lesbo
2. io e le donne
di lilli1972
06.07.2019 |
3.003 |
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"Io ero percorsa da tremori e ondate di caldo e a poco a poco mi lasciai andare..."
(Anche questo racconto è già stato pubblicato da me intorno al 2010 su un altro sito).Come vi ho detto nel racconto precedente, per andare a letto con un uomo ho bisogno che ci sia anche un coinvolgimento emotivo e non solo il desiderio sessuale, ci deve essere una “storia”, un “progetto” insieme, anche se poi magari ci si lascia senza riuscire a costruirlo fino in fondo. Non posso però dire lo stesso per le donne.
Tutto cominciò qualche anno fa. Era appena conclusa una storia importante che era durata più di due anni e mi sentivo sola e sconsolata. Le mie amiche mi sono state molto vicine in quel periodo della mia vita e mi capitava spesso di uscire con qualcuna di loro.
Un venerdì pomeriggio mi telefonò Daniela, mia coetanea e amica da sempre, invitandomi ad uscire a cena con lei. Pioveva, faceva freddo, avevo l’auto dal meccanico… le chiesi se non aveva voglia di venire lei a cena da me, ci saremmo cucinate qualcosa e avremmo chiacchierato tutta la sera:
- Anzi - le dissi - potresti fermarti a dormire da me, tanto domani è sabato e non devi andare al lavoro.
- Ottima idea! Vengo da te verso le otto stasera.
Passammo una serata tranquilla a parlare di tutto: di amicizie, di amori, di film, di vacanze, di tutto insomma. Verso mezzanotte pensammo che forse saremmo state più comode a chiacchierare a letto e ci trasferimmo in camera. Mi spogliai per mettere la camicia da notte e Daniela mi lusingò:
- Certo Lilli che sei proprio uno schianto! Sempre con il reggicalze e con un intimo perfetto! Io al massimo metto qualche volta le autoreggenti, ma trovo molto più comodi i collant.
- Grazie, sei sempre carinissima. Ma per quanto riguarda calze e collant, sai che per me è il contrario, io mi sento ‘costretta’ se devo indossare i collant, mi stringono dappertutto, mi pizzicano… una vera tortura!
Mi levai il reggiseno, sfilai le calze, tolsi il reggicalze e gli slip e stavo per indossare la corta camicia da notte, quando Daniela, che nel frattempo si era spogliata ed era restata in slip, mi disse ridendo:
- Ma va là! La scusa è che i collant ti stringono, ma lo so bene che lo fai per essere sexy con gli uomini!
E così dicendo mi buttò sul letto e venendomi sopra come se fosse un uomo, mimò un amplesso con me, dicendo:
- E così gli uomini non ti possono resistere, ti cadono ai tuoi piedi e ti scopano come dei tori!
E continuò a mimare un improbabile amplesso ansimando come nei peggiori film porno.
Io scoppiai a ridere per il gesto inaspettato e francamente assolutamente cretino e a quel punto ci venne la “ridarella”… non riuscivamo più a smetterla di ridere, avevamo le lacrime agli occhi e Daniela continuava a “scoparmi” emettendo mugolii e gemiti esagerati. Continuammo così a ridere per un minuto o due e, senza volerlo, ci trovammo a strofinare le nostre passere l’una contro la coscia dell’altra: io ero completamente nuda e strusciavo il pelo contro di lei mentre sentivo i suoi slip sfregarsi conto la mia coscia. Smettemmo un po’ imbarazzate, qualche secondo di silenzio, ci guardammo e poi ancora uno scoppio di risa.
Ma questa volta era un riso impacciato, quasi di vergogna. I nostri volti erano vicinissimi.
Daniela diventò seria, mi guardò con una strana espressione negli occhi, un misto tra tenerezza e complicità, mi sembrò bellissima… e mi baciò mobidamente sulle labbra. Sentii le sue labbra sulle mie, umide, calde e istintivamente schiusi le mie. Le nostre lingue si cercarono timide e morbide. Sentii un brivido percorrermi la schiena… mi stavo eccitando!
Smisi di pensare e mi lasciai andare a questa sensazione piacevole ed inaspettata. Daniela mi accarezzò il fianco, scese lentamente sul sedere e incerta e impacciata provò ad esplorare il mio inguine. Io ero percorsa da tremori e ondate di caldo e a poco a poco mi lasciai andare. Lei se ne accorse perché cominciò ad accarezzarmi più intimamente, prima le labbra della passera e poi il clitoride. Mi sembrava di morire! Mai avevo provato sensazioni così: sarà stato il fatto che era una donna a toccarmi e quindi c’era anche un po’ il gusto del proibito oppure che Daniela era particolarmente brava, sapeva dove toccare, come toccare, quando premere e quando sfiorare, quando farlo lentissima e quando con frenesia… cominciai a toccarla anch’io e ci ci perdemmo l’una nelle braccia dell’altra.
Non ho idea di quanto durò, ma il mio ricordo è di un tempo fuori dal tempo, infinito e istantaneo.
Il mattino dopo restammo a lungo a letto a coccolarci, nessuna delle due voleva dire una sola parola di quanto era accaduto la notte, ma ne eravamo entrambe felici.
Da allora mi è successo altre volte di andare a letto con donne, prima era solo Daniela, poi mi trovai ‘naturalmente’ a farlo anche con qualche altra amica. E ho scoperto una cosa di me che non avrei mai sospettato: con una donna mi è più facile fare sesso - solo sesso, intendo - anche se non c’è una “storia”, purché ci sia conoscenza e complicità. Ci ho pensato a lungo e credo sia perché con una donna ho meno paura di essere “usata”, ho meno paura che sia “solo una scopata”… è più facile che tra donne ci sia rispetto, gratuità, generosità. Insomma se siamo amiche, amiche per davvero, andare a letto insieme non cambia e non complica la relazione, anzi la facilita, la rende più vera e completa. Con un amico (un uomo) se ci vai a letto, tutto cambia, non è più solo amicizia, si creano attese reciproche diverse e più complesse… non si è più “solo” amici.
Probabilmente è solo un mio modo di vedere la cosa e non escludo di poter avere esperienze negative con qualche amica “di letto”, ma per ora non mi è mai successo e mi piace pensarla così.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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