incesto
Mia suocera Alessandra, una piacevole sorpresa


07.05.2021 |
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"Voglio fotterti, proprio come si è fatta chiavare tua figlia dal suo ex tutta quest’estate”; mentre parlavo mi eccitavo maggiormente immaginando mia moglie..."
Alessandra, una inaspettata e piacevole sorpresaSolitamente la suocera è sempre considerata una donna scomoda che crea numerose difficoltà al rapporto, colei che s’intromette nelle vicende familiari spesso inducendo a un rapporto antitetico. Io invece sono stato apprezzato da mia suocera per aver avuto sempre un buon rapporto, trattandola con garbo e gentilezza, anche perché m’attizzava moltissimo e l’avrei scopata molto volentieri, era un frutto proibito. Ma dopo l’esperienza avuta ritengo che mi abbia apprezzato anche per il mio modo di fare sesso. Alessandra è la madre di mia moglie, una donna di 60 anni attraente ancora tonica, alta 1,75, seno medio-grande ma ancora abbastanza sostenuto, culo generoso con gambe dritte e tornite, tutto ancora bello sodo mantenuto bene con fatica e dedizione all’attività di palestra per sentirsi giovanile interiormente e fisicamente. I capelli neri a caschetto che contornano il suo volto raffinato mettono in risalto i suoi occhi azzurri con lo sguardo furbetto.Sposata all’età di 20 anni vive da 40 con il marito Ivano, imprenditore; da casalinga ha condotto sempre una vita agiata. Ritengo che facciano sesso raramente, considerando che lui ha 72 anni ma soprattutto per la monotonia instauratasi dai numerosi anni di convivenza. Da sempre il mio chiodo fisso è stato scopare mia suocera, ma attualmente ancora di più intendevo farlo non solo perché volevo esaudire un mio desiderio, ma perché avrei voluto fare uno “sgarbo” a mia moglie; intendevo punirla perché nel periodo estivo sicuramente si era fatta scopare dal suo ex, che in passato fu un ottimo amante. Sono convinto che abbiano scopato più di una volta in quando Paola, mia moglie, quest’estate è uscita molto più frequentemente con le amiche, contrariamente agli altri anni; sicuramente con la scusa di uscire con loro ha colto l’occasione di fare la troia. Avevo appreso della presenza dell’ex di Paola a Milano Marittima dalla sua amica che ingenuamente me lo aveva riferito alla sua insaputa. Per verificare la sua reazione riferivo a Paola che avevo appreso la notizia della presenza di Enrico a Milano Marittima, imbarazzata, diventando rossa in viso imbarazzata affermava che l’aveva incontrato casualmente al mare e che si era dimenticata di condividere la notizia; rilevando il suo disagio compresi che avevano scopato, incalzandola lei mi giurò che non era uscita da sola con lui e che ormai era una storia finita da tempo. L’idea dello sgarbo a mia moglie mi dava forza al gesto proibito che intendevo fare da tempo e questo alimentava l’eccitazione. Mancava solo una settimana alla fine delle vacanze al mare, nella villa affittata a Milano Marittima per la stagione estiva e non riuscivo ad immaginare come fare a fargliela pagare. In casa c’era sempre qualcuno tra i piedi, il marito o i miei bambini. Mia moglie invece stava poco in casa, lei è una lucertola, di giorno le piace stare ore stesa al sole, in giardino o al bagno “Albacore”. Cominciavo a credere che non ci sarebbe stata occasione per stare un po’ solo in casa con Alessandra, e questo mi rendeva irrequieto e nervoso. Lei aveva ben compreso da tempo il mio desiderio, le uniche cose che riuscivano di fare lontano da occhi indiscreti era toccarle il culo formoso e duro, reso tale per l’attività di palestra, oppure sfiorarle la schiena dal basso verso l’alto con il dorso delle dita o di sfiorarle il seno con un braccio. Alessandra era sempre apparentemente imperturbabile, non esternava quasi mai una reazione contraria, anche perché la toccavo avendo cura che nessuno in casa potesse accorgersene; mi piace pensare che la situazione la intrigasse e che le mie carezze gli piacessero. Avevo quasi perso la speranza di realizzare il mio sogno, quando a quattro giorni dalla fine di permanenza al mare si creò un’occasione favorevole. Verso le 16:00 Alessandra e Paola con la prole rientrarono in