zio luigi mi sverginerà 1

Questa è la storia più importante della mia vita, è la svolta definitiva del mio comportamento sessuale. Racconta il giorno in cui finalmente un maschio mi svergina. Una tappa importante e vinta del mio essere bisex. Era da due anni che aspettavo il momento dopo aver compiuto i diciotto anni. Sino ad allora le mie esperienze sessuali erano state improntate sempre a rapporti orali e giochi vari. Con uomini meravigliosi, alcuni dei quali di grande sensibilità ma nessuno dei quali pur desiderandolo mi ha voluto avere anche di culo. E quanto ho sofferto ma ho anche resistito a concedermi magari a un uomo qualunque. Poi finalmente è arrivato sulla mia strada zio Luigi. E’ stato lui il maschio che mi ha sverginato. La perdita della verginità per me non è stata vissuta come un fallimento di cui vergognarsi, soprattutto perché non è derivata da una perdita di autocontrollo, ma semplicemente come un momento naturale della mia crescita sessuale. Zio Luigi mi ospita nella sua casa romana durante la mia frequentazione universitaria. Una manna per la mia famiglia che non avrebbe potuto permettersi di fittare un appartamentino nella Capitale. E’ benestante, single, pensionato peraltro si è sempre lamentato con mia madre di sentirsi solo. Cura moltissimo la sua persona e fa anche palestra. Nonostante l’eta non giovane si mantiene in perfetta forma fisica. L’estate è un patito del mare e del sole. La sua abbronzatura è sempre evidente. Sorriso smagliante, sguardo intenso che spesso mette a soggezione, un maschio che dai comportamenti lascia pensare ad una virilità focosa. Zio Luigi si è subito affezionato a me apprezzando le tante attenzioni che gli riservo. Ci divertiamo specie la domenica a fare a gara in cucina preparandoci succolenti pranzetti. La sera dopo cena conversiamo, parlando di tanti argomenti e spesso mi racconta episodi della sua vita.
Mi piace tantissimo e con una scusa banale ho fatto di tutto per ammirarlo nudo mentre si docciava. Uno schianto. Un pensierino l’ho fatto ma non so come comportarmi. L’altra sera la svolta. E’ iniziato il reciproco “accerchiamento”. Una specie di preparazione per quello che sarà il grande passo soprattutto per me. Abbiamo poco voglia di stare a guardare la tv e di parlare. Zio Luigi preferisce ritirarsi nella sua stanza : “leggerò un po’ e ho tanta voglia di distendermi. Qui sul divano si sta scomodi. E tu che fai?” “Zio, anche io andrò a dormire dopo aver visto lo sport.” Cosa mai accaduta prima zio Luigi nel darmi la buona notte si accosta a me per baciarmi in viso. Sento il suo odore di maschio e mi inebrio. Ricambio il bacio. Sento che non è da zio a nipote e viceversa ma di due persone che sono sessualmente attratti, vogliosi l’uno dall’altro. Resto solo, spengo la tv e rifletto se e come entrare nella vita di zio Luigi e soprattutto come fare per darmi a lui. Mi avvio verso la mia stanza con questi pensieri. La porta della stanza di zio Luigi è socchiusa. Strano, lui è geloso della sua privacy. E’ più forte di me e spio. Zio Luigi è in piedi, nudo, dinanzi allo specchio. Ha impugnato la sua asta e l’accarezza con molta lentezza. Un maschio bellissimo, mi attizza e anche la mia mazza la sento ingrossare. Non resisto. Entro nella stanza. Zio Luigi non sembra sorpreso della mia intrusione. Continua a masturbarsi lentamente, non mi rivolge lo sguardo, dice soltanto: “è il mio divertimento di povero vecchietto.” Mi precipito, interrompo la sua azione segaiola, con voce suadente gli dico: “continuo io, lo desideravo tanto questo momento.” Gli accarezzo il pene. Mi dice “hai una mano di velluto. E’ meraviglioso averti qua con me. Perché non ti spogli. Voglio ammirarti.” Gli faccio lo spogliarello e lui mi ammira. Resto soltanto con lo slip, siamo difronte, i nostri corpi si avvinghiano. Ci baciamo, e zio Luigi completa il mio spogliarello abbassandomi a metà gamba lo slip che io tolgo del tutto. Prende da una coppetta sul comodino una caramella: “è una semplice caramella disinfettante e serve per l’alito fresco. Mi abbraccia, mette la lingua nella mia bocca, le nostre lingue duettamo nel turbinio di una libidine che aumenta attimo dopo attimo. I nostri membri grossi si toccano, io sento il suo duro e umido sul mio ventre. Lo vorrei già avere dentro ma ho paura di un ennesimo flop. Finiamo sul letto. Il corpo atletico di zio Luigi è supino, tutto mio. Lo lecco dal collo lentamente sino ad arrivare al suo membro. Gli e lo bacio. Lo prendo fra le labbra, poi tutto in bocca. E’ grosso ma non lungo. Duro. Mi accarezza i capelli, il viso mormora: “Non ci credo che siamo a questo punto. Ti ho desiderato. Ti voglio tutto per me. Fammi godere, dai fammi godere.” Accelero i movimenti con lingua e labbra. “Si, si, vengo, dai ancora, ancora.” Mi inonda la bocca di sborra. Ne aveva tanta in serbatoio.
