incesto
La nipote tedesca
di ClaudioGusson
12.06.2012 |
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"In quella postura teneva le gambe accavallate..."
(SECONDO CAPITOLO DI INCESTI ITALIANI: E' INEDITO)
Estate del 1974.
La Fiat 128 familiare, di colore verde, era stata caricata in ogni dove. Nelle prime ore del mattino imboccarono l’autostrada Milano – Bologna, dopo aver percorso tutta la penisola; nelle prime ore del mattino successivo si imbarcarono sul traghetto per Messina. Dopo tre ore di statale finalmente raggiunsero il paese.
Il padre di Rosaria era morto da alcuni anni. Ad accogliere la famiglia di Mario c’era rimasta la suocera. Negli anni sessanta il suocero aveva ingrandito la casa, in modo abusivo, ignorando il piano regolatore, ottenendo poi il condono edilizio.
Aveva aggiunto due piani alla casa. Il piano terra lo aveva dato a Maria, il secondo a Concetto ed il Terzo a Rosaria.
Il giorno dopo arrivarono Concetto ed Ivonne.
La bionda cognata non era più giovane e bella come una volta. Si era ingrassata e la cellulite aveva rovinato le stupende forme del corpo.
Appena Mario vide Greta e Gertrude gli venne un blocco allo stomaco. Avrebbe voluto abbracciarle e baciarle non come zio ma come padre. Ma purtroppo non poteva fare altro che salutarle con discrezione, perché l’origine della loro nascita è sempre rimasto un segreto.
Anche se, qualcuno, ha trovato strano che loro due, rispetto alle sorelle più piccole, erano più alte e più belle.
Greta era la copia esatta di sua madre Ivonne. Come lei aveva ereditato gli occhi azzurri, un fisico imponente, un culo abbondante ma proporzionato all’altezza del corpo, ed un seno generoso.
Gertrude invece era più magra, ma alla pari della sorella aveva un grosso seno. I suoi occhi erano marroni, come quelli di Mario.
Mario, all’epoca aveva 46 anni, e li portava bene. Mentre gli uomini della sua età si lasciavano andare facendosi ingrossare la pancia, lui, seguendo una rigida disciplina nel mangiare, cercava di mantenersi in forma.
La cognata avrebbe voluto continuare il rapporto, e, per rinverdire i vecchi tempi, cercava di provocarlo continuamente.
Ma Mario non voleva più saperne di lei. Il rischio di essere scoperto era troppo elevato e le conseguenze sarebbero state impensabili.
Alla fine Ivonne placò i suoi istinti focosi e si rassegnò al suo destino.
Secondo episodio incestuoso: La nipotina teutonica.
Ma la sorte non è mai paga e tesse continuamente le sue trame perverse, senza alcuna logica.
La natura umana perennemente insoddisfatta, è sempre pronta a lasciarsi trascinare in avventure imprevedibili ma possibili. Perché l’animo umano, quando la ragione viene meno, è preda dell’istinto animale, che cieco alla morale, persegue il suo bisogno primario naturale: Il sesso.
Una mattina Carletto aveva avuto un attacco di colica. Il dottore consigliò di tenerlo per qualche giorno a casa, lontano dal sole.
Mario ne fu dispiaciuto perché quell’imprevisto poteva rovinare le vacanze a sua nuora. Così decise di sacrificarsi restando ad accudire il nipotino.
Erano le undici del mattino. La palazzina di tre piani era totalmente immersa nel silenzio. I suoi occupanti si erano precipitati in spiaggia a godersi la meravigliosa giornata di sole. La costa distava circa un chilometro, quindi era raggiungibile anche a piedi.
Mentre Carletto dormiva, Mario si prese un momento di pausa stendendosi sul divano, mantenendo comunque un atteggiamento vigile.
Ad un tratto viene destato da una cantilena.
Apre gli occhi e scorge sua nipote Greta, seduta sull’angolo opposto del sofà, che teneva in braccio il nipotino, e lo stava cullando dolcemente.
Appena mette a fuoco la scena nota che la ragazza era ancora in costume da bagno.
“Che ci fai qui?
