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Il lavoro - il Direttore va in trasferta
di Ubbidiente_69
26.07.2024 |
5.828 |
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"In una di queste mail scopro che il Direttore sarebbe andato in trasferta per una settimana e il Padrone, nel rispondere, aveva messo in copia anche Paola, ..."
La vita in ufficio scorreva tra momenti di pace e di totale umiliazione. Il Direttore si scambiava frequenti mail con il Padrone in cui chiedeva il permesso di usarmi in vari modi e in cui ero sempre in copia. In una di queste mail scopro che il Direttore sarebbe andato in trasferta per una settimana e il Padrone, nel rispondere, aveva messo in copia anche Paola, la segretaria del Direttore. Non ci avevo fatto molto caso, anzi non lo avevo proprio notato. Subito dopo però, neanche 5 minuti, ecco una nuova mail indirizzata dal Padrone a me e Paola in cui diceva che lei avrebbe avuto cura di me. Chiudeva dicendo: “Patti è una buona lesbica, ma è parecchio tempo che non la addestro a dare piacere ad una donna. Vorrei che tu Paola mi aiutassi nel compito, Jacopo mi ha assicurato che hai modi molto severi ed efficaci che, come sai, apprezzo. Mi raccomando, vorrei regalare a mia moglie una serata lesbica e voglio che Patti sia perfetta. Riguardo alle punizioni che riterrai opportuno infliggerle, non esitare, hai carta bianca. Mia moglie non disdegna i corpi rovinati. Patti, ti raccomando totale devozione a Paola, confido che non riceverò lamentele da lei riguardo al tuo comportamento.”
Non ho finito di leggere che arriva la risposta di Paola: “Grazie della fiducia e stima, non vi deluderò, Signore”
Riesco solo a pensare che sono in una situazione del cazzo…non può essere vero… rileggo più volte, come se rileggendo il contenuto cambiasse. E invece è sempre lì che mi condanna a soddisfare quella lurida vacca. Continuo a rileggere quella maledetta frase: ti raccomando totale devozione a Paola... Intanto il tempo passa… un pop-up mi avverte che è arrivata una nuova mail. Apro è del Padrone, indirizzata a Paola con me in cc. “Paola, vedo che quella stupida cagna ha scordato la buona educazione e non risponde. Vai nel suo ufficio e vedi di ricordare alle sue mammelle come ci si comporta”.
Istintivamente porto la mano al seno, come a proteggerlo, e proprio in quel momento entra. Gonna appena sopra al ginocchio per far vedere le gambe, l’unica cosa decente di quel fisico secco. Camicetta sbottonata ben sotto il seno per farmi vedere quelle minuscole tettine solo per mettermi a disagio.
Gira dietro la mia scrivania mettendosi alle mie spalle.
“Beh vacca, no scusa come ti ha chiamata? ah si, lurida cagna! non ti degni di rispondere, ma almeno leggi” mi da uno schiaffo sulla tempia “Le mani usale per scrivere, non per toccarti quegli enormi sacchi di carne. Hai letto tutto?”
“Si, Paola”
Raccoglie un lungo righello dalla scrivania, non oserà pestarmi adesso, penso.
“Come hai detto mammelle? non ho capito bene”
“Si Paola, ho letto tutto”
“Bella questa camicetta sbracciata…” appena finita la frase mi colpisce con il righello di taglio sulla spalla nuda.
Trattengo l’urlo di dolore, ma mi giro e la fisso. Sono furiosa…una cosa è leggere di essere la sua schiava, una cosa è esserlo. Stringo i pugni, ma abbasso lo sguardo.
“Brava mammelle, brava… allora, ricominciamo: hai letto tutto?”
“Si Signora Paola, ho letto tutto”
Un altro colpo, sopra al precedente, poi appoggia il righello sul segno e comincia a premere e a muoverlo, come se mi dovesse segare la spalla.
“Puoi fare di meglio, hai già scordato la lezione di Jacopo?”
“Si Signora Paola, mammelle ha letto tutto e ha compreso la sua posizione di cagna sottomessa”.
Si china, mette la mano dentro la camicetta, si prende una tetta e la porta davanti alla mia bocca. Prendo il capezzolo in bocca e succhio. Ha capezzoli grossi ed è come se le stessi facendo un pompino alla tetta. Le piace, si sente il respiro farsi più lungo e profondo. Mi stacco un attimo, il tempo di raccogliere un po' di saliva e mi riattacco alla sua tettina, con la lingua stuzzico il capezzolo come se fosse la punta della cappella di un invitante cazzo…ma all’improvviso si stacca.
