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Marco ed il pene da amare


di violettaselvaggia
01.06.2012    |    11.562    |    0 8.7
"Avvertivo lo strano odore di uomo sudaccio perciò consigliai a Marco: "dai, una bella doccia e mangiamo qualcosina..."
Io e Marco avevamo chiuso la nostra storia il giorno prima, anzi la notte, che lui convolasse a nozze con mia sorella. Una decisione sofferta ma necessaria. Anche perchè mia sorella aveva scoperto tutto ma aveva accettato la situazione pur di non mandare al diavolo un fidanzamento che durava da circa cinque anni. Ci fece giurare che io e Marco non avremo mai più avuto rapporti intimi. Cosi è stato sino all'altra sera. Quando ci siamo ritrovati, per puro caso, da soli nella residenza estiva di famiglia non abbiamo resistito. Fatalmente siamo finiti sul letto ed è stato sesso sfrenato, tanta passione, ma anche tanto amore.Come ai vecchi tempi. Lui dentro di me, io dentro di lui. Avevo voglia di starmene da solo, chattare con il mio attuale compagno/a Ilse(ovvero Franz)
in Germania per lavoro:per questo mi ero rifugiato nella casa al mare. Avevo fatto un pò di spesa per una cenetta solitaria a lume di candele profumate alla vainiglia: mozzarelle, prosciutto,vino frizzantino,della parmigiana trafugata dal frigo di mia madre.Ero arrivato da poco, fatta una doccia ristoratrice, indossato il mio accappatoio sopra il corpo nudo che per qualche minuto avevo ammirato dinanzi lo specchio massaggiandomi
il mio bel pene inattivo da un bel pò di tempo e forse bisognoso di una bella sega. Ci avevo pensato cominciando ad accarezzarlo; poi ripensandoci abbandonai l'idea e preparai la tavola per la cena. Verso le 10 mi sarei collegato con Ilse e forse guardandoci via web avremmo anche fatto un pò di sesso virtuale.Ilse sa essere
sensuale anche a distanza. Sentirla dire: "lo vorrei dentro il culetto il tuo bel cazzo che ti stati smanettando,
dai fammi vedere come schizza la sborra, godi- mi fa impazzire dal piacere e si che la sega è una degna sostituta di una inculata. Mi ero appena seduto che il rumore di una chiave girare nella toppa della porta mi fece sobbalzare. Appena il tempo di alzarmi che sulla soglia appare la figura di Marco. Era solo. Il suo caldo e disarmante sorriso ed una esclamazione di stupore:"tu! Che combinazione. Avevo voglia di star solo. Se lo avessi saputo..." io mi limitai ad un semplice "Ciao,Marco.Nessun problema. Non l'ho detto a nessuno che sarei venuto qui." "Anche io sono in incognito, ma visto che sei arrivato per primo tocca a me tagliare la corda."
"Che dici Marco! Non avrai paura che ti seduca!" Marco chiuse la porta, posò il borsone e mi venne vicino dicendomi" e se fossi io a sedurti?" Eravamo oramai vicinissimi. Avvertivo lo strano odore di uomo sudaccio perciò consigliai a Marco: "dai, una bella doccia e mangiamo qualcosina. Ti va?" Marco non se lo fece dire una seconda volta. Apparecchiai il suo posto a tavola e mi posi il pensiero: "Resterà qua? Accadrà qualcosa?No, dobbiamo tenere fede al nostro giuramento." Marco riapparve adesso profumava. Indossava anche lui un accappatoio verde. serrato sul suo corpo sempre atletico. Bellissimo, dentro di me sentivo che poteva accadere
quello che tante altre volte era accaduto fra noi due, Era la prima volta dalla nostra ultima volta che ci ritrovavamo soli. Marco si avvicinò a me. Non lo evitai, anzi a quel punto lo provocai slacciandomi l'accapatoio
e mostrando le mie nudità. A Marco piacevano queste cose. Eravamo quasi a contatto. Gli slacciai la cintura dell'accapatoio: era completamente nudo. I nostri corpi si avvinghiarono, le nostre bocche si unirono. Il suo pene
poggiava sulla mia pancia. Era già duro. Mentre ci baciavamo e ci slinguettavamo una mano di Marco fu lesta a
tastare il mio pene. Si ritrasse dal bacio ma la sua mano correva sul mio petto completamente depilato. come sempre del resto. Mi chiese: "vuoi? Io ti desidero. Ti ho desiderato per tutto questo tempo." Gli risposi languidamente ed in quel momento mi sentivo nuovamente la "sua donna" e già sentivo il mio culetto stringersi ed allargarsi, pronto a ricevere dentro il pisellone di Marco. In silenzio lo presi per mano e amdammo nella mia stanza. Gli tolsi l'accappatoio, mi spogliai anche io. Ora i nostri corpi erano completamente nudi. Inziammo il giochetto del pene facendoli incontrare. Il suo capocchione roseo sul mio. Noi ci baciavamo ed accarezzavamo.
Distesi Marco sul letto ed io cominciai a lavorarlo di lingua. Centimetro per centimetro. Gli succhiavo i capezzoli, gli graffiavo il petto provocandogli una piacevole sensazione di dolore mentre Marco mi carezzava le spalle e mi scompigliava i capelli. Mi chiese, ma non ce ne era bisogno, di prendere in bocca il suo "uccello". Cominciai a leccarglielo e lui emetteva piccoli e languidi lamenti sussurrando:
"Di prendilo in bocca, ti voglio sborrare. Dai, dai, fammi godere. Contunua a leccare più forte." Gli diedi il colpo di lingua finale e Marco mi venne in bocca. Si ritrassse volle che lo baciassi mentre avevo ancora in bocca il suo nettare. Avevo voglia anche io di sborrare. Il piacere era oramai sulla punta del mio grosso pene. Marco si mise
con il culo a pompa ed io lo penetrai. Io lavoravo di schiena, il mio pene era prigioniero del suo culo. Marco mi incitava:"fai forte, forte. sono la tua troia che vuole la tua sborra. Dammela tutta. Godi, godi,che poi ti inculo io."
Io di rmando" Si, amore mio. Goddo, Godoo" E giù un diluvio di sborra in quel culo che avevo posseduto tante volte e che ora mi sembrava vergine e stretto" Ci pulimmo e restammo per un pò in silenzio, tenendoci per mano, distesi sul letto. Poi la mia mano cercò nuovamente il suo cazzo, la sua il mio. Duri nuovamente per una nuova battaglia. Scambio di pompini, scambio di posizioni, pisciate reciproche sui nostri petti, graffi e sborrate fino all'esaurimento." Stremati ci addormentammo. Un sonno profondo e l'indomani di nuovo a fare l'amore. Sborrammo anche infilandoci fra le cosce i nostri cazzi. L'ultimo pompino fui io a farlo a Marco. Io invece prefrii godere facendomi una sega dinanzi a lui nudo disteso sul letto. Ci rivestimmo ed ognuno per la nostra strada. Il mio pensiero volò da Ilse. Lo avevo tradito. Per evitare il peggio sono rientrato in Germania
dal mio Ilse. Marco non mi appartiene. Devo però dire che i pompini di Ilse ed il suo pisellino gentile sono insostituibili. E poi io e Ilse riusciamo a godere anche a distanza. [email protected]




































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