La ragazza, con un forte accento tedesco:
“Oggi non mi andava di restare in spiaggia! Così sono rientrata a casa!
“Si! Lo vedo! perché hai Carletto in braccio?
“L'ho sentito piangere! Sono entrata e ho visto che dormivi! Così sono andata in camera del bambino, l'ho preso in braccio per coccolarlo! Adesso dorme! Sono brava come babysitter?
Mario si sentì a disagio di fronte allo sguardo di sua nipote.
“Si… decisamente!
Mario iniziò ad osservare sua nipote con il bambino in braccio. Quella scena l’aveva già vista venti anni prima. Greta, stringeva Carletto al petto, mentre lo cullava. In quella postura teneva le gambe accavallate.
Mario fissò le sue cosce abbronzate ed il corpo tonico, perfettamente adagiato sul divano. Non poté fare a meno di provare una sensazione imprevista. Nonostante si sforzasse di ripetere tra se che quella era sua figlia naturale, l’istinto animale gli faceva provare un desiderio inaudito per Greta.
Quello che più contribuiva a scuotergli i sensi fu il fatto che Greta, in quel momento, richiamava alla memoria l’episodio avvenuto venti anni prima.
Greta ed Ivonne erano uguali. Quello che aveva provato per sua madre riemerse anche in quegli istanti. Il cazzo si mosse automaticamente rispondendo ai sentimenti che la mente di Mario stava provando verso Greta.
Mario indossava una canottiera ed un paio di pantaloncini di raso, molto stretti. Per cui l’erezione del cazzo cominciò a manifestarsi oscenamente.
“Sarebbe meglio se continuasse a dormire nella culla!
Greta fissò Mario e sorridendo:
“Mi aiuti ad alzarmi? con Carletto in braccio ho difficoltà!
Mario si avvicinò a sua nipote. Era impossibile nascondere la rigidità del cazzo, che in modo indecente si notava dai pantaloncini attillati.
Lo sguardo di Greta si posò proprio sull’inguine di Mario, osservando con imbarazzo la grossa protuberanza che si vedeva attraverso la sottile stoffa di raso.
Mario, per togliersi da quello impiccio, afferrò la nipote da un braccio e l’aiutò ad alzarsi.
Greta con il bambino in braccio si avviò verso la cameretta, seguita da tergo dallo zio. In quel momento la ragazza captava le occhiate di Mario che fissavano il suo culo mentre camminava. Ebbe una reazione che le fece increspare la pelle.
Perché si rese conto che le piaceva sentire lo sguardo su di se, e cosa, ancora più emozionante, il pensiero che suo zio si era eccitato proprio per lei. Tante volte lo aveva sorpreso mentre la guardava con interesse. E lei aveva sempre interpretato quelle occhiate come una provocazione inaudita, considerato che era suo zio e non un uomo qualunque. Tuttavia a lei piacevano quelle occhiate e la facevano sentire una donna desiderata. Inoltre suo zio era anche un bell’uomo che molte ragazze della sua età non avrebbero certamente disdegnato avere come eventuale amante.
Mario seguì la nipote. Il corpo di lei, coperto solamente dal costume da bagno a due pezzi, si offriva imponente al suo sguardo allupato.
Era eccitato e non riusciva a controllare le proprie reazioni inconsce. Il suo cazzo era duro e palpitante come un cavallo selvaggio.
Greta si muoveva sinuosamente, oscillando i fianchi con grazia. Il culo perfettamente tornito appariva in tutta la sua conturbante avvenenza.
Sudava freddo, mentre il suo corpo era completamente scosso da quei momenti di intensa euforia.
Trovarsi in casa da soli con quel pezzo di figliola, lo faceva agitare mandandogli la mente completamente in tilt. Erano anni che non provava quella sensazione di bramosia.
Con sua moglie i rapporti si erano raffreddati, e da parecchi anni le scopate si erano ridotte a sporadiche sveltine, consumate velocemente nel letto mentre lei si addormentava.
Quella ragazza lo aveva scosso nel profondo. Il suo corpo teso come una corda di violino fremeva di cupidigia per quella giovane figura, richiamando in vita il suo istinto di maschio primordiale affamato di figa.
