trio
9. Una fantasia in tre
di lilli1972
14.04.2024 |
597 |
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"Mi preparo con cura; visto che lei nelle foto indossa una guêpière nera io mi metterò invece un coordinato bianco: perizoma di pizzo, reggiseno ricamato..."
Questo, a differenza degli altri, è un racconto di fantasia che mi è stato ispirato da una reale conversazione in chat con una lei di una coppia. Questa signora si definisce bisessuale con una forte preferenza per le donne e cerca una donna per un incontro cui parteciperebbe - solo come osservatore - anche il suo compagno. Di reale c’è solo lo spunto di partenza, ma tutto il racconto che segue è pura fantasia.Avevo risposto ad un annuncio qui sul sito Annunci69: “LeiDiCoppia: la lei di una coppia cerca una donna matura per un incontro passionale, lui sarà presente solo come osservatore”. Le poche foto che accompagnavano l’annuncio la ritraevano in calze nere velatissime e guêpière, in pose molto sexy e per nulla volgari. L’annuncio mi intrigava; io non sono solita rispondere agli annunci, anzi spesso non li leggo neppure, ma c’era qualcosa nelle sue foto che mi attirava.
Abitano nella stessa mia città, ho il sabato sera libero, mi sento un po’ eccitata e prima di aver deciso se rispondere oppure no mi accorgo che ho già risposto di sì. Ormai è tardi per tirarsi indietro e ci diamo appuntamento per un aperitivo in un bar vicino a casa sua. Ci sarà anche lui, “così” - mi dice - “potrai vedere se ti piace l’idea”.
Mi preparo con cura; visto che lei nelle foto indossa una guêpière nera io mi metterò invece un coordinato bianco: perizoma di pizzo, reggiseno ricamato semitrasparente, reggicalze e calze velatissime color carne, gonna scura al ginocchio, camicetta bianca, giacca, scarpe scollate tacco medio. Quello che io considero elegante senza essere provocante.
Arrivo al bar un po’ in ritardo e li vedo subito. Lei la riconosco perché mi aveva detto che avrebbe indossato un tailleur rosso vivo: è mora, sui cinquanta portati bene, formosa, con un viso dolce e non volgare. Lui qualche anno in più, sale e pepe, barba corta curata, abito scuro, camicia azzurra, senza cravatta. Istintivamente mi piacciono e chiacchieriamo un po’ del più e del meno, ma si capisce che tutti e tre abbiamo altro in mente. Così, dopo neppure cinque minuti lei mi propone di andare a casa per metterci più comodi e stare più tranquilli.
Arrivati in casa noi due donne ci accomodiamo su un divano e lui su una poltrona davanti a noi. La conversazione smette quasi subito; nessuno ha più voglia di chiacchiere e noi due ci guardiamo in silenzio avvicinando il viso l’una all’altra. Ha un buon profumo e un rossetto rosso fuoco che su di lei non è volgare, tiene le labbra leggermente dischiuse e dopo un attimo che dura secoli interi ci sfioriamo le labbra, le lingue si toccano lievemente, poi si cercano e frugano ciascuna nella bocca dell’altra. Ci abbracciamo e lei mi accarezza il seno, io le metto una mano sulla coscia che lei ha accavallato e sento sotto la gonna il gancetto del reggicalze. Mentre lei mi apre lentamente la camicetta e infila una mano sotto il reggiseno io resto ancora ad accarezzarle la coscia, senza scoprirla. Mi piace fare le cose con calma, senza alcuna fretta.
Con la coda dell’occhio vedo lui che sulla poltrona si sta accarezzando l’inguine da sopra i calzoni dove si intravede una erezione che sembra significativa. Mi stacco dalle labbra di lei e mi giro verso di lui che sembra chiedermi il permesso di aprirsi i calzoni; mi piace la sua discrezione e con un cenno acconsento. Lui si apre la cerniera e mette a nudo un membro eretto, non circonciso; si accarezza lentamente e scopre il glande, grosso e lucido. “Non male” penso, ma torno a dedicarmi a lei.