casa, perchè i bambini erano stati invitati ad una festa di compleanno di un amichetto con cui giocavano in spiaggia, io mi trattenni in spiaggia fino alle 18:00. Rientrando a casa, nei pressi del cancello d’ingresso, incrociai mio suocero che mi riferì che si stava recando al circolo tennis per giocare un doppio con alcuni suoi amici rientrando per le 20.30, guarda caso la stessa ora del ritorno di mia moglie con i bambini dalla festa di compleanno. Non mi sembrava vero, improvvisamente si stava concretizzando l’insperata occasione. Percorsi i 50 metri di giardino con il cuore con i battiti in accelerazione; m’imposi di stare calmo in quanto avrei avuto oltre due ore e mezzo per cercare di sedurre Alessandra. Mi accorsi che al pensiero di ritrovarmi solo con lei mi era diventato il cazzo duro che spingeva sotto il costume a boxer, mettendosi ben in evidenza. Entrai in casa usando uno dei due set di chiavi e mi accertai che l’altro mazzo fosse sul tavolino dell’ingresso, salii in camera da letto e ingerii mezza pillolina di viagra come aiutino nel caso la situazione si fosse evoluta positivamente. Alessandra era nella stanza dei bambini che la metteva in ordine, fu sorpresa di vedermi e nell’imbarazzo m’informò che Ivano era uscito per andare a giocare a tennis e Paola era con i bambini ad una festa e che sarebbero tutti rientrati alle 20,30; mi sembrò un invito. La guardai negli occhi e aggiunsi che i due mazzi di chiavi erano tutti e due in casa e che chiunque volesse entrare avrebbe dovuto citofonare; con tali parole diedi un altro chiaro segnale all’invito inoltre aggiunsi: “abbiamo oltre due ore per stare da soli”. Lei abbassò gli occhi non rispondendo nulla, mi voltò le spalle per mettere i vestiti dei bambini nel cassetto. Il mio cazzo era in tiro da quando avevo pensato che saremmo stati soli e avrei voluto saltarle subito addosso, ma lucidamente mi ero imposto di ottenere la sua fica adottando una tattica psicologica ossia tranquillizzandola, seducendola, eccitandola e poi fottendola. Dovevo conquistare prima la sua testa. Mi avvicinai a lei, fino a farle sentire il cazzo duro vicino al suo culo sodo, lei non si girò e le sussurrai sul collo: “sei bellissima Alessandra negli anni sei sempre stata frequentemente nei miei pensieri e sogni proibiti per far vibrare insieme i nostri corpi in un amplesso travolgente, concretizziamoli” la baciai sul suo collo, annusai il suo inebriante profumo e mi diressi verso il bagno per farmi una doccia, speravo che mi raggiungesse, ma non fu così. Mentre mi facevo la doccia avevo il cazzo sempre in tiro, da una parte ero tentato di farmi una sega per fare abbassare la libido e quindi rinunciare alla cazzata che stavo per fare, ma era predominante la voglia di scoparla ad ogni costo. Finita la doccia, uscii dal bagno con un telo bianco corto che mi copriva solo dai fianchi fino a mezza coscia mettendo in risalto la mia abbronzatura di un’estate, il bel fisico tonico, le gambe e glutei durissimi, oltre al cazzo. Alessandra si era spostata nella sua stanza da letto che aveva le serrande abbassate, la ritrovai intenta a sistemare i cassetti del comò, mi avvicinai la baciai sul collo avvertendo il suo fremito, andai in cucina ad aprire una bottiglia di prosecco versandolo in due bicchieri, ritornai nella stanza con voce molta calma e suadente le dissi: “Alessandra ho versato un po’ di Berlucchi per berlo insieme, so che ti piace molto” Mi avvicinai ancora di più, percependo il suo profumo preferito “La vie e bell”, le sue vibrazioni e il calore che emanava il suo corpo; lei mi ringraziò e continuando a darmi le spalle prese il bicchiere e lo bevve con due lunghi sorsi. Non so cosa si aspettasse da me, ma allungai la mano e cinsi la sua per prendere il bicchiere, ero quasi a contatto e con la mia bocca vicino al suo orecchio, faceva aumentare la mia eccitazione. Non volevo usarle violenza, stando dietro di lei, con il cazzo appoggiato tra i suoi glutei cercai di capire il suo stato d’animo, dal suo sguardo riflesso nello specchio del comò, ma lei manteneva sempre lo sguardo basso, verso la cassettiera. Avevo acquisito una calma che non pensavo di possedere in una