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Vampate di calore


di ClaudioGusson
20.02.2020    |    47.395    |    8 9.8
"I suoi occhi azzurri erano dolci e vogliosi..."
Quel giorno stavo studiando duro, ero talmente immerso nei libri che avevo trascurato persino l'igiene personale. Insomma mi cibavo di yogurt e qualche fetta biscottata con tè, il tutto per diminuire l'impegno dello stomaco e convergere in testa tutto l'afflusso del sangue.

All'improvviso una forte luminescenza invade la stanza, tale da far scomparire la luce led della lampada.

“Alberto!
“Mamma! Che fai! Sto studiando! Lunedì prossimo ho l'esame!
“sono giorni che sei chiuso qui dentro! Sarebbe una sana abitudine, ogni tanto, prendere una boccata d'aria! Non credi?
“Certo! Ma dopo l'esame andrò con gli amici in montagna! A sfogare tutta la tensione accumulata! Ora lasciami studiare!
“Lo farei! Però, mi serve un favore! Di poche ore! Non ti chiedo di più!
“Che c'è?
“Oggi pomeriggio non posso andare da tua Nonna! Dopo la morte di papà è diventata più misogina di te! Ogni giorno è una lotta per convincerla a reagire poi, trascinarla fuori di casa è una impresa ardua! In questi giorni sta accusando dei malori! Il medico dice che sono vampate di calore!
“Ma scusa! la nonna non è in menopausa da una vita?
“si! Il medico ha detto che possono essere dei fenomeni somatici passeggeri! forse! Connessi alla perdita di papà!
“Mamma! Dai! Non mi dire che i nonni scopavano ancora?
“E che ne sai! Ma credo che avessero una vita! Ancora attiva!
“Che oscenità! Uno con il panno di daino e l'altra con la spugna sfibrata! Ma chi ci crede!
“Alberto non essere scurrile! Qui non è in discussione la vita privata della Mamma! Ma il suo stato di salute! Oggi non posso andarci e quindi tu, mi fa il santo piacere, di andarci!
“Va bene! Va bene! Non ti scaldare! Scusa si fa per dire! mm! Finisco il capitolo e poi vado!
“Queste sono le chiavi di casa! Anche se suoni non ti aprirà mai! Quindi dovrai entrare tu! Te le metto qui sul comodino!
“Ok! Prima, però, mi faccio una doccia! Mangio qualcosa e poi vado!
“Ciao! Ah! Appena arrivi chiamami e dimmi come sta? Hai capito!
“Ok! Mamma!

La mamma uscì di casa, e prima di andarsene, venne a ripetermi la tiritera circa il rispettare l'impegno preso. Cazzo quando si metteva in testa una cosa diventava insopportabile.

Raggiunsi la casa della nonna con il motorino. Un quarto d'ora circa per arrivare. Avevo le chiavi del portone e quelli dell'appartamento. Feci le due rampe di scale. Infilai la chiave nella serratura ed entrai. L'appartamento della nonna non veniva rimodernato da una vita. Il suo arredo risaliva addirittura agli anni settanta. Infatti aveva ancora un vecchio giradischi, con radio incorporato, e un televisore analogico, che secondo me non funzionava più. Sui mobili campeggiavano le foto di tutti i componenti della famiglia. I nipoti, dalla nascita alla età adulta, e le foto del matrimonio della mamma. E poi lui, il nonno, in grande uniforme dei corazzieri, giovane ed aitante, con due baffoni a manubrio. Faceva impressione.

Cercai la nonna. In salotto non c'era, in cucina neppure. Forse era in camera da letto a riposare. Per precauzione andai a guardare, ma per evitare di disturbarla, aprì lentamente la porta. Appena ebbi la visuale completa del letto mi prese un colpo. Fui scioccato da quello che vedevo, che stonava completamente con l'immagine classica che avevo della nonna.

“Pensai: erano quelle le manifestazioni di calore?

