il leccapalle

Dopo non pochi messaggi, battute, eccitamento ma anche dubbi sono uscito con un tipo. Con un uomo.
Era più grande di me, ma non era quella la cosa per me strana, ma il fatto che fosse un uomo.

Non ero mai uscito con un uomo e quindi gli ho detto da subito che non avremmo dato niente per scontato, che magari ci saremmo soltanto bevuti una birra e fatto quattro chiacchiere e poteva anche darsi non succedesse niente.

Questo era un tipo di premessa che avevo fatto altre volte, ricevendo però sempre come risposta qualcosa del tipo "ah no, almeno un pompino me lo devi fare "atteggiamento che ho sempre trovato disgustoso per quanto, devo ammettere, moderatamente eccitante.

Ma invece lui è stato comprensivo e così ci siamo visti, abbiamo fatto una passeggiata e ci siamo presi una birra. Chiacchieriamo, del più e del meno all'inizio, infine di sesso.
Non in maniera volgare, ma neanche eccitante.
Si parlava. Normalmente.

Per esempio io gli spiegavo che la cosa che mi piaceva di più del sesso era dare piacere, ma non il riceverlo. "Lo so" mi ha fatto lui "infatti è per quello che sono qui"

Era una persona interessante e mi ci trovavo bene, ma a un certo punto si era fatto tardi e mi fa "cosa vuoi fare?"
Gli ho detto che ormai era tardi e dovevo tornare a casa, ma che prima l'avrei riaccompagnato alla sua macchina.
Ma arrivati alla macchina io mi sentivo le gambe molli e la salivazione a mille. Il cuore poi batteva all'impazzata.

Lui mi ha guardato e ha subito capito. "Vuoi salire?" Mi ha chiesto. Non me lo sono fatto ripetere e mi sono messo nel sedile di davanti. Le gambe accavallate e le labbra dischiuse.
Poi con la voce appena rotta dall'eccitazione, gli ho chiesto se conoscesse posti lì vicino dove potevamo stare da soli, ha sorriso e mi ha portato in una stradina di campagna.

Mentre la macchina procedeva sentivo la testa sempre più leggera e una sensazione fortissima di calore in mezzo alle gambe. In un momento di lucidità ho mandato la posizione alla mia migliore amica a cui avevo precedentemente detto cosa stavo andando a fare: non ero sicuro se avrei fatto qualcosa, ma nel caso volevo poterla fare in sicurezza.

Tra l'altro la mia amica ne aveva approfittato per darmi qualche consiglio sul come prenderlo in bocca, mi aveva spiegato come lavorare col respiro "quando hai il cazzo in bocca" mi spiegava "devi alternare inspiri succhiando e spingi espirando" io mentalmente prendevo appunti, ma dubitavo che effettivamente li avrei messi in pratica.

Invece eccomi lì, parcheggiato in una stradina di campagna, al buio e con di fianco un uomo dal pacco visibilmente gonfio.
Mi sono tolto la cintura di sicurezza, e ho aspettato. Dopo qualche secondo lunghissimo, lui ha allungato la mano sulle mie cosce, accarezzato la zona dell'ombelico e lentamente l'ha fatta salire fino al collo. Io ho abbandonato il capo, lui ha spinto leggermente e io mi sono lasciato spingere sul suo pacco.

Attraverso i jeans era gonfio e già duro e ho cominciato a spingerci la testa sopra. Evidentemente a lui questa cosa piaceva perché dopo qualche attimo di sbigottimento, ha preso a spingermi con la sua mano la mia testa sul suo pacco, sempre più forte e sempre più a lungo.

Sempre più raramente io sollevavo la testa per prendere il respiro, ma con le mani cominciavo a cercare la cinta dei suoi pantaloni e la slacciavo. Quando ho cominciato a sbottonare anche i bottoni della patta lui con dolcezza ma decisione, ha spostato la mia testa e si è tolto pantaloni e mutande. Nudo. Ero lì a guardare un uomo nudo col cazzo dritto e un ghigno sulla faccia.
Non diceva una parola ma io sapevo cosa voleva dire quel ghigno.
Voleva dire "adesso vediamo cosa sai fare"

La mia mano è andata a massaggiare intorno alle palle, mentre la mia lingua gliele leccava con cura. Prima leccavo la palla destra e con l'indice massaggiavo la sinistra, poi succhiavo la palla sinistra e con l'indice massaggiavo la palla destra ben umida della mia saliva. Mentre succhiavo e leccavo ho cominciato a passare l'indice inumidito su tutta l'altezza dell'asta avanti e indietro.
Lo sentivo mugugnare di piacere e allora ho tirato ben fuori la lingua e ho dato una leccata dalle palle su fino alla punta del glande.
Arrivato lì ho visto la gocciolina di "liquido pre eiaculatorio" segno del fatto che stavo facendo un buon lavoro: l'ho assaggiato avidamente e mi sono ben accomodato in ginocchio in mezzo alle sue gambe.

In quel momento mi sono tornati in mente i consigli che mi aveva dato la mia migliore amica, così con la mano preso a massaggiare con cura lo scroto ben inumidito dalla mia saliva, ho dato una bella leccata all'asta e poi ho dischiuso le labbra per accogliere il glande, piano piano, su e giù, inspira ed espira.
Nel mentre la mano destra massaggiava le palle, la sinistra prima gli massaggiava le gambe e poi è andata in esplorazione ad accarezzare gli addominali e finalmente...i bicipiti. Non so cosa mi è preso ma quando gli ho toccato il bicipite turgido la mia gola si è aperta e ho cominciato a scendere sempre più sull'asta, sempre più fino quasi a sfiorargli le palle con il labbro inferiore.

Devo però avere esagerato però, perché arrivato lì mi dovuto rialzare di scatto con le lacrime agli occhi.
Lui mi ha sorriso e mi ha accarezzato la testa e mi ha detto "sto per venire, stai lì" e quindi con la mano ha cominciato ad masturbarsi. Io mi sono messo comodo a continuare a leccargli le palle mentre mi godevo lo spettacolo.
Lo spettacolo di vedere un uomo masturbarsi di fronte alla mia faccia.
Quando è venuto non ho smesso subito però.
Mi trovavo bene tra le sue gambe a leccargli le palle.
Evidentemente anche lui si trovava bene a farsele leccare da me.