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"Mi metto a fare la puttana" Cap. Ottavo: Provata ma... the show must go on


di Membro VIP di Annunci69.it Bigone100
29.09.2023    |    131    |    0 6.0
"- Basta che non ti fai venire un malanno..."
OTTAVO

Ti guardo ed oggettivamente ti vedo provata, sempre bellissima ma davvero stanca, ti dico:
- Guarda, se non te la senti spegniamo tutto e pazienza, poi gli manderò una lettera di scuse
- Non ci penso nemmeno, se deve essere una prova si va sino in fondo, così poi ci ragioniamo sopra e decidiamo se e come proseguire.
- Ok, come vuoi, in effetti questo un po’ se lo aspetta di trovarti così
- In che senso?
- Nel senso che ha specificamente richiesto di essere l’ultimo della giornata.
- Questa poi.
- Credo che se continuiamo in questo lavoro dovremo imparare a non stupirci più.
Ti alzi ti asciughi e ti rimetti in ordine, mangi un frutto bevi un po’d’acqua e mi sorridi, vuoi andare sino in fondo. Mi sono appena ritirato nella mia stanza quando suona il campanello.
Il tizio che entra è molto elegante, probabilmente meno che quarantenne e di piacevole aspetto. Ti guarda ed ha subito un aria compiaciuta, tira fuori i soldi te li mette direttamente in mano e poi si siede sul divano e ti osserva. Ti siedi di fronte a lui e lo guardi, tra vestito, camicia, cravatta, e scarpe indossa qualche migliaio di euro, non sei altrettanto esperta da poterlo dire con certezza, ma probabilmente l’orologio vale molto di più. Ma perché mai un tipo del genere va a puttane?

- Che bella vista, ho fatto proprio bene a prendere l’ultimo appuntamento della sera
- Che bella vista?
- Si certo, tu adesso appari proprio come a a me piacerebbe lasciare una donna dopo il sesso.
- In che senso?
- Banalmente, desideriamo sempre quello che non possiamo avere.
- Non credo proprio tu abbia problemi ad avere delle donne, se le vuoi.
- Si hai ragione, ma quello che non posso avere è una donna così sbattuta dopo aver fatto sesso con me.
- E perché no?
- Perché ho un serio problema di eiaculazione precoce.
- Ah però, ma oggi la medicina ha fatto passi da gigante.
- Si, però si sono tanto concentrati sui problemi di erezione, io non ho quel problema, a me il cazzo è diventato duro nel momento in cui ti ho vista, e riesco tranquillamente ad avere tre o anche quattro erezioni durante un incontro.
- C’è gente che firmerebbe per la metà.
- Peccato però che, dovunque io poi lo metta, non riesca a resistere un minuto. Quindi anche se la scopo quattro volte in una sera molto difficilmente una donna avrà un orgasmo con me.
- Ci sono altre vie oltre alla penetrazione per far godere una donna.
- Si, ma vengono spesso viste come ripieghi per quelli che non ce la fanno.
- Dimmi come vuoi procedere, e vediamo di fare il meglio
- Ti spiego strada facendo
Lo accompagni in camera, gli mostri il bagno e vieni a mettere via i soldi, precoce o non precoce ti do la solita passata di lubrificante davanti e dietro, non si sa mai. Sono stato molto delicato, nonostante questo ti ho sentito trasalire solo sfiorandoti, Ti chiedo se sei sicura di voler andare avanti, possiamo comunque inventarci qualcosa, restituire il denaro e chiuderla qui, mi dici:
- Non se ne parla nemmeno, qualcosa inventerò
Entri in camera, lui si sta spogliando mettendo in ordine i suoi vestiti, ti guarda mentre ti spogli anche tu, lo inviti nel letto, si toglie le mutande e ti raggiunge. Ha decisamente un bel fisico, ed anche il cazzo non è male, anche se in questo momento avresti preferito che avesse una matita tra le gambe. Ti dice:
- Non sfiorarmi nemmeno se non te lo chiedo, non svoglio sparare a vuoto
- D’accordo mi dirai tu
Intanto butti un occhiata all’orologio, è passato il primo quarto d’ora, il tempo c’è.