“Mi fai schifo lurida troia lesbica”. Non capisco… lei intanto esce senza rivolgermi la parola.
Passa qualche giorno di relativa calma e disinteresse, un venerdì su consiglio di Mimmo, cerco di riallacciare un dialogo. Lei sembra restia, così decido, di provare dicendole che ha un ammiratore che ho parlato con lui del mio lavoro e di lei e che vorrebbe conoscerla. Buona idea, magari riesco ad addolcirla un poco… ma non so come fare a iniziare. Così quel venerdì mi decido a provo. Mi faccio beccare su A69, così lei vede il mio profilo e… spero che vada bene…
Arriva e appena vede la mia foto del profilo… mi gela con lo sguardo… “Chiudi immediatamente quel sito da puttana. Ci vediamo domani” esce.
Il sabato arrivo alle 9.00 come se fosse un normale giorno di lavoro, sulla mia postazione trovo un post-it “arrivo tra un'ora. Nel mio ufficio, dobbiamo parlare. Completamente nuda”.
In giro ci sono persone, non posso rischiare… non mi spoglio, ma tengo solo un vestito corto e di stoffa sottile e la aspetto seduta su uno sgabello davanti alla sua scrivania. Arriva tardi, entra senza salutare… “Buongiorno Signora Paola”. Sguardo basso non voglio provocarla in alcun modo. Sento che armeggia nella borsa, poi i passi; si ferma dietro di me. Arriva la prima frustata, dietro fra le scapole. Dolore, sopportabile. Altre 5 frustate, rapide, violente. “aahhhhhh” non riesco a trattenere un lungo rantolo… riprendo fiato. Slaccia i bottoni sul collo e apre il vestito sulla schiena. Due passi, torna in posizione. Altri colpi, non riesco a tenere la posizione e devo appoggiarmi con le mani alle ginocchia. Il vestito è sceso fino al culo, ho la schiena scoperta e segnata. Entra la ragazze delle pulizie “Scusi Signora, vado via subito”. “No, entra pure, fai come se noi non ci fossimo. Ah mi raccomando pulisci bene la scrivania, ho rovesciato della Coca Cola ed è appiccicosa”. Finita la frase attende qualche secondo che la ragazza vada alla scrivania; inizia a pulire ma con gli occhi mi fissa. Ed ecco che la frusta torna a colpirmi la schiena… forte… 10 frustate che mi strappano ogni volta un grido di dolore. “Alzati avanti”. Impiego qualche secondo a scendere dallo sgabello e a recuperare l’equilibrio. La schiena brucia, con le mani mi copro il seno e tengo il vestito per non farlo cadere. “Mani dietro la nuca, muoviti! Non avrai vergogna della ragazza vero? Sul sito ti allarghi il culo per migliaia di persone e adesso sei in imbarazzo per una? Avanti, falle vedere come ti mostri sul quel sito di puttane” Mi giro dandole il culo, mi abbasso e mi allargo. Paola raccoglie le sue cose ed esce. Appena uscita raccolgo il vestito e scappo…
Arriva il lunedì… con un peso nell’anima al limite della sopportazione vado al lavoro. Il Direttore è ancora in trasferta, Paola non c’è. Come comportarmi quando rientra? L’unico modo è quello di essere remissiva e succube. Devo farmi forza, sarà difficilissimo, ma non ho altra scelta.
