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Estate con nostro padre - il ritorno - IX


di met811
10.02.2015    |    12.049    |    7 9.6
"Mi tirò all’interno della cabina di comando richiudendo la porta dietro di me..."
Io e Fabrizio con Frank ci dirigemmo al molo sud. “Vostro padre non ha perso tempo” ci disse sorridendo mentre lo seguivamo.
Si sta sollazzando con Erick in questo momento.
Sapevo che Frank aveva tutta l’isola sotto controllo, merito del palmare che portava sempre con se. Gli sorridei e gli tastai il culo.
“Ragazzi, diciamo che abbiamo fatto sesso ma non che mi avete scopato ok? Vostro padre è l’unico che mi scopa il culo di solito”.
Intervenne Fabrizio, “Non ti preoccupare rimarrà un segreto tra te e noi. Certo che quando ti vorrai divertire sai dove trovarci e lo baciò in bocca”.
Che troia mio fratello ma io non ero da meno.
Arrivammo la molo e in effetti trovammo Erik, il figlio di Frank che si ciucciava allegramente il cazzo di nostro padre che si godeva il servizietto prendendo il sole.
“Ragazzi, “ ci disse vedendoci “ dove eravate finiti. Non si scompose. Frank lo baciò in bocca e staccò suo figlio dal cazzo del suo uomo.
“Su su ci sarà tempo per divertirci al largo. Dobbiamo andare, prima che si abbassi la marea o non raggiungeremo lo yacht”
Sallimmo su un gommone dove un nerboruto marinaio ci condusse a largo verso una barca bianca che si vedeva in lontananza.
Mio padre mi si avvicinò “ Avete scopato con Frank?”. Io annui. “Bravi figlioli siete qui apposta. Voglio che non ci siano tabù tra noi.
Arrivammo allo yacht e ad attenderci c’è il Capitano Tom e il capitano in seconda John entrambi ovviamente nudi che ci danno il benvenuto.
La pelle d’ebano di john splendevano sotto il sole del mattino e i muscoli del capitano erano bellissimi da vedere. Il mio cazzo si riscosse lievemente. Ci salutammo con una vigorosa stretta di mano e un saluto militare a Frank che era il loro capo.
“Ragazzi, navigheremo intorno all’isola poi quando saremo al largo fare un bel tuffo nelle acque cristalline del mare e ci riposeremo prendendo il sole”
Frank enunciò il programma di massima.
La nave era uno spettacolo. Dotata di ogni confort e di ogni ricchezza. A Poppa vi era un piccolo salottino ricolmo di cuscini giganti dove si poteva all’ombra fare un bel riposino mentre a prua vi erano lettini gonfiabili per prendere il sole.
John arrivò portando un vassoio con dei bicchieri ricolmi di un buonissimo aperitivo all’arancia che subito tutti assaggiammo.
Papà e Frank si staccarono dal gruppo e seguirono il comandante per decidere insieme la rotta da seguire. Frank sosteneva che vi era non lontano un branco di delfini e voleva mostrarceli.
Fabrizio e Erik scherzavano e giocavano. Il negrone john sistemava i bicchieri sporchi. Io decisi di fare un giro della nave anche perché dovevo pisciare e dovevo trovare il bagno.
In quel mentre l’ancora fu issata e i motori della nave dettero il via alla navigazione. Barcollai un attimo su ponte scendendo la scaletta di poppa ma mi reggei in piedi.
La nave era piccola ma davvero fatta bene. Un piccolo cucinino, una cabina con un grande letto disfatto, credo quello del capitano e il bagno… oh finalmente.
Entrai e mi liberari dell’acqua in eccesso.
Tornato nel corridoio feci per tornare sul ponte a godermi il panorama e il sole ma sentii dei rumori e dei gemiti. Il tutto proveniva dalla cabina giusto infondo al corridoio. Sopra la scritta riportava “cabina di comando”.
Presi la maniglia tra le mani e la girai piano piano senza fare rumore.
La scena era delle più eccitanti mai viste.
Papà si impalava sul cazzo di Tom il capitano, limonando con lui. Frank li guardava e si segava seduto sulla poltroncina a fianco.
“Ti piace amore il cazzo del capitano? “ gli disse Frank in quel momento. “Siiiii tesoro sono tutto pieno di questo fantastico cazzone. Dio come godo.”
Appena erano scesi si erano subito dati da fare.
Il culo di mio padre era tutto slabbrato e sbrodolava umori. Io stesso sull’aereo avevo provato quel palo di carne nel didietro e sapevo che dava un piacere davvero sublime.
“Tom.. fagli vedere che sai fare al mio uomo, su” le parole di Frank erano risuonate come un ordine.
L’uomo sorrise e fece un cenno di assenso. Sollevò di peso mio padre come fosse un fuscello e lo distese sulla plancia di comando dello yacht senza far fuoriuscire il cazzo , gli sollevò le gambe sopra le spalle e iniziò a stantuffare con forza il culo di mio padre con tutta la sua potenza.
Io dalla mia posizione vedevo distintamente le chiappe del capitano stringersi nello sforzo e sentivo i gemiti di piacere di mio padre. I suoi piedi si contorcevano dal piacere e si avvinghiavano attorno al collo di Tom.
Frank si alzò di scatto e si diresse alla porta.
Mi aveva visto. Mi tirò all’interno della cabina di comando richiudendo la porta dietro di me. Il Capitano non si scompose di un millimetro.
“Patrizio, non stare sulla porta.. non godi a vedere quanto è troia tuo padre quando ha un cazzo in culo? Su su fatti avanti.”
Andai vicino ai due uomini e guardami mio padre era una maschera di godimento totale. Sembrava in trance e potevo capirlo, era almeno mezz’ora che aveva quel cazzone su per il culo, il suo uccello era durissimo. “Sii sii scopami” sussurrava di continuo.
“Tuo padre ha scelto personalmente Tom, e non solo per le sue doti di capitano.” Aggiunse Frank.
Il mio cazzo era fanstasticamente in tiro e Frank se ne accorse e iniziò a massaggiarlo.
Il Capitano prese a strizzare con pollice e indice di entrambe le mani i capezzoli induriti di papà che ansimava ora dal piacere sempre di più.
Dal suo ano sbrodolava a terra liquido anale segno che stava godendo come non mai.
“Tieni, infila questo nel culo del capitano, vedrai come reagirà” Frank mi porse una scopa con un manico di legno bello grosso e spesso.
Io guardai il capitano titubante ma lui sotto i suoi baffi brizzolati mi sorrise. Il suo petto muscoloso era imperlato di sudore e non smetteva di stantuffare con il suo cazzo mio padre. Preso un suo piede in bocca iniziò anche a ciucciarglielo. Papà era in estasi.
Io afferrai il manico e senza nessuna lubrificazione lo posizionai in direzione delle chiappe muscolose di Tom che sentendo qualcosa spingere le apri leggermente. Erano di marmo, rivestite di una lieve peluria bianca.
Il bastone entrò come nel burro. “Oh siiiii” mio padre rispose come avesse sentito lui quell’oggetto nel culo e mi accorsi che il cazzo di Tom si era ingrossato. Probabilmente l’eccitazione lo aveva portato ai massimi livelli.
“Voglio altro cazzo ne voglio ancora…..” mio padre sembrava indemoniato. Scese dalla plancia in un balzo sempre mantenendo il cazzone di Tom nelle viscere, si mise a pancia sotto sulla poltroncina del pilota e iniziò a ciuccarmi l’uccello voglioso.
Lascia la presa sul mani colto alla sprovvista ma il palo rimase nel culo del Capitano come un plug anale.
Frank prese ad incularmi da dietro.
Eravamo al top della goduria e tutti in un mare di sudore visto il caldo che faceva in quella cabina ma il godimento era totale.
Il Capitano non la smetteva di assestare colpi al culo di papà e la sua resistenza era impressionante.
Come avesse intuito il mio pensiero tolse il calzo dal culo di mio padre che parve deluso e venne vicino a me.
Pochi colpi di mano e eiaculammo insieme come due fontane nella bocca aperta di mio padre che bevve tutto. Anche Frank si uni a noi e anche lui diede da bere a papà.
Io e Tom cominciammo a toccarci e a limonare mentre papà soddisfatto ci ripuliva i cazzi.
Papà si sollevò a fatica sulla sedia e Frank bevve il suo seme leccandolo sui suoi addominali scolpiti.
“Andiamo a farci un tuffo, così ci rinfreschiamo…” Frank sembrava non essere mai stanco. E tutti, nudi lo seguimmo sul ponte.
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