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Un favore agli amici


di Writer722
15.11.2024    |    9.658    |    8 9.7
"“Vai in bagno e indossa quello che ti ho preparato, Laura arriverà presto”..."
In questo periodo sto pubblicando diversi racconti che hanno come protagonisti i miei colleghi, non è una fissa ma trascorrere tante ore insieme consente di conoscersi meglio, ti fa entrare in confidenza e le possibilità di avere relazioni sono più frequenti.
Diversi anni fa condividevo l’ufficio con Laura, di 10 anni più grande di me, capelli biondi e lisci di media lunghezza, occhi piccoli e verdi, corporatura media e una pelle vellutata.
Sono subito entrato nelle sue grazie anche perché l’aiutavo nel lavoro, mi piaceva rendermi utile, lei mi riempiva di attenzione con il cibo, piccoli pensieri e, spesso, specie in estate, mi regalava gradite visioni delle sue grazie indossando gonne corte senza prestava particolari attenzione nel sedersi nella postazione di fronte alla mia con le gambe divaricate.
Spesso riceveva la visita di Roberto, il marito, molto più adulto di lei, da poco in pensione dopo una lunga esperienza lavorativa all’estero; era molto simpatico, alto come me ma con una pancia importante, canuto, con i baffi.
Laura mi raccontava tanto della sua famiglia, della sua vita passata, a volte con un velo di malinconia, mi faceva sorridere raccontandomi della sua relazione con Roberto, ogni volta sembrava di essere spettatori di una performance cabarettistica sui rapporti di coppia. A volte sono stato testimone diretto delle loro gag familiari essendo stato ospite a cena da loro e notavo con piacere la sintonia di coppia nonostante la differenza d’età.
Conoscendola meglio, Laura cominciava ad incuriosirmi, provavo maggiore interesse, ero più attento nell’osservarla e nello scrutare le sue nudità.
Con il passare dei mesi aumentava la confidenza, lei mi faceva domande sempre più impertinenti a cui rispondevo con franchezza, era molto curiosa della mia vita sessuale, all’epoca non ero sposato, chiedeva delle mie esperienze passate, delle mie preferenze in fatto di donne e di desideri particolari, ma non parlava mai dell’intimità con Roberto e io non osavo chiedere.
Un giorno, durante una pausa caffè, mi chiese se sapevo del significato del termine cuckold, mi ero mostrato scherzosamente offeso, “Laura, ad un esperto come me fai queste domande???” le dissi sorridendo e provocando in lei una grassa risata.
“Che ne pensi dei cuckold?” mi chiese
“Sinceramente nulla, rispetto tutti i modi di essere e di pensare, non mi è mai capitato di stare con una coppia cuckold ma se me lo proponessero non mi tirerei indietro”
“Sei sicuro??!!” mi chiese con fare più serioso “lo faresti con chiunque??!!”
“Con chiunque no, mi deve piacere la Lei!” replicai.
Per un periodo le domande sulla mia vita sessuale si interruppero per poi riprendere una mattina afosa di giugno, Laura era arrivata a lavoro con un abito poco appropriato anche per uno di mentalità aperta come me, un vestito corto a metà coscia, verde marino, tacco alto, un abbigliamento più per un’ elegante serata estiva che da ufficio.
Quel giorno le sua gambe, da seduta, erano sempre aperte quasi a volermi provocare, mi sembrava che non indossasse gli slip e che la sua patata fosse liscia come un velluto; in ogni caso si comportava come al solito ma ricominciò a farmi domande intime fino a replicare il discorso sulle coppie cuckold ed a chiedermi esplicitamente “se una coppia ti chiede di scopare con la lei perché al marito piace vederla con un altro uomo, tu che faresti?”
“Se la donna mi piace risponderei senza problemi di si!” le risposi.
“C’ è qualcuna sposata che ti piace e con cui vorresti andare?” chiese incuriosita.
