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LUNA DI MIELE II


di gino31f
31.07.2011    |    36.228    |    0 8.4
"I tre bestioni chiavarono la Daniela all’unisono e le scaricarono dentro i tre buchi, quasi contemporaneamente, tanto di quella sborra da farle un bel pieno,..."
Il mio amico mi manda una parte del seguito della “luna di miele” perché sia pubblicata.

La signora, quando ormai ero esausto per averla inchiavardata per bene, chiamò suo marito, che nel frattempo aveva finito di stantuffare la mia mogliettina, e gli disse in mia presenza di prendere accordi – per quella stessa sera - col ginecologo per sottoporre mia moglie Daniela alla solita visita, alla quale questa volta avrei assistito di nascosto io. Lui ne fu molto entusiasta e organizzò il tutto subito. Infatti poco dopo la signora mi disse che era opportuno che io e lei andassimo dal ginecologo prima che vi arrivassero nel suo studio mio marito e la Daniel, e questo al fine di farmi presentarmi il dottore che, peraltro, lavorava insieme ad un suo collega in uno studio associato.
Appena arrivati, il dottore salutò la signora con un bacio sulle labbra e le chiese subito di sua nipote Daniela. Lei gli rispose che la Daniela si era sposata, che io ero lo sposino e che ci aveva a casa sua come ospiti per trascorrervi la nostra luna di miele.
Notai che il dottore era un bell’uomo di circa 40 anni, molto cordiale, alto circa 1,70, ben messo e dotato di un linguaggio piacevole e suadente. Facendomi i complimenti per il matrimonio con la Daniela, mi fissò con uno sguardo indagatore e, quando la signora gli disse che io ero un giovane di mentalità aperta e moderna, lui se ne compiacque accarezzandomi dolcemente sul viso con un fare molto eloquente. Indi la signora aggiunse che lei mi aveva detto tutto della sessualità della mia sposina e che io ero rimasto talmente eccitato da voler assistere, di nascosto e in compagnia di lei stessa, alla solita visita che lui e il suo collaboratore avrebbero fatto alla Daniela. Il dottore, molto entusiasta, rispose: ”benissimo! Ora chiamo il mio collega per darmi l’aiuto necessario nella visita e voi assisterete alle evoluzioni sessuali della Daniela attraverso il monitor” e, mentre mi diceva queste cose, si avvicinò a me che ero seduto in poltrona e, accarezzandomi, spingeva la sua patta contro il mio viso facendomi constatare che già lui era eccitato. Lui, vedendo che io non lo respingevo, aggiunse ”evviva l’evoluzione! Questi sono gli sposini moderni! Spero che anche tu, come altri sposini, sappia collaborare a creare la giusta atmosfera perché tutti possiamo realizzare i desideri più reconditi e più repressi che teniamo dentro”. Subito arrivò il suo collaboratore, anche lui un bell’uomo molto cordiale e a modo, al quale fui presentato come sposino della Daniela e come un bravo ragazzo moderno. E, mentre anche lui si complimentava con me, suonò il campanello dello studio: erano la mia mogliettina e suo zio. Allora il dottore fece subito entrare me e la signora in una stanza dove c’era un grande monitor acceso e ci disse:”mettetevi a vostro agio. Fate tutto quello che ritenete opportuno mentre guardate e ogni tanto riceverete una nostra visita”. Dal monitor vidi che la mia sposina si presentò con un vestiario molto provocante. Infatti toltosi il soprabito, rimase in una minigonna all’inguine molto aderente, per cui il culo le sporgeva vistosamente; portava sandali sensuali con tacchi 12 per cui le sue lunghe cosce nude, ben tornite e affusolate, sembravano due colonne; camicetta con scollatura che le lasciava le sode rotonde mammelle quasi tutte fuori; ben truccata anche nei minimi particolari, dita affusolate e unghie di mani e piedi laccate di rosso vivo. I due dottori la salutarono con profondi baci sulle bocca, con un’aria di vecchia conoscenza, e le fecero subito gli auguri per il matrimonio celebrato il giorno prima. A vedere con quale trasporto i due dottori baciarono la Daniela, peraltro in presenza dello zio, incominciai ad eccitarmi e la signora, constatato il mio piacevole turbamento, mi aprì subito la patta, mi tirò fuori il cazzo già duro e iniziò a menarmelo. Dopo un paio di colpi, io le infilai una mano tra le cosce che lei subito allargò e così le incominciai a fare il ditalino che lei mostrava di gradire molto a giudicare da come contemporaneamente mi masturbava con grande