Racconti Erotici > trio > In piscina
trio

In piscina


di Ciclistabo
20.09.2023    |    14.158    |    12 9.7
"Lisa prese il numero e tornò nello spogliatoio per vestirsi..."
Ormai che la scuola era iniziata, Lisa poteva finalmente dedicarsi a quelle attività che aveva dovuto mettere da parte, pensando di più anche a se stessa. Così decise di ricominciare ad andare in piscina. Chiamò, la piscina aveva cambiato totalmente gestione dall'anno passato ma per fortuna gli orari erano ancora per lei accessibili, così prenotò una lezione per la mattina dopo. Il giorno seguente si presentò e dietro al bancone una ragazza le spiegò le varie lezioni disponibili e tutti i corsi. Ne scelse uno, quello più adatto e che le interessava, entrò dentro gli spogliatoi e si preparò per la lezione. Dentro c'erano già 4 donne, ultra sessantenni, nel vederle un po' ci ripensò, che avesse sbagliato corso? Pochi istanti ed entrò una ragazza, di sicuro non aveva la sua età, forse a malapena arrivava ai 30. La guardò attentamente, forse troppo, al punto che lei si girò e, nel vedersi fissata, le fece un sorriso. Lisa ricambiò diventando un po' rossa per la brutta figura fatta, si chiese chissà cosa stava pensando di lei.
Mise il costume, con l'accappatoio indossato si avvicinò all'ingresso della piscina. C'erano già le signore pronte, in fila, lei si mise dietro di loro e aspettò di capire cosa fare e dove andare.
- "Sei anche tu qui per il corso delle 10?", le chiese una voce dietro di lei.
- "Si…si, stavo cercando di capire dove andare", rispose Lisa accorgendosi che a chiedere era stata la ragazza di prima.
- "Seguimi, ti accompagno io. Sono qui anch'io per quel corso".
Lisa seguì la ragazza che saltò la fila e sorpassò le signore.
- "Mi tieni questo un attimo?", le disse ancora lei porgendole l'accappatoio.
La ragazza prima di entrare si bagnò velocemente sotto la doccia posta all'ingresso e poi passò oltre riprendendo l'accappatoio.
- "Dammi pure il tuo", le disse ancora.
Lisa timidamente si tolse l'accappatoio, nel vedere quella ragazza con tutte le forme perfette e quel fisico da modella ebbe un po' di vergogna per il suo corpo, che tutto sommato non aveva nulla da invidiare. Certo, c'era quella pancetta da togliere, il seno più piccolo rispetto a quella che sarà stata sicuramente una terza della ragazza, i segni di due gravidanze addosso e dei suoi quasi 40 anni, tanti inutili difetti che solo lei si trovò in quell'istante. Le diede l'accappatoio e si buttò sotto la doccia gelida dalla quale passò velocemente.
- "Fredda eh?", disse la ragazza vedendo l'espressione di Lisa che non si aspettava quell'acqua così ghiacciata.
- "Eh sì, troppo fredda".
- "Beh comunque io mi chiamo Alessia".
- "Lisa. Comunque pensavo di trovarmi con quelle signore".
- "Ma no dai, quelle fanno i corsi evergreen. Non ti sentirai mica così vecchia".
- "Beh no. In effetti".
Le due scoppiarono a ridere, Lisa seguì la nuova amica che la portò da un giovane istruttore.
- "Ciao Matteo, oggi sei con due donne, contento?", le disse Alessia in modo molto confidenziale.
- "Si, lo so. Mi hanno dato la tua scheda prima. Io mi chiamo Matteo come avrai sentito e come forse te ne avrà parlato Ale, e sono colui che ti seguirà in questo percorso di 8 lezioni".
- "Ma no dai. Non le ho detto niente. Ci siamo appena conosciute".
Lisa si presentò al nuovo istruttore, l'anno passato era stata seguita da una donna, antipatica e cattiva. Lui invece era molto gentile, simpatico e un bel vedere anche per gli occhi. Indossava una maglietta rossa che copriva a malapena il costume, uno slip da piscina. Entrarono in acqua, Matteo seguiva e dava indicazioni ad entrambe, in egual modo. Era molto professionale e ogni tanto ricambiava le continue battutine di Alessia, mentre Lisa se ne stava più sulle sue e ascoltava i consigli. I 40 minuti di lezione passarono velocemente, come prima lezione Lisa rimase molto soddisfatta, finalmente si convinse che stavolta sarebbe riuscita ad imparare a nuotare per bene, lei che da sempre aveva paura dell'acqua.