“Certo che ci sono, anche qui in Azienda ce ne sono molte con cui vorrei stare, anche tu sei una bella donna ma con l’amicizia che ho con te e Roberto non penso sia il caso”.
“Se te lo chiedessi non lo faresti per me?” mi chiese con espressione seria.
“Certo, ma non so cosa ne penserebbe Roberto” le risposi.
A fine lavoro Roberto era fuori ad aspettarla, mi invitarono ad entrare in macchina con loro “Sai Amore mio, gli ho accennato della possibilità di venire a letto con me ma lui non mi ha preso sul serio, pensava che scherzassi, ha detto che sono bella ma siccome siamo amici non sarebbe disposto a farlo per non offenderti”.
“Grazie per la stima e il rispetto” mi disse Roberto “ ma quello di cui ti ha parlato Laura è un nostro desiderio comune, ci sono degli uomini che mi piacerebbe vedere con mia moglie, uno di questi sei tu, so che non disdegni di guardarla specie quando divarica provocatoriamente le gambe, tra di voi c’è attrazione, si vede, e a me ecciterebbe vedervi scopare e potermi masturbare mentre lo fate”.
Ero stato colto di sorpresa ma naturalmente non potevo rifiutare un invito del genere da una coppia di amici. Accettai.
Se per te va bene venerdì prossimo vieni a cena da noi, preoccupati solo di portare una bottiglia di Montepulciano d’Abruzzo e tanta voglia di trasgredire, dovrai attenerti solo ad alcune piacevoli piccole direttive che ti darò durante la serata per dare più brio all’incontro.
Scesi dalla macchina eccitato e con l’uccello duro, salito sulla mia mi sono abbassato i pantaloni e gli slip rimanendo con il membro libero, avevo voglia di masturbarmi, assicurandomi che nei pressi della mia macchina non c’era nessuno e, dopo aver preso dei fazzoletti di carta, ho cominciato a toccarmi, accarezzandomi delicatamente le palle e poi l’asta, osservavo la venatura del mio membro e come pulsava, di tanto in tanto guardava gli specchietti per assicurarmi che non ci fosse nessuno, il rischio di poter essere visto aumentava la mia eccitazione, sentii salire il piacere presi con decisione la mia asta in mano percorrendola tutta fino a godere.
I giorni successivo a lavoro ero eccitatissimo, avevo un’erezione perenne, avevo cercato ripetutamente un contatto con Laura che però mi aveva respinto perché voleva tenermi sulle spine fino al venerdì.
Non so quante volte quei pochi giorni mi sono rinchiuso in bagno per masturbarmi.
Finalmente era giunto il venerdì, sono uscito per comprare il vino e mi sono diretto a casa loro poco distante dalla mia, ho citofonato, sono salito, Roberto mi ha aperto la porta con un cappello da chef in testa, un papillon e un perizoma che faticava a contenere il suo membro.
“Vai in bagno e indossa quello che ti ho preparato, Laura arriverà presto” .
Entrato in bagno con tanta curiosità addosso noto su di una panca un bigliettino d’istruzioni ”Nel mobile con l’anta a specchio troverai una lametta, la schiuma da barba e una crema per il corpo, dopo che avrai provveduto a depilarti con cura usa la crema da corpo; di fianco la doccia troverai ciò che dovrai indossare per la cena”.
Ho cominciato a seguire le istruzioni, mi sono depilato con cura, ho passato la crema sul mio corpo, mi sono poi diretto di fianco la doccia dove erano appesi i vestiti da indossare, era un abito scuro, ho infilato i pantaloni, allacciata la cravatta e indossate la giacca e scarpe, l’intimo non era previsto e nemmeno la camicia, quel gioco mi piaceva, il mio uccello si era indurito sotto i pantaloni e cominciava a far pressione, prima di uscire mi sono guardato allo specchio e sono uscito compiaciuto.
