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Fino ai tuoi limiti


di Linguacce
25.10.2018    |    1.376    |    4 7.1
"Sono la sicurezza di non poter fuggire..."
Il treno mi stava portando da lui. Gli alberi si stagliano veloci quasi evanescenti sotto i miei occhi. Avrei potuto raggiungerlo in auto, ma avrei anche rischiato di ripensarci lungo il tragitto. Ho mentito questa volta, lui non sa che sto per entrare in un altro letto. Guardo il mio riflesso sul vetro sporco del treno, altera nei miei occhiali scuri seria e composta fuori come completamente terrorizzata dentro.
Ho deciso di affrontare questo desiderio, sperando di uscirne viva mentalmente. Per questo ho deciso di andare sola: nessuno deve vedere o sentire la mia completa disfatta,solo lui.
Nessun orpello, solo maglia e jeans. Ci conosciamo già, conosce parte di me e credo che conosca anche la mia parte oscura. Uno sguardo, dei gesti ed ho capito che potrebbe essere il mio Master. Uno vero che non si improvvisa, ed è così che adesso sto andando da lui per affrontare ciò che desidero e che mi fa anche paura. Il controllo é la mia armatura, quella che mi fa camminare, nemmeno a letto la tolgo. Mi lascio andare il giusto, quel tanto che basta a godere ma è solo un'immagine.
Oggi ho bisogno di cedere il passo. "Sto arrivando, 5 minuti"gli scrivo
"Bene, ti aspetto in stazione"
Scendo dal treno, lo cerco dietro gli occhiali scuri; lo vedo lontano, immobile, che mi guarda. Un passo soltanto nella sua direzione ed il cuore inizia il suo tam tam furioso. Questa volta è diverso, lo sappiamo entrambi. Nessuna maschera: solo noi.
Mi avvicino ancora nascosta dalle lenti, un sorriso stentato il mio, l'incertezza che serpeggia lungo le vene. Le sue braccia mi avvolgono, la sua voce mi sussurra "fino ai tuoi limiti" il suo alito mi sfiora l'orecchio ed un brivido serpeggia lungo la schiena. La sua mano mi sostiene e mi spinge fuori dalla stazione, lo seguo docile, nessuna parola esce dalle mie labbra. il cervello lavora febbrile alla ricerca di un appiglio che non trova. Dopo il tragitto in auto mi guida in casa. Siamo soli. Mi rassicura con un tocco gentile di labbra, probabilmente l'unico che avrò nelle prossime ore. Mi guida in camera, sul letto già conosciuto guardo per il per la prima volta le corde. Lui sa che sono il mio feticcio, mi eccitano e calmano allo stesso tempo. Sono per me l'abbraccio fermo e costante. Sono la sicurezza di non poter fuggire. Sono l'ineluttabile necessità per liberare la mente. Apre un cassetto "vieni a dare un'occhiata" mi dice. Guardo il contenuto affascinata, molti sex toy fanno bella mostra di sé, alcuni non li conosco nemmeno. Prende solo la barra divaricatrice e la appoggia vicino alle corde sul letto. Il cassetto rimane aperto però mi guarda sornione "lasciamo aperte le possibilità" . Mi accarezza i capelli "lisci eh" ride.
Pochi istanti siamo già nudi. "Sul letto" unica indicazione. Inizia dai polsi, metodico li lega assieme si accerta che le corde siano aderenti il giusto; il rosso si staglia sulle pelle bianca. Osservo il lavoro incerta, Sto mettendo la mia vita nelle mani di un uomo che non è il mio. mi guarda dritto negli occhi mentre sfiora la femminilità già umida. Sono imbarazzata lo so, lo sa. Sorride diabolico mentre le sue dita e mi frugano "ti fanno questo effetto è?!" Adesso le gambe legate alle estremità della barra. Assoggettata, un'altra carezza, chiudo gli occhi
"Tienili aperti. Voglio vedere. Altrimenti finisce qui"
Vuole tutto di me, adesso lo capisco.
Mi gira sul letto. " Il culo in aria" sono docile sotto i suoi comandi. Inizia a colpire il culo, sta cercando di capire la mia soglia. Colpi sempre più forti inondano la stanza; sento il culo che inizia a scaldarsi,nei sospiri che si dipanano riconosco la mia voce "questo culo mi fa impazzire" dice tra un colpo è un altro. Mi rendo conto che colpo su colpo mi sono abbassata sempre di più. Solo il culo rimane alto e ben esposto. Infila le dita dentro di me.Sono già tre me lo dice così come mi dice che la pelle del culo è già rossa.
"Fammi vedere quante ne prendi" sento spingere... sospiro ancora consapevole della sensazione di apertura. So esattamente cosa farà. Lo ha già fatto. Sento la sua mano entrare fino al polso, mugolo il godimento. Rimane a metà dentro di me, aperta, so che sta guardando tra le mie cosce, so che vede la mia figa bagnata fino all'inverosimile. Qualche schiaffone sonoro sul culo, mi stringo al attorno alla sua mano mentre le sensazioni si accavallano. Mi lascia un attimo, sento il freddo del lubrificante sul buco grinzoso.
"Adesso, facciamo quello che non osi chiedere" afferma.
Un altro schiaffo sul culo. "dimmi che non vuoi" mi sfida. Rimango in silenzio
La sua mano seppellita nella mia figa, le natiche che bruciano, il piccolo buco scuro umido di lubrificante le sue dita che entrano ed escono una alla volta. Il suono bagnato. Il timbro della mia voce cambia. "brava, prendi tutto il piacere" mi incita. Si allontana da me, nel cassetto "Guarda qui che ho". Sul palmo della sua mano vedo le pinze per capezzoli. Solo i miei sospiri si sentono nella stanza mentre li applica. Sono così eccitata che l'onda di dolore scende veloce tra le gambe. Torna dietro di me ancora. Sono un fascio di nervi il dolore dei seni si sostituisce alla sensazione della sua mano dentro di me. Inizia a lavorare il buco rugoso, un dito alla volta, le mie gambe che tremano nello sforzo di mantenere il bacino in alto.
"Forza prendile" mi apro per lui un grido dal profondo dichiara la mia resa. Sfinita mi abbatto sul letto in cerca di aria. Mi lascia pochi secondi, profitta della mia mollezza per girarmi sul letto. "Fammi guardare" posso solo obbedire. Lo guardo dritto negli occhi, so cosa vede, sorride.
"Non abbiamo finito"
Con un'altra corda fa avvicinare il divaricatore e quindi le mie gambe al busto. Sono completamente aperta di fronte a lui, ciglia si appiccicano tra loro per il sudore.
"Ho comprato questo per te" Appoggia il vibro sul mio clitoride. Spalanco gli occhi, un grido muto di piacere che arriva al cervello.
"Ti prego"supplico
"No, questa volta si gioca a modo mio" sorride maligno, mentre mi vede lottare. Cerco disperata di mantenere il controllo,lui tira via le pinze ai capezzoli. Il dolore improvviso mi lascia senza fiato, impossibile gestire tutto. Mi lascio cadere mentre il liquido trasparente si mescola al lubrificante che ha usato, gli permetto di guardare la profondità della mia caduta. Mi scioglie da tutte le costrizioni. "Adesso apri la bocca"
Ubbidisco, lui si prende tutto il suo piacere. Arriva in fondo tra i miei singulti e lacrime.
Scopa le mie labbra feroce per poi marchiarmi con il suo seme.
Annullata e rinata singhiozzo finalmente la mia disfatta. Scioglie tutti legacci che mi hanno resa libera, nodo dopo nodo tutto ritorna al suo posto anche la maschera.
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