tradimenti
Il piacere di diventare cuckold -- cap 6
di spp
19.02.2011 |
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"Uscì dalla fica, mi intimò di leccarla perbene avendo cura di umettare il buchetto perché era arrivato il momento di incularla, mia moglie mi pregava di fare..."
La mattina dopo ci attendeva una “sgradita” sorpresa: i genitori di Nicola, Nadia e Carlo, erano ritornati, tutto si era risolto per il meglio e la madre di lei era stata dimessa. la cosa ebbe degli effetti negativi sull’andamento della nostra quotidianità: da una parte avevamo davvero poche possibilità di restare soli con lui, dall’altra sembrava quasi avesse perso tutto l’interesse nei confronti di mia moglie.
Anna era oltremodo nervosa, era oramai abituata a fare sesso tutti i giorni ed in maniera estremamente appagante, io nonostante l’impegno non riuscivo a soddisfarla e me ne rendevo conto anche se lei non si lamentava apertamente; curiosamente il leccarla, masturbarla anziché far scemare accresceva la sua voglia.
Passarono alcuni giorni e lo stato d’irrequietezza della mia dolce mogliettina cresceva, io osservavo impotente; alla fine mi decisi e mettendo da parte quel briciolo di orgoglio rimastomi una mattina intercettai Nicola, lo pregai di fare qualcosa invitandolo apertamente a scoparsi Anna, aggirando la presenza asfissiante dei suoi genitori, la risposta che ricevetti mi colpì come un pugno nello stomaco: “vedi caro Luca, i miei conoscono bene i miei vizi e li condividono, sanno quanta voglia di sesso abbia ed il mio talento, il problema è solo tuo se vuoi davvero continuare sappi che oltre me la tua mogliettina dovrà pure soddisfare mio padre che in quanto a cazzo è messo quasi quanto me”. Ebbi un attimo di sbandamento, mai avrei immaginato una cosa simile, non sapevo cosa fare e dire e si leggeva chiaramente il mio sbigottimento, Nicola battendomi una mano sulla spalla si allontanò dicendomi di pensarci e di fargli sapere.
Volutamente non parlai ad Anna della conversazione avuta, non sapevo cosa fare, ero combattuto tra smettere e quindi tornare alla mortale routine di prima o accettare quest’ennesima prova, mi spaventava il giudizio di Nadia e Carlo ma soprattutto che la cosa potesse degenerare venendo a conoscenza di troppe persone.
Alla fine pensai che era oltremodo sciocco preoccuparsi visto che anche loro trasgredivano e io non avevo mai sospettato fossero sessualmente una coppia aperta, Nadia era certamente accondiscendente alle voglie del figlio e del marito, pertanto perché privarsi di tutto quel piacere provato negli ultimi giorni? Inoltre ero curioso di vedere come avrebbe reagito Anna che non intendevo mettere al corrente della situazione.
Presa la decisione gliela comunicai, dicendogli che poteva fare tutto ciò che desiderava a patto che non ci fosse alcuna costrizione nei confronti di Anna, sottolineando che se lei non avesse gradito, tutto sarebbe dovuto cessare immediatamente, lui sorridendo mi tranquillizzò dicendo che non c’era problema ed aggiunse vedrai che la cosa vi piacerà molto, strizzandomi l’occhio in maniera complice.
La mattina dopo mi squillò il cellulare, era Nicola, ci chiedeva di andare a fare colazione a casa loro, ovviamente Anna doveva vestirsi con il solo prendisole e nulla sotto. Mia moglie manifestò la sua perplessità, vista la presenza dei suoi genitori, nell’andare abbigliata in quel modo, tagliai corto dicendole che se desiderava farsi scopare quelle erano le condizioni altrimenti avremmo potuto scegliere di andare al mare e dimenticare tutto il resto. Dopo una ventina di minuti eravamo pronti, misi una mano sotto al prendisole trovando il suo sesso già piacevolmente bagnato e pronto, la baciai, era tesa come una corda di violino ma eccitatissima, senza perdere ulteriore tempo ci avviammo verso la villa dei nostri vicini.
Ci aprì la porta Nadia la quale ci accolse con un sorriso invitandoci ad andare nella patio dove era già apparecchiata la tavola per la colazione mattutina, Carlo era seduto che leggeva il giornale e sotto sollecitazione della madre arrivò anche Nicola, appena alzato con addosso le sole mutande, prese posto vicino a mia moglie.
Tutto procedeva normalmente, non un accenno né una parola fuori posto, terminata la colazione Nicola chiese ad Anna, visto che l’aveva fatto numerose volte, di dargli una mano a riordinare la stanza e sua madre sorridendole la invitò ad accettare l’offerta, così si allontanarono mentre noi tre restammo al tavolo.
Nella mia mente cominciarono a passare le immagini di quello che probabilmente stava accadendo nella vicina camera, sicuramente in quello stesso istante erano già entrambi nudi che facevano l’amore, cominciai ad eccitarmi, perso nei miei pensieri fui destato dalle parole di Nadia che guardandomi, sempre con quello strano sorriso stampato in viso, mi stava chiedendo se non desiderassi anch’io andare di là ed assistere allo spettacolo. Per la prima volta mi resi palesemente conto che erano complici, in maniera impacciata risposi che se a loro non spiaceva sì, sarei andato volentieri, Carlo allora mi invitò ad avviarmi che dopo sarebbero venuti anche loro ed aggiunse di non preoccuparmi perché diverse altre coppie, prima di noi, avevano ricevuto, in maniera molto soddisfacente, le attenzioni sue e di suo figlio.