Alle 15.00 arriva mail: ”aspettami in ufficio. Abbiamo parecchie cose da fare”
Normalmente cestinerei la mail, ma la situazione normale non lo è affatto. "Certo Signora Paola, mammelle si farà trovare pronta. Se ha qualche necessità particolare mi sappia dire"
Su consiglio di un amico, cerco di conquistare la sua approvazione mostrandomi prona ai suoi desideri e desiderosa di impressionarla. Decido di scriverle ancora: "Signora Paola, scusi se la disturbo. Sono nel suo ufficio. Se ha esigenze mi dica che provvedo immediatamente. Il bagno funziona male oggi, ho preparato un thermos nel caso abbia esigenze. Provvederò io stessa a svuotarlo. Mammelle"
Passano alcuni minuti, nessuna risposta. Oso ancora un poco di più…
"Signora Paola, se per evitare di sporcare, preferisce usarmi direttamente, sarà per me un piacere ricevere la sua orina"
Questa volta la risposta arriva subito, ed è una progressiva e rapida discesa all’inferno
Paola: "Come osi? mettere la tua lurida bocca da succhiacazzi su di me? Hai passato il segno mammelle! hai veramente passato il segno! Metto Jacopo in copia e mi rimetto alla sua decisione su come giudicare il tuo comportamento da sgualdrina"
Il Direttore: "Buongiorno Paola. Sono come te esterrefatto dalle parole e dal comportamento di mammelle. E' evidente che tale comportamento va corretto in modo severo ed immediato. Personalmente sono del parere di derogare alle regole stabilite riguardo ai provvedimenti da prendere. A breve ti darò un ok definitivo. Nel cassetto della mia scrivania troverai alcuni spilloni e dei copricapezzoli elettrificati. Usali a tua discrezione. PS: al mio rientro ricordami di cancellare questo scambio di mail dai server aziendali."
10 minuti di silenzio, il pop up mi avverte di una nuova mail del Direttore: "Buongiorno Paola, ho condiviso il thread con il nostro comune amico che ha convenuto che la sfacciataggine di mammelle ha oltrepassato il limite. Acconsente ad agire come riteniamo più opportuno. So che hai avuto dei contrattempi, ma sarebbe opportuno che tu agissi oggi stesso"
Paola: "Buongiorno Direttore e grazie. Purtroppo la visita presso il ns fornitore si è dilungata più del previsto, vi scriverò riguardo all'esito. Non penso di avere la chiave dei cassetti della vs scrivania, nel caso non li trovassi, rimedierò in altro modo"
Mi sento persa… di getto scrivo "Buongiorno Signora Paola, buongiorno Signor Direttore, vi chiedo davvero scusa per essermi espressa frettolosamente e in modo equivoco. Non era mia intenzione, come dice la Signora Paola, mettere la mia bocca sul Suo corpo, ma solamente mettermi a Sua completa disposizione per poter espletare i Suoi bisogni senza il rischio di sporcare il pavimento. Signora Paola, sappiate che sono pronta a pulire il pavimento con ogni mezzo. Spero che questa mia chiarisca l'increscioso incidente, comunque dettato dalla mia sbadataggine, e che renda la giusta punizione adeguata. Mammelle"
Attendo poco è il Direttore: "Mammelle, registro le tue parole, che denotano che hai capito la stupidità del tuo comportamento. Tuttavia forse non ti rendi conto che questo non fa che peggiorare la tua situazione. Non solo cerchi di circuire Paola con delle offerte da vera puttana lesbica, ma visto l'esito del tuo tentativo, cerchi di lenire la tua colpa adducendo una serie di scuse davvero nauseanti. Lascio a Paola la decisione finale sull'intera faccenda, ma penso sia chiara la mia posizione. PS per Paola: le chiavi della scrivania sono nella cassaforte di cui hai la combinazione"
Pochi secondi e Paola mi chiama nel suo ufficio. “Tu fumi vero Patti?”
“Si Signora Paola, le iqos”
“Anche io… Sai mi sono sempre chiesta se il calore della lamella è sopportabile, oggi mi aiuterai a scoprirlo. I tuoi capezzoli sono della dimensione perfetta per entrare nel tubicino; vieni avanti, capezzoli nudi, forza!!”
Cerca di farli entrare, ma non riesce, allora prende un ago che usa per spingere la carne del capezzolo dentro la pipetta fino alla lamella. Accende, sento il calore che cresce, cresce, diventa insopportabile, tento di toglierle ma mi blocca.
Persa nel dolore non mi accorgo che sono entrati 3 uomini nella stanza, uno è il marito di Paola. Uno alla volta mi ordinano di metter loro il preservativo con la bocca. Poi mi inculano, finito si fanno leccare il preservativo per pulirlo e Paola lo sfila dai loro cazzi e lo svuota nella mia bocca. Alla terza inculata sono sfinita, ed è con terrore che guardo il cazzo del marito, il primo che mi aveva inculato, durissimo. Mi guarda e con un ghigno dice “il viagra fa miracoli, lurida troia”...
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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