Gay & Bisex
Inizialmente Era…… (7)
di Bellodolce
26.07.2023 |
1.630 |
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"Comincia a roteare col bacino, mostrando il mio desiderio di penetrazione, ed anche superando i timori, che pur non scomparivano, per ciò che sapevamo..."
Mi ridistesi sul letto in posizione semi rannicchiata, ancora palpitante di eccitazione, per altro evidentissima, mentre lui andò in cucina a bere. Ma non fu l’unica cosa che fece di là.Correvano gli anni di “Ultimo Tango a Parigi “, penso proprio ricordiate in molti, ed oltre a lubrificanti da lavoro, per lo più derivati dì vaselina, non ricordo ve ne fossero in commercio per attività di natura sessuale. Nella celeberrima scena della sodomia, Brando usò un panino di burro, e Giovanni rientrò in camera da letto con in mano proprio uno di questi, adagiandolo per un po’ sul termosifone.
“In attesa che diventi meno duro”, disse indicando con lo sguardo e con l’indice il burro,” fai ridiventare duro il mio cazzo cara! Tieni, Riprenditelo in bocca!” Tenendolo con una mano, mi si avvicinò al viso, e con l’altra mano dietro la mia testa mi fece ricominciare il bocchino, dettandomi i tempi del pompaggio, che eseguivo con sommo godimento di entrambi. Liberando la mano con la quale si teneva il cazzone duro, tanto era saldamente trattenuto dalla mia famelicita’, cominciò a toccarmi, un po’ il mio pisellone, per poi, allargando le mie gambe, il culo, prima le natiche ma successivamente e progressivamente stimolandomi l’ano. Mi piaceva essere così completamente dedita al suo piacere, ed ai miei mugolii reagiva con sempre più pressione delle dita sul buchino. Comincia a roteare col bacino, mostrando il mio desiderio di penetrazione, ed anche superando i timori, che pur non scomparivano, per ciò che sapevamo sarebbe accaduto. “Aaaahhh, come mi fai godere bella frocetta mia, brava, brava, continua, aaaahhhh!” Ansimando di goduria riuscì ad infilarmi il dito medio, solo una falange, e a quella intrusione emisi un gemito soffocato dal suo cazzo in bocca. Senza toglierlo, mi disse “dimmi se mi devo fermare”. Non risposi, o meglio, risposi riprendendo a sbocchinare. E fui proprio io, anzi, a spostare più avanti il bacino per farlo entrare di più. Cominciò così la prima violazione del mio culo, la prima in assoluto, e, nonostante la strana sensazione che mi generava, mi piaceva. Eccome se mi piaceva.
“Dai fatti sditalinare per bene troietta, che poi ti faccio capire cosa vuol dire essere montata da un maschio.” Iniziò a fare avanti e indietro col suo dito nel mio culo, e io stavo impazzendo dal piacere che mi provocava essere alla mercé di un vecchio porco, il Mio vecchio porco. Mi sentivo davvero una puttana al suo completo servizio. Ogni tanto interrompevo il pompaggio, onde evitare una ineludibile sborrata in bocca ed approfittando per dirgli “ dai mio bel porcone, vai fino in fondo col dito, usami!” Dopo un paio di queste interruzioni lampo, durante le quali riuscì ad infilarmi anche un altro dito, dissi “voglio che mi scopi! Fammi tua!”
Andò a prendere prima un preservativo, e dopo esserselo infilato, prese il burro, lo scarto’ e ci si spalmò l’uccello inguainato. Riavvicinatosi a me mi disse “scusa amore se mi metto il preservativo, ma sai….non so in che condizioni sei lì dentro….anche se le dita che ci ho infilato sono piuttosto pulite. Ora ti spalmo un po’ di burro anche a te, un po’ fuori e un bel po’ dentro, così dovresti soffrire di meno”. Cominciò a farlo, e nel mentre mi infilò la lingua in bocca, con sempre maggiore veemenza, fino a che il mio stato di eccitazione non gli parve a puntino. Io supina, e lui sdraiato su di me, strusciandosi il petto peloso sul mio, glabro. Sempre a bocche incollate, con una mano mi teneva per un fianco, con l’altra si impugnava il bastone, avvicinandolo al mio buco. Sentivo la sua cappella titillarmelo, e sentivo anche il rumorino del serbatoio in lattice che vi si strusciava, almeno fino a che non cominciò a premere. Dolore, si, ma anche una voglia immensa di andare avanti, e la sua capacità di fare le cose con calma e per bene mi tranquillizzava. Come capiva che l’intrusione nel mio culo mi provocava troppo dolore, si fermava, senza però mai arretrare, per riprendere a spingere appena lo potesse fare. Fu insomma una meravigliosa perdita della verginità, ovviamente dolorosa, ma anche e soprattutto davvero desiderata da tutti e due. Dopo qualche minuto di accorto lavoro, ero completamente sua, la sua giovanissima femmina, e lui il mio maschio, il mio vecchio e porco maschione. Soltanto anni dopo venni a scoprire che quella posizione si chiamasse missionario, ma ci venne spontaneo farlo così, con me che incrociai le gambe velate dalle calze di Claire intorno ai suoi glutei, e lui che,tenendomi per i fianchi, mi scopava duro, leccandomi le labbra, riversandomi tutta la sua saliva in bocca, e dicendomi “ti piace farti chiavare dai bei maschioni, eh porca? Dai che ora ti metto incinta puttana!” “Siii, mmmm, è delizioso farsi inculare porco!” La sua pancia contro la mia, col mio cazzo che, sfregato dal contatto, avrebbe di li a poco eruttato, le nostre frasi del tipo “dai vecchio, sbavami tutta, sono una troia, la tua troia”, o anche “poi te la faccio bere dal preservativo come fa Claire quando scopa con altri” ci fecero sublimare la nostra prima scopata con due sborrate da boato, la mia tra i nostri corpi appiccicati, la sua nel mio culo, oramai suo.
-Continua-
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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