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Transincesto 2 - Papā e la Vagina


di TheStoryteller99
03.07.2023    |    1.530    |    8 9.8
"Papā si č spinto dentro di me in un colpo secco..."
Con le due dita ben lubrifcate dal mio orgasmo, papā continua a muoversi nella mia vagina sempre pių calda.
La mia lingua esplora la sua bocca e ne gusta il sapore, intanto che la mia mano tenta di masturbare ciō che i pantaloni di papā stentano a contenere.
Mi stacco un attimo dalle due labbra - Ti prego, voglio vederlo.
Lui mi dā un bacio tanto intenso che sembra voglia divorami, poi estrae le due dita da dentro il mio utero, facendomi sentire improvvisamente vuoto.
Si mette in piedi, mostrandomi il pacco pronto a esplodere. Con la lentezza eccitante di uno spogliarellista, si toglie la polo facendo scorrere la stoffa prima sugli adominali definiti, poi sui pettorali possenti sormontati da due capezzoli turgidi e in piena erezione e infine scopre le sue ascelle pelose intanto che la polo lascia andare la sua testa e viene gettata lontano.
Ho i peli delle ascelle ancora fissi nella mente e sento la mia vagina colare di umori per questi pensieri.
Fermo le mani di papā, che si sta slacciando i pantaloni, e mi getto sul suo petto un po' sudato, iniziando a divorare il suo capezzolo destro.
Lui geme e ansima, mi stringe i capelli tra le dita e spinge la mia testa sempre pių sul suo petto. Io lecco e mordo la carne morbida del suo capezzolo, gustandomi il sapore salato e dolce al tempo stesso, e godendo dei gemiti che sento provenire da papā.
Gli afferro una mano e mi ficco le sue dita nella vagina, nello stesso istante in cui sposto la lingua fino a raggiungere la sua ascella.
Ricordo benissimo, dai bagni che io, Cris e papā facevamo da piccoli tutti insieme, che lui ama depilare ogni centimetro del suo corpo tranne tre punti: le due ascelle e il pube, dove porta dei ciuffi molto folti e fluenti di peli scuri.
Č tra quei peli che passo la lingua e il naso, assaporo sia il gusto salato che l'odore dolce di pulito, con una sola nota di acido sudore.
Papā mi penetra violentemente con le dita, impalandomi sulla sua mano.
Io ho la bocca troppo occupata per gemere, perciō mi limito ad ansimare, mentre passo dal lato destro a quello sinistro continuando il mio lavoro.
Troppo preso dall'eccitazione, papā mi getta sul divano e in un solo gesto si sbarazza dei pantaloni.
Scopro con piacere che non indossa mutande.
Ora ho il suo pene che svetta davanti a me, sormontato dal pube pieno di peli che giā sapevo esserci in quel punto.
Č incredibile essere davanti al pene che ha deflorato mia madre per farmi nascere. Il pene che presto schizzerā la stessa sborra che schizzō dentro mamma tanti anni fa.
Non vedo l'ora di gustarlo.
Lo afferro e mi avvicino timidamente, con gli occhi fissi in quelli di papā come se volessi chiedergli il permesso.
Lui annuisce e spinge il glande contro le mie labbra.
Č molto caldo. Ed č duro. E umido.
Schiudo un po' le labbra e assaggio la punta, facendo sparire la fessura da cui uscirā lo sperma nella mia bocca.
Il sapore č delizioso, č proprio il sapore che mi aspettavo avesse un pene. Il sapore che ora associerō sempre a papā.
Incoraggiato dalla sua mano, apro di pių la bocca e ingurgito tutta la sua carne. Mi arriva in gola e mi viene da vomitare. Č enorme, faccio fatica a capire quanti centimetri sono, sicuramente saranno pių di venti.
I conati mi scuotono l'addome, ma papā guida la pompa con mani esperte, facendomi gustare la sua carne fino all'ultimo centimetro. Per la maggior parte del tempo ho il naso immerso nei suoi peli.
La vagina cola sempre di pių, ho in fiume di umori che macchia il divano, mentre papā mi scopa la gola.
Mi sta piacendo troppo, vorrei averlo in gola fino alla mia morte.
Ma papā ha altri piani e lo tira fuori, facendomi sentire vuoto per la seconda volta.
Sė inginocchia davanti a me.
Come se mi fossi sintonizzato sulla sua stessa frequenza, apro le gambe ed espongono la vagina al suo volto.
Lui non aspetta niente e nessuno, ficca il viso tra le mie gambe e inizia a leccarmi avidamente.
Ho il frutto pių gustoso ed eccitante che lui ha mai voluto e ora sono il primo a darglielo.
Ora posso gemere e urlare di piacere, mente la lingua di papā mi fa godere in punti che nemmeno sapevo potessero godere.
Č talmente bravo che non ci metto niente a squirtare di nuovo, questa volta bagnando papā della testa al petto.
Lui si stacca da me e mi guarda infuriato.
In un primo momento temo di averlo fatto davvero arrabbiare, ma poi mi sorride malizioso e capisco che quella che avevo scambiato per rabbia in realtā era eccitazione.