- Fatti guardare bene tra le gambe, accidenti come sei rossa e gonfia, ma quanti ne hai presi.
- Eh, diversi ed alcuni grandi ed altri duraturi
- Certo se adesso ti monto anche io, magari tre o quattro volte, anche se duro poco ti faccio male.
- Certamente non sarà un divertimento, ma hai pagato e puoi avere la tua merce
- Ma se magari mi fai sborrare in altri modi, soffri di meno.
- Posso succhiartelo tutte le volte che vuoi, dicono che sono molto brava
- Di questo non dubito e certamente almeno un pompino me lo prenderò, ma pensavo ad altre prestazioni.
- Quelle comprese nel prezzo sono quelle di cui abbiamo parlato.
- Magari troviamo qualcosa che vuoi barattare per lasciare a riposo il tuo culo e la tua figa, ed inoltre se c’è un problema che non ho sono i soldi
- Cosa vorresti barattare?
- Fammi una sega con i piedi, non dovrebbe essere troppo impegnativo per te.
- Non ho esperienza nel campo, ma posso provarci.
- Posso approfittare del tuo gel?
- Certamente.
Si mette comodo e si fa cadere direttamente sul cazzo un po’ del lubrificante che hai sul comodino, ti accorgi che nemmeno osa toccarsi per spalmarlo, deve avere davvero la miccia corta, poveretto. Ti dai da fare, certamente è per te un arte sconosciuta, non sei mai stata una appassionata nemmeno delle seghe fatte con le mani, con i piedi farai il possibile. Provi a spalmare un po’ il lubrificante, poi a stimolarlo con le dita, con le piante, a stringerlo tra i piedi, insomma improvvisi. Per assurdo, proprio questa tua scarsa tecnica sembra favorire un po’ la sua resistenza, pare molto soddisfatto e la questione si sta prolungando, poi trovi una posizione che ti pare efficace, prendi un po’ di ritmo e lui rapidamente ti bagna i piedi di sborra. Pare molto contento, ti sorride, e ti chiede:
- Riesci a pulirti con la lingua?
È il momento di vedere se tutte le sessioni di yoga hanno portato benefici, ti prendi il piede e lo porti lentamente all’altezza della bocca, e lecchi via ogni residuo, poi sempre fissandolo negli occhi ripeti l’operazione con l’altro piede. Lui è estasiato e nuovamente in tiro.
- Bene, mi pare che sia durato più di un minuto, sbaglio? Ora come vuoi procedere?
- Puoi farmi sborrare di nuovo, senza toccarmi il cazzo, soltanto leccandomi il culo.
- Ehi ehi, di buono c’è che profumi di pulito, ma questo non è compreso nei quattro VB, dovrai aggiungerne uno.
- Ne aggiungo due se entri bene con la lingua, voglio che mi baci con la lingua come se stessi baciando una bocca, si alza prende il portafoglio e mette due banconote sul comodino.
Ti dai da fare, fortunatamente è davvero pulito, in fondo forse ti fa meno schifo mettere la lingua in questo culo che aver baciato in bocca il nano col cazzo enorme. Ansima, non durerà molto, ed infatti sborra subito, vista la posizione ti si impasta nei capelli, per fortuna che è l’ultimo cliente.
Indugi ancora qualche attimo leccando la zona e poi ti sollevi a guardarlo, sembra molto contento, non recrimina sul fatto che è davvero durato un minuto, tu in effetti stavolta il suo cazzo non lo hai nemmeno sfiorato.
- Sei davvero brava, non ricordo di essere stato leccato così prima, hai davvero limonato col mio culo, scusami per la sborrata nei capelli, non ho fatto apposta
- Niente che non si sistemi con una doccia
- A proposito, avrei una proposta
- Dimmi
- Voglio pisciarti in bocca
- No direi proprio di no, che schifo
- In che senso che schifo? Fammi capire, ingoi sborra da ore, baci se richiesta quindi ingoi saliva, mi hai appena frugato il culo con la lingua ed ora ingoiare un po’di piscio è un problema?
- Potrò decidere io cosa ingoiare e cosa no?
- Certamente, è solo che non mi pareva tanto logico, considerando che pagherei a parte.