Giunta davanti alla culla, Greta si piegò in avanti per posare il bambino nella culla. In quella posizione si esibì in una pecorina da infarto.
“I bambini quando dormono sembrano degli angioletti!
Greta si era volutamente bloccata in quella posizione, con la scusa di accarezzare la guancia del piccolo.
Mario da dietro non aveva occhi che per il suo culo. Il suo respiro divenne affannoso. Sudava, e le gocce fredde cominciarono a colarle lungo la schiena.
Sembrava un vulcano in pieno eruzione. Non riusciva più a contenere il suo impeto. Greta si trovava di fronte a lui, piegata verso la culla, con il culo in bella vista, un quadro che avrebbe fatto impazzire chiunque.
A Greta le piaceva quella situazione. Percepiva il respiro affannoso di suo zio, che da dietro si stava agitando e dannando l’anima.
La sensazione che provava era meravigliosa. La figa si era già bagnata.
Si era messa a pecorina di proposito per provocare suo zio. Cercava di restare in quella postura per continuare a provare quella sensazione di libidine, un brivido vertiginoso, vampate di calore che le facevano vibrare il basso ventre. Stava giocando al topo con il gatto.
Si sa che alla fine il gioco diventa pericoloso.
Mario, in piena crisi ormonale, sconfitto dagli istinti più depravati, alla fine si lasciò trascinare dalla bramosia, divenuta ormai incontrollabile.
Si inginocchiò davanti a quel culo, come se fosse la statua di una divinità. Genuflesso e con la mente sconvolta dall’eccitazione afferrò le chiappe di Greta e vi affondò il viso.
“Che faiiiiiiiiiiiiii ziooooooooooo!
“Non ce la faccio piùùùùùùùùù sei bellissimaaaaaaaa
Greta restò bloccata contro la culla del bambino, mentre suo zio le stava raspando lo scoscio come un cane idrofobo.
Mario seguendo il suo scellerato istinto d’animale, afferra gli orli delle mutandine e le abbassa fino alle ginocchia. Poi afferra le natiche e le separa, esponendo la carne viva della figa. Lo spettacolo era di assoluta libidine. Come un cane bavoso incunea la bocca dentro quella nicchia di piacere e comincia a leccare con gusto. La lingua si muove lungo la fenditura della fica colpendo frequentemente il clitoride ed il buco del culo. Tutto lo scoscio viene levigato in ogni dove.
“hoooooooooo jaaaaaaaaaaaaaaaa guttttttttttttttt
Anche Greta, come sua madre, nei momenti più catartici inizia a gemere nella lingua di origine.
Dopo qualche minuto, Mario si alza in piedi, si abbassa i pantaloncini ostentando la sua possente erezione, che aveva raggiunto ormai la massima grandezza possibile.
Poi, in pieno delirio dei sensi, impugna il bastone come una mazza e punta la cappella nello scoscio di sua nipote.
Appena il glande sprofonda nella vulva vaginale, diede un possente colpo di reni ed in un attimo affondò il resto del cazzo dentro la sorca bollente di Greta.
“Haaaaaaaaaaaggg jaaaaaaaaaaa mainnnnn gottttttttttttt!
“Bella tedesconaaaaaaaaaaaaa ti piace il cazzo dello zioooooo heeeeeeeeee!
“Jaaaaaaaaaaaaaa fuuucckkkkkkkkkkk
Lo zio sollecitato dal tepore della figa, afferra la nipote dai fianchi ed iniziai a chiavarla con ritmo impressionante.
Zio e nipote si stavano accoppiando con un’enfasi che rasentava la sublimità del piacere.
I rapporti incestuosi, quando avvengono in piena coscienza, offrono agli amanti maledetti il massimo godimento possibile. Perché entrano in gioco le alchimie perverse della mente, e l’ebbrezza data dal coraggio di aver infranto una legge morale.
Mario aveva già superato quella barriera etica, ripetere quell’esperienza, per giunta con la figlia/nipote, le provocava delle sensazioni che non era facile da descrivere.
