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Sono tuo figlio e poi…


12.02.2025 |
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"La stanza, avvolta in un manto di buio, si riempiva solo della luce argentata della luna che filtrava dalle tende, illuminando i nostri volti con una..."
Io e William eravamo appena sposati, immersi nella nostra suite nuziale, mentre ci preparavamo a celebrare la nostra prima notte insieme come marito e marito. Ma un oscuro velo di tradimento offuscava quel momento, poiché io avevo già devastato la sua fiducia nel modo più doloroso e impensabile. Avevo condiviso un'intimità inaccettabile con mio padre, nella stanza accanto, e William aveva assistito a quel tradimento, il giorno stesso delle nostre nozze.
La sua rabbia e il suo dolore esplodevano in una violenza inaspettata nei miei confronti.
Mi attaccava nella nostra camera da letto, costringendomi a un atto che andava contro la mia volontà.
Desideravo disperatamente sfuggirgli, ma la forza di William era insormontabile.
La mattina seguente, approfittando di un momento di tregua mentre lui si faceva la doccia, riuscii a liberarmi dalle sue grinfie. Scappai dalla stanza, il cuore che batteva forte nel petto e la paura che mi attanagliava lo stomaco.
Finalmente, corsi verso un bar vicino e, tremante, chiamai mio padre, chiedendogli di venirmi a prendere.
Lui arrivò rapidamente e mi trovò seduto in un angolo, ancora scosso dall'esperienza traumatica appena vissuta.
Mi abbracciò forte, preoccupato, e mi chiese cosa fosse successo.
Con la voce rotta, cercavo di esprimere ciò che sentivo, ricordando ogni istante di ciò che era accaduto la notte prima.
Ascoltò attentamente, la sua espressione che si oscurava ad ogni parola, e poi, con fermezza, dichiarò che sarebbe venuto con me ad affrontarlo, per risolvere la situazione una volta per tutte.
Sentivo di aver trovato un alleato nel momento di maggiore bisogno, nonostante il terrore che ancora mi ancorava.
Mio padre mi portò via da quel posto, facendomi sentire per un attimo al sicuro.
Era evidente che il trauma ci aveva colpito entrambi; tremavo ancora, ma la sua presenza mi dava conforto.
Decise di affrontare William direttamente, per chiarire le cose e proteggermi da ulteriori danni.
Ci recammo insieme da lui, e mio padre, con voce ferma, gli proibì di avvicinarsi a me, affermando che aveva già causato abbastanza dolore.
L’uomo, visibilmente ubriaco, aveva il volto arrossato e gli occhi lucidi, mentre si appoggiava a un muro per mantenere l'equilibrio.
I suoi movimenti erano scoordinati, e la sua postura si piegava in modo instabile, segno evidente dell'alcol che circolava nelle sue vene.
Quando scoprì la verità, la sua reazione fu esplosiva.
La sua espressione si trasformò da sorpresa a furia in un attimo; le labbra tremavano e le parole uscivano con una certa difficoltà, ma la rabbia era chiara.
La voce, già imperfetta e rotta, si alzò, risuonando nel silenzio della stanza mentre lanciava accuse e insulti.
Le sue mani si muovevano freneticamente, gesticolando in modo violento mentre cercava di far valere il suo punto di vista.
Dietro di lui, l’atmosfera si caricava di tensione, e anche mio padre si fece avanti, cercando di mantenere la calma di fronte a quella tempesta di emozioni.
Io assistivo a quella scena, sentendo un misto di angoscia e impotenza; l'ubriachezza e la collera di quell’uomo sembravano confondersi, trasformando un momento già difficile in una realtà ancora più complessa e carica di conflitti.
Approfittò di quel momento di confronto per sfociare in una violenta rissa tra i due uomini.
I colpi echeggiavano nella stanza, mentre pugni e calci si abbattevano su tutto ciò che trovavano: pareti e arredamenti venivano scossi dalla loro furia.
La determinazione di mio padre, alimentata dalla sua disperazione, sembrava infondergli una forza sovrumana.
Tuttavia, William non si dava per vinto e rispondeva alla violenza con uguale intensità.
La rissa si concluse bruscamente quando mio padre colpì William con un potente pugno al viso, facendolo cadere a terra, sanguinante e dolorante.
Ridefinendo il confine della protezione, mio padre si voltò verso di me, accorrendo a stringermi forte in un abbraccio, confortandomi e cercando di riportare un po’ di calma nel caos che si era scatenato.
Si offrì di ascoltarmi, aiutandomi a superare lo shock di quell’orrenda esperienza.