In maniera goffa, ringraziandoli, mi alzai e mi precipitai in camera di Nicola, la trovai vuota ma gli inequivocabili rumori che provenivano dalla camera da letto a fianco non lasciavano dubbi. Entrai, Anna era a cavallo sopra di lui, che si trovava sdraiato in posizione supina, si stava impalando da sola tenendo un ritmo forsennato, il su e giù le faceva sobbalzare il seno, godeva a ripetizione glorificando le doti del suo amante e la sua mascolinità, mi avvicinai baciandola. Mi ringraziò per il regalo che le stavo facendo, amore sto continuando a godere e prendendomi la mano mi invitò a sentire quanto fosse bagnata, un lago!, gemeva raggiungendo un orgasmo dietro l’altro quasi senza soluzione di continuità, ancora una volta pensai fosse la Dea dell’amore ero estasiato dai suoi lineamenti e nello stesso tempo mi chiedevo come non potesse temere di essere scoperta dai genitori di lui, visto che lo stavano facendo nella loro camera da letto ed in maniera decisamente rumorosa, ero roso dalla voglia di sapere se Nicola l’avesse informata che da lì a poco avrebbe dovuto fare sesso anche con suo padre ma ora volevo solo gustarmi la scena.
Dopo poco che ero nella stanza lui volle che mi denudassi e come la volta precedente mise Anna alla pecorina, con me tra le gambe a succhiarle la fica ed avendo il suo grosso cazzo a pochi centimetri che la pompava vigorosamente, continuava a chiederle di chi era la puttana e lei diceva che era sua solo sua, di non smettere di sbatterla e lo incitava a fare più forte dandogli persino delle leggere pacche sul culo per incitarlo, come fosse uno stallone da spronare.
Uscì dalla fica, mi intimò di leccarla perbene avendo cura di umettare il buchetto perché era arrivato il momento di incularla, mia moglie mi pregava di fare presto perché desiderava essere riempita di nuovo che aveva già sopportato sin troppo a lungo l’astinenza da quel meraviglioso bastone, dopo aver insalivato con dovizia il culetto mi riposizionai al mio posto ed osservai da spettatore privilegiato la sua cappella, dapprima appoggiarsi e poi lentamente entrare inesorabilmente sino a quando le sue grosse palle non cominciarono a sbattermi sul viso e Anna a gemere in maniera smodata.
Persi la cognizione del tempo, Anna era sudata ed esausta e lo pregava di godere perché era a limite e sentiva la necessità di andare al bagno, lui le fece avere una altro orgasmo e poi uscì dicendole che poteva andare a svuotarsi, lei istintivamente prese il prendisole ma lui le diede un’occhiataccia e la invitò ad andare al vicino bagno così come si trovava. Al suo accenno di protesta lui reagì malissimo … O fai come ti ordino oppure prendi il tuo cazzo di prendisole e te ne vai fuori dalle palle! …
le disse in modo brusco. Restai con il fiato sospeso perché pensavo che Anna reagisse da par suo, mandandolo a quel paese, invece mollò il prendisole e nuda uscì dalla stanza senza proferir parola, vi fece ritorno pochi minuti dopo e fu la volta di Nicola ad andarsi a ripulire.
Restammo soli, lei mi venne vicino e baciandomi mi ringraziò ancora poi aggiunse che per fortuna i suoi erano ancora nel patio, com’era possibile che non si rendesse conto? Cercai di farle capire che non poteva immaginare che Nadia e Carlo fossero all’oscuro di tutto, lei mi guardava come se fossi un alieno, nel frattempo rientrò Nicola che aveva colto parte della conversazione. In piedi vicino al letto le ordinò di farsi un ditalino e mi mise il cazzo in bocca dicendomi di prepararglielo; nel giro di pochi attimi mi ritrovai in bocca un palo enorme, ritto, turgido talmente grosso che riuscivo a stento a contenere, lui stava informando mia moglie, mentre a gambe larghe si masturbava per lui, che tra poco l’avrebbero scopata insieme lui e suo padre, io continuavo a pomparlo mentre cercavo di vedere ed intuire le reazioni di Anna le quali stranamente non arrivavano.
L’entrata in camera di Carlo e Nadia ci trovò così, in quella strana situazione, entrambi erano già nudi. Carlo senza dire una parola si avvicinò ad Anna porgendole il suo cazzo moscio: era mastodontico come quello del figlio, a riposo era più grosso del mio in piena erezione, così mentre io succhiavo quello di Nicola mia moglie, senza opporre alcuna resistenza o protesta, glielo prese in mano portandoselo alla bocca ed accarezzandogli lo scroto disse: “ma in famiglia lo avete tutti così enorme? chissà quanta bella cremina in queste palle così grosse”. nel frattempo Nadia si era accomodata tra le gambe di mia moglie cominciando a leccarle la fichetta. Ci volle qualche minuto ed anche il cazzo di Carlo era maestosamente eretto, Anna grazie al trattamento che stava subendo aveva avuto un altro poderoso orgasmo; fu a quel punto che Nadia, staccandosi, mi si avvicinò e prendendomi per mano mi invitò a spostarmi mettendosi al mio fianco, Nicola nel frattempo stava chiedendo al padre se preferisse gustarsi prima il davanti o il dietro di mia moglie.
Segue.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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