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Una vacanza sconvolgente cap.3


di spp
28.08.2024    |    5.040    |    5 9.8
"Lo spettacolo era oltremodo eccitante, sui divanetti mia cognata era sdraiata su un fianco e dietro di lei il marito, tenendole la gamba alzata, la penetrava..."
La navigazione proseguì e sulla via del ritorno ci fermammo per un ultimo bagno in una caletta che aveva l’indiscutibile pregio di vederci completamente soli.

Marco e Silvia fecero un veloce bagno, erano completamente nudi, e risalirono mentre io e mia moglie ci attardammo in acqua vista la sua piacevole temperatura.

Già mentre ci avvicinavamo a nuoto per risalire sulla barca udimmo in maniera chiarissima i gemiti di mia cognata, era evidente che stessero facendo l’amore, cercammo allora di prendere tempo ma i due non davano segni di cedimento e poiché si stava facendo tardi risalimmo a bordo.

Lo spettacolo era oltremodo eccitante, sui divanetti mia cognata era sdraiata su un fianco e dietro di lei il marito, tenendole la gamba alzata, la penetrava.

Vedevamo il movimento di quell’enorme cazzo entrare ed uscire dalla figa completamente depilata e bagnata e le mani di Marco strizzavano le sode mammelle di Silvia, io ero rapito dall’ atto e solo a seguito dell’incitamento di mia moglie, era comunque trascorso qualche minuto che ci aveva visto entrambi spettatori, mi feci trascinare in cabina.

Il mio stato d’eccitazione era evidente ma anche Giuliana non doveva essere da meno perché non accennò nessuna protesta quando la spogliai e mettendola alla pecorina con un solo colpo mi infilai dentro di lei, aveva la figa caldissima e bagnatissima, segno che anche lei era rimasta colpita da quanto visto, iniziai così a muovermi dandole dei colpi molto forti e profondi sentivo di non poter durare molto a lungo prima di arrivare e scaricarmi.

Quale sia il meccanismo ancora oggi non lo saprei dire ma ad un certo punto le chiesi se le sarebbe piaciuto che al mio posto ci fosse stato Marco a montarla, lei non rispondeva, aveva gli occhi chiusi e gemeva sommessamente, io ancora più infoiato le sollecitavo una risposta dicendole che ero sicuro che con quel grosso cazzo l’avrebbe fatta godere come una troia in calore, pompavo e continuavo a tempestarla sempre con la stessa domanda sino a quando lei in preda ad un orgasmo incredibile mi urlò: “sì vorrei fosse lui a scoparmi, ho voglia del suo grande cazzo, mi sento tanto troia”, a quel punto non resistetti oltre ed inizia ad eiaculare restando ben piantato dentro di lei.

Ci rimettemmo i costumi ma restammo ancora un po' in cabina perché loro non avevano finito, si sentiva distintamente Silvia che lo incitava ad incularla più forte e a svuotarsi dentro il suo culo, fu in quel preciso momento che Giliana mi chiese perché l’avessi spinta a dirmi che avrebbe gradito farsi scopare da nostro cognato ed aggiunse: “davvero non ti darebbe fastidio se accadesse”.

Non ho mai avuto segreti per mia moglie, mi sento un uomo fortunato perché reputo che lei sia una donna eccezionale e molto bella; quindi, le confessai dell’immagine che mi tormentava e della sega che sentii la necessità di farmi pensandola inculata da lui, lei mi sorrise e toccandomi il cazzo che era tornato duro aggiunse: “vedo che ti fa un ottimo effetto immaginarlo, chissà che non accada davvero”.

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