Gay & Bisex
il signor Riccardo me lo da nel retrobottega
di violettaselvaggia
23.06.2012 |
26.016 |
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"” Mi metto supino sul letto, alzo le gambe in aria, gli paro il mio sedere e dico a Ricardo se vuole fare sesso protetto..."
Il signor Riccardo, mio vicino di casa mi ha chiesto se sono propenso ad aiutarlo in libreria a spostare tanti libri in deposito e sistemarne di nuovi. Lavoro da fare dopo l’orario di chiusura della libreria. Accetto di buon grado la proposta. Ad un giovane disoccupato di diciotto anni compiuti un bigliettone verde –tanto ha detto di darmi – fà comodo. E poi potrebbe essere, mi dico, l’occasione per restare solo con il signor Riccardo. Nonostante sia un pò avanti con gli anni mi piace come persona e come uomo. Un pompino gli e lo farei volentieri. E poi chissà. Io non gli sono indifferente ma non ha il coraggio di fare la prima mossa. E se la proposta di aiutarlo fosse proprio la sua prima mossa? Puntuale mi presento all’appuntamento.Entro in libreria e il signor Riccardo mi accoglie con il suo solito sorrisetto malizioso. Poi cala la saracinesca dall’interno; “così non avremo rotture di scatole. Hai cenato? Ho fatto preparare dei panini, arancini e pizzelle e buona birra già al fresco.” “Va bene daremo qualche morso ma ora signor Riccardo mettiamoci subito al lavoro. Anzi vorrei mettermi in tenuta.” “Fai pure mettiti comodo.” Il signor Riccardo orienta su di me un riflettore. Tolgo la maglietta e resto a torso nudo, tolgo i jeans e resto in perizoma. L’ho indossato per far colpo sul signor Riccardo. Faccio per infilare i pantaloni della tuta ma lui mi blocca: “sei uno schianto con questo perizoma. Che sederino che hai. Sei proprio un bel bocconcino.” Si avvicina e comincia ad accarezzarmi i pettorali, poi mi attrae forte a se mi bacia. Gli do la mia bocca voluttuosa e lui mi schiaffa dentro la lingua. Gli metto una mano sui pantaloni nella zona genitale. Sento la sua mazza vibrare. Ci liberiamo dal bacio. Gli dico: “me lo aspettavo. Stia tranquillo, mi piace essere qui,soli. Forse abbiamo aspettato troppo tempo.” Mi prende per mano e andiamo nel retrobottega. Lo immaginavo: c’è un lettino, uno specchio riparati da una tendina. Spoglio Riccardo: via il camice, via la maglietta e la canotta, i pantaloni. Resta anche lui solo con gli slip. Gli e li tolgo. Il pene è di grandezza normale. Lo ammiro, lo accarezzo. Riccardo si lascia gestire. Sta in piedi. Mi inginocchio e comincio a carezzargli con la lingua la cappella. Lui mi accarezza i capelli. Ci buttiamo sul letto. Ricomincio il pompino. Lui ma accarezza le spalle, poi trova i capezzoli e me li tormenta con le dita. Mi piace. Aumento il ritmo mentre lui si lamenta: “fai piano, sto per sborrare. Ti sborro in bocca. Dai, dai vengo, vengo. Bello, ahi, ahi.si,si,siiiii” Un fiume di sborra mi inonda la bocca, l’ingoio. Mi piace. Gli chiedo se ha goduto veramente alla grande: “un pompino come questo non me lo ha fatto nessuno. Neppure quella troia della Gisella (la nostra portinai).”
Riccardo, questo è solo un anticipo di quel che ti farò. Quante volte puoi godere.” Sin quando avrò l’ultima goccia di sborra. Ma tu?” Nessun problema verrà anche il mio turno. Il pene del signor Riccardo intanto si è ammosciato. Lui si rammarica e dice: e se non si alza più?” “lascia fare a me.” Mi metto supino sul letto, alzo le gambe in aria, gli paro il mio sedere e dico a Ricardo se vuole fare sesso protetto. E’ preferibile.” Dice di si e gli dico di prendere dai miei pantaloni la scatola dei preservativi. Lo fa e quando torna sul letto lo faccio sistemare alla pecorina e comincio a strusciare sul suo buchetto la punta del mio pene. Cerco con le mani il suo, lo sento già duro. Riccardo si mette supino, lo bacio sulla bocca gli dico di stare concentrato :”adesso ti lecco l’inguine e poi tu strusciami il tio cazzo sul petto e tocca il mio sentirai piacere e quando sei pronto per mettermelo in culo dillo. Troveremmo una posizione che ti farà infilare il mio culo e godere di brutto. “Un pò di toccate e dice di essere pronto:”ti voglio inculare.” Mi sistemo a taglio di letto lui è in piedi si avvicina, tiene mirato il suancora. Qo pene sul mio buco ed nfila. Gli e lo imprigiono dentro e gli dico muoviti come fai quando fotti la Gisella, Riccardo incarca, spinge dentro, tira come uscire,torna dentro, un paio di colpi e grida dal piacere. Grido anche io perchè son venuto oltre che di culo anche di cazzo con una sega. Riccado lo toglie dal mio buco e dice che vuole dentro il suo il mio uccello ancora bagnato e grondante sborra. Si mette alla pecorina e lo inculo.
Godiamo tutti e due. Siamo stanchi. Abbiamo armeggiato circa due ore. Ci rivestiamo. Riccardo mi bacia, io ricambio. Siamo soddisfatti. Riccardo mi molla cento euro.e dici “ne vali tanto di più ma non posso.” Lo rassicuro: Ti desideravo non l’ho fatto per il centone ma per il tuo cazzo e devo dire anche per il tuo culo. Se vuoi domani sera ripetiamo.Senza centone, Lo facciamo ogni qual volta vuoi, Ma questo sesso devi farlo soltanto con me e nessun altro ragazzo del quartiere.” Sono diventato l’amante di Riccardo. Qausi tutte le sere restando anche per tutta la notte in libreria facciamo sesso.Qualche volta Riccardo pretende che gli faccia il pompino alla nutelle, cioè con il suo cazzo tutto impiastricciato. Mi piace. Anche quando a volte vuole godere mentro la frusto e lui si spara una sega. Insomma siamo due viziozi. Vi racconterò ancora. Se qualcuno volesse più ragguagli me li chieda.Salutoni.violettaselvaggia@hotmail,it
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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