro, ok Patti? e dovrai partecipare alle torture. Attivamente, non so se mi spiego”
“Certo Signori”
“Bene - chiosa Dario - adesso torniamo indietro, domani ci aspetta una giornata interessante…”
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