Così, sotto l’effetto di quelle emozioni estreme, come un drogato, spingeva il cazzo con forza in profondità, facendolo scomparire tra quei candidi glutei ad una velocità pari alla libidine che stava provando in quei momenti.
In quel clima infuocato il cazzo di Mario stava martellando la figa di Greta provocandole frequenti orgasmi.
Greta sentiva le pareti della sua vagina che si contorcevano mentre il cazzo dello zio le stava sconquassando la figa provocandole frequenti spasmi muscolari. Era un turbinio di emozioni indescrivibili che la faceva godere come non aveva mai provato prima di allora.
“Mainnnnnn gooooooooootttttttttttttt istttttttttttt schönnnnnnnnnnn!
In delirio, continuava ad agitarsi sotto i colpi del cazzo di Mario che vibrava senza soluzione di continuità in quella tenera e morbida fica.
Mario era troppo eccitato per trattenere a lungo gli stimoli in quella situazione di incredibile sensualità.
Alla fine, all’apice di quella frenetica scopata, i suoi coglioni si irrigidirono segnalando un imminente orgasmo.
Mario si appigliò ai fianchi di Greta e tenendo le gambe ben piantate sul pavimento, cominciò a ficcare con dei fendenti micidiali che costrinsero la nipote ad emettere dei singulti acuti che riempirono la stanzetta del bambino.
Il cazzo, senza deformarsi, penetrava profondamente nella vagina di Greta fino a quando non si fermò in profondità.
Mario infine abbracciò sua nipote:
“Tooooooooooooo belllllllaaaaaaaaaaaa tedesconaaaaaaaaa mmmmmm
Una possente sborrata inondò l’utero di Greta.
La nipote percependo l’estasi di suo zio, si lasciò andare ad un urlo liberatorio:
“Jaaaaaaaaaaaaaaa mmmmmmmmmmmm siiiiiiiiiiiiiiiiii
Sfiancati, restarono attaccati l’uno all’altra ancora per alcuni minuti, per riprendere fiato.
Poi mentre il cazzo dello Zio si stava afflosciando nella figa di Greta:
“Sei stata straordinaria! Cristo che scopata!
“Ja! war sehr schön!
“Cosa hai detto?
“E’ stata magnifico!
“E’ meglio che sparisci prima che arrivi qualcuno!
“OK!
Prima di allontanarsi, abbracciò suo zio e lo baciò con grande passione, poi sparì dalla stanza.
Mario restò a riflettere a lungo su quello che era successo.
A sangue freddo cominciò a sentire i primi sensi di colpa. Si maledisse perché aveva perso il controllo della ragione. Inoltre prese coscienza di aver scopato la figlia naturale, per fortuna che lei lo ignorava.
Quella sera si penò a lungo. Ma un po’ alla volta cominciò ad accettare quella situazione. Dopo tutto l’incesto riguardava esclusivamente un divieto morale.
La natura fa il suo corso, infatti non impedisce agli animali di accoppiarsi incestuosamente tra loro. Come i cavalli, cani, cavie e conigli. Se fosse stato una cosa cattiva la natura stessa avrebbe sviluppato negli animali una sorta di reazione repulsiva che avrebbe impedito ai consanguinei di unirsi.
In fondo era anche un gesto di amore. Il sesso tra congiunti quando è finalizzato al solo piacere estetico e non alla procreazione dovrebbe essere accettato da tutti.
Alla fine si convinse che il rapporto con Greta poteva continuare su quella linea. Ne avrebbero tratto diletto entrambi.
Così quando capitò una nuova occasione non si tirò indietro. Ma si godette la nipote / figlia con un’intensità unica, traendone il massimo piacere possibile.
Ma il destino non era ancora soddisfatto della sua opera. Come un pazzo alchimista aveva in serbo altri esperimenti.
TERZO EPISODIO INCESTUOSO: Una nuora da consolare.
Guzzon59 ([email protected])
il seguito lo troverete a questo indirizzo.
http://raccontieroticidiguzzon59.blogspot.it/2011/12/incesti-italiani_04.html
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