Sollevo il capo. Ci guardiamo. Gli chiedo: “Hai goduto alla grande”. “Si un pompino come mai mi è stato fatto. Ma come fai ad essere così bravo?”
Vuole cambiare posizione, vado io supino e ora è lui che vuole prendere il mio membro. Lo accarezza, lo scapocchia delicatamente con due dita(pollice e indice) viene giù di testa e mi spompina, mette una mano sotto il sedere, mio solleva un poco tanto quanto basta per infilarmi un dito nel culo.Mi fa godere alla grande. Ci ricomponiamo. Zio Luigi: “Il primo passo lo abbiamo fatto. Ora verrà il bello, se tu vuoi.” “Si che lo voglio, anche io ti desidero ancora ma devo dirti una cosa: sono ancora vergine di dietro.” “L’ho so, me ne sono accorto infilandoti il dito.” “Mi sverginerai?” “Se lo vuoi, si, altrimenti staremo insieme in altri modi. E poi hai un cazzo che mi farà godere quando me lo darai dietro. Sei come me piace darlo e prenderlo.” Ci abbracciamo, ci baciamo. Bacia divinamente. Mi accarezza il pene me lo fa rizzare nuovamente e mi chiede: “te la senti di penetrarmi?” Zio Luigi resta sdraiato supino, inarca le gambe, mi chiede di mettergli un cuscino sotto la schiena, allarga le cosce, allunga una mano sul comodino, prende un telecomando e di colpi s’irradia la voce di Renato Zero in Amore cercami, mi porge un preservativo (dobbiamo fare sempre sesso protetto,dice) “appena sei pronto mettilo e poi dammelo tutto questo tuo gingillo. Il buoco di zio Luigi è bello rosato e largo. Un bel culo. Mi precisa: “è da tanto che non lo prendo, fammi male, fammi godere e godetela anche tu questa scopata. Adesso sono io a fare la troia.” Si allarga il buco ancora di più con le dita e dopo essermi protetto vado giù dentro. Stringe ora le cosce sento il mio pene in una morsa. Lavoro dolcemente poi accellero e grido: “vengo, vengo” anche lui grida. “anche io sborrami dentro, dai, dai più forte.” Anche le palle gli finiscono dentro. Una goduria per entrambi. Siamo contenti. Io forse ancora non del tutto. Zio Luigi mi tranquillizza: “per stasera può bastare. Per il tuo culetto rimandiamo a domani sera. Anche perché non ho più preservativi e devo prendere in farmacia una crema. Baciami, dimmi qualcosa.” “Grazie zio Luigi mi hai fatto sentire maschio ma io voglio essere la tua troietta darti tutto di me.” Mi invita a restare accanto a lui per tutta la notte. Cosi non mi sentirò più solo e se potrai dormire qua ogni qual volta lo desideri.” Ho trovato il mio maschio e già lo sento dentro di me. Il mattino dopo facciamo la doccia insieme. Ci spompiniamo ancora una volta. Ma il cazzo di zio Luigi lo voglio nel culo. Vi racconterò nella prossima storia come mi ha sverginato. Scusate la lunghezza. Spero che qualche lettore leggendo si sia fatto una bella sega o magari si sia fatto fare dal suo compagno o compagna un bel pompino. Fatemelo sapere. violettaselvaggia@hot mail.it
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