Gay & Bisex
Il mio amico Andrea
di etruscone
10.01.2024 |
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"Entra e mi lascia senza fiato, si avvicina al dolore e si trasforma in piacere..."
Il culo all'insù a pecorina sul divano, "questo buchetto è tuo per un po', scopatelo a dovere ma trattalo bene", sembra voglia dire. Lui intende benissimo quello che voglio dire, il suo grosso cazzo, preparato con amore dalla mia bocca e dalla mia lingua, urta sul mio culo facendo sentire tutto il suo peso. Lubrificante e dito medio preparano all'esplorazione iniziale, il dito sfonda immediatamente le resistenze.Il suo massaggio è già un buon inizio, mi predispone a rilassare il buchetto che già si allarga un pochino, i suoi movimenti sono dolci ma decisi. Mi sditalina il culo come se fosse una figa bagnata. Due dita insieme sono sufficienti per prepararsi ad accogliere un cazzo nel culo, ma per il suo randello ne servono tre.
Cazzo sempre in tiro, Andrea è sempre pronto, una specie di magia, anche la sua particolare bellezza, sua e del suo cazzo. Un tarello di 18 cm, largo ... molto largo, la mano si riempie quando glielo prendo e la bocca altrettanto quando glielo succhio.
La sua cappella bussa al mio buco del culo, tutto è ben lubrificato, così con la mia mano porto la punta del suo cazzo a baciare perfettamente l'ano e spingo a provare a farlo entrare, ci vuole un pizzico di pazienza, riprovo più volte e piano piano il cazzo si fa strada. Quando sento che le barriere sono quasi del tutto abbattute, spingo più forte e lo infilo dentro. Entra e mi lascia senza fiato, si avvicina al dolore e si trasforma in piacere. La sensazione è di pienezza e di appagamento, ma devo fare piano perché è veramente grosso, a tratti doloroso.
Ho un bastone piantato nel culo e sto godendo di piacere e di soddisfazione.
Lui è in piedi, fermo, con un ginocchio sul divano, io a pecora, con il suo cazzone dentro, mi muovo piano avanti e indietro, a godermi il momento. Ogni tanto devo toccarlo per rendermi davvero conto di quanto sia grosso, afferro il cazzo alla sua base, il suo tronco è largo che non riesco a chiudere le dita.
Mi diverto a sfilarlo completamente e ad infilarlo nuovamente per riprovare il piacere della cappella che apre il buchetto e del siluro che mi riempie e mi apre il culo, ogni volta che entra lo sento farsi strada dentro di me. Lo uso come se fosse un dildo. Mi ci appoggio e lo spingo dentro per tutta la sua lunghezza, a più riprese il cazzo di Andrea scompare nel mio culo.
Questo gioco predispone Andrea ad una bella cavalcata, adesso è lui che spinge, che entra ed esce con la sua cappella rotonda dal mio buco del culo, così io divento una grande troia, desideroso solo di essere scopato.
Il cazzo di Andrea mi rompe il culo, quando affonda i suoi 18 centimetri mi apre in due letteralmente e mi riempie.
Andrea mi tira a sé dai fianchi e affonda il cazzo, mi scopa come la troia che sono definitivamente diventato, a tratti lento a farmi sentire i metri di cazzo che sto prendendo e a tratti veloce per farmi sentire tutti i cazzi che mi sta infilando nel culo.
Ma io ho bisogno di "altro" cazzo nel culo, così lo guido a scoparmi al tavolo, prima un po' in piedi, io con una gamba sul tavolo a favorirgli il culo e lui dietro. In questa posizione i corpi entrano più a contatto, le bocche si cercano, le lingue si toccano, il cazzo continua a riempirmi il culo, instancabile il cazzo ed insaziabile il culo. "Mettimelo nel culo, scopami con quel cazzone".
Poi lui resta in piedi ed io mi sdraio, gambe all'aria e schiena sul tavolo, così posso guardarlo mentre si gode il mio buchetto. Il mio cazzo in bella mostra è barzotto ed attira subito la sua attenzione che si sofferma a leccarlo. Lo mette in bocca e con gli occhi chiusi lo prende tutto, lo succhia e lo risucchia. Il suo è un pompino appassionato, Andrea dice di essere attivo ma il cazzo piace anche a lui, lo sbatte sulle labbra e succhia la cappella, lo infila in bocca e spinge a farselo arrivare in gola.