Salimmo in auto e, seduti insieme, parlammo di ciò che era accaduto.
Mio padre cercava di infondermi sicurezza, dicendo che non dovevo più preoccuparmi di William, che non avrebbe mai più potuto farmi del male.
Annuii, ma dentro di me, il tumulto delle emozioni rimaneva.
Con mano tenera, mio padre mi prese in custodia mentre guidava, portandomi verso un luogo sereno, lontano dalla violenza e dal dolore.
Si impegnava a farmi sentire protetto e amato.
Piano piano, cominciavo a sentirmi meglio, grazie alla sua presenza rassicurante.
Decise di portarmi in un luogo speciale, dove potessi sentirti di nuovo libero e senza preoccupazioni.
Mi spiegò che lì avrei trovato rifugio, e che lui sarebbe sempre stato al mio fianco per proteggermi.
Arrivammo in una splendida casa di campagna, circondata da alberi e fiori.
Quella dimora, grande e spaziosa, si ergeva lontano dalla confusione della città.
Solo il cinguettio degli uccelli accompagnava il leggero fruscio del vento.
Il camino, acceso, donava calore con il suo crepitio, e l'atmosfera accogliente sembrava trasmettere storie di un tempo passato.
Mio padre mi indicò la mia stanza, preparata con cura.
Era luminosa e spaziosa, con un grande letto matrimoniale e una finestra affacciata sul giardino.
Fuori il mondo sembrava distante.
Entrò nella mia stanza, avvicinandosi con affetto e guardandomi con un sorriso carico di valida considerazione:
“Sono felice che tu sia qui con me, questo è il nostro nuovo inizio” mi disse.
Si sedette affianco a me sul letto, prendendomi la mano:
”Sono qui per te," aggiunse.
I suoi occhi cercarono i miei e, con voce calda e bassa, mi sussurrò che mi amava e che mi avrebbe sempre amato.
In quel momento, trovai un raggio di pace e sicurezza, consapevole di essere circondato da un amore incondizionato e protettivo.
Lui si avvicinò a me e mi baciò dolcemente sulle labbra.
Il suo bacio era carico di affetto e passione, e io sentivo il cuore battere forte nel petto in risposta a quel gesto intimo.
Ricambiavo il suo bacio con la stessa intensità, lasciandomi avvolgere da quel momento di connessione profonda tra noi.
Emanava un’aura di autorità, e il suo fisico robusto comunicava sia energia che un senso di stabilità.
La pelle era ruvida e abbronzata, come se fosse stata scolpita dal sole e dal lavoro all'aperto.
Le sue braccia, muscolose e definite, mostravano vene sporgenti che riflettevano la sua resistenza e il suo impegno.
Gli occhi chiari, profondi e luminosi custodivano un calore che sembrava indagare nel mio animo, intensificando la complicità tra di noi.
Con movimenti delicati, iniziava a sfiorare i bordi della mia camicia, le sue dita scorrevano lungo il tessuto, creando una meravigliosa frenesia sulla mia pelle.
Ogni gesto sembrava carico di significato, mentre lui sollevava il tessuto, rivelando uno strato di pelle che bloccava il respiro.
I suoi occhi si fissavano sui miei, cercando una conferma silenziosa mentre continuava a svestirmi.
La sua espressione era una miscela di tenerezza e bramosia, e io mi sentivo vulnerabile ma al contempo desiderato.
Con pazienza, rimuoveva ogni indumento, inchiodando la mia mente a quell'istante eterno, mentre l'atmosfera si riempiva di una tensione palpabile, un preludio a ciò che stava per accadere.
Lui si avvicinava lentamente, e anch'io iniziavo a spogliarlo, le dita che scorrevano lungo il suo colletto.
Il suo torso, coperto da una densa trama di peli e ben definito, si espandeva ad ogni respiro, mentre una leggera ombra scura si estendeva dalle spalle fino al basso ventre.
La sua pelle calda e seducente emanava un profumo che richiamava quello di un uomo, avvolto in una nota di carattere e carisma, rendendolo ancor più affascinante.
Toglievo la sua cintura con delicatezza, sentendo i miei polpastrelli scivolare sulla sua pelle mentre il metallo si allentava.
Con movimenti lenti e carichi di tensione, abbassavo i suoi pantaloni, rivelando la pelle esposta, che scintillava vividamente.
Ogni strato che cadeva riempiva la stanza di un'atmosfera coinvolgente.
Gli slip si adattavano perfettamente al suo corpo, mettendo in risalto la definizione del suo muscolo.
