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Inizialmente era……


di Bellodolce
13.07.2023    |    4.427    |    4 9.6
"Si sa, però, che alcune tempeste ormonali colpiscono quando meno te lo aspetti, anche in questa tenera età..."
Ero davvero molto, ma molto, giovane. Meno di 14 anni.
Si sa, però, che alcune tempeste ormonali colpiscono quando meno te lo aspetti, anche in questa tenera età.
Abitavo, insieme logicamente alla mia famiglia, al secondo piano di una palazzina modesta della periferia. Cominciavo ad avere pulsioni sessuali di tutti i generi, verso donne, ragazze, ragazzi e uomini. E non mancavano davvero ricche seghe, ancora senza eiaculazioni, ma di sommo godimento stordente. E i soggetti erano quasi sempre donne, soprattutto mature.
Una in particolare, una donna di origine francese del piano di sotto, con cui vi era molta familiarità. Indossava sempre una vestaglia, le gambe avvolte da calze contenitive autoreggenti. Ogni tanto, con nonchalance, le tirava su davanti a chiunque ci fosse, me compreso. Inutile dire che razza di erezioni mi provocasse la cosa. E quante e quante seghe mi tiravo ricordando queste situazioni.
La signora aveva un marito, anche lui oltre i 60, completamente bianco di capelli e di baffi; un uomo di altri tempi, e se pensate che parliamo della metà dei settanta, fate il conto di cosa significhi. Nel corso di una delle mie innumerevoli fantasie onanistiche, mi sorprese molto immaginare di scoparla, ma inaspettatamente avere lui sopra di me mentre la penetravo. Mi penetrava il culo mentre fottevo l’anziana moglie, oggetto ancora oggi, dopo dieci lustri delle mie fantasie erotiche. Ancor più inaspettato fu l’orgasmo, immediato e prepotente, che sopraggiunse mentre fantasticavo di scaricare chissà cosa nella sua vagina navigata, mentre lui scaricava in me il suo nettare di vecchio porco e le tre lingue completamente intrecciate con copioso versamento di salive. Fu la prima volta, forse merito dell’immensa eccitazione, che sborrai.
Da quel giorno, e per diverso tempo, fu un chiodo fisso. Cercavo sempre di creare situazioni che fossero elettrizzanti, per lei ma anche per lui; per me bastava pensare a lei, a lui o tutti e tre insieme, per avere erezioni da paura. Provai anche, approfittando del fatto che avessero degli operai in casa e che lei, avendo bisogno del bagno, a farle trovare delle riviste porno belle aperte sulla lavatrice in fronte al water. “Lo Specchio” si chiamava quella rivista, e quando uscì mi disse candidamente di averla già letta, che lui la comprava sempre. Naturalmente occhieggiai anche dal buco della serratura, ma purtroppo senza vedere nulla.
Arrapato come mai, quando le aprii la porta per farla scendere di nuovo a casa sua, prima di chiuderla, alle sue spalle mi tirai fuori il cazzo, e senza che purtroppo lei mi vedesse, almeno credo, richiusi.
Tempo dopo, piuttosto lungo, senza mai avere smesso un solo giorno di pensarli, accadde un mattino che la sentii uscire di casa, e che dicesse al marito che sarebbe rientrata la sera. Non so cosa mi prese, ma in preda ad una sconosciuta frenesia, passati dieci minuti, e dopo aver visto che lei partisse con la sua macchina, suonai al loro campanello.
Avevo già circa 15 anni, non ricordo con precisione, e lui già intorno ai settanta. Mi apri’ in accappatoio, con i candidi capelli ancora bagnati.
“Oh bello, hai bisogno di qualcosa?” mi disse.
“Ho finito il the di tua moglie, che è proprio veramente buono” risposi.
“ Vieni, entra”.
Per agevolare la mia entrata, spalancandomi la porta, gli si aprì leggermente davanti l’accappatoio, mostrando brevemente e parzialmente il suo cazzo, che se anche moscio, mi parve proprio bello, circondato da una folta boscaglia bianca. Inutile dire quanto mi attizzava quella, seppur fugace, visione.
Divenni rosso violaceo, ma nulla in confronto a quando, sporgendosi per aprire il pensile e prendere la scatola in metallo del the, lo mise interamente in bella mostra: se ne accorse, e coprendosi con il lembo dell’accappatoio mi guardò intensamente, notando il mio sguardo allibito, eccitato, e la mia bocca aperta in segno di ammirazione.
Sorrise e mi chiese se non avessi mai visto un uomo nudo. Risposi di si, mio padre ad esempio, ma che la cosa era un po’ diversa…”Beh certo”, aggiunse, “ ma non ti scandalizzerai mica? O sono troppo vecchio?”. “Non sei vecchio Giovanni, anzi….” replicai. La mia eccitazione aumentava con l’aumentare delle parole, e il mio cazzo cominciava proprio ad essere visibile anche con i pantaloni indosso. Il mio balbettare era poi segno evidente del mio stato di agitazione, ed il liberarsi delle mie onanistiche fantasie, compagne di innumerevoli masturbazioni, non facevano che ulteriormente infervorarmi.
Dal gonfiore del suo accappatoio capii che anche per lui la situazione si faceva calda, molto calda, ardente. Ma ero ancora giovane, pensai, e lui pur sempre un uomo anziano, anche se messo invidiabilmente. Presi il the, e scappai di sopra. Naturalmente portai il the in bagno, senza poggiarlo in cucina, per sfogare un’eccitazione mai provata prima.
Chissà se capiterà di nuovo una simile occasione, mi domandai dopo essermi smanettato a morte. Ma di una cosa ero assolutamente certo: volevo assolutamente capitasse, e volevo ancor più decisamente approfittarne, superando vergogne e tabù.

- continua -
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