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"Mi metto a fare la puttana" Cap. Nono: Epilogo. Per ora.


di Membro VIP di Annunci69.it Bigone100
29.09.2023    |    167    |    0 6.0
"- Certo erano questi, ed erano di condividere tutto, ogni dettaglio..."
NONO

Mi aspettavo un viaggio di ritorno con te, in silenzio, a fissare il buio fuori dal finestrino. Invece sei un fiume in piena, non ti ho mai visto così ansiosa di parlare:
- Guarda, affrontiamo subito alcuni aspetti così almeno ci togliamo il pensiero.
- Sono a tua disposizione.
- Non è affatto una passeggiata questo mestiere.
- E fin qui possiamo dire che ce lo aspettavamo?
- Si, ovvio, non mi illudevo di uscirne fresca come una rosa, ma fino a che non provi non puoi nemmeno lontanamente capire come stanno davvero le cose.
- Tieni presente che questa, a mio parere è stata una serata media, ci potrebbero essere sere più facili ma certamente anche sere più difficili, devi metterlo in conto.
- Si, infatti una delle cose di cui sono sicura è che non voglio esercitare da sola, voglio che tu sia sempre a portata.
- Per quello che posso io sarò sempre al tuo fianco, vedremo in che ruolo.
- Cosa vuoi dire?
- Te lo spiego dopo, adesso non voglio interromperti.
- Penso però che più di duemila euro netti in otto ore circa di lavoro non sono male.
- Attenzione, questo è stato un caso un po’ particolare, non puoi contare di trovare sempre un personaggio così.
- Certo, ma anche i mille netti, senza il personaggio, non facevano schifo.
- D’accordo, quindi offrirai queste prestazioni con l’obiettivo di fare mille euro a giornata. Ovviamente non sarà sempre possibile incastrare gli appuntamenti in questo modo, e quindi concentrare tutto in un giorno solo alla settimana, dovrai mettere a disposizione qualche giornata in più,
- Si ma con moderazione, oltre ai soldi l’altra cosa per me preziosa è il tempo.
- Lo capisco bene, cercheremo il migliore compromesso, ma ti mentirei se ti dicessi che sarà sempre possibile fare sei clienti uno dietro l’altro e via.
- Devo quindi pensare di fare la troia a tempo pieno?
- In un certo senso si, non come quantità ma come disponibilità.
- Però abbiamo detto che la prima prestazione se ne va per pagare le spese, a questo punto se faccio un cliente solo non ha senso. Cioè non ho intenzione di prendere cazzi ovunque e poi passare i soldi al proprietario dell’appartamento.
- Chiaramente se decidi di metterti in attività bisognerà cercare un locale che non costi duecento euro a notte, altrimenti i conti non tornano. Bisognerà trovare il posto giusto, discreto ma non sperduto, con parcheggio comodo, condizionatore e riscaldamento di buona qualità, insomma un po’ di attenzione anche in questo ci vuole.
- Ci sono un sacco di cose da gestire, ma tu mi aiuti vero?
- Certamente, mi devi però dare indicazioni precise, perché come hai visto se si gestisce bene il cliente nella fase della trattativa, si riducono le eventuali incomprensioni.
- Indicazioni, dunque, il riassunto che ha fatto il gigante serbo mi pareva molto puntuale. Vendo bocca, figa e culo al prezzo di 4 VB, possono sborrare dove vogliono ma in figa e culo si va solo col guanto. La seduta deve avere un tempo massimo tutto compreso di novanta minuti, se dopo la prima gli si rizza ancora possono adoperarmi nuovamente se il tempo lo consente. Ma sia chiaro che dopo la prima ti deve tirare, io posso dare un aiutino ma non mi metto a fare la rianimazione. Se non ce la fai a farne due prendi i tuoi stracci e saluti.
- Ok, magari lo esprimo in un modo un po’ diverso, ma il messaggio è chiaro. Per le richieste extra diciamo “da valutare”? Manteniamo l’idea di non mettere la lista del menù e nemmeno quella dei tabù?
- Si, direi di fare così, anche perché non vorrei incoraggiare troppe richieste strambe, per ora anche le prestazioni base mi paiono più che sufficienti. Ma adesso spiegami quello che volevi dire prima.