situazione del genere. Rimasi in silenzio e fermo per almeno 2 minuti dietro di lei, quella situazione mi piaceva; il pensare a mia suocera come a un animale messo all’angolo senza possibilità di scampo e l’idea di poter controllare la situazione mi eccitava ancora di più. Feci scivolare sul pavimento il telo e il mio cazzo si scoprì mettendo in risalto lo spessore, da non tener la mano chiusa, la lunghezza da non farlo sparire in gola e la turgida cappella per farsi strada. Cominciai a toccarle delicatamente le spalle nude che sorreggevano le sottili bretelline di un prendisole che le accarezzava il seno mettendo in risalto il turgido capezzolo che aveva reagito ai miei stimoli erotici e sessuali; le feci scivolare il prendisole sul pavimento, la baciai sulle spalle, avendo il contatto con il suo corpo solo attraverso il mio glande sulle sue coulotte, le mie labbra risalirono lungo il collo che si mosse sollevando la testa e avvicinandolo alla mia bocca. Ero calmissimo e lei pure, con le mani risalii sul collo e sulla nuca, sollevai i suoi capelli neri con una mano mentre con l’altra le accarezzavo lentamente la nuca, facendogli gustare nuovamente le mie labbra umide sul collo. Lei muovendo la testa verso l’alto poggiò le sue mani aperte sul pianale del comò, mi avvicinai con il mio bacino ancor di più per farle sentire il cazzo duro che si stava facendo strada nella sua figa umida. Inarcò la schiena mostrandomi bene le sue natiche e il suo bel culo tornito, gli sfilai lentamente le culotte bianche e ficcai la mano lentamente in mezzo alle sue cosce, c’era un fuoco tra le sue gambe, aveva la figa che grondava d’umore; era la prova che si era eccitata e quella circostanza mi diede più coraggio. Riavvicinai il mio cazzo tra le sue chiappe sode. Alessandra allargò le sue gambe e inarcando ancora di più il bacino all’indietro consentì al mio cazzo di entrare nella sua accogliente figa umida. Lentamente fece scomparire tutto il cazzo, inumidito dal suo liquido, iniziando a scoparselo mentre continuavo ad accarezzarle la schiena e la nuca; ero eccitatissimo, il suo movimento mi creava brividi intensi in tutto il corpo e sensazioni speciali psicologiche indescrivibili. Avvertivo le sue vibrazioni nell’uscire e rientrare del cazzo aumentavano i suoi fremiti e l’ansimare, sensazioni che aveva permesso di abbassare le sue difese facendo prendere posto all’eccitazione e al sesso proibito. Mentre continuavo a pomparla le mie mani si riempivano dei suoi seni con i capezzoli turgidi dall’eccitazione. Lei partecipava attivamente percependo la sua elevata eccitazione anche attraverso i suoi gemiti di piacere. Mugolava dal piacere continuando a stringere i pugni ed allargando le gambe. Le tolsi il cazzo di dentro e gli ficcai prima uno dito poi due nel culo dopo averli inumiditi con la saliva, lei rispondeva al mio gesto dilatando e rilassando il suo invitante e stretto buchino; era caldissimo e umido, provavo una sensazione indescrivibile, mentre la sfondavo con le dita, ad un tratto inaspettatamente venne fuori la troia che era in lei: “Chiavami porco, depravato, mettimelo nella figa sfondala, ma non ti vergogni? sono la madre di tua moglie”. Risposi: “Non mi vergogno assolutamente, proprio perché sei la madre di mia moglie mi arrapo di più, ti ho da sempre voluto chiavare, mi piaci e arrapi da sempre e lo sai. Voglio fotterti, proprio come si è fatta chiavare tua figlia dal suo ex tutta quest’estate”; mentre parlavo mi eccitavo maggiormente immaginando mia moglie Paola che godeva e gridava sotto i colpi del gran cazzo duro del suo ex. Prendo in mano il mio cazzo duro, indirizzo la cappella nuovamente davanti alla sua figa e con un colpo di natica lo infilo con foga nella sua bagnatissima e rovente figa; La tensione e l’eccitazione aumentava, i miei movimenti di bacino, frequenti e decisi, venivano assecondati dal movimento di Alessandra che, sostenendosi con le braccia sul comò, gemeva dal piacere. Ero quasi al culmine dell’eiaculazione, l’avvertii, percepii tutti i miei muscoli del corpo in tensione e immaginando mia moglie che si faceva scopare dal suo ex con la mia stessa intensità, con un movimento ritmico, il