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Mi sento un oggetto...e mi piace


di maialinodiscreto
29.01.2025    |    40    |    0 8.0
"Lo guardo e timidamente mi mordo le labbra..."
Ero a casa di un mio amico, seduti sul divano si parlava delle solite cose: lavoro, soldi, donne.
Parliamo, sbevazziamo birrettine, guardandoci con una certa insistenza negli occhi.
A un certo punto lui si alza, non ricordo neanche perché, e i miei occhi, invece di alzarsi con lui, restano incollati a dove prima c'era la sua testa e ora c'è il suo pacco.
Lui lo nota, è in piedi davanti a me e io seduto sul divano, restiamo fermi. Io col naso all'altezza del suo cazzo, lui col cazzo all'altezza del mio naso.
Finalmente mi riprendo dal mio torpore e lo guardo negli occhi.
Sorride mentre avvicina una mano alla sua cintura.
Pausa.
Sempre occhi negli occhi, lui con la mano sulla cintura e io so che dovrei fare qualcosa: ridere, girarmi dall'altra parte, grattarmi la gola. Invece no.
Stupida troia che non sono altro, l'unica cosa che faccio è deglutire, sempre guardandolo dal basso verso l'alto.
Lui si leva la cintura.
Aspetta.
Aspetta per secondi che sembrano ore, gli lancio una sfuggevole occhiata, vorrei dirgli "che stai facendo?" ma chi voglio prendere in giro? Ho voglia di sapere che sapore hanno le sue palle.
In silenzio ci guardiamo negli occhi, lui mi fa un cenno e io capisco cosa devo fare.
Anzi, capisco che posso fare quello che tanto vorrei fare.
Allungo le mani verso il bottone dei suoi pantaloni e lo slaccio, abbasso la zip e aspetto che lui si abbassi i pantaloni.
Lui ride e si mette le mani dietro la testa.
Vuole che faccia tutto io: bene così, con le due mani abbasso in un sol colpo jeans e mutande.
Il cazzo mi ballonzola davanti.
Non è neanche barzotto.
Sono deluso e umiliato.
Lui sorridendo dice "mi spiace, mi piacciono le femmine" e resta così, col suo cazzo moscio a tre centimetri dalla mia faccia.
Deglutisco.
So cosa dovrei dire, ma mi manca il fiato.
Lo guardo e timidamente mi mordo le labbra.
Lui ride e dice "è inutile che fai le facce da zoccola, non mi interessa"
Sono deluso e umiliato è vero, ma questa umiliazione mi eccita.
Il suo cazzo è ancora vicino alla mia faccia, lui in piedi e io seduto sul divano.
Penso che voglio rischiare il tutto per tutto, scivolo dal divano e mi metto in ginocchio, sistemandomi all'altezza delle sue palle.
Lui non dice niente ma mi guarda con soddisfazione.
Lo fisso negli occhi, apro la bocca e tiro fuori la lingua, lui sorride.
Sempre fissandolo negli occhi gli avvicino la lingua allo scroto. Lecco. Gli lecco lo scroto. Lui mugola.
Adesso è mio.
A furia di leccargli e inumidirgli e baciargli le palle vedo che il suo cazzo da moscio gli diventa barzotto, da barzotto diventa duro e solo allora trascino la mia lingua dalle sue palle su fino all'asta.
Faccio una pausa.
Lui chiude gli occhi e alza la testa verso il soffitto: "continua..."
Ma io non mi muovo, resto lì con la lingua fuori ad un millimetro dalla cappella finchè non lo sento sussurrare "...troia"
Soddisfatto gli finisco di leccare l'asta, mi soffermo sul frenulo e infine gli comincio a spennellare la cappella con la lingua.
Adesso la sua cappella è gonfia e rossa. Mi lecco per bene le labbra e comincio ad aprire la bocca.
Lentamente me la faccio scivolare, assaporando ogni momento di quell'umiliazione.
Muovo la testa, succhio e lecco, inizialmente pianissimo, poi via via sento il suo corpo che lo chiede allora i miei movimenti si fanno rapidi.
Sono lì, in ginocchio che gli succhio il cazzo facendo avanti e indietro con la testa come un pollo...o una gallina.
Lui mugugna, sospira e dopo un po' comincia a rispondere ai movimenti della mia testa, con movimenti del suo bacino.
Io vado avanti, lui mi spinge ancora più in profondità, io torno indietro, lui torna ancora più indietro e al movimento successivo mi arriva in gola fino a farmi lacrimare. Mi sposto per prendere il respiro, lui mi afferra per i capelli e dice:
"Succhia, non ti ho detto di smettere".
Io protesto "scusa, ma non riuscivo a respirare".
Lui ride di gusto "tu non devi respirare, devi succhiare cazzi".
Mi afferra per la nuca e mi sbatte il cazzo fino in gola, io soffoco e mi scendono le lacrime, lo tira fuori appena un attimo, ho giusto il tempo di chiudere e riaprire gli occhi che mi reinfila tutto il cazzo in bocca.
Mi sta scopando la faccia come se fosse una figa.
Ogni suo colpo di reni sento sempre più il suo cazzo in gola, la sua pancia sul mio naso e le mie lacrime rigarmi le guance.
Esce fuori, rientra, lo tira fuori, me lo ributta dentro. Mi sento un oggetto...e mi piace.

A un certo punto si ferma dentro di me, dentro la mia bocca.
Soffoco, ho un conato ma lui sta fermo.
Con il mio labbro inferiore sulle sue palle e il cazzo fino alla gola.
Non riesco a respirare mentre lui mi tiene con forza contro di sè, non ho neanche la forza di ribellarmi o per capire cosa stia succedendo quando d'improvviso un fiotto caldo e amaro mi inonda la bocca, dritto fino alla gola.
Mi sborra dentro con tutta la calma del mondo, mentre io soffoco col suo sperma. Solo a quel punto mi lascia andare.
Scivolo a terra, le lacrime agli occhi, sento ancora tracce del suo sperma in bocca. Deglutisco.
Lui si inchina su di me.
Penso che adesso mi accarezzerà i capelli e mi dirà che sono stato bravo o, ancora meglio, che sono stata brava.
Oppure mi ringrazierà per essermi lasciato usare. Invece si inchina e comincia a passarmi il cazzo sulle guance per pulirlo dallo sperma rimasto.
Io sono a terra, col respiro affannato e lui, dopo essersi pulito il cazzo sulle mie guance, me lo avvicina alla bocca semiaperta.
Io la apro, accolgo il cazzo moscio tra le mie labbra e succhio lo sperma rimasto.
Mentre succhio, lui guarda fuori dalla finestra e dice "certo che hai proprio una bella bocca da usare...potresti tornarmi utile"
Ormai sono questo, per lui: una bocca da usare
E mi va bene così.


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