Abbassavo lentamente gli slip, lasciando che scivolassero via, rivelando la sua intimità .
Il suo membro era caratterizzato da una lunghezza e una larghezza notevoli, dotato di una forma elegante e proporzionata rispetto al resto del suo corpo.
La pelle era incredibilmente liscia e morbida al tatto, con una texture che trasmetteva una sensazione di delicatezza.
Una peluria scura e fine si faceva più fitta man mano che ci si avvicinava alla base, aggiungendo un ulteriore livello di morbidezza. La parte superiore mostrava una leggera intensificazione del colore, con una superficie che si presentava visibilmente sensibile, mentre il resto manteneva un aspetto armonioso e ben definito. Nel complesso, sembrava essere stato progettato con cura per offrire piacere e soddisfazione in modo sublime.
La sua voce, bassa e rauca, vibrava nell’aria quando mi parlava, e le sue parole sembravano cariche di una passione ardente e di sensualità evidenti. “Sei così bello,” diceva con un tono avvolgente, “Voglio essere dentro di te,” esprimendo una passione che trasmetteva una profondità di emozioni senza precedenti. E io ero già bagnato! Il suo respiro si faceva caldo e affannoso, mentre la sua pelle, lucida di sudore, rifletteva nella mia . Le sue labbra erano calde e umide quando mi baciavano, e la sua lingua si muoveva con delicatezza, esplorando ogni angolo della mia bocca, come se volesse conoscerne ogni sfumatura.
Mi sistemava con grazia tra le sue gambe,
facendo emergere la sua solidità e il suo vigore attraverso ogni gesto. La sua postura esprimeva una assoluta padronanza, sentivo il suo corpo potente sotto di me, che mi sosteneva con fermezza. Ogni suo movimento era sicuro e deciso, mi sentivo avvolto dalla sua presenza, come se fosse un rifugio sicuro in cui potevo lasciarmi andare senza paura. Il suo respiro si faceva profondo e irregolare, ogni sospiro intriso di una passione crescente, creando un’atmosfera pregna di lussuria e affinità. Sembrava essere pronto a penetrarmi da un momento all’altro, come se aspettasse solo il segnale giusto per compiere quel passo. Annuii con la testa, un gesto lento e ponderato, come se cercassi di dare il via libera, un consenso silenzioso che gli permettesse di proseguire. Sentii il suo tocco, caldo e ruvido , che iniziava a sollevarmi lentamente. Le sue mani piene ma al contempo graffianti, si muovevano su di me con una certa naturalezza, come se ogni centimetro della mia pelle fosse un territorio che conosceva bene. Ogni suo movimento sembrava studiato per guidarmi, per sollevarmi senza fretta, ma con quella forza che mi rendeva consapevole della sua presenza. Mentre mi sollevava, la sua pelle sembrava fondersi con la mia, e il mio corpo, rispondendo al suo, si abbandonava in un silenzio carico di emozioni, di un'intesa che si faceva sempre più profonda. Con le mano destra allargava le mie natiche, con la mano sinistra indirizza il suo pene verso la mia fessura. Sentivo il suo membro turgido e pulsante avanzare lentamente dentro di me, muovendosi con una crescente intensità. Ogni movimento generava un piacere profondo, poiché si strofinava contro le mie pareti interne. La mia schiena veniva retta dalle sue braccia, che mi avvolgevano con una presa sicura e attenta. Le sue mani erano salde sui miei fianchi, ma allo stesso tempo gentili, mantenendomi in equilibrio mentre il resto del mio corpo seguiva il suo movimento. I suoi movimenti di bacino erano lenti e misurati, quasi ipnotici, alternando onde di tensione e rilascio che sembravano sincronizzarsi perfettamente con il mio respiro. Ogni spostamento, ogni piccola oscillazione, era una danza silenziosa che ci legava, come se il nostro corpo diventasse un tutt’uno in quel preciso istante.
Le mie dita scivolavano lungo la sua schiena, accarezzando la sua pelle con un tocco lento e sensibile, fermandosi infine sulle sue spalle, dove si posavano con dolcezza. Quando le mie labbra sfioravano il suo collo, una sensazione di calore ci avvolgeva, ogni respiro si faceva più profondo, mescolandosi al suo, mentre le sue mani si spostavano su di me con un'intensità delicata. Le mie labbra si spostavano poi verso il lobo del suo orecchio, sfiorandolo con una dolcezza che sembrava prolungarsi all’infinito, come se ogni tocco fosse un sussurro che si perdesse nell’aria.