mio cazzo durissimo produsse un esplosione di sborra nella sua figa raggiungendo congiuntamente dell’orgasmo che ci travolse come un uragano. I nostri corpi erano bagnati di sudore; fermati qualche secondo per gustare l’attimo deI coito, lei si piegò ancora di più mettendo in rilevo il buco del culo; sebbene avessi eiaculato abbondantemente, il mio cazzo era ancora duro per l’eccitazione, ma anche perché francamente qualche ora prima avevo ingerito mezza pastiglia di viagra come aiutino per ottimizzare i tempi ristretti a disposizione e scopare il più possibile la donna che da sempre avevo desiderato. La voglia di fargli il culo avanzava in modo preponderante anche perché mentre la scopavo il mio pollice della mano stuzzicava il buchetto del culo dandogli un chiaro segnale delle mie intenzioni. Dopo qualche minuto che il pollice spariva tra i suoi glutei, mentre aveva il cazzo in figa mi disse: ”ora fottimi il culo riempimi le chiappe e fammi godere”. Non me lo feci dire due volte, gli unsi l’orefizio con la mia saliva e con il cazzo bagnato del suo liquido vaginale punto dritto sul buco del culo; lo infilai lentamente in quella fenditura stretta, mentre lei lo allargava la penetrai completamente facendo sparire la mia verga fino alle palle; con colpi decisi la penetrai per un tempo prolungato facendola gemere e producendogli numerosi orgasmi da far grondare la figa maggiormente del suo filante liquido; Non immaginavo che Alessandra fosse una donna calda vogliosa e pluriorgasmica. Il mio corpo e la mia anima desiderava riempirgli di sperma il suo culo voglioso, ma cambiai programma. La rigirai verso di me, cominciai a baciarla con foga partecipando attivamente leccandomi e succhiando le mie labbra come se fosse il mio pene. Il mio cazzo stavolta voleva sfondare la sua bocca. Con eccitazione sempre crescente, la feci inginocchiare, pulii il cazzo con un fazzoletto umido preso dalla confezione sul tavolo che mia moglie teneva a disposizione per i bambini, si avvinghiò alle mie chiappe e le strinse con forza, affondando le unghie da farmi male mentre la sua lingua saliva e scendeva più volte dalle palle sino al glande. Ad un mio lamento per i suoi artigli mi disse: “Come a tutte le donne, mi piace il culo sodo come lo hai tu, non ti preoccupare se lascio i segni sono coperti dai boxer”. Il dolore delle unghie e il piacere della sua lingua mi provocava un mix di sensazioni mai provate che mi eccitavano moltissimo. Gli presi il viso tra le mie mani e gli ficcai il cazzo in bocca per farmelo succhiare. Lo prese con entrambe le mani e cominciò a massaggiarlo e farlo sparire più volte nella sua gola. Il mio cazzo si ungeva del liquido corposo prodotto dalla sua gola profonda e quando se lo toglieva creava densi filamenti che prontamente sparivano quando se lo rimetteva in bocca. A malapena riuscivo a trattenermi, ero al culmine, lo sfilai dalla bocca e lo sperma raggiunse il suo viso e la bocca, quello che traboccò se lo spalmò sul seno con la sinistra, mentre con la destra mise le dita nella figa, le uscì che filavano di un denso liquido e le diresse verso la mia bocca facendomi gustare il liquido della sua passera e del mio sperma, mentre mi continuava a succhiare il cazzo fino all’ultima goccia. Alessandra mi guardò e disse: “sei proprio un porco, ma mi è piaciuto non scopavo così da anni”, successivamente mi esortò a fare in fretta e a ricompormi, perché qualcuno sarebbe potuto arrivare da un momento a l’altro. Sembrava essere passato poco tempo, in realtà era un ora che facevamo sesso. Mi diressi verso il bagno, al fine per rimettermi sotto la doccia dove mi riaffiorava dalla mente quello che era accaduto tra noi, pensando che mia suocera era stata una gran sorpresa inaspettata, un tipo tutt’altro diverso da quello che sembrava; è una femmina vogliosa, una gran troia che avrei voluto come moglie”. Avemmo il tempo di risistemarci e riprenderci, lei si sedette sul divano con il suo prendisole rosso con l’apertura a bottoncini automatici tra le sue tette, senza mutande nè reggiseno. Per rilassarci finimmo il contenuto della bottiglia di Berlucchi, nel salotto. Non ci dicemmo nulla per un 5 minuti ma solo guardati, avrei voluto sapere i suoi pensieri. Alessandra interruppe il silenzio dicendomi: “mi prometti che finirà qui?”, io non risposi. Lei aggiunse: “mi prometti di non lasciare tua moglie e di riprendere a far sesso con lei?”