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Diario di una Bimbaminchia (nuovo nick per FB: Bimbasfondata)


di mezzasuora
05.03.2012    |    45.221    |    2 8.4
"Si è allontanato da me e si è sfilato il preservativo..."
Caro Diarissimo,
non ti dico cosa è successo ieri sera… Erano venuti i Rossetto, sai… Quelli che hanno quel figlio strafighissimo… Alberto, che ha la mia età, ma a differenza della sottoscritta, lui è già in quinta liceo (ha iniziato la prima elementare un anno prima). Io sono ancora ferma in seconda. Dopo il casino (posso scrivere “casino”? Ops, che minchiona!) della vodka dell’anno scorso per me la maturità è un utopia! Un sogno molto, ma molto lontano. Ti dicevo che sono venuti i Rossetto con Alberto. Maremma, Alberto è strafigo: altissimo, capelli castani, occhi scuri… Madonna mia! E un fisico… David Beckam arrossirebbe! Io me lo ricordavo come un moccio setto… Ma sono passati 5 anni da quando ci siamo visti l’ultima volta…
I miei genitori e i suoi erano in salotto, noi ci siamo barricati in camera mia attaccati alla Wii (abbiamo giocato con Mario Kart per oltre un’ora! Cavoli! E’più bravo di me!). Ero tutta presa a far girare Peach in un tornante, quando Luigi le è saltato addosso con il suo gokart. Io mi sono distratta a guardare cosa stava facendo e Alberto ha infilato le sue mani gelide sotto la mia felpa. Con le dita mi ha slacciato il reggiseno e poi mi ha messa nuda dalla vita in su. Io ero inebetita, non riuscivo a capire. Mi ha fatto sfilare i pantaloni della tuta e il perizoma. Sono rimasta nuda davanti a lui. Alberto si è chinato e ha avvicinato il suo viso alla mia patata. Io ho divaricato le gambe e lui ha aperto le grandi labbra della mia fighetta. Con la lingua ha iniziato a leccare, a lambire dolcemente l’ingresso della vagina, a succhiare il clitoride. Mi ha infilato un dito nella patata e io ho iniziato a godere come mai prima.
“Hai un preservativo?”, ho chiesto io.
“No, ho solo voglia di scoparti”, mi ha risposto lui.
Sono andata nella camera dei miei genitori. Oh, diario, mi ero dimenticata di vestirmi. Ho aperto la porta è c’era mio padre che scopava con la madre di Alberto e mia mamma si faceva inculare da suo padre. Un’orgia. Io ero allibita. Loro si sono girati nella mia direzione e mamma mi ha chiesto se avevo bisogno di qualcosa.
“Un ngusrvativo”, mi è uscito. Il papà di Alberto si è staccato da mia mamma. Il suo pene era enorme, non avevo mai visto un bestione così. Ok, l’unico paragone è con quello di Alfonso e con quello dei compagni di nuoto delle elementari… Il papà di Alberto è un bell’uomo, ha circa 48-50 anni, capelli e occhi scuri, con quei lineamenti tipici dei siciliani… Trasuda sesso anche dalle scarpe. Sua moglie è bionda, mingherlina, insignificante. La tipica donna nordica media. Non mi ricordo mai come si chiamano. Marcello e Silvia? Silvio e Marcello? Marco e Silvana? Silvano e Marta?
Il padre di Alberto si è girato verso mio papà e gli ha chiesto un semplice “possono aggiungersi a noi?”. Mio padre ha annuito.
La mamma mi ha ceduto il posto sul lettone e Alberto ha iniziato a leccarmi di nuovo. Io mi sono scostata e ho iniziato a succhiargli il pene come avevo fatto ad Alfonso. Alberto era molto felice. Stramegafelice. Ad un tratto mi sono messa sopra di lui. Alberto era coricato a pancia in su e ho ricominciato a succhiargli la cappella. Con la coda dell’occhio ho visto mio padre staccarsi dalla madre di Alberto e avvicinarsi a noi. Io, sentendomi colpevole, ho smesso di spompinare Alberto. Papà mi ha messo il suo pene in bocca. Io ho iniziato a leccarglielo, ma, che schifo!, sapeva di umori di donna! Ho continuato a leccarglielo, a succhiargli la punta. Alberto mi ha infilato il suo pene nella figa e ha iniziato a scoparmi, stando sotto di me. Io ero strafelice, Diario mio!
Ad un tratto una specie di proboscide gigante umida mi ha sfondato il culetto. Ho sentito un dolore lancinante, uno di quelli che ti squarciano l’anima. Era il papà di Alberto che aveva deciso di sodomizzarmi. Papà si è allontanato (forse aveva paura che glielo mordessi?) ed è andato a vedere cosa combinavano le due mamme. Avendo la possibilità di vedere meglio cosa succedeva, ho visto che la mia mamma leccava la fighetta depilata della madre di Alberto. Quest’ultima era messa sul letto a pancia in su, mentre mia mamma era davanti a lei, ma messa a 90 gradi. Mio padre ha iniziato a sodomizzare mia mamma.
Io stavo guardando quella scena, quando Alberto si è irrigidito. Il suo volto sembrava una maschera di dolore. Poi si è rilassato. Si è allontanato da me e si è sfilato il preservativo. Era pieno di spermini. Suo padre ha continuato a sodomizzarmi con violenza.
“Alby, vieni qui…”, ha detto il padre al figlio.
“Madonna, ma quanto è largo?”, ha esclamato il mio amico.
“Vuoi infilare la mano?”
Alberto non ha risposto. Ho sentito prima due dita, poi suo padre tenendo allargato il mio ano e mettendo tanta vaselina, infine tutta la mano. Suo padre si è coricato dove prima c’era Alberto.
“Ora ti scopo un po’”, mi ha detto.
“Ma non metti il preservativo?”, ho chiesto io.
“Sono vasectomizzato”, mi ha risposto. Cosa voglia dire non lo so. Ma mi sono fidata. Che sia una malattia? Una forma di autocontrollo? Mi sono messa meglio, per non spezzare il polso ad Alberto, poi mi sono lasciata scopare da quell’autoarticolato che il padre di Alberto ha tra le gambe.
Un dolore lancinante.
Alberto ha sfilato la sua mano dal mio culetto e io ho iniziato a ballare sul pene di suo padre. Che meraviglia! Subito faceva male, poi, invece… Mi sentivo colma. Ho pensato alle mie compagne, loro di sicuro non avevano mai provato una cosa del genere. Un uomo più vecchio superdotato vasequalcosa da trobare.
Mamma, papà, Alberto e sua madre hanno smesso di far sesso e hanno iniziato a guardarci. Io mi muovevo su e giù. Il padre di Alberto mi ha afferrato i seni e poi con le dita mi ha strizzato i capezzoli. Mi ha fatta spostare e mi ha fatta mettere alla pecorina. Dopo due colpi era venuto. Si è accasciato su di me e poi si è allontanato.
Io ho infilato la mano tra le mie gambe per trattenere il rivolo umido che sentivo scorrere. Era sangue. Sono stata sfondata, letteralmente.
Diario, amore mio, devo chiudere perché devo finire di studiare latino. Ma io ho solo in mente che Alberto e i suoi genitori torneranno a trovarci la prossima settimana.
Intanto, mentre sfoglio il dizionario per tradurre, mi sto godendo il vibratore di mamma, lo lascio là sotto a vibrare…
Dio, sto per venire…
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