tradimenti
Torneo di calcio
di cicciosv
12.03.2010 |
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"Dopo un poco li vidi comparire, mano nella mano, mi avvicinai e chiesi a Giorgio come si sentiva..."
Giorgio e Laura, ogni anno venivano a trascorrere le vacanze estive nella loro villetta, a Scauri, vicino a casa mia. Li conoscevo da alcuni anni.
Lei insegnate, lui funzionario di banca, entrambi di Roma. Guardandoli sembravano una bella coppia affiatata, lui alto, atletico e sicuro di se, tipico carrierista. Lei un po' più minuta ma con un forte carattere, capelli castani a caschetto, un viso molto luminoso e un fisico da sballo. Molte volte in spiaggia, ammiravo Laura che in un bikini abbastanza castigato copriva un bel seno, certamente una terza di misura e un culetto che doveva essere un incanto.
Con i villeggianti di Scauri, ci s'incontrava di solito su via Lungomare per poi organizzare come trascorrere le serate, in genere bar o discoteca. Il sabato, però per Giorgio e tanti altri conoscenti, era dedicato al torneo di calcio che inevitabilmente coinvolgevano anche le mogli e figli. Quell'estate il torneo doveva essere particolarmente avvincente, le squadre erano molto motivate e avevano fatto addirittura allenamenti e studiato tattiche di gioco pur di assicurarsi la vittoria del torneo e i premi che il proprietario del centro sportivo aveva posto in palio.
La sera della finale, non essendo un amante di questo gioco, arrivai al campo a partita già iniziata da qualche minuto, più per stare in compagnia che altro. Giorgio giocava penso come difensore mentre Laura stava tra gli spettatori, bella come sempre e con indosso una camicetta verde chiaro e una gonna ampia e leggera con in vita un grosso cinturone di pelle.
Mi stavo avvicinando per salutarla per scambiare qualche parola quando la vidi defilasi verso l'ufficio del proprietario del centro sportivo. Che cosa andava a fare? Per curiosità la seguii. L'ufficio era illuminato da alcuni neon e le finestre sul retro spalancate, mi accostai silenziosamente e, dal riflesso dei vetri di una finestra vidi Laura avvinghiata a Vanni, il proprietario del centro. Si baciavano con passione. Lui poggiato alla scrivania con le mani le stava sollevando la gonna palpandola avidamente e mettendomi in mostra le cosce e il culo, mentre Laura, strusciandosi a lui, baciandolo lentamente si accovacciava all'altezza dell'inguine. La vidi aprirgli i pantaloni e mettere fuori la minchia di Vanni già in tiro, glielo prese in mano e dopo avergli fatto una sega, iniziò a pomparlo. Dalla mia posizione si vedeva benissimo come, gli leccava l'asta per tutta la sua lunghezza e s'imboccava la cappella succhiandogliela. Osservavo come afferrandosi alle cosce di Vanni, per non cadere, con movimenti della testa, lenti ma di volta in volta sempre più profondi faceva scomparire nella sua bocca quella verga. "Che puttana!" pensai "ed io che la facevo santarella! Sempre castigata nel vestire e schiva a tutte le cose un poco più spinte".
Mi stava facendo eccitare nel vedere come faceva bene quel pompino e il mio cazzo pulsava nei pantaloni, mi dovevo toccare! Sbottonai e cominciai a masturbarmi lentamente senza far rumore e cercando di non farmi notare.
Poi Laura si fermò. "ìMi aveva scoperto? No, avrebbe gridato, forse lo aveva fatto per non fare eiaculare Vanni - pensai. La vidi alzarsi, sfilarsi le mutandine e mettersi poggiata con i gomiti sulla scrivania per farsi montare a pecorina. Infatti, Vanni, dopo avergli sollevato la gonna sulle spalle, cominciò a toccarla tra le cosce e a leccargli la figa, poi la impalò muovendosi dentro di lei, prima piano poi velocemente con spinte sempre più profonde.
Lei stava godendo, la sentii implorare "ti voglio ancora, ora!". Riuscii, sporgendomi un poco a vedere il cazzo di Vanni che gli entrava in figa e, lei "ti voglio, spingi fino in fondo, mi piace, voglio godere!". Lui la strinse per i fianchi e gli sborrò in figa. Mi stavo masturbando alla grande! Vi assicuro che era impossibile resistere e come un guardone arrapato, venni gemendo e spruzzando il mio seme sul prato. Intanto loro si erano ricomposti e dopo un gran bacio si avviarono verso il campo da gioco, dove stava per finire il primo tempo.
Inebetito da quanto avevo visto e fatto, mi abbottonai la patta e ritornai anch'io tra gli spettatori che si accalcavano sul bordo campo per incoraggiare i giocatori che rientrano negli spogliatoi. Vidi Laura e senza pensare gli chiesi "Tutto bene?" "Sì si, una meraviglia e tu?" mi rispose andando verso gli spogliatoi. All'inizio del secondo tempo Giorgio non scese in campo perché si era leggermente infortunato a una caviglia e per cortesia nei confronti di un vicino pensai che fosse giusto informarmi del suo stato. Mi recai quindi anch'io verso gli spogliatoi ma non trovando nessuno, mi affacciai alle docce e sentii Giorgio rimproverare Laura e lei che si scusava dicendo "pensavo che il colpo che ti hanno dato non fosse così forte da impedirti di riprendere il gioco per questo non sia venuta subito da te, lo sai che sei il mio bel fustone che amo tanto!" poi li vidi.
Giorgio in piedi e di spalle, completamente nudo con le mani poggiate sulle natiche che ritmicamente ondeggiavano, l'accappatoio a terra e con una gamba poggiata su uno scanno mentre la moglie insinuatasi tra le cosce gli succhiava l'uccello. Era serata! Cosa mi stava accadendo? Stavo di nuovo a fare il guardone! E quella troietta! Non era ancora sazia di cazzo?
Certo che sapeva bene come fregare Giorgio, chissà quante volte lo aveva già cornificato! Neanche mezz'ora prima aveva avuto una buona razione di minchia e sborra, doveva avere ancora piena la figa e adesso stava già con un'altra minchia in bocca bramosa di succhiarlo e leccarlo. Il mio cazzo a quella scena sussultò a nuovo ma con sacrificio mi accontentai di lisciarlo da sopra i pantaloni mentre mi gustavo la vista di quel nuovo pompino. Ormai Giorgio stava per godere, s'inarcava sempre più ai colpi di lingua di Laura e subito dopo lo sentii gemere di piacere mentre gli inondava la bocca di sperma. Poi il cornuto sollevò la moglie e la baciò in bocca succhiandosi lo sperma. Capperi che scena!
Mi allontanai, cercando di non far rumore e ritornai sugli spalti a guardare, si fa per dire, la partita ormai agli sgoccioli. Dopo un poco li vidi comparire, mano nella mano, mi avvicinai e chiesi a Giorgio come si sentiva. "Bene" mi disse.
"A quanto stiamo?"
"Boh!!" risposi.
Allora Laura intervenne e guardandomi maliziosamente, disse "Per me due a zero, un gol per tempo!" ed io, che in una frazione di secondo mi ero rivisto tutte le scene delle serate, con altrettanta malizia gli risposi
"Se sarà organizzata una rivincita questa volta certamente voglio partecipare anch'io!"
Ormai Laura era diventata il mio obiettivo, la desideravo e sapevo anche come fare per scoparmela, si trattava solo di trovare l'occasione.
cicciosv
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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