Al ritorno negli spogliatoi le due erano da sole, lei prese il suo bagnoschiuma e andò a farsi la doccia, con il costume addosso. Un paio di minuti dopo, mentre si insaponava, vide Alessia nella doccia accanto che aprì l'acqua, completamente nuda. Nel vederla restò sorpresa, non le era mai capitato di vedere una ragazza in piscina fare la doccia nuda, di solito tutte tenevano il costume addosso. Timidamente si girò ma le veniva d'istinto ogni tanto buttare l'occhio. Alessia aveva proprio un bel fisico, un culetto alto e sodo da far impazzire qualsiasi uomo e poi quel seno che teneva su che era una meraviglia. Tra l'altro non c'era traccia di un pelo manco a pagarlo. Vederla fare la doccia, con l'acqua che scivolava giù da quel fisico così perfetto faceva un certo effetto, persino per lei che fino a quel momento non aveva mai avuto interessi particolari per un corpo femminile. Finita la doccia si rivestì e salutò l'amica, dandosi appuntamento alla settimana dopo.
Per tutta la settimana Lisa ripensò a quel giorno, a quella ragazza così bella ed estroversa, alle battute continue e agli sguardi verso Matteo. Si era chiesta se tra i due ci fosse qualcosa, d'altronde come resistere a una così bella ragazza. Il secondo appuntamento procedette pressoché sulla stessa falsa riga della prima lezione, sempre e solo loro due e Matteo che si dedicava sempre molto professionalmente ad entrambe. Ancora una volta le era stato impossibile non notare le battutine che gli rivolgeva, le risposte di lui e quelle carezze e abbracci con la scusa di tenersi a galla. E ancora una volta stessa situazione in doccia, con lei in costume e l'amica sempre nuda. Alessia le aveva dato quello stimolo di dedicarsi di più al suo corpo, oltre al nuoto si era prefissata di andare a correre 3 volte alla settimana e, oltre a sentirsi meglio iniziava a vedere qualche piccolo risultato, certo non sarebbe arrivata ai livelli di Alessia ma si sentì meglio. La terza e quarta lezione si svolse allo stesso modo. Al termine della quinta le due si ritrovarono sotto la doccia.
- "Sbaglio o ti stai dando da fare? Ti trovo molto in forma", le disse Alessia.
- "Grazie", rispose Lisa un po' sorpresa. "In effetti sto andando a correre e a fare esercizi liberi a casa".
- "Beh. Si nota proprio. Ti sei fatta un bel culetto", continuò sorridendo Alessia.
- "Ma che dici? E poi senti chi parla, te hai un fisico da fare invidia a chiunque".
Alessia sorrise e continuò a farsi la doccia. Lisa decise che era il momento adatto per saperne di più su di lei e Matteo.
- "A quel ragazzo lo stai facendo impazzire", continuò Lisa.
- "Ma chi? Matteo? Naaa, ci gioco ma non gli piaccio".
- "Ma che dici? Ma ti sei vista, come fai a non piacergli".
Alessia non rispose per un po', Lisa pensò che forse aveva esagerato.
- "Senti, che ne dici di pranzare insieme?", propose Alessia.
Lisa ci pensò sù qualche secondo, poi decise di accettare, in fondo piuttosto che starsene da sola a casa un po' di compagnia non le sarebbe affatto dispiaciuto. Finirono la doccia, non parlarono più di quell'argomento e andarono a rivestirsi. Alessia col suo solito vestitino corto e scarpe da ginnastica, Lisa con la sua tuta. Finirono di prepararsi, Lisa stava rimettendo le sue cose dentro al borsone quando si sentì dare una sculacciata sul sedere.
- "Dai, andiamo bel culettino", le disse sorridendo Alessia mentre si avviava alla porta.
Scelsero cucina giapponese, a tavola Alessia, tra un calice di vino e una portata, le fece mille domande sulla sua vita, i suoi impegni da mamma e il rapporto col marito. Le sembrò curiosa ma al tempo stesso un po' invidiosa di quella sua vita. Lisa provò a fare qualche domanda ma Alessia rispondeva sempre molto superficialmente per poi rincarare con domande verso di lei. Decise allora di non chiedere altro, non voleva sembrare troppo invadente, anche se Alessia in fondo lo era nei suoi confronti, ma rispondere non le dava fastidio. Dopo un po' fu Alessia a parlare.