Il crepitio del fuoco del camino riempiva l’aria con suoni caldi e avvolgenti, mentre le fiamme si muovevano con eleganza. Il legno scricchiolava delicatamente, e la luce vacillante accarezzava il suo volto, con una delicatezza quasi eterea, esaltando la definizione dei suoi lineamenti e dando vita a ombre morbide che si distendevano intorno a noi, creando un’atmosfera di intimità sospesa nel tempo. Mi faceva distendere supino nel letto, posizionandosi sopra di me. II suo petto lanoso si premeva contro la mia pelle liscia, creando un contrasto. La sua lingua disegnava il mio corpo con lentezza, tracciando ogni curva e ogni angolo come se volesse memorizzarlo. Ogni movimento lasciava una scia di saliva che si mescolava alle fiamme della mia pelle, accentuando ogni sensazione, ogni sfioramento, mentre il suo tocco sembrava dipingere una mappa silenziosa. Ogni suo movimento era costante, deciso e appassionato, mentre si muoveva con fluidità, seguendo un'armonia naturale.
Le sue mani scivolavano lungo il mio viso, accarezzandomi con attenzione mentre avvertivo il raspino leggero della sua barba che mi sfiorava. Mi sentivo fragile, ma allo stesso tempo vivo con lui accanto . I suoi baci scivolavano delicatamente lungo il mio collo, le sue labbra calde si posavano con una tenerezza che suscitava un'ondata di emozioni, un brivido che percorreva ogni parte del mio corpo.
Ogni bacio era un suo sigillo , un segno tangibile che gli appartenevo.
Poi, senza fretta, il suo volto si adagiava sulla clavicola della mia spalla, come se volesse trattenere l'essenza di quel momento. Il suo alito caldo si fondeva con il mio, creando un'armonia che sembrava rispecchiare l'intensità di ciò che stavamo vivendo.
Sentivo i suoi baci avvicinarsi al mio collo. Un brivido mi percorse quando le sue labbra si posarono su di esso, scivolando lentamente dalla base verso la mia spalla.
Non mi fermavo, inarcando la schiena, mentre le sue labbra scivolavano morbidamente sui miei capezzoli, baciandoli delicatamente e mordendoli con una leggera intensità, portandomi in un'estasi indescrivibile. Mi inginocchiavo davanti a lui, mentre era seduto a bordo del letto, la mia testa inclinata all'indietro in un atto di resa, mentre scrutavo il suo membro eretto, pulsante di desiderio e voglia.
La mia bocca era aperta, pronta ad accoglierlo. La mia lingua si muoveva con delicatezza sul suo glande, assaporandone ogni sfumatura mentre le sue pulsazioni aumentavano sotto il mio tocco. Ogni movimento provocava un gemito represso, un ansimare profondo che rivelava la sua crescente eccitazione. Lo vedevo digrignare i denti, gli occhi pieni di intensità, mentre cercava di trattenere le sue sensazioni. Era un piccolo ma irresistibile combattimento tra il piacere e il controllo.
Lo accoglievo completamente in bocca, assaporando ogni istante, mentre la mia lingua si muoveva attorno a lui con fervore. Le mie labbra lo avvolgevano con passione, generando un intenso piacere. La mia testa si muoveva su e giù in un ritmo costante, mentre lui afferrava delicatamente i miei capelli, accompagnando il mio movimento con decisione, creando un momento di profonda euforia .
Si distendeva sul letto, di schiena, mentre facevo dissolvere il suo membro nella mia apertura. Mi trovavo seduto sopra di lui, le gambe leggermente divaricate, e in quel momento non c’era più un figlio, non c’era più padre, eravamo solo noi. La mia pelle era umida di sudore, così come la sua. Ci fondevamo l’uno nell’altro, avvolti da una sensazione di ardore e piacere che ci permeava, intrecciando le nostre essenze in un vincolo profondo e inesorabile.
