Prime Esperienze
Halloween

08.04.2023 |
5.198 |
13
"Lui mi stringe ancora di più a sé, mi poggia una mano sulla spalla e mi dice all'orecchio che non mi farà nulla..."
Capitale europea.Notte di Halloween.
Festa in maschera.
Come al solito mi sono ridotta all'ultimo per scegliere il costume.
Dopo un intero pomeriggio a cercare del sangue finto o delle corna da diavoletto, ho dovuto rinunciarci.
Com'è possibile che il 31 già ci siano gli allestimenti per Natale, ancora devo spiegarmelo! Che paese strano!
Alla fine, scelta last minute, vestitino nero corto e stivali in pelle.
La maschera l'ha fatta il trucco. Il vestito che avevo scelto aveva qualcosa che mi ricordava il 700, forse i ricami, forse i drappeggi.. quindi, l'unica soluzione era: vampiro! Scelta banale e considerando che poi il trucco non sembrava affatto quello di un vampiro... Direi un vampiro con tanta immaginazione! Ma, se non altro, mi sentivo sexy; quel vestito lasciava poco all'immaginazione. Scollo a cuore molto profondo e super attillato.
I miei coinquilini avevano deciso di iniziare a bere prima di scendere, il trucco astratto è stata opera dei 3 gin lemon che mi sono tirata One shot. "Ma sì, dai! Compriamo le cannucce stasera! Sentiamoci un po' in Italia". Mai scelta fu più sbagliata! Considerando che la bottiglia di gin l'abbiamo finita.. in 3.
Come al solito sono in ritardo. Finisco di truccarmi e scendiamo verso mezzanotte. Andiamo al locale ed entriamo immediatamente.
Inutile dire che a quel punto già non capivo più nulla.
Avevo voglia di divertirmi. Di ballare.
Perdo tutti i miei amici.
Girovago fra la folla.
E quando sta per scendermi l'effetto? Corro al bar!
Ho ricordi confusi di quella sera.
I miei amici che mi cercano, mi trovano, mi riperdono.
Io che scopro delle informazioni scottanti da un mio coinquilino straniero. Scena molto divertente che vi risparmierò.
E poi, ad un certo punto, mentre sto ballando mi accorgo che qualcuno mi sta fissando, quando incrocio il suo sguardo si avvicina e mi tira a sé. Iniziamo a ballare. Dopo neanche 2 minuti (o quello che mi sembrano, la mia percezione del tempo potrebbe essere stata leggermente alterata) mi tira dietro di lui.
Saliamo al piano superiore, dove c'era un privè vuoto.
Mi inizia a baciare, mi spinge sul divanetto e inizia a spogliarmi.
Mi tira giù velocemente lo scollo del vestito, esponendo il mio seno.
Mi bacia il collo mentre mi tocca e lentamente porta la bocca ai miei capezzoli.
La foga è percepibile. Mi alza il vestito sui fianchi ed infila una mano nei miei slip, mentre porta la mia mano sul suo pacco per farmi sentire l'erezione.
Sentiamo dei rumori. Velocemente mi ricompongo e scendiamo al piano di sotto. Andiamo fuori. Attraversiamo la strada.
Ed eccoci in quel vicolo.
Non sono mai stata così eccitata in vita mia.
Mi sbatte al muro e ricomincia a baciarmi mentre le sue mani navigano sul mio corpo.
Mi gira di scatto e mi blocca con la faccia al muro, mentre tira il mio bacino verso il suo e mi palpa il seno. Esalo un sospiro, mi scappa un gemito. Lui che mi bacia il collo.
Quanto cavolo è stata sexy quella presa!
Mi alza di nuovo il vestito sui fianchi e mi sfila il perizoma.
Nel frattempo si era slacciato i jeans. Nel momento in cui riavvicina il suo bacino al mio, posso sentire il suo sesso pulsare sul mio.
Mi schiaccia al muro col peso del suo corpo.
E quando sta per mettermelo dentro, in un attimo di lucidità, gli dico che non l'ho ancora fatto.
Lui mi stringe ancora di più a sé, mi poggia una mano sulla spalla e mi dice all'orecchio che non mi farà nulla. Potevo sentire la sua eccitazione crescere ancora di più mentre mi scivolava fra le gambe aperte.
Ad un certo punto, forse non credendo al fatto che fossi vergine, provò a mettermelo dentro ma con scarsi risultati. Ero troppo stretta.
Allora focalizzò la sua attenzione un po' più su.
Mi girò di scatto verso di lui e mi fece capire che dovevo abbassarmi con una mano sulla spalla.
Mi accovacciai, appoggiando le mani sulle sue gambe per avere un po' di stabilità sui tacchi, e mi accorsi delle reali dimensioni di quel cazzo.
Senza pensare, un po' annebbiata dall'alcol, aprii la bocca e iniziai a leccare. Chiusi le mie labbra intorno al suo glande e iniziai a muovere la lingua facendo movimenti circolari. Lui era impaziente, mi spingeva il cazzo in bocca e così gli lasciai fare quello che voleva.
Mi staccai per riprendere aria, ma subito mi ritrovai il cazzo in bocca, una mano dietro la testa e io che scendevo sulla lunghezza.
Ormai ero un lago e il suo cazzo era pieno di saliva. Mi tirò su di nuovo e mi rimise con il viso al muro, provando questa volta ad infilarmelo nel culo.
Non avevo mai fatto neanche l'anale, ma quella situazione mi eccitava un sacco. Nonostante il suo cazzo fosse enorme, riuscì a far entrare la punta ma non si spinse oltre.
Cambiammo posizione.
Mi fece stendendere su un'aiuola lì vicino e si concentrò di nuovo sul mio seno mentre faceva scivolare il cazzo sul mio clitoride.
All'improvviso si fermò. Mi zittì con un dito perché aveva sentito dei rumori.
Vidi un flash dall'alto.
Subito ci rivestimmo e andammo via.
Tornai a casa e il giorno dopo mi accorsi di avere gli stivali macchiati, il vestito pieno di terra e dei lividi sulle gambe.
Non è stata la nostra serata, ma di sicuro non dimenticherò la sua presa sul mio corpo e la sua voglia di avermi.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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