. Volevo giocarmi il tutto per tutto, anche il ricatto; le chiesi: ”cosa succederebbe se tuo marito sapesse che tu sai cosa è accaduto tra tua figlia ed il suo ex? E se apprendesse quello che è avvenuto oggi tra noi?”. Lei mi guardò negli occhi e mi disse: “sono convinta che non lo farai mai”, aveva ragione non l’avrei mai fatto. La mia eccitazione non era ancora terminata avevo ancora in cazzo dritto e Alessandra aveva fatto uscire la mia perversione e l’animale che è in me. Eravamo sul divano, seduti vicini, mancava più di un ora al rientro e potevo ancora godermi quel momento magico con Alessandra. La guardai, togliendomi i pantaloncini e mi misi a gambe aperte le indirizzai la mano sinistra verso il mio buco del culo e la destra sul mio cazzo duro. Lei intuì subito il mio desiderio istintivo, dopo essersi infilato il dito in bocca me lo ficcò nel culo masturbandolo; la mia mano sinistra aveva raggiunto la sua vagina che, sotto i colpi delle mie dita, pulsava, provocando in Alessandra mugolii convulsi sino a farla genere di piacere. La feci inginocchiare davanti a me seduto sul divano a gambe aperte, mi mise due dita nel culo, mentre faceva sparire il mio cazzo nella sua bocca, con il movimento della sua testa, quando si rese conto che stavo per eiaculare mi spinge più in fondo le dite nel culo provocando in me un orgasmo intenso nella sua bocca che nel contempo contraeva e stringeva le dita nel mio culo mentre ingoiava il mio sperma; quello che traboccò l’ho spalmò sul seno e sulla figa assaporando gli umori suoi e miei, facendo trapelare dal suo viso il compiacimento di quello che stava facendo. Appagato della mia soddisfazione ora toccava a me fargli sentire la mia bocca e che ero un’instancabile bravo leccatore; mi misi davanti a lei in ginocchio, la stesi sul divano, le aprii le gambe e cominciai a leccargli la figa che grondava di umori. La punta della lingua iniziò a tentennare il suo turgido clitoride a succhiarlo per poi porgere l’attenzione alle grandi labbra per prepararla alla penetrazione; la misi in una posizione comoda, con la schiena sul divano facendole tenere le gambe divaricate, reggendosi con le mani gli stinchi consentendomi di leccarla completamente dal suo culo alla figa e permettendomi di soffermare nello spazio erogeno del corpo tra i buchetti. Alessandra vibrava e ansimava con i colpetti della mia lingua e la sua figa reagiva soddisfatta raggiungendo l’orgasmo ancora tre volte. Volli concludere facendole godere in modo diverso, mentre la leccavo assaporando il gusto e profumo del suo nettare dei precedenti orgasmi, cominciai a infilarle, nella figa umida, due dita piegate per toccare la parte superiore interna e muoverle ritmicamente; Alessandra cominciò a contorcersi e a vibrare tutta ma soprattutto nel basso ventre, fino a quando con urlo liberatorio ebbe l’orgasmo schizzando del liquido sul mio viso. Lei mi guardò incredula e soddisfatta e mi disse: “sei riuscito a farmi squirtare, sei un grande, è la prima volta che provo una sensazione così forte e speciale”. Mia suocera con un sorriso mi esortò a ricompormi e m’informò che sarebbe andata a farsi una doccia per eliminare i profumi del sesso. Mi guardò dicendo: “finisce qui vero?”. Io non le risposi ancora. Mio suocero, mia moglie e i bambini rientrarono, come previsto, per le 20:30 circa; cenammo normalmente e poi andammo tutti a letto. Io non riuscivo a prendere sonno dall’adrenalina accumulata, con la mente rivivevo tutto l’accaduto con Alessandra, facendomi ritornare il cazzo duro, qualcosa di desiderato, ma insperato era successo , ero felice, soddisfatto e senza sensi di colpa, ma era logico che quanto avvenuto non avrebbe dovuto aver seguito, per le eventuali conseguenze sui miei figli ed il mio rapporto con loro, nel caso la storia fosse emersa.
Mi venne un’idea……..
To be continued
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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