lena. Indi l’atmosfera si surriscaldò immediatamente perché mentre lo zio Marco spogliava la Daniela e la faceva stendere completamente nuda sul lettino della visita, ma lasciandole addosso solo i sandali, i duo dottori andarono in uno stanzino e ritornarono con il camice bianco addosso sbottonato, ma con sotto niente! Ambedue esibivano un meraviglioso cazzo lungo e grosso come quello di un asino, non inferiore a quello di Marco che anche lui nel frattempo si era completamente denudato. Indi, mentre un dottore, posizionatosi ai piedi della Daniela, le divaricò le cosce e iniziò a leccarle la fica, suo zio le infilò il suo nerboruto cazzo in bocca facendoglielo leccare con grande bravura. L’altro dottore invece uscì dalla stanza e venne da noi e ci esibì in tutta la sua possanza il suo robusto cazzo. La signora lo impugnò subito, gli diede due colpi di sega e poi se lo imboccò iniziando a fargli un meraviglioso pompino, mentre con una mano continuava a farmi la sega. Poi lei si sfilò il cazzo dalla bocca e lo avvicinò alle mie labbra. Io cercavo di schivare quel grosso cazzone, ma il dottore me lo appoggiò sulle labbra e la signora mi spinse la testa per imboccarlo dicendomi: ”forza, assaggialo anche tu. Impara a fare anche tu il pompino. Questo è il cazzo che deve scassare la tua sposina, preparalo a dovere”. Io non potei schivarlo e così aprii la bocca e mi venne dentro quel bastone di carne che il dottore mi spinse fino in gola mentre muoveva il bacino per stantuffarmelo dentro. Nel frattempo la signora mi fece soppesare i coglioni del dottore e così mi resi conto di che bel cazzo asinino era dotato quel dottore. Indi lui ritornò dalla Daniela e allora suo zio passò a inchiavardarla in fica, il dottore che aveva fatto ritorno le ficcò il cazzo -ancora pregno della mia saliva- in bocca e il dottore che prima le aveva leccato la fica e sventrata a colpi di cazzo venne da noi. Lui fu più deciso del suo collega verso di me, perché mi mise subito il cazzo, ancora gocciolante, sotto il naso invitandomi a leccarglielo. Ora io non ebbi titubanze. Glielo imboccai mentre tastavo anche a lui i coglioni penzolanti soppesandoli con vivo piacere. Mentre tenevo quel mostro di cazzo in bocca facendo fatica a spompinarlo, la signora glielo menava spingendomelo sempre più dentro in bocca, sino a quando lui mi scaricò dentro un fiume di sperma da farmi quasi soffocare. Alcune gocce le dovetti inghiottire, sebbene io non fossi abile a farlo, e il rimanente sperma me lo iniettò in faccia. Indi ritornò dalla Daniela che fu posizionata in modo tale da prendersi i cazzoni dei due dottori uno in fica e l’altro in culo, mentre il cazzone di suo zio le ritornò in bocca per un sapiente pompino. I tre bestioni chiavarono la Daniela all’unisono e le scaricarono dentro i tre buchi, quasi contemporaneamente, tanto di quella sborra da farle un bel pieno, mentre io pensavo fra di me”ma guarda un po’ com’è la vita! Dopo il matrimonio io ancora non mi sono chiavata la mia sposina, mentre lei già si e fatta tre uomini!”. Nel frattempo la signora non smetteva dimenarmela e ogni tanto si infilava il mio cazzo in bocca e me lo leccava con dovizia di movimenti di lingua al pari di una troia molto navigata, e non mancava di dirmi all’orecchio parole molto eccitanti sulla mia sposina, come
“Vedi com’è brava la tua giovane mogliettina; ha tutti i numeri per diventare una troia di alto bordo; da quando aveva 16 anni che mio marito e diversi nostri amici la inchiavardano e l’hanno trapanata in tutti i buchi del corpo trasformandola, come vedi, in una ingorda vacca, desiderosa ora anche di prendere il cazzo di un cavallo” ed altre fasi che mi facevano eccitare enormemente. Alla fine delle varie evoluzioni sessuali, io e la signora siamo usciti dallo studio per prima e poi sono arrivati a casa mia moglie con suo zio, come se nulla fosse accaduto. Fu la signora che, mentre cenavamo, rivolta a me, disse: “stanotte prendetevi una sola piazza del letto matrimoniale per fare l’amore, perché l’altra piazza vogliamo occuparla io e mio marito per rinverdire le nostre passioni sessuali stando vicino a voi.” Vidi che mia moglie fece un sorriso di assenso, per cui io risposi che sarebbe stata una esperienza molto piacevole.

Le vicende che si verificarono quella notte le descriverò in seguito.

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