La nonna era nuda, sdraiata supino sul letto. Aveva gli occhi chiusi. Era in estasi mentre le sue mani palpavano le tette. La sentivo ansimare quando si accarezzava il ventre. Non ebbi il coraggio di andarmene. Nonostante l'età, il suo corpo bianco, la pelle liscia e candida mi affascinava. Non avrei mai immaginato che una donna matura potesse avere una vita sessuale. Più la guardavo e più sentivo salire dentro di me uno strano desiderio di sesso. Vederla accanirsi su se stessa e darsi piacere mi eccitava. La mamma aveva detto che soffriva di vampate di calore. Ma quello che vedevo non erano solo colpi di calore, ma lo slancio di una donna in calore, che si dava piacere con la pratica dell'autoerotismo.

In pochi minuti fui coinvolto emotivamente. Il mio cazzo era diventato duro e, in accordo con la mente eccitata della nonna, lo percepivo pulsare dentro le mutande.

Ad un certo punto la nonna allarga le cosce. Fui folgorato dalla magnificenza della sua fica.

Pensai: Cazzo quella non è una figa moscia e sfibrata di una vecchia! E' una vera fica!

La figa della nonna era meravigliosa. Non diversa da quelle delle ragazze che mi ero scopato. Ma quella era della nonna. Appena le dita affusolate della sua mano candida si posarono sulle fessure, mi venne uno scossone ai coglioni. Il cazzo era troppo duro e quello che vedevo era dannatamente eccitante, per ignorarlo. Mi spogliai, mi tolsi i pantaloni e le mutante, poi mi appoggiai all'anta della porta ed inizia a segarmi di brutto. Quel teatrino era troppo erotico per resistere all'impulso della pugnetta. La nonna aveva spalancato le gambe per dare più forza alla sua mano. La vedevo muoversi veloce lungo le parti molli, poi, con l'altra, dilatava le fessure e ci infilava dentro alcune dita, muovendole. Quando l'azione divenne più energica la nonna iniziò a gemere.

“mmmmmm ohhhhhhhh Arturo! Mmmm mi manchi mmmm mi manchi mmmm

Arturo era il nome del nonno, ma anche il mio. Sentirmi chiamare dalla nonna mi sembrava che mi volesse coinvolgere nelle sue fantasie e passioni che non trovavano pace. Erano questi i colpi di calore della nonna? La mancanza del nonno?

“Arturo! Mmmmmm dove sei mmmm mi manca il tuo cazzo! Il tuo meraviglioso cazzo! Vieni te lo voglio succhiare! Mmmmm

Pensai: Probabilmente il nonno prendeva il viagra! Che strano, sentirmi coinvolto! No! Non resisto a quel richiamo!

Mi tolsi la camicia. Ero nudo, come la nonna. Come una calamita attratta da quella forza magnetica, entrai in camera da letto. Mi avvicinai a letto. La nonna era stesa, con gli occhi chiusi. Una mano massaggiava le tette e l'altra rovistava con forza tra le fessure della fica. Da vicino potei apprezzare le fattezze di quella fica matura. Cazzo se mi arrapava, era quanto di più sensuale potessi ammirare. La nonna era una donna magra. Capelli corti e biondi. La sua pelle era delicata e bianca come la neve. In poche parole era super arrapante. Non avrei mai immaginato che un giorno mi sarei trovato a sbavare davanti ad una donna matura, peraltro ultra sessantenne.

Mentre pensavo alle sensazioni che mi dava la vista del corpo di mia nonna. Vidi la nonna che aveva aperto gli occhi e fissava intensamente il mio cazzo. I suoi occhi azzurri erano dolci e vogliosi. Provai un po di imbarazzo a trovarmi nudo davanti a lei. Ma accadde una cosa meravigliosa. La nonna allungò la mano, si girò con il busto verso di me, e, dopo aver leccato la cappella, iniziò a succhiarmi il cazzo. Ma prima disse una frase che mi fece rabbrividire.

“Grazie Arturo!