- "Comunque a Matteo secondo me tu gli piaci tanto", esordì d'un tratto Alessia.
- "Io? Ma che dici. Semmai interessi tu, non vedi come ti risponde alle cose che gli dici, a come si avvicina a te. E poi vuoi mettere una bella trentenne con una di 40 come me?".
- "Fidati. Non ci fai caso, ma ti assicuro che è così".
- "Perché dici questo? Ti ha detto qualcosa lui?", chiese Lisa ormai incuriosita.
- "Ma no no. È solo una mia idea. E poi scusa. Non ti piacerebbe se ci provasse con te?".
- "Ma….ma no, non lo so…e poi io sono sposata, ma che dici?", rispose Lisa impacciata e rossa in viso.
- "Ahahah. Sei diventata tutta rossa. Oh, comunque che c'entra che sei sposata, te lo devi solo fare, mica metterti insieme a lui".
- "È colpa del vino, mi stai facendo bere troppo. E comunque queste cose meglio se le fai tu che sei single e ti puoi divertire quanto vuoi".
- "Se se, colpa del vino…".
Il discorso finì là, così come quel pranzo, quello che rimase a Lisa di quella mezza giornata era una confusione più totale. Tornò a casa con mille pensieri. Il primo su Alessia, per quelle domande, le sembrò come gelosa di lei. Ripensando alle lezioni in effetti ogni volta che Matteo si avvicinava a lei o l'aiutava standole addosso e magari toccandola, Alessia era sempre lì che li guardava, come infastidita. E poi l'altro pensiero era su Matteo, non poteva credere che lei potesse piacergli, non le era mai sembrato che avesse avuto degli atteggiamenti che potesse fargli credere qualcosa di diverso e nemmeno lei aveva mai visto in lui gesti particolari. Per carità, gli sfioramenti o abbracci c'erano stati, ma gli era sempre sembrato così professionale. Perché Alessia diceva questo? Forse si erano parlati e lui gli aveva confidato qualcosa? Ma perché mai avrebbe dovuto confidarlo a lei poi, lei che poteva essere la mia rivale. D'altronde era lei quella che ci provava con lui, quindi perché avrebbe dovuto confidarle qualcosa su di me. Troppi pensieri, troppo caos in testa, passò dei giorni di merda dopo quella lezione.
Il giorno della sesta lezione arrivò, per tutta la settimana si era chiesta cosa fare, come comportarsi. Era arrivata anche al punto di non voler andare e lasciarli da soli, così che Alessia avesse potuto dichiararsi e provarci senza ostacoli. Alla fine però decise di andare. Entrò nello spogliatoio dove trovò le solite signore. Aspettò qualche minuto ma Alessia non arrivava. Si incamminò verso la piscina, molto lentamente, sperando che arrivasse ma nulla, fino a quando non arrivò da Matteo che la accolse col suo solito fare gentile e sorridente.
- "Oggi mi sa che sono sola. Alessia non è ancora arrivata".
- "Alessia ha finito la scorsa settimana le lezioni. Non ha rinnovato", rispose lui sicuro.
Lisa fu sorpresa, si chiese perché lei non glielo avesse detto. Tornò a essere pensierosa, ci pensò Matteo però a cacciare via quei pensieri con la solita simpatia. In acqua Matteo sembrò molto più attento a lei, le stava più attaccato e la guardava spesso. Pensò che era dovuto al fatto di non avere un'altra a cui dare lezione, al fatto che aveva solo lei a cui dedicarsi. Ma le attenzioni erano più del dovuto, lo sentì molto più presente, soprattutto fisicamente. Più volte le capitò di sfiorare il suo membro con la mano, gesto involontario da parte di lei, dovuto alla troppa vicinanza di lui. Le tornarono in mente le parole di Alessia, all'interesse di Matteo nei suoi confronti, senza volerlo quella situazione la stava eccitando parecchio, tanto da sembrare più distratta e incapace del solito. Per fortuna però c'era lui, subito pronto a prenderla, a farle sentire la sua presenza. Persino i suoi sguardi le sembrarono diversi, magari lo erano sempre stati ma non se ne era resa conto. Quei 40 minuti furono più lunghi del solito, interminabili. Minuti pieni di erotismo, con lei che non riusciva a controllare il suo corpo. Si ritrovò addirittura avvinghiata con le braccia dietro al suo collo e le gambe sul suo corpo, faccia a faccia. D'istinto si staccò subito, non poteva immaginare di essere arrivata a quel punto, si diede persino un pizzicotto, per essere sicura che non stesse sognando. Si, perché Matteo, così come Alessia, gli erano apparsi più volte in sogno le sere precedenti, tanta ormai la fissa nei loro confronti. Il culmine al termine della lezione, quando lo sentì ancora una volta dietro di lei e in quel momento oltre a sentirsi avvolgere dalle sue braccia riuscì a sentire pure la sua eccitazione che premeva sul sedere. Restò ferma così, qualche secondo, forse troppi, fino a quando lui non le disse che la lezione era finita.