Sono tornato in cucina dove Roberto era impegnato con la preparazione della cena, era di spalle e mi mostrava parte della sua nudità, si voltò dandomi un’occhiata di approvazione ed invitandomi ad andare in sala per l’aperitivo e scusandosi per l’attesa, Laura avrebbe tardato ancora un po’.
Dopo quasi 15 minuti vidi apparire Laura, avevo difficoltà a riconoscerla, aveva i capelli raccolti da una coda, un trucco marcato che risaltava i suoi occhi verdi, un rossetto di colore bordeaux, un vestito lungo e nero con uno spacco laterale generoso e una scollatura altrettanto generosa, scarpe nero con tacco alto.
Le andai incontro baciandola teneramente sulla guancia, Roberto si era avvicinato per porgerci due calici di champagne, la sensualità di Laura aveva eccitato Roberto, i suoi slip erano gonfi, vi lascio immaginare il mio stato d’animo. Ci siamo accomodati sul divano, sedendosi Laura lasciava interamente scoperta la gamba accavallata, era liscia, si percepiva l’odore della crema da corpo, non so come sarei arrivato a fine serata con quegli stimoli.
Una volta a tavola siamo stati serviti da Roberto nel doppio di ruolo di chef e cameriere, si percepiva la sua eccitazione, Laura era invece molto a suo agio nel suo ruolo di ammaliatrice; finito di cenare ci siamo accomodati in terrazzo per il caffè e il digestivo, Laura sedeva di fronte a me e il suo continuo e provocatorio accavallare le gambe mi rapiva, aveva delle gambe sottili, cosce lunghe e una pelle da accarezzare, lo scollo a V dell’abito lasciava poco spazio all’immaginazione, il suo fumare era fortemente erotico, portarsi lentamente la sigaretta in bocca, sporcarla con il rossetto ed espirare altrettanto lentamente era un gesto volutamente provocatorio.
Io non resistevo ma attendevo cosa fare, sapevo di dovermi attenere alle indicazioni di Roberto che, dopo aver sistemato, ci venne a chiamare, fece accomodare Laura e io a seguire, mi fece cenno di fermarmi, sfilò il vestito della moglie che rimase solo con i tacchi dandomi la visione posteriore del suo corpo, un corpo elegante nella sua nudità; Laura si voltò leggermente verso di me prendendomi per la cravatta e conducendomi verso la camera da letto, le luci erano soffuse con alcune candele alla vaniglia posate nei vari angoli della camera, nel letto lenzuola di seta e una spaziosa poltrona all’angolo dove si era accomodato Roberto oramai completamente nudo con l’uccello già eretto.
La sola preoccupazione che avevo era di non durare molto considerato l’eccitazione che da ore mi aveva sopraffatto.
La visione di Laura mi fece dimenticare questo pensiero, un corpo glabro, di un colore fulgente, dei capezzoli rosei, quasi invisibili a sormontare dei seni simmetrici di una terza misura con dei capezzoli rosei, quasi invisibili, perfettamente concentrici, ero di fronte a lei quando mi ha iniziato a spogliare pregandomi di non muovermi. Mi ha sfilato la cravatta, poi mi ha accarezzato il torace, soffermandosi sui capezzoli prima di sfilarmi la giacca, mi ha slacciato e sfilato le scarpe e lentamente si è dedicata a sbottonarmi i pantaloni, dopo aver tirato la zip ho sentito un senso di liberazione, il mio uccello ha potuto uscire allo scoperto mostrando tutta la sua voglia, un sorriso di compiacimento è comparso sul volto di Laura.