Lo sapevo che prima o poi saremmo arrivati ad affrontare anche questo aspetto, d’altra parte non era possibile continuare a rimandare.
- Io sarò sempre al tuo fianco, vedremo in che ruolo, è di questo che vuoi discutere?
- Certamente, non mi pare un aspetto da poco.
- Non lo è per niente, significa decidere della nostra vita futura.
- In che senso?
- Dobbiamo capire cosa siamo e cosa vogliamo essere. Io per parte mia non ho dubbi, ti amo come sempre a prescindere dal lavoro che sceglierai di fare.
- Ti amo anch’io, quindi dove sta la discussione?
- Io voglio fare l’amore con te, e anche questo non è una novità, credo.
- Sicuramente no, dopo un po’ di anni credo di averlo capito.
- Normalmente sono molto bravo a distinguere amore e sesso, e non faccio pasticci. Ma con te questa distinzione non c’è mai stata, per me è sempre stato un tutto. Non c’è mai stata una volta che io abbia fatto sesso con te in maniera meccanica, distratta o egoista. Quando facciamo sesso io cerco sempre un contatto mentale oltre che fisico, e questo lo faccio solo con te.
- Anche questo mi pare di averlo capito.
- Ora, quando hai cominciato a scopare il tuo amante la questione era, quanto coinvolgimento emotivo c’era? Ovviamente non potevo pretendere che tu lo usassi come un vibratore, era evidente che avreste condiviso qualcosa, era però una questione di misura, qualche messaggio, una telefonata, una chiacchiera, una uscita, una cena, una bevuta, una pomiciata ed una scopata di tanto in tanto, erano assolutamente nella norma. D’altra parte lo facevo anche io, da sempre, quindi avevo poco di cui lamentarmi.
- Appunto, mi pare che questi fossero i patti, nulla di diverso.
- Certo erano questi, ed erano di condividere tutto, ogni dettaglio. Qui però la situazione è diversa, i dettagli li ho tutti ed in diretta, il coinvolgimento emotivo non mi preoccupa, la probabilità che nasca l’amore tra prostituta e cliente è alta solo nei film e nei romanzi, nella realtà è uguale o probabilmente minore di quella di innamorarsi di chiunque altro.
- Esatto, quindi quale è il problema che mette in discussione il tuo ruolo?
- La questione è capire come salvaguardare il nostro rapporto, come fare in modo che ci sia una netta, chiara ed indiscutibile differenza tra noi ed il resto, e quando dico resto parlo sia di amanti che di clienti.
- Scusa, ma quando tu scopi in giro questa differenza c’è?
- Secondo me si ed è chiarissima ed enorme.
- Descrivimela e vediamo se è davvero così diversa la situazione.
- Quando io faccio sesso altrove, certamente mi diverto altrimenti non lo farei, certamente rispetto il partner e se non lo rispetto è perché stiamo giocando a non farlo, certamente cerco di far divertire chi fa sesso con me, ma questo è quanto. Niente di più. Se tu col tuo amante sei nella stessa situazione non c’è problema.
- Per quanto riguarda i clienti, allora non ci dovrebbe essere il minimo problema, perché di tutte queste cose rimane solo che cerco di farli divertire perché hanno pagato.
- Lo so, ma quello che mi preoccupa è di non diventare anche io un cliente. Non in senso economico, tanto non ti darei soldi lo considererei compenso per il lavoro che svolgo.
- In che senso allora? Cosa vorresti che succedesse tra noi?
- Dobbiamo trovare un modo di amarci sia fisico che mentale, che si distingua completamente da tutto il resto e ci faccia sentire speciali, ma non siamo così semplici da cavarcela con un semplice gesto, tipo quelle che fanno le troie ma non baciano perché quello è solo per l’amore, o quelle che non danno il culo perché lo conservano per il loro uomo. Noi siamo un po’ più complessi e quindi dobbiamo sviluppare un modo di stare insieme esclusivo e che ci distingua ampiamente. Non dirmi, ti prego, che una scopata è una scopata ed un pompino è un pompino. Dobbiamo fare in modo che tutto tra di noi sia speciale. Sta a noi capire come. Altrimenti io diventerò soltanto il tuo socio nella attività commerciale, un socio in affari.
- Non vorrei che tu diventassi solo il mio socio
- Nemmeno io lo voglio, te lo assicuro, amore mio.
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