Gay & Bisex
San Donato M3
di bipower1
09.09.2011 |
27.920 |
9
"Un giorno di un paio di settimane fa sono partito da Porta Venezia in metro in direzione S..."
Come sempre i miei racconti sono il resoconto di esperienze reali che ho vissuto.Da quando Milano si è riempita di strisce gialle e strisce blu non mi è stato più possibile venire al lavoro in auto e sono stato costretto a riprendere la vita del pendolare.
Un giorno di un paio di settimane fa sono partito da Porta Venezia in metro in direzione S. Donato capolinea della linea gialla e punto di partenza di diverse linee di autobus.
Arrivato in duomo faccio il cambio di linea e subito mi accorgo che sulla M3 deve esserci stato qualche problema ai treni c’è troppa gente sulla banchina che aspetta.
Arriva il treno riesco a salire, ma siamo veramente stipati nel salire mi ritrovo vicino ad un uomo ad occhi sulla 50ina passata l’aspetto curato un buon profumo e soprattutto mi squadra per bene con un sorrisetto malizioso; inizio a pensare se lei è il tipo di persona che dico io… parte il treno lui si sbilancia mi viene leggermente contro, si scusa e io sorridendo e gli dico che in una situazione cosi non c’è problema; poi il treno va a singhiozzo ed ecco un’altra frenata un po’ brusca, di nuovo si sbilancia verso di me, ma questa volta mi sembra che la sua mano destra sia andata ad appoggiarsi sul mio pacco…… però indosso il soprabito sarà stata una mia impressione…… mmmm voglio scoprilo; lo slaccio in modo che resti aperto il tipo mi guarda e mi fa un sorriso di apprezzamento squadrando l’abito che indosso. Nuova frenata brusca e tac!! Lui si sbilancia e stavolta è chiaro la sua mano finisce sul mio pacca ed un dito accenna una carezza… finge un abbozzo di scuse ma subito lo tranquillizzo e gli dico “non è un problema non mi ha fatto nulla anzi...” Si sente rincuorato e forse inizia a pensare che la cosa non mi spiace e si fa più audace si avvicina ed inizia a parlare qualche domanda in generale del più e del meno (iniziamo a parlarci dandoci del lei); gli dico che vado a S.Donato a prendere l’autobus, mi chiede in che direzione glielo dico e lui “io vado a S. Colombano, sono in auto posso offrirle un passaggio?” “sì volentieri”; la mia risposta positiva lo fa felice, ci presentiamo ed iniziamo a darci del tu nel frattempo siamo arrivati a S.Donato.
Nel tragitto che porta al parcheggio mi prende sottobraccio e mi parla mi chiede cose varie e si capisce che vorrebbe sbilanciarsi su altri argomenti ma non ha il coraggio. Saliamo in macchina, io butto soprabito e giacca su sedile posteriore e resto in camicia e cravatta. Partiamo sono le 18 passate ma con il cambio dell’ora è gia tutto buio.
Non appena imboccata la tangenziale come nella più classica delle situazioni lui inizia ad allunare le mani prima sfiorando la coscia poi appoggiandola e iniziando ad accarezzarla; anche i suoi discorsi si fanno audaci e puntano sul sesso vuole essere sicuro di non essersi sbagliato. Quando inizio a dirgli che amo il sesso a 360° e di come piaccia sentire la bocca di uomo prendersi cura del mio cazzo la sua mano si fa ardita va nell’entro coscia mi accarezza la patta e palpa il mio cazzo che sta crescendo. Al casello di Milano sud dell’autostrada si stacca per passare al casello io colgo il momento e faccio una cosa che lo spiazza piacevolmente: slaccio i pantaloni e li abbasso alle caviglie mutande comprese lasciando il mio cazzo durissimo svettare dinanzi a lui riesci a dirmi “sei fantastico” ed inizia prendermi in mano il cazzo ed a segarlo mentre viaggiamo in prima corsia gli dico che mi piacciono le sue mani cosi morbide curate e cosi abili lui ricambia dicendo che il mio cazzo lo fa impazzire e che lo vorrebbe divorare; gli dico
“fermati all’autogrill di San Zenone” entra lo faccio andare nella zona di parcheggio dei tir, ce ne sono pochi lo faccio fermare in posto buio:
”fammi sentire la tua bocca”; abbasso lo schienale de sedile lui si china su di me inizia a baciarmi il cazzo poi la sua lingua uscendo dalla bocca inizia a lambire la cappella, poi inizia ad ingoiarlo lo succhia con un abilità unica le sue labbra sembrano di velluto con un mano mi tocca il capezzolo sinistro con l’altra si sostiene. si stacca: ”hai un cazzo bellissimo non smetterei mai di succhiarlo” e si rituffa mi lambisce le palle risale per tutta l’asta mi sta portando all’estasi, inizio a muovere il bacino spingendogli il cazzo più in gola si accorge che mi sta facendo morire da piacere accelera il ritmo il mio piacere cresce ”sta per venire” ma lui non si stacca. Grido “godoo” e copiosi fiotti di sborra gli arrivano in gola gli riempiono la bocca che lui serra forte sul mio cazzo per non perdersi neanche una goccia continua a succhiarmi il cazzo sempre più lentamente ripulendolo e lasciando che si ammosci tra le sue labbra si rialza mi dice “ troppo bello, hai un cazzo fantastico, non rivestirti ti prego” ripartiamo facciamo il resto del viaggio con lui che mi accarezza il cazzo per tutto il viaggio… poco prima di entrare in paese mi riveste mi accompagna sotto casa e mettendomi la mano sulla patta dei pantaloni mi dice che spera di rivedermi e mi da il suo e-mail, mi saluta e va.
Non l’ho più trovato l’indirizzo l'ho perso da qualche parte chissà che non legga il racconto e mi ricontatti adoro le bocche come le sue…
aspetto vs commenti a [email protected]
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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