Le metto la mano sotto la gonna e le scopro la coscia; a questo punto lei apre le gambe e si solleva la gonna, si alza in piedi e si sfila gonna e camicetta restando in guêpière, la stessa delle foto: le calze nere velatissime, il seno prorompente. Si mette di fronte a me, in piedi, le gambe leggermente divaricate, si accarezza dolcemente la passerina che si intravvede pelosa sotto il pizzo semitrasparente del perizoma che indossa sopra la guêpière. Anche io allora mi alzo e mi spoglio restando in reggiseno, perizoma, calze e reggicalze e imito ciò che lei sta facendo: mi tocco la micetta da sopra il perizoma, poi infilo un dito dal lato, all’inguine e mi tocco le grandi labbra. Siamo in piedi l’una di fronte all’altra e ciascuna guarda la passerina dell’altra, leccandosi le labbra.
Passa un tempo che mi sembra infinito - anche se forse è stato meno di un minuto - e ci abbracciamo e baciamo stando in piedi mentre le mani frugano sotto i perizoma dell’altra. Le sue grandi labbra sono chiuse, ma è sufficiente forzare leggermente che si schiudono facendomi sentire che è bagnata e pronta alla penetrazione. Ma io - come lei - indugio, inserisco il polpastrello del medio e subito lo ritraggo, salgo verso il grilletto che trovo turgido e ipersensibile, lo sfioro con le dita e lei sussulta. Lei sta facendo esattamente le stesse cose con me: è come se mi stessi toccando io, invece è lei che mi tocca nello stesso modo e con gli stessi tempi che io uso con lei.
Non possiamo resiste a lungo e in breve ci ritroviamo a terra sul morbido tappeto impegnate in un appassionato 69, io sdraiata sulla schiena che lecco la sua micetta pelosa, lei a quattro zampe chinata sulla mia passera. È brava, si vede che le piace farlo e riceverlo: mi lecca tutta la fessura, mi fa solletico al grilletto con la lingua, torna a leccare tutto, mi mordicchia dolcemente il clitoride con le lebbra, affonda tutta la faccia…
Ogni tanto cerco di dare un’occhiata verso di lui che intanto continuava una lenta masturbazione: nel frattempo si era spogliato completamente e seduto sulla poltrona con il membro eretto si masturbava gustandosi la scena lesbo che aveva di fronte. A un certo punto si alza e si avvicina a noi, io sento la sua presenza ma non posso vedere bene perché ho il volto affondato tra le cosce di lei. Lui chiede “posso?”, con voce roca, accennando con la testa verso di me e il sedere della sua compagna.
Sono molto curiosa di vedere cosa vuole fare anche se me lo posso immaginare. Sono incerta, ambivalente, poi prevalgono curiosità ed eccitazione. In qualche modo riesco ad accennare un sì e lui si inginocchia alle spalle di lei e la penetra lentamente. Io ho i suoi testicoli davanti agli occhi e la lingua inevitabilmente lecca la sua asta. Continuiamo così per qualche minuto e poi sono sconvolta da un orgasmo che mi scuote tutta, istintivamente piego le gambe e stringo le cosce imprigionandole il viso mentre anche lei viene in modo più dolce e tranquillo. Anche lui gode pochi istanti dopo affondando colpi potenti dentro di lei.
Ci rialziamo e in silenzio ci ricomponiamo. Lei mi chiede se avevo bisogno del bagno e se era andato tutto bene, preoccupata che lui fosse stato troppo invadente. La rassicuro, mi accorgo che non abbiamo nulla da raccontarci, siamo di fatto estranei e - rischiando di apparire scortese - le chiedo di chiamarmi un taxi. Ci salutiamo con un bacio sulle guance e ci auguriamo di poterci rivederci presto. In totale sono stata con loro solo mezz’ora.
Sola sul taxi non posso credere di averlo fatto davvero: sono stata con una coppia di sconosciuti e mi è piaciuto molto.
Fino a qui la fantasia. Nella realtà sono molto ambivalente sulla possibilità di incontrare qualcuno conosciuto in internet, e sono convinta che non lo farò mai, c’è qualcosa mi trattiene e me lo impedisce, ma talvolta mi piace pensare di farlo. Questa fantasia è dedicata alla lei di quella coppia reale.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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