Dio quanto era brava. La sua bocca sembrava una ventosa. La sentivo succhiare come un vortice. Il risucchio della cappella mi dava le vertigini al coccige. Sentivo l'uretra asciugarsi, come se una macchina la stesse svuotando come una busta in sotto vuoto. Era un impressione incredibile. Appena ficcai alcune dita nella fica della nonna un terremoto di adrenalina percorse la spina dorsale.
Era impressionante trovarmi la nonna, davanti al grembo, impegnata a succhiarmi il cazzo. Lo segava mentre succhiava la cappella. E mi veniva naturale spingere in avanti il bacino, come se volessi chiavarla in bocca.

“mmmmmm si mmmmm sei meravigliosa! Questa si che è una pausa rilassante!

Avevo timore di pronunciare la parola nonna. Lei poteva chiamarmi Arturo e giocare sull'equivoco tra me ed il nonno. Ed io non volevo che quel momento catartico sfumasse.

“mmm mi fai venire i brividi al fondo schiena mmmmm dio mmmmmm come sei brava mmm

La nonna mi accarezzava le braccia e le spalle con dolcezza. I suoi occhi erano sorridenti e teneri. Ad un tratto mi ha invitato, aiutandomi, ad inginocchiarmi davanti alle sue cosce spalancate. Per facilitarmi la comprensione di quello che desiderava, con due dita aveva separato le grosse labbra, mettendo a nudo la carne viva. Un colore roseo che si esaltava attorno alle labbra bianche. Era una meravigliosa fica, che prima di allora non avevo mai visto. Mi fissava con uno sguardo allucinante, che mi faceva sciogliere. Capì che cosa volesse. Mi abbassai con il busto ed iniziai a leccare avido ed eccitato. La fragranza degli umori, che aveva segreto durante la masturbazione, mi inebriavano le narici e si fondevano con un piacevole effluivo profumato.

“mmmm si Arturo! Si mmmmm quanto ti ho aspettato! Finalmente sei qui!

Non ce la facevo più. Dovevo fare il passo successivo. Un passo tremendo, che implicava un gesto estremo. Non era facile decidere di ficcare il cazzo dentro la fica della nonna. Un senso di rispetto, latente in quel momento ed inopportuno, ostacolava ancora la mia grande voglia di chiavarla. Ma fu la nonna ancora una volta a spianarmi la strada.

“Vieni Arturo, vieni dentro di me mmmm ti desidero! Vieni e rendimi felice! Come sempre!
“Si! Si lo faccio subito mmmm

Mi distesi sopra di lei, con delicatezza, non volevo farle del male. Tremavo mentre la cappella, rossa e rotonda, spingeva tra le fessure della sua delicate fica. Quando entrai una vampata di calore avvolse il bulbo, poi, spinsi ulteriormente ed il tepore ammantò tutto il mio cazzo.

“Oohhhhhh mio dio! Ohhhh
“Si! Si mmmm ora siamo di nuovo insieme..... mmmm dai Arturo! chiavami! Mmmm

Poche parole ma efficaci. Iniziai ad andare avanti ed indietro. La nonna era depilata, per cui vedevo il mio cazzo, circondato dagli orli della fica, che lo serravano, mentre scivolava dentro, fino alla base. Il mio cazzo era duro e grosso ed entrando si trascinava dietro le piccole labbra ed il clitoride, che scompariva dalla vista.

“to to mmmm quanto sei calda! La tua fica è meravigliosa mmmm si
“ahhhhhh si ahhhhhhh si ohhhh Arturo.... quanto mi sei mancato! Mmmmmm

La sovrastava con il mio giovane ed atletico corpo. Il suo era delicato, anche se non era tonico come quello di una giovane ragazza, era più sensuale a vedersi. Che meraviglia scopare una donna matura. Le sue mani mi accarezzavano con una dolcezza impressionante. La fissavo nei suoi occhi azzurri e mi smarrivo dentro di lei, mentre spingevo il mio cazzo in fondo alla sua fica.