- E quanto pagheresti?
- Quanto hai incassato in tutta la serata?
- Con il tuo ultimo extra mille e trecento euro.
- Perfetto se ti dessi altrettanto?
- Cioè?
Apre il portafoglio e ti conta mille e trecento euro sul comodino, poi ti dice:
- Vatti ad inginocchiare dentro la doccia
Prendi i soldi, e dici:
- Torno subito
Vieni nella stanza accanto e me li porgi, poi senza fermarti un momento torni in camera e ti dirigi verso la doccia. Ovviamente non vi vedo più, ma sento chiaramente.
- Mettiti in ginocchio, mani dietro la testa, ti piscerò prima un po’ addosso e poi direttamente in bocca, ma quella che ti do in bocca la devi ingoiare, d’accordo?
- D’accordo
- Cominciamo, ti lavo le tette troia, e ti lavo anche i capelli così sciacquo via la mia sborra, chiudi gli occhi adesso che ti lavo la faccia, ecco ecco apri la bocca e bevi, bevi tutto…
- Finito?
- Certo ho finito, e comunque non potrei più anche se volessi, guarda come me lo hai fatto venire duro. Vieni qua, prenditelo in bocca, che in un minuto ti sostituisco il sapore del piscio con quello della sborra.
In meno di un minuto sento i suoi gemiti, penso ti stia sborrando in bocca e che tu stia contando gli schizzi per far passare il tempo. Lo vedo tornare in camera per rivestirsi, e non ti vedo riapparire, la cosa mi preoccupa. Poi si gira verso la porta del bagno e dice:
- Ciao bella, grazie di tutto, ci rivediamo
Sono in ansia , ho già le mani sulla crashbox, ma poi ti sento rispondere:
- Certo caro, quando vuoi.
Torno a sedermi, sento il rumore della porta di ingresso e quello del cancelletto che si chiude.

Non ti vedo uscire dal bagno, ti vengo incontro e ti trovo ancora inginocchiata nella doccia in una pozza di urina. Mi guardi, hai gli occhi rossi ma non stai piangendo, semplicemente sei immobile.
Prendo l’iniziativa, prendo in mano l’erogatore, lo allontano da te e regolo la temperatura dell’acqua, abbastanza calda anzi per me sarebbe troppo calda ma so che a te piace così. Inizio a sciacquarti i capelli, poi la faccia, il petto e tutto quello che riesco a raggiungere in questa posizione. Poi ti verso il sapone sui capelli e li lavo, li risciacquo e li insapono nuovamente, questa seconda volta ti insapono anche il corpo e poi ti risciacquo dalla testa ai piedi. Ti incoraggio ad alzarti, ti insapono ancora tutta davanti e dietro e ti risciacquo con cura, poi prendo la grande asciugamano ti avvolgo, ti abbraccio e comincio a strofinarti vigorosamente.
Intanto ti avvolgi una asciugamano attorno alla testa. Poi dopo un po’ mi dici di fare un caffè mentre ti asciughi i capelli. Sento il rumore del phon e pochi minuti dopo mi raggiungi
- Non ti sarai asciugata bene.
- L’importante è che siano asciutti sulla testa e sul collo.
- Basta che non ti fai venire un malanno. Il caffè è pronto, vuoi mangiare qualcosa? Hai appetito? Credo sarebbe bene che tu mangiassi qualcosa, sono ormai dodici ore che non metti niente nello stomaco.
- Non mi pare proprio.
- Intendevo qualcosa di solido.
Ci guardiamo, cerco di capire la tua faccia, non sei brava a nascondere nulla, ti sforzi ma scoppi a ridere, vedo però che non è una risata leggera.
- Cosa vuoi fare, è mezzanotte e mezza, possiamo dormire qui ed andare a casa domattina, oppure andare via ora, tanto arriviamo ad un’ora plausibile e domani è domenica e spero tu ti sia ricordata di non prendere impegni,
Mi dici che preferisci andare, ti lascio finire la tua colazione ed intanto raccolgo tutte le nostre cose, faccio un giro di ispezione, direi che lasciamo tutto in relativo ordine. Prima dell’una siamo già in macchina.
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