Si girò, lo guardò, non riuscì a non mordersi le labbra, avrebbe voluto buttarsi sopra di lui e baciarlo, invece lo salutò e risalì la scaletta per uscire dalla piscina. Persino in quel gesto lei vide una situazione inusuale ed erotica. Lo immaginò dietro di lei che le fissava il culo, anzi il bel culetto cosi come lo aveva chiamato Alessia.
Si rivestì con l'accappatoio e tornò in doccia che al solito trovò vuota. Si sedette sulla panca, fece un lungo respiro, si doveva riprendere. Prese il bagnoschiuma e andò a fare la doccia. Tolse l'accappatoio, aprì l'acqua e mentre aspettava quella calda ripensò ad Alessia e così decise di fare come lei, togliersi il costume e fare la doccia nuda.
Nuda, sotto l'acqua tiepida che le scivolava addosso, si sentì tremare, non appena si toccò si sentì percorrere da brividi intensi, colpa di Matteo. Non riusciva a non pensarci, chiuse gli occhi, alzò la testa bagnandosi direttamente il viso dall'acqua che scendeva dalla doccia. Una mano si fermò su un seno, l'altra scese tra le gambe, non appena si sfiorò la situazione peggiorò. Riaprì gli occhi di scatto, si sentì come osservata ma in fondo non c'era nessuno. Eppure aveva quella strana sensazione, si coprì con l'accappatoio non appena ebbe finito e invece di tornare verso lo spogliatoio, andò verso il corridoio che portava alla piscina. Lì vide Matteo, come se la stesse aspettando, appoggiato al muro davanti la porta degli spogliatoi dei bagnini. Si guardarono intensamente per qualche secondo, poi lui entrò lasciando la porta socchiusa. Come fosse telecomandata Lisa si avvicinò a quella porta ed entrò velocemente. Lui era lì che l'aspettava, a torso nudo, mettendo in mostra il suo bel fisico asciutto. Sul ciglio della porta Lisa lasciò cadere l'accappatoio restando nuda davanti a lui che subito le si avvicinò. Un bacio intenso, dei morsi sul collo, una mano su quel seno bagnato con i capezzoli duri, l'altra che le scivolava sulla schiena fino a premere su quel sedere. Le mani di lei sulla schiena di lui, se lo teneva stretto addosso, voleva sentirlo completamente. Non appena le dita di lui le sfiorarono la sua intimità lei si lasciò andare ad un gemito di piacere. La mano di Lisa si spostò sulla parte anteriore del costume, anche lei ebbe modo di tastare la voglia di lui che non appena la sentì, la fece scendere col corpo fino a farla arrivare col viso davanti al suo membro. Lei capì, abbassò immediatamente il costume lasciando uscire fuori quel membro duro e voglioso, così da poterlo leccare e succhiare come meglio poteva. E ci stava riuscendo per bene, visto come lui godeva e la incitava. Non durò molto che venne, trattenendole la testa addosso per farle ingoiare fino all'ultima goccia.
Lisa si rialzò, aveva voglia di godere lei a quel punto ma lui la fermò, dicendole che era pericoloso, che gli altri colleghi sarebbero entrati da lì a poco. Lisa l'ascoltò fingendo di comprendere, ma dentro di lei ci rimase veramente male. Si rivestì con l'accappatoio e fece per uscire ma prima gli chiese un'ultima cosa.