Si alza e punta il suo cazzone contro le labbra del mio inguine.
Faccio fatica a credere che a breve avrō un pene dentro di me. E non nascondo che ho un po' di paura.
Papā probabilmente se ne accorge, perché si piega su di me senza penetrarmi e mi dā un bacio dolce e rassicurante.
Io mi rilasso, abbandonando la tensione che non mi ero accorto di stare tenendo.
Mi sento al sicuro con papā. Averlo dentro di me sarā la cosa pių bella che...
Ah!
Il mio inguine sembra spaccarsi in due.
La vagina urla di dolore per qualcosa di largo che l'ha costretta ad aprirsi troppo velocemente.
Le mie pareti, perō, sono sollecitate da un piacere talmente intenso da essere doloroso. Non so se gemere per il godimento o urlare per il dolore.
Papā si č spinto dentro di me in un colpo secco.
Il suo pube peloso sembra baciare il mio depilato, nascondendo il clitoride coi peli.
Sposto lo sguardo verso il suo viso e lo vedo con un'espressione di estasi. La bocca spalancata, gli occhi chiusi, il collo teso all'indietro.
Sembra che potrebbe venire da un momento all'altro, come se stia provando un orgasmo infinito.
Abbassa il viso verso di me. - Scusa, cucciolo, non volevo farti male. Ma non riuscivo a resistere un secondo di pių.
Allungo le mani verso di lui. - Non ti preoccupare, papā. Ho sempre immaginato che essere sverginati fosse tremendo e doloroso, invece mi hai mostrato che puō essere veloce e immensamente piacevole.
Papā si china e mi bacia con passione.
Dopo il bacio, avere il suo cazzone dentro di me mi fa percepire la libidine che sale. Il mio incendio che finalmente ha incontrato il suo vulcano.
Stringo i suoi capezzoli tra le dita, facendolo sibilare di piacere. - Scopami, papā. Scopami e goditi il tuo sogno erotico che diventa realtā.
Lui mi guarda quasi piangendo e mi dā un altro bacio, sta volta mordendomi il labbro inferiore.
Il suo bacino inizia a muoversi, facendo uscire e rientrare il tubo carnoso che mi fa godere cosė tanto. I colpi sono secchi e veloci, danno la sensazione di essere pugni scagliati contro il mio ventre, ma ogni pugno apre un fiore di piacere come se dei fuochi d'artificio esplodessero in me.
Inizio a genere a ritmo con le sue spinte. - Ah! Ah! Ah! Papā! Č bellissimo! Oh continua!
Le mie parole sembrano eccitarlo sempre di pių e lui aumenta la velocitā delle spinte, oltre che l'intensitā.
Sento il "ciaf ciaf" delle sue cosce che sbattono contro le mie, č una sinfonia che accende di elettricitā ogni nervo del mio corpo.
Va avanti cosė per quella che sembra l'eternitā, fatta di piacere e gemiti e grugniti.
Poi papā tira fuori il suo cazzone e lo lascia colare di umori vaginali sul mio ventre. Devo essere venuto una terza volta senza accorgermene.
Mi fa girare sul fianco destro e lui si mette dietro di me.
Mi avvolge con le sue braccia muscolose e mi fa percepire i peli sudati delle due ascelle sulla spalla. Quanto vorrei leccarli di nuovo.
Punta il cazzone contro il mio buco e si spinge di nuovo dentro.
Ormai mi ha scolpito, ho preso la forma del suo cazzo tra le gambe e lui si incastra alla perfezione.
Mi stringe in un abbraccio e sento il suo corpo bollente e sudato aderire al mio, intanto che i nostri inguini sono uniti in un incastro fatto di umori e passione erotica.
Iniziamo a baciarci e non ci lasciamo pių.
Sento solo i suoi colpi farsi pių veloci, i respiri pių corti e forsennati.
-Sto per venire, cucciolo.
Catturo la sua bocca con la mia e lo zittisco.
Lascio che il suo orgasmo giunga e lo sento salire lungo il suo pene, che si indurisce fino all'impossibile.
Poi delle pulsazioni forti mi scuotono. L'utero si riempie di un liquido bollente che non smette di schizzare fuori del cazzone di papā.
Conto almeno dodici schizzi.
Papā doveva essere in piena astinenza, oppure scopare la mia vagina deve averlo eccitato fino al punto da svuotargli completamente le palle.
- Ti amo, papā.
- Ti amo anch'io, cucciolo.
Sono cosė fiero di questa scopata. Di aver scoperto la veritā e di aver creato un nuovo e pių forte rapporto con mio padre.
Io e lui rimaniamo cosė a rilasciarci, intanto che il suo cazzone scivola fuori portandosi appresso una colata di sborra da dentro la mia vagina.
Ci baciamo e coccoliamo.
Finché una voce non ci riporta alla realtā.
-Ma che cazzo state facendo? Papā hai appena sborrato nella vagina di mio fratello?!?
Cris č tornato dalla palestra.
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