Mi sono voltato verso Roberto che si stava accarezzando i capezzoli con un espressione di chi godeva, Laura, si è distesa sul letto divaricando le gambe invitandomi a darle piacere, le ho accarezzato le gambe partendo dai piedi fino a risalire verso le cosce, volevo sentire la morbidezza della sua pelle, con le mani sono salito fino ai seni, stuzzicando con le dita i capezzoli mentre con la bocca mi sono fermato sul suo ventre che ho leccato girando intorno alla passera prima di dedicarmi con la mia lingua alle grandi labbra per poi penetrare sempre più al suo interno, sempre con dolcezza e cercando di percepire i suoi sospiri di piacere, stuzzicavo e mordevo le piccole labbra aiutandomi ora con le mani, percorrevo la vulva nella sua lunghezza soffermandomi sul clitoride, vedevo dimenarsi in preda al godimento.
Con la bocca e la lingua ho risalito il suo corpo fino ai seni, la mia lingua ha stuzzicato e mordicchiato ripetutamente i capezzoli, Laura continuava a dimenarsi, ho poi cercato la sua bocca, volevo le sue labbra e la sua lingua, mi ha baciato vogliosa, la sua bocca era umida, poi mi sono voltato rimanendo sopra di lei, mi sono avvicinato di nuovo con la bocca sulla sua vulva e indirizzando il mio uccello verso la sua bocca, ho visto la sua bocca cercarlo e percepito il calore della sua bocca e avvolgerlo, mi sono goduto la scena poi, mi sono voltato verso Roberto che si masturbava lentamente mentre con l’altra mano si era portato un piccolo dildo in bocca che succhiava con passione.
Mi piaceva sentire la sua bocca avvolgere il mio uccello, leccava lentamente, mi massaggiava il perineo e il buchetto senza penetrarlo, guardavo Roberto per fargli percepire il piacere che provavo e lui sembrava esserne gratificato. Mi ha chiesto di scopare la moglie.
Mi sono disteso e fatto sistemare Laura sopra di me, mi ha preso l’uccello completamente glabro e se l’è portato dentro di se accompagnato da un’espressione di dolore, era un lago dentro, si è appoggiata con le braccia dietro il corpo e ha cominciato a muoversi facendo attenzione ad essere penetrata solo dalla parte superiore del mio membro, voleva farmi impazzire di piacere, vedevo la sua patata giocare con il mio uccello e questa volta ero io a dimenarmi per la goduria, scorreva fluidamente dentro la sua patata ed era bagnato dei suoi umori, ho sentito che ansimava sempre di più fino a tremare in preda all’orgasmo.
Si è voltata e l’ho presa da dietro, la tenevo per la coda mentre la scopavo, adesso decidevo io l’intensità dei movimenti e mi godevo il mio uccello entrare e uscire dalla sua patata, di tanto in tanto mi voltavo verso Roberto che si stava penetrando con il dildo; accarezzavo il corpo di Laura, era piacevole, si era piegata sui gomiti stremata dallo sforzo fisico, continuavo a penetrarla, sentivo il mio uccello sfregare nella sua intimità sempre umida e desiderosa, sentivo che il piacere si avvicinava e volevo sfogarlo nella sua bocca, mi sono spostato, seduto con la schiena appoggiata nella spalliera, l’ho invitata a prenderlo in bocca, ho divaricato e piegato le gambe , la sua lingua è salita dal perineo fino alle palle, ha risalito l’asta e dopo aver giocherellato con il glande la sua bocca ha presso possesso del mio uccello, sapeva giocare con la lingua e stimolare il mio piacere che sentivo avvicinarsi, ansimavo e la invitavo a non fermarsi, la sua bocca si era fatta ancora più audace, ho sentito la sua mano accarezzarmi le palle, la sua bocca fermarsi ad accogliere il mio seme provocandomi un eiaculazione intensa, copiosa, ha lasciato il mio uccello solo dopo aver assaporato l’ultima goccia; in preda ad un forte ansimare mi sono voltato verso Roberto che si menava forte l’uccello facendosi penetrare dal dildo, Laura si era avvicinata al marito e adagiata sull’uccello del marito, si è fatta penetrare fino a farlo godere.
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