- "Sai per caso se Alessia tornerà settimana prossima?".
- "No", rispose lui. "Ma se vuoi posso darti il suo numero di telefono".
Lisa prese il numero e tornò nello spogliatoio per vestirsi. Per tutto il tempo pensò a quanto successo, c'era rimasta veramente male anche se dedicarsi a quel bel cazzo non le era affatto dispiaciuto. Aveva voglia di godere ancora. Mentre si rivestì mandò un messaggio ad Alessia. "Ciao, sono Lisa, peccato che non sei venuta oggi. Avevo voglia di vederti". Lei rispose subito. "Sono a casa. Anche io ho voglia di vederti".

Impostò l'indirizzo sul navigatore e raggiunse casa di Lisa. Suonò, lei le aprì il portone principale. Raggiunse il piano di lei trovando la porta socchiusa. La spinse, dentro era tutto buio, soltanto qualche spiraglio di luce che proveniva da una serranda non completamente chiusa. Entrò e subito si vede sbattere sul muro, Alessia che le saltò addosso baciandola intensamente. Le due non si staccarono, continuarono a baciarsi e nello stesso tempo a spogliarsi, seppur Alessia avesse addosso solamente una vestaglia da notte. Non le serviva vederla, conosceva ormai perfettamente quel corpo, tanto l'aveva ammirato in quello spogliatoio della piscina. Le mani di entrambe sui seni dell'altra, la lingua che non si staccava. Alessia la spinse indirizzandola verso la camera da letto, fino a farla sdraiare sopra il lettone disfatto. Fu l'occasione per staccarsi dalla bocca di Lisa e dedicarsi al suo corpo, a quei capezzoli duri, a quella pancia, fino ad arrivare con la lingua in mezzo alle sue gambe. Lisa si lasciò andare completamente, quella lingua sapeva benissimo dove andare, quale punto la facesse godere di più. E non si staccò, nonostante i gemiti di Lisa divennero sempre più intensi come volume. Le strinse le gambe addosso, la spinse con la nuca più a fondo, come se ce ne fosse bisogno. Alessia sapeva benissimo cosa fare e dove agire, oltre alla lingua la penetrò con le dita, cosa che la fece godere ancora di più. Si lasciò andare ad un orgasmo intenso, non riuscì a resisterle più, la dovette supplicare di smettere, ma Alessia non aveva voglia di ascoltarla. Smise solo quando decise lei, lasciando finalmente che si riprendesse.
- "Sono contenta che sei venuta. Non sai quanto ho desiderato questo momento", le disse Alessia sdraiandosi accanto a lei.
Lisa la guardò, sorrise e la baciò nuovamente. Stavolta fu un bacio dolce. Non riusciva però a staccarsi da quelle labbra e così i baci divennero due, tre, quattro… E ai baci le mani di Lisa iniziarono ad accarezzare dolcemente quel corpo, non l'aveva mai fatto con una donna, quella per lei era una prima volta. Volle provare a sentire il sapore di un corpo femminile, così scese a mordere il seno, poi sempre più giù fino ad arrivare lì. Si fermò un attimo, davvero stava per fare ciò che mai avrebbe pensato di fare. Dinanzi a quel profumo, a quel corpo, Lisa non si volle sottrarre e si buttò con il viso tra le cosce di quella nuova amica. Iniziò a leccarla, più lo faceva e più la sentiva godere e più a lei piaceva farlo. Si dedicò talmente tanto a lei che non sentì quella presenza dietro di lei. Se ne accorse solamente quando Alessia lo salutò. Si girò di scatto e lo vide. Matteo, era lì, sul ciglio della porta che le guardava.
- "E tu…lui…che ci fa qui?", chiese sorpresa ad entrambi.
Non servì attendere la risposta, capì subito tutto. I due stavano insieme, era chiaro. L'avevano messa in mezzo a quel gioco perverso. Ci fu un silenzio imbarazzante da parte dei due che non sapevano come discolparsi per averla coinvolta nel loro gioco.
Il silenzio poco dopo però si trasformò in gemiti di piacere, da parte di Alessia che si stava godendo la lingua sempre più sicura di Lisa, e di Lisa che si stava godendo il cazzo duro e deciso di Matteo che la prendeva da dietro, dandole quel piacere negato poco prima in piscina.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.7
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per In piscina :

Altri Racconti Erotici in trio:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni