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Sorriso


di arturissimo
31.07.2021    |    3.889    |    1 7.4
"Ne scelse uno che sapeva l’avrebbe condotta in paradiso..."
Ale è una di quelle donne che quando entrano nella vita di una persona difficilmente si dimenticano perché sa coniugare una bellezza interiore assolutamente sfolgorante con altrettanta radiosità della sua anima.
Sa essere femmina senza essere leziosa , donna senza apparire eccessivamente pragmatica , amante calda e passionale sena debordare nella volgarità così come moglie fedele ai principi della morale.
Questa sue doti contrastanti eppure sapientemente miscelate , la rendevano una vera e propria calamita delle attenzioni di tutti gli uomini del villaggio dove lei e suo marito avevano deciso di concedersi un poco di relax.
In realtà quello che saltava all’occhio era la sua capacità di indossare perfettamente dei micro tanga con la grazia di una modella senza però la asessualità che spesso si ritrova in una di una di queste .
Per chi si fosse trovato a guardare la scena senza farne parte sarebbe stato delizioso vedere lei ed il compagno che scendevano in spiaggia ..sembrava che il silenzio d’improvviso calasse e che solo lei fosse la protagonista del panorama lasciando il resto del mondo come una misera spalla del suo fascino.
Incedeva vestita con un triangolino appena visibile di stoffa che la copriva , due gambe lunghe e sode , un sedere tonico dono di madre natura esaltato da ginnastica quotidiana, seno abbondante , sodo , vivo , trasudante salute , un sorriso schietto , di donna che , suo malgrado , ha imparato a sue spese cosa sia la realtà della vita e che oggi , alla soglia dei 40 anni , sta provando a dare una omogeneità nell’organizzazione della stessa , capelli lisci , corvini le incorniciavano il volto mentre due occhiali da sole abbondanti e scurissimi erano la maschera che serviva a celare le emozioni dei suoi occhi azzurri che avevano visto tanto…fors’anche troppo.
Un viaggio di lavoro , preventivato con largo anticipo , aveva portato suo marito ad assentarsi per un paio di giorni.
Era la sua prima notte da sola dopo tanto tempo e si era girata e rigirata nel suo letto fino a tardi un poco per il caldo ed un poco perché comunque il suo corpo di donna le inviava segnali ancor più forti essendo in ovulazione.
La mattina si alzò presto , fece una rapida doccia e poi indossò un mirco tanga delle dimensioni di un francobollo e si guardò allo specchio .
Ciò che vide le piacque , davanti a se aveva una donna realmente avvenente in cui gli ormoni in circolo aumentavano a dismisura la sua femminilità.
Andò nell’altra stanza ..fu cosa di qualche minuto…tornò nell’ingresso , inforcò i suoi occhiali da sole ed uscì sulla veranda : l’aria fresca sferzo il suo corpo praticamente nudo e le si accapponò la pelle per un lieve brivido che la percorse tutta.
Chiuse la porta dietro di se e si avviò verso la spiaggia distante pochi passi dal suo bungalow.
La scena di sempre si ripeté col medesimo copione solo che stavolta era senza suo marito e il suo incedere fu leggermente più lento , quel tanto che bastò per darle un brivido dentro mentre occhiate desiderose percorrevano le curve del suo corpo con una bramosia tale che quasi poteva avvertirle tangibilmente , neanche fossero refoli di una voluttà che si materializzavano sulla sua pelle.
Sorrise a mezza bocca soddisfatta di sentirsi desiderata dagli uomini ed invidiata dalle altre donne che no potevano stare al par di lei.
Giunse al suo lettino a ridosso della battigia , aprì il pareo che aveva portato nella borsa si stese e lasciò che il sole del mattino cominciasse a scaldarla.
La spiaggia iniziò a popolarsi e più d’uno con una scusa o con l’altra cercò di indugiare nelle sue vicinanze cercando , invano di non farsene accorgere.
Chi faceva footing stranamente rallentava la corsa e chi aveva deciso di gettarsi in acqua stranamente trovava come unico percorso possibile quello che lo portava a sfiorare quella dea imperturbabile stesa fronte mare.
Ale , dietro i suoi occhiali , vedeva e capiva tutto ma sapeva bene che una parte del suo fascino stava proprio nel lasciare che nulla trasparisse dal suo volto malgrado fosse innegabile che le attenzioni di cui era oggetto , i sogni erotici che la vedevano protagonista , non potevano non farle piacere solleticandola sua anima di femmina prima che di donna.
Forse il sole , plausibilmente la manfrina di maschi che turbinavano attorno a lei , quasi certamente gli ormoni che quella mattina erano più turbolenti del solito , fatto sta che una latente eccitazione iniziò a farsi strada in lei .
Il suo seno sodo e gonfio vide i capezzoli inturgidirsi, le sua gambe distese si ripiegarono e si allargarono leggermente offendo al sole un suo sesso che , contraendosi per l’eccitazione , si schiuse richiamando dentro di se quel minuscolo frammento di stoffa che ella indossava.
Il suo volto tentò di restare imperturbabile ma era una lotta impari perché la femmina che aveva dentro voleva uscire e gridare piacere al mondo intero.
La mano destra scivolò nella borsa che aveva sotto il suo lettino , si infilò nella borsa ed iniziò a rovistare con frenesia crescente fino a quando non trovò quello che cercava .
Freneticamente le sue dita premettero un pulsante e quasi subito una prima lieve vibrazione la colse stranamente impreparata strappandole un gemito.
L’ovetto che aveva indossato prima di uscire , quel suo compagno di giochi , aveva iniziato a donarle sensazioni paradisiache.
Tentò di riprendere il controllo e cominciò a comandare la vibrazione secondo una serie di programmi.
Ne scelse uno che sapeva l’avrebbe condotta in paradiso.
Il sex toy prese a vibrare prima freneticamente ma delicatamente ,poi ridusse la velocità ma aumentò la forza delle vibrazioni , poi riprese lento per poi diventare più rapido , poi delicato e poi più marcato…
La sua testa cominciò a riempirsi solo del suo piacere e tutto il mondo attorno perse i propri contorni mentre una ridda di sensazioni iniziarono a travolgerla in maniera sempre più coinvolgente.
Il sopra ed il sotto persero di significato ed Ale si percepì come una barca nella tempesta sballottata dalle onde del piacere che si abbattevano su di lei facendola genere in ogni fibra per poi scivolare sul suo corpo e passarla come un testimone all’onda successiva che la prendeva , la sollevava spingendola dal basso fino al culmine ove poi la lasciava cadere togliendole il fiato fino a che nuovamente sbatteva contro la base dell’onda sussultando .
Ale mascherando il suo piacere godette, si morse a sangue le labbra per non mostrare i suoi numerosi orgasmi al mondo ma godette più e più volte , non ricorda quante ma certamente furono tantissime.
L’ultimo orgasmo venne e lei fu solo in grado di spegnere il uso giocattolo per poi lasciare che gli ultimi spasmi del suo corpo scemando le permettessero di riprendere cognizione della realtà quel tanto che bastò per far assumere alle sue deliziose labbra la smorfia di un sorriso d’appagamento che la condusse verso un sonno finalmente ristoratore.
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