“ahhhhh dio sto sognando... nonna sei meravigliosa mmmm che bello scoparti la fica... mmm
“si si scopami Arturo, cosi... si così.. finalmente sento il tuo cazzo dentro di me.. mmmm ohhhhhhh

La nonna si agitava sotto di me. Mi veniva incontro facilitando il movimento del cazzo, che entrando la riempiva completamente. Godeva e si agitava senza fermarsi; vederla in estasi mi dava una gioia grandissima. Ero contento di renderla felice. Dopo tanta sofferenza credo che lo meritasse ampiamente, anche se il modo non era molto ortodosso. E poi, trovarmi con il cazzo nella fica della nonna, per me era come se lei mi coccolasse ancora come un tenero cucciolo.

Ahhhhhh si Arturo mmmm si corsì mmmm sto godendo mmmm


Dopo alcuni minuti la nonna mi spinse di lato. Riprese a succhiarmi il cazzo impregnato di umori. Lo fece con una delicatezza che mi faceva impazzire. Non era la solita sveltina che consumavo con le mia amiche. Sfrenate ed impetuose e che ci lasciavano madidi di sudore. Con la nonna tutto avveniva con una azione temperata. Era una donna matura ed esperta, che dettava un ritmo calmo ed intenso. Le sue mani affusolate trattavano il cazzo con rispetto e una riverenza di altri tempi. La sua dolcezza era disarmante. Quando mi venne sopra il suo viso addolcito dall'età, mi infondeva una sensazione incredibile. La nonna, dopo essersi impalata nuovamente sul mio cazzo, prese a muoversi sopra di me, oscillando il bacino con una grazia non dissimile a quello di una ballerina.

“ohhhhhhh nonna ahhh sei magnifica mmmmmm sei magnifica aaa
“Anche tu Arturo!

L'ultima frase la disse mentre mi fissava negli occhi. Non avevo alcun dubbio. La nonna aveva coscienza di scopare con me. Il fatto che mi chiamassi Arturo la metteva nella giusta posizione di approfittare di quella occasione, voluta da lei ma anche da me.

Dopo aver chiavato alla missionaria, facemmo altre posizioni, a cucchiaio, dietro di lei e poi a pecorina. Il corpo della nonna non era tonico come quella di una giovane ragazza, ma era cento volte più eccitante e sublime. Delicato, bianco, dalle movenze lente e costanti. Si, quella esperienza era per me rivoluzionaria. Un espediente straordinario che non avrei mai dimenticato.

La chiavavo con una intensità ed accanimento incredibile. Il mio cazzo, in teoria, non si era mai staccato dalla sua fica.

Ad un certo punto la nonna si avvide che i miei movimenti erano diventati più frenetici. Per una donna matura era palesemente il segnale che il suo giovane amante era arrivato al termine.

Si staccò da me, mi invito a metterle il cazzo in bocca. Lei lo afferrò ed iniziò a segarlo tenendo la cappella serrata dalle labbra. Poi lanciai un urlo disumano. Era lo sfogo di quella estenuante e straordinaria scopata.

Ahhhhhhhhh hhhhhhhhhhhhhhh

La nonna non si perse una goccia di sborra. Lo ingoiò tutto, fino all'ultima goccia.

Esausto mi lasciai cadere al suo fianco. Lei mi prese tra le sue braccia. Mi baciò la fronte, le guance ed infine, mi baciò in bocca, con una passione che mi fece tremare come un fuscello.

Le vampate di calore terminarono. La nonna ritornò alla sua vita di prima. Gioiosa ed allegra. La mamma disse che forse l'anima di suo padre, dall'aldilà, l'aveva assistita.

La nonna, mi schiacciò un occhio e le disse. Giocando nuovamente sull'equivoco.

“Si tesoro! E' stato Arturo a guarire le mie ansie!
“Mamma! Speriamo che papà continui a vegliare su di te!
“Ci puoi contare! Arturo era un uomo di parola! Mantiene gli impegni presi! E poi una come me dove la trova! Ahahahahh (in coro)

Così va la vita

Guzzon59 ([email protected])
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