Lui mi sosteneva sui fianchi con una forza decisa, mentre le mie mani si aggrappavano alla parete del letto per cercare stabilità. In quel momento, ondeggiavo sul suo membro, mi abbandonavo alle sensazioni che ci pervadevano, immersi in una profonda e vibrante interazione sia corporea che emotiva
Traspiravamo in un ritmo sempre più intenso, le nostre respirazioni si mescolavano, profonde e affannate, mentre una serie di brividi ci percorreva, accompagnando ogni sensazione che diventava sempre più viva e avvolgente. Il suo membro era oramai completamente dentro di me, e il mio corpo si stringeva attorno a lui, Il mio ritmo si intensificava, ogni gesto diventava più incisivo, ogni movimento suscitando un brivido che solcava la pelle, provocandomi una sensazione di fremito intenso. testimone di ogni emozione che si sprigionava:
“Sei la mia essenza”, mi sussurrava con una tenerezza senza pari, il suo sguardo penetrante fissato su di me, capace di rubarmi ogni respiro: “Sei il mio amore assoluto.” I suoi occhi, pieni di una verità pura, cercavano i miei, scivolando nel profondo del mio cuore: “Ti amo più di qualsiasi cosa possa esistere”. Le sue parole risuonavano nell’intimo del mio essere, mentre sentivo l’intensità dei suoi sentimenti inondarmi completamente.
Gli rispondevo, con una voce piena di devozione: “Non riuscirei mai a immaginare la mia vita senza di te.” Quello che vivevamo era così profondo, un’intesa che superava ogni confine. «Ti amerò per sempre», pensavo, mentre quel sentimento mi travolgeva, avvolgendomi in un abbraccio di certezza.
Non volevo che quel momento finisse; avrei voluto restare intrappolato in quell'istante per sempre:
"Sei il mio figlio", mi sussurrava, e io rispondevo con un sorriso, rinascevo come una fenice ad ogni suo tocco, ogni suo sfiorarmi sembrava riaccendere in me una scintilla divina, ridando vita a ogni fibra del mio essere. Ogni volta che le sue mani sfioravano la mia pelle, una nuova energia si risvegliava, avvolgendomi in una sensazione profonda di rinascita e pienezza. Raggiungeva l’orgasmo , il suo sperma fluiva dentro di me come un fiume di piacere e passione, creando onde di sensazioni travolgenti. Era un istante di totale sublimità, in cui percepivo che mi stava offrendo qualcosa di davvero straordinario. Il seme con cui ero stato concepito, era caldo e denso. Lo raccoglievo con le dita, avvicinandolo alla bocca. Aveva un sapore leggermente salato e dolce allo stesso tempo.
Ero disteso accanto a lui, il suo corpo che sfiorava il mio, il tepore che si mescolava come un fiume che scorreva senza sosta. La stanza, avvolta in un manto di buio, si riempiva solo della luce argentata della luna che filtrava dalle tende, illuminando i nostri volti con una delicatezza quasi irreale. Il silenzio regnava, rotto solo dal nostro respiro che, lento e profondo, raccontava il desiderio che avevamo condiviso. Ogni battito del cuore rimbombava nel petto, come un ritmo che non trovava mai fine.
Nonostante gli occhi fossero chiusi, percepivo ogni sua vibrazione, come se fosse parte di me. Un sorriso impercettibile si stava formando sulle mie labbra, una sensazione di pace che mi avvolgeva, come una carezza dell’anima. Avevo smesso di pensare a tutto ciò che non era lui. Sapevo che ciò che avevo appena vissuto non era privo di colpe, ma in quel momento, tutto sembrava avere una logica che non riuscivo a spiegare, ma che sentivo profondamente.
Mio padre prese la mia mano, non con fretta, ma con una delicatezza che sembrava voler imprimere in me una sensazione di totale sicurezza. Il suo tocco accarezzava la mia pelle, una presenza che mi rassicurava più di mille parole. Quando i suoi occhi incontrarono i miei, vidi in essi una purezza che non conoscevo, una luce che mi travolse e mi avvolse come una coperta calda. Era un sentimento che non avevo mai provato, ma che mi sembrava già parte di me, da sempre:
“Amore mio”, sussurrò con un tono che non aveva bisogno di essere alto, perché la sua voce era l’unica cosa che volevo ascoltare in quel momento: “Averti accanto è come sentirsi a casa, è come respirare senza sforzo. Sei l’unico posto dove voglio essere.” Le sue parole si depositavano nel mio cuore, come semi che crescevo senza sforzo, radicandosi nei miei pensieri. In quel momento, tutto il resto svaniva. Non c’erano più dubbi, non c’era più il mondo fuori. C’era solo il presente, solo noi due.
Sospirando, il suo respiro divenne più lento, più profondo. E io, nel silenzio, pensai al futuro che ci aspettavamo, a tutte le cose che avremmo vissuto insieme. Il mio cuore si gonfiava di una promessa che non avevo bisogno di verbalizzare: l’avrei protetto, l’avrei amato, l’avrei onorato in ogni momento che avremmo avuto insieme. La quiete che ci circondava era il nostro giuramento silenzioso, il nostro legame invisibile che parlava più di mille frasi.
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