Quando riprende a scoparmi, con una mano, mi tiene dal cazzo che mi ha appena fatto venire duro, sembra che stia facendo un rodeo dove la bestia da cavalcare sono io.
Andrea è sempre bravo a farmi venire insieme a lui, mi scopa e mi sega giostrando la mia e la sua eccitazione. Gli piace vedere che mi diventa duro quando mi entra nel culo, allora si diverte a farlo, ad uscire ed entrare, con la sua grande cappella lucida.
Vengo proprio mentre Andrea mi assesta gli ultimi colpi di cazzo, quelli più profondi, quelli pieni di sborra; il mio orgasmo parte da quelle stantuffate nel culo e si propaga fino al cazzo che schizza sperma e felicità.
La mia cappella pulsa all'unisono con il mio buchetto mentre la mia sborrata mi finisce addosso, calda e abbondante. Andrea continua a godersi il suo orgasmo affondando il suo uccellone duro e ancora più gonfio nel mio culo che è ormai diventato il suo astuccio.
Quando lo tira fuori è ancora perfettamente in erezione e lui non sembra per niente essere sazio. Seduto sul bordo del tavolo lo avvicino a me tirandolo dalla sua maniglia, le nostre lingue si cercano e si leccano, ci baciamo ognuno con il cazzo dell'altro in mano.
Andrea con fare risoluto si svincola e si dilegua in corridoio dicendomi di non muovermi. Approfitto della sua assenza per pulirmi con delle salviette umidificate, lui ritorna dal bagno pochi minuti dopo armeggiando con il suo pisellone ancora in tiro, ben lavato e asciugato.
Non ci dobbiamo dire niente, si sdraia sul divano ed io lo seguo pregustandomi quel buon gelato.
Il suo cazzo è caldo, saporito, grosso, un piacere per tutti i sensi, mi piace succhiarlo e scoparlo con la bocca, delicatamente. Lo insalivo e lo ingoio piano.
Il cazzo di Andrea è diventato di nuovo un manganello di gomma, mi riempie la bocca, le mie labbra cingono la sua cappella mentre la mia lingua l'assapora. Non riesco a smettere di prenderlo in bocca, cerco di infilarlo in gola ma è troppo grosso, un totem di carne che Andrea, arrapatissimo mi sbatte in faccia e sulla bocca.
"La mia puttanella vuole ancora altro cazzo nel culo, vero? Quanto ti piace il mio cazzo?!". Lo succhio con avidità. "Da morire ... mi piace da morire".
Salito a cavalcioni su di lui, ci guardiamo mentre mi infilo il suo cazzo nel culo, e mi ci seggo sopra. Questa volta il suo bastone ricurvo mi entra dentro senza difficoltà, il mio culo è una fighetta ben lubrificata pronta ad accogliere cazzi.
La cavalcata è lenta e profonda, limoniamo con gli occhi chiusi mentre ci godiamo la scopata.
Quando Andrea ha quasi raggiunto l'apice dell'eccitazione vuole scoparmi lui e come dice lui, allora mi fa prendere il suo posto, sdraiato a pancia in giù, e mi buca di nuovo il culo.
Il cazzo di legno entra ed esce ora ad un ritmo più veloce, Andrea mi entra tutto dentro e mi fa sentire il suo peso quando i nostri corpi si colpiscono.
Quando ormai l'orgasmo è alle porte, Andrea sfila il suo bastone dal mio culo e gli toglie il guanto, così lo punta in direzione della mia bocca che finalmente riceve e accoglie con piacere la sua sborra. Gli vado incontro e mi godo gli ultimi fiotti di sperma con la cappella in bocca, sa di maschio e di cazzo saporito.
Gli pulisco il cazzo leccando e ingoiando la sua crema, ma è la scusa per tenerlo ancora un po' tra le labbra.
Quando Andrea vuole venire a trovarmi non ho mai impegni, ho sempre tempo per lui.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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