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Lui & Lei

Dai suoceri


di cicciosv
04.11.2011    |    121.929    |    2 8.2
"La nostra camera da letto era situata al primo piano con un ampio balcone perimetrale che comunicava con le altre camere dove dormivano i suoceri e i ragazzi..."
Nell’estate del 2009, causa lavori di ristrutturazione del nostro appartamento io, mia moglie e i nostri due ragazzi, fummo ospiti dei suoceri nella loro villa di Fregene, poco distante dal mare.
La nostra camera da letto era situata al primo piano con un ampio balcone perimetrale che comunicava con le altre camere dove dormivano i suoceri e i ragazzi.
Rientrati dalla solita passeggiata serale, il solito gelato e le chiacchiere con qualche conoscente, vista l’ora tarda, salutammo i suoceri e andammo a letto.
Io quella sera a causa del caldo, non riuscivo a dormire mentre i ragazzi e mia moglie presero sonno quasi immediatamente. Mi misi seduto fuori al balcone per una sigaretta e notai che dalla balconata comunicante si vedeva molto bene la camera da letto dei miei suoceri che avevano l'abitudine di dormire con il lume acceso e con le persiane semiaperte.
Incuriosito sbirciai nella loro camera.
Roberto, mio suocero, aveva 54 anni, magro, alto, pelato stava sdraiato sul letto in mutande; mentre Matilde, mia suocera, 50 anni, alta 1.65, pienotta, una 4 di seno; stava in bagno.
Vidi mio suocero con la mano nelle mutande che se lo tirava, quindi, mi appostai dietro l’anta di una persiana e vidi anche mia suocera che usciva dal bagno. Lei indossava un camicia da notte nero trasparente ed un paio di mutandine nere forellate. La pancia bianca spiccava per la differenza di colore delle gambe abbronzate e il petto. Notai dalla camicia semiaperta, un seno di mia suocera con una grossa aurea ed un turgido capezzolo.
Mi stavo eccitando a quella vista cercai la migliore posizione possibile per guardare senza farmi scorgere.
Vidi subito che Matilde si poggiò sul letto e Roberto accompagnò con delicatezza la testa di mia suocera sul suo grosso fallo ormai pronto per essere ingoiato. La lingua di mia suocera percorreva tutta l'asta, faceva sparire nella sua bocca per poi solleticare la punta del cazzo col movimenti rotatori della lingua. Roberto emetteva lievi sospiri, accompagnando con una mano dietro la nuca i movimenti della testa della moglie e puntandosi con i talloni sul letto sollevava il bacino e spingendogli il cazzo in bocca. Dopo qualche minuto Roberto con un leggero buffo sul viso, quasi come un segnale ormai convenuto e collaudato da tempo, fece sdraiare Matilde a pancia all'aria, con le cosce aperte e con le braccia dietro la testa. Lei aspettava che mio suocero gli alzasse la camicia la camicia da notte sulla pancia gli togliesse le mutandine e che con due dita gli aprisse la figona bagnata di umori.
Dalla mia postazione potevo vedere le dita di Roberto in quella grossa figa con i peli pubici diradati e sentire lo “slurp” della lingua e del risucchio che mio suocero faceva succhiando il clitoride.
Matilde gemeva e spingeva la figa verso la lingua di suo marito, prendendogli la testa e pressandolo quasi a farlo entrare con tutto il viso in quella enorme voragine che ardeva dal desiderio.
La sentii emettere un lungo mugolio di piacere, dopo si contrasse e mollo il capo di mio suocero. Era venuta e annaspava vistosamente. Roberto si mise di fianco a lei per prendere fiato, gli strinse i seni e si accarezzò il pene con dolcezza, lo scappellò e lo menò sulla pancia di Matilde.
Appena vide che riprendeva consistenza, mio suocero guidò il suo arnese sulle grandi labbra della figa e con la punta la cappella la sfregava, soffermandosi sul clitoride. Mia suocera ansimava dalla voglia di ricevere quel grosso cazzo e così Roberto con un colpo secco gli entrò di colpo in figa, Matilde urlò di piacere, lui si ritrasse e con colpi da vero maestro, prima lentamente accarezzandogli la grossa pancia e strizzandogli lievemente i capezzoli, poi aumentando il ritmo cominciò a stantuffarla facendola godere come una matta. Il colpo finale mio suocero decise di darglielo facendola mettere a pecorina, la fece poggiare su un cuscino le aprì per bene le grosse bianche chiappe e con l'asta bagnata dagli umori lo infilò nel buco del culo. Da come entrò nell’orifizio, si capiva che Matilde lo prendeva spesso e con piacere anche dietro. Poi Roberto la fece rigirare gli aprì le gambe e sorreggendola per i polpacci con due colpi e uno strillo di piacere della moglie, gli sborrò dentro. Si abbandonarono entrambi abbracciati poi Roberto si accasciò di lato.
Dal mio nascondiglio avevo osservato tutta la scena, ero arrapato al massimo, con una mano mi stavo toccando e quando vidi mia suocera, a cosce aperte, pulirsi con le mutandine tutta quella sborra densa e bianca che gli colava dalla figa, venni anch'io.
Al termine dei lavori, rientrammo con la famiglia nel nostro appartamento romano. Quell’estate mi ero segato tante volte come non mi era mai capitato e ogni sera avevo spiato di proposito i miei suoceri, che lo facevo minimo due volte a settimana, quasi sempre nelle stesse posizioni.
Tutto sembrava finito lì, ma quando alcuni mesi dopo, in occasione del compleanno di Roberto, ci recammo con tutta la famigliola a Fregene per trascorrere una giornata insieme, nel recarmi in bagno per rinfrescarmi notai, nel cesto della biancheria da lavare, un paio di mutandine nere forellate. Le annusai pensando che Matilde prendesse il mio cazzo in figa al posto di Roberto, poi le avvolsi intorno al cazzo e masturbandomi gli sborrai sopra impasticciandole tutte. Non vi nascondo che tutt'oggi mi capita spesso di pensare a quella figona di mia suocera e di segarmi su di lei.
Cicciosv



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