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Il mio nuovo amico 2


di gio56
23.03.2024    |    352    |    5 9.2
"Mannaggia, pensavo, possibile che se la debba prendere per una cosa così scontata? Vabbè, pazienza, con molto dispiacere ho cercato di farmene una ragione..."
Questa è la continuazione del racconto “il mio nuovo amico”
Frequentando annunci 69 e qualche altro sito di chat erotiche, mi sembra chiaro che nessuno si presenti con il suo vero nome ma con un “nome d’arte “ diciamo così, e quando si incontra fisicamente si mantiene quello.
Sono anni che sporadicamente incontro, anche ospitato nelle loro case, alcuni amici dei quali ignoro il loro vero nome ed essi ignorano il mio, lo sappiamo benissimo e non ne facciamo un problema…beh con Marco è stata la stessa cosa ma, non so come, ha scoperto che Giovanni non era il mio vero nome e ad mio messaggio per concordare un appuntamento mi risponde in maniera fredda, pochissime parole, concludendo con “pinocchio” ed il mio vero nome(!)
Ho provato a chiedergli spiegazioni ma da allora non mi ha più risposto ed anche se mi dispiaceva molto, non l’ho più infastidito. Sapevo che stavo perdendo un gran bravo adoratore del mio cazzo e la possibilità di entrare nel suo bel culetto tondo, liscio e tonico. Mannaggia, pensavo, possibile che se la debba prendere per una cosa così scontata? Vabbè, pazienza, con molto dispiacere ho cercato di farmene una ragione. Devo essere sincero, ho passato alcuni mesi con il pensiero rivolto a lui ed ogni volta non riuscivo a capacitarmi sulla banalità ( per me) dell’accaduto .
Una sera, molto tempo dopo, in cui avevo finito presto di lavorare, non avendo trovato nessuno dei miei conoscenti disponibili per farmi godere, come capita ogni tanto, passo da quel famoso parcheggio dove mi è successo, a volte, di incontrare qualcuno disponibile e dove avevo anche conosciuto Marco.
Non c’è nessuno, mi fermo, scendo e approfittando del posto alquanto buio, svuoto la vescica… il tempo di rientrare in auto che vedo entrare una vettura che viene verso di me. I suoi fari accesi che mi illuminavano, non mi permettevano di vedere nulla, l’auto avvicinatosi alla mia, curva e procede oltre….poi vedo che fa un’inversione ad U e ritorna verso di me…arrivato al mio fianco, si ferma, apriamo entrambi i finestrini e con mia somma sorpresa appare lui, Marco!
E tu che ci fai in questo postaccio, mi chiede con un sorriso dipinto in viso…
Aspettavo te, gli rispondo falsamente, ma con un grande sorriso che tradisce la mia positiva reazione nell’averlo rincontrato.
Mi fa piacere averti trovato, mi dispiace che non ti ho più succhiato, lo so è colpa mia, non so perché ho reagito così… mi dice
Vabbè, gli rispondo, ora recuperiamo il tempo perso… e così scendo, entro nella sua macchina e Marco, con una mano sul mio pacco mette in moto e parte. Mi porta sullo stesso posto della prima volta e mi fa un pompino meraviglioso ingoiando tutta la mia crema . Ok, pace fatta…
Inutile dirvi che abbiamo ripreso a vederci sporadicamente, a volte nel suo locale ed un paio di volte a casa sua…l’ultima volta però è stata speciale, cerco di raccontarla.
Ti aspetto a casa, risponde così al mio messaggio che gli comunica che sono in città per lavoro e che posso incontrarlo appena finisco.
Ciaoooo, entra dai e mi fa accomodare in salone. Come mio solito, dopo pochi convenevoli , subito vado in bagno a rinfrescarmi e alla fine lo trovo seduto sul divano già nudo. Finisco di spogliarmi anch’io e gli vado affianco…. Marco ha un culetto sodo, tondo e liscissimo, sembra proprio un culo da femmina e non perdo l’occasione di massaggiarlo non appena lui si piega sul mio cazzo…lo guarda, lo lecca, lo inserisce delicatamente tra le labbra e lo succhia. Nel frattempo prendo un po’ di crema dal barattolo che Marco aveva poggiato vicino a me, ormai conoscendomi abbastanza, la spalmo intorno al suo buco e lo sditalino, prima con un dito fino a metterne tre.
Lo guardo, vedo che sta godendo per il mio massaggio interno e per il mio cazzo…lo adora, lo fa scivolare piano fino in gola, si ferma, sento le contrazioni intorno alla cappella, è una goduria che poche volte ho provato, non posso farcela a resistere se continua così e glielo dico…allora lo fa uscire dalla bocca, lo guarda, avvolge nuovamente la cappella con le labbra e la bacia con un forte risucchio.
Adesso ti faccio scopare! Si alza e si allontana fino al tavolo dove aveva il suo borsello, ci traffica per un attimo e ritorna vicino a me con un profilattico che in poco tempo mi riveste il cazzo ormai durissimo, si gira dandomi le spalle e si fa scivolare dentro la mia mazza.
Devo dire che, in tutta onestà, poche volte ho inculato con tanta facilità, da ciò denoto che Marco è abituato a prendere cazzi ben più larghi del mio ( mi confiderà poi, che si mantiene il buchetto elastico introducendo anche grossi ortaggi!) Inizia a scoparsi da solo, io seduto e lui sopra di me a saltare sul mio cazzo, finché lo faccio alzare e lo faccio mettere a pecora, gli butto dentro in un solo colpo la mazza ed inizio a scoparlo con forza e ad un ritmo sostenuto. Non so come mai, ma ero diventato, con mia sorpresa, alquanto resistente, di solito duro pochi minuti, soprattutto quando infilo un buchetto stretto, ma con Marco era diverso, sarà stata l’elasticità del suo ano che mi avvolgeva, sarà stato chissà che, sta di fatto che lo stavo martellando da un po’ e non stavo facendo alcuno sforzo per non venire e probabilmente per questo mio martellare, Marco si ritrae e mi fa uscire, si gira, mi toglie il preservativo e giù di nuovo in gola. Questa volta il suo ritmo è più veloce, probabilmente ha fretta di concludere, fa entrare l’asta fino in gola ma la ritrae quasi a farla uscire dalla bocca e poi di nuovo dentro, in gola, fino in fondo e più volte…non duro più di un minuto, il ritmo ed il suo impegno per farmi godere ottiene presto il risultato cercato, schizzoooo, uno, due, tre, quattro volte intensamente tanto che devo fare uno sforzo enorme per non gridare, poi ancora qualche breve schizzetto che Marco accoglie avidamente nella sua bocca, continuando a succhiare, finché non lo fa uscire, lo guarda e poi lo lecca e rilecca come un gelato che si sta squagliando…la cappella è ormai diventata molto sensibile e sono costretto ad allontanarlo dal mio cazzo che comunque andava ad ammosciarsi.
Cazzo Marco, mi hai fatto godere come poche altre volte ho goduto, sei una grande e brava troia!
Mi rivesto dopo essermi risciacquato, lo saluto, mi abbraccia, vado via promettendogli di tornare presto.




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