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Prime Esperienze

10. Una serata con Marisa e Asuka


di lilli1972
21.05.2024    |    448    |    11 9.6
"Asuka non sembra per nulla imbarazzata, si lecca languidamente labbra e guardando Marisa con intensità va a sedersi di traverso sulle sue ginocchia..."
La mia vita sessuale degli ultimi anni è stata molto tranquilla e normale, direi. “Normale” per me ovviamente: nessuna storia seria, incontri abbastanza regolari con Marisa, qualche occasionale uomo frequentato per al massimo un paio di mesi. Nulla di rilevante insomma.
Fino a settimana scorsa.
Marisa ed io avevamo in programma una serata insieme; una cenetta noi due, qualche chiacchiera e qualche pettegolezzo e poi - quasi certamente - saremmo finite a letto come avviene ormai da una decina di anni. Un bel rapporto quello con Marisa; ci divertiamo, rispettiamo la libertà e l’indipendenza reciproca, facciamo del buon sesso, nessuna pretende l’esclusiva. Mi aspettava una serata piacevole come tante altre.
Nel pomeriggio Marisa mi chiama e mi dice che, se non ho nulla in contrario, ci sarebbe stata anche una sua amica che io non conosco: Asuka, una ragazza giapponese che ha conosciuto per lavoro; mi assicura che è molto simpatica e che mi piacerà sicuramente e io non vedo motivi per rifiutare. Tra l’altro non ho mai conosciuto una ragazza giapponese e andare in Giappone è sempre stato un mio desiderio che finora non sono ancora riuscita a realizzare.

Arrivo da Marisa un po’ in anticipo e la trovo splendida come sempre: i suoi capelli rossi sono una massa riccioluta che le copre le spalle, gli occhi verde bottiglia sempre sorridenti e il vestito a tubino nero esalta le sue forme.
Ci accomodiamo sul divano.
- Devo farti una confessione - mi dice - Asuka non è proprio una ‘ragazza’…
- Cosa intendi dire, Marisa?
- Beh, è quella che si definisce una ‘ladyboy’, spero che tu non abbia nulla in contrario. Forse avrei dovuto dirtelo al telefono, ma io la conosco da tempo e non penso a lei come a una transgender… non ci ho proprio pensato, scusami.
- Ma cosa vai a pensare Marisa? Figurati se mi importa se questa tua amica è una transgender o no. È una tua amica, mi dici che è simpatica e questo è più che sufficiente!
- Grazie Lilli, ero sicura che non avresti avuto problemi ma mi spiace di non averti informato prima…
- Ma non ce n’era assolutamente bisogno! Vai ad aprire piuttosto, suonano al citofono.

Ed ecco Asuka: avrà quarant’anni, una ragazza piccola, minuta direi, alta 1,60 al massimo, magra, con pochissimo seno. Un video dolcissimo con lungi capelli neri lisci, gli occhi (“a mandorla”, ovviamente) neri, nerissimi al punto che non si distinguono le pupille, un nasino leggermente schiacciato e una bocca con le labbra a cuore con un rossetto corallo. Indossa un tailleur nero su una camicetta di seta bianca semitrasparente, non indossa reggiseno e si intravedono i piccoli capezzoli con due areole piccole e scurissime.
Una bellissima ragazza insomma!
E Marisa aveva ragione: è molto simpatica e spigliata; ha studiato l’italiano in Giappone ed è venuta in Italia giovanissima dove fa l’interprete. La serata scorre piacevole, mangiamo, chiacchieriamo, mi racconta del Giappone, vuole sapere di me, del mio lavoro. Insomma una bella serata.
Dopo cena Marisa si siede in poltrona e noi due ci accomodiamo sul piccolo divano lì accanto. La conversazione si fa più personale, intima, si scivola verso gli amori, i discorsi di sesso fanno capolino naturalmente e - senza forzature o imbarazzi - Marisa accenna ai nostri rapporti saffici.

Dopo qualche minuto di chiacchiere sul sesso (“ma voi lo fate spesso?”, “ma in che posizione vi piace di più?”, “da quanto non lo fate?”…) Marisa rompe gli indugi:
- Sapete ragazze, a me parlare di sesso fa sempre l’effetto di eccitarmi… adesso ne avrei proprio voglia
E nel dire così muove i fianchi e si sfiora il seno.

Asuka non sembra per nulla imbarazzata, si lecca languidamente labbra e guardando Marisa con intensità va a sedersi di traverso sulle sue ginocchia. Si sfiorano le labbra, le schiudono leggermente e poi si baciano intensamente. Marisa le fa scorrere una mano sotto la gonna scoprendo che Asuka indossa le autoreggenti e le accarezza dolcemente la coscia.
Io non resto insensibile e mi alzo la gonna per toccarmi.
Marisa e Asuka si alzano e si spogliano lentamente: uno, anzi due striptease in diretta. Marisa indossa calze nere velatissime e il reggicalze, le mutandine nere sono un velo trasparente che lasciano vedere il folto pelo rosso che le ricopre la passerina; il reggiseno vola via in un secondo e mostra orgogliosa il suo seno prorompente.
Anche Asuka si spoglia: toglie la camicetta e il seno acerbo e piccolo attira gli sguardi miei e di Marisa; ma siamo impazienti di vedere cosa si nasconde sotto la gonna.
Le mutandine sono nere. Senza indugi le abbassa e finalmente possiamo apprezzare un attrezzo ancora floscio ma già di buone dimensioni. Anche io ho abbassato gli slip e mi sto toccando la passerina bagnata.
Asuka si massaggia lentamente l’asta che rapidamente si alza e si mostra in tutta la sua potenza: da un corpo così minuto mi sarei aspettata un piccolo pisellino, invece è di tutto rispetto e sembra ancor più grande proprio perché svetta da fianchi stretti. Non è circonciso e lentamente Asuka ne sta scoprendo il glande; Marisa non resiste e le abbraccia i fianchi prendendoglielo in bocca. Anche io mi avvicino, mi inginocchio davanti ad Asuka e avvicino la bocca al suo membro e alla bocca di Marisa; lei mi lascia spazio e lo lecchiamo in due confondendo le nostre lingue con il suo glande e alternandoci nel prenderlo in bocca.
La resistenza di Asuka è incredibile! Cambiamo posizioni più volte: io e Marisa a 69 con lei a pecorina e Asuka che la penetra mentre io lecco sia il clitoride sia i testicoli; poi ci scambiamo di posizione e sento entrare nella mia passerina il poderoso attrezzo mentre Marisa mi succhia il clitoride.
Poi Asuka sdraiata sulla schiena che mi lecca la micetta mentre Marisa la cavalca baciandomi, poi ancora io a pecorina mentre lecco Marisa davanti a me a gambe larghe…
Non so quanti orgasmi Marisa ed io raggiungiamo prima che Asuka ci dica che sta per venire: è sdraiata e si masturba velocissima mentre noi due le lecchiamo il glande fino a che una serie di spruzzi di sperma ci ricopre il volto e le labbra.

Tutte e tre sfinite ci stendiamo sul tappeto senza più forze.
Poi, con calma, andiamo in bagno a lavarci e salutandoci ci diciamo che dobbiamo rivederci per forza.
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