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Sottomissione (Cap.5 - epilogo)


di met811
18.06.2015    |    15.332    |    8 8.8
"Ora ti sembra che Andrea abbia il comando? Ahah dire di no… Mm si Marco così fammi godere…” Suo figlio lo scopava con sempre maggior forza..."
Ora ero uno degli schiavi di Dario.
Andrea a sua volta ne era diventato succube. Faceva ogni cosa l’uomo gli ordinasse di fare. Dario e Marco si erano trasferiti da noi.
Avevo scoperto che possedevano un locale in una località di mare e che per il periodo invernale erano ovviamente chiusi.
Così avevano preso casa da noi. Andrea aveva accettato la cosa anzi era stato lui stesso a proporla a Dario mentre gli succhiava il cazzo a colazione.
Dario e Marco volevano che io divenissi ancora più prestante e che iniziassi a prendere steroidi per aumentare la mia massa muscolare. Avevo sperato che Andrea si opponesse a tale cosa, in fin dei conti io credevo ci tenesse a me, ma lui aveva solo sogghignato dicendo.
“Si la troia ancora più muscolosa sarà piacevole da avere”.
Così avevo iniziato questa cura di steroidi. Dopo soli pochi giorni le camicie non mi entravano più e tutti i muscoli si erano fatti ancora più grossi e definiti.
Ero veramente un bellissimo ragazzo ma a me non importava. Volevo solo piacere al mio padrone.
Io continuavo a vivere una doppia vita. Al lavoro, bancario di successo a casa schiavo sottomesso.
La mattina li lasciavo tutti e tre a casa e andavo al lavoro ma non vedevo l’ora di rientrare nel pomeriggio per poterli servire.
Il giorno dell’ultimo dell’anno rientrai prima dal lavoro. Marco si occupava in mia assenza della casa mantenendola pulita e in ordine.
La scena che vidi mi lasciò di stucco. Sul divano. Andrea stava prendendo il cazzo di Dario e quello di Marco insieme.
La borsa del lavoro mi cadde dalle mani.
Il mio padrone era diventato la peggiore delle troie succhiacazzi in circolazione.
“Va a cambiarti troia, che ho ancora voglia di divertirmi” mi ordinò Dario uscendo in quell’istante dal culo voragine di Andrea.
“Ancora ancora ne voglio ancora…” Andrea richiedeva ancora la sua dose di cazzo.
“Basta, mi sono stancato di incularti cazzo è tutto il giorno che ti scopo. Sollazzati da solo, hai il mio permesso”.
Detto questo Andrea si spostò velocemente atterra e preso uno dei miei dildo, il più grosso che avevamo, grosso come il mio avambraccio messolo a terra vi si impalò sopra facendo una espressione di godimento estrema.
Faceva su e giu su quel coso che mai era riuscito a infilare a me nonostante ci avesse provato mille volte. Lo osservai meglio.
Il suo corpo era ancora muscoloso ma il suo cazzo si era ammosciato. Ora provava solo orgasmi anali. Da attivo master il mio padrone si era trasformato in un passivo troia.
Marco si inginocchiò ai piedi del padre e iniziò a ripulirgli il cazzo dagli umori usciti dal culo di Andrea.
Io mi girai e mi diressi al mio sgabuzzino.
Mi tolsi i vestiti e mi guardai allo specchio che era in corridoio.
Ero veramente diventato enorme e la cosa non mi dispiaceva. Il mio cazzo era già barzotto vista la scena in sala.
Indossai il mio classico perizoma nero e lo infilai all’interno delle chiappe. E così “nudo” mi diressi in sala.
Andrea non smetteva di impalarsi sul dildo emettendo suoni gutturali di piacere e strabuzzando gli occhi.
Dario si accorse del mio sguardo su Andrea e sorridendo sempre mentre suo figlio non la smetteva di leccargli cazzo e palle disse.
“Non ti aspettavi che il tuo padroncino finesse così vero? Ahaha non sai quanti si credono master dominanti e poi si ritrovano miei schiavi sottomessi. Non è il primo e non sarà nemmeno l’ultimo.
Devo dire che con Andrea è stato tutto molto più facile rispetto ad altri. E sai perché? Perché dentro di lui ha sempre sognato di farsi dominare ed di essere usato. Non è vero lurida troia? “
“Siii Siii mi piace il cazzo in culo”
Aveva la bava alla bocca da quanto stava godendo con quel cazzone su per l’intestino.
Per un attimo pensai che lo invidiavo, avrei voluto anche io godere così. Il mio pisello si era risvegliato e il perizoma conteneva a stento l’erezione.
“E’ insaziabile di cazzo ne vuole sempre a tutte le ore. Non ne ha mai abbastanza. E’ una cosa normale. Quando un attivo scopre gli orgasmi anali, l’intensità degli orgasmi anali non può più farne a meno e si dimentica completamente del godere da attivo. Ecco perché il vero master è versatile…. Marco, fagli vedere cosa intendo..” sorrise Dario al figlio che alzatosi estrasse dal suo perizoma il suo cazzo di tutto rispetto tutto depilato.
Suo padre si mise a pecora appoggiato sul divano e lui in un solo colpo lo penetrò senza che l’uomo emettesse un sibilo di dolore.
“Mmm sii avevo proprio voglia di una bella inculata… vedi Luca. Il vero master decide anche quando farsi sodomizzare. Lui ha il comando. Ora ti sembra che Andrea abbia il comando? Ahah dire di no… Mm si Marco così fammi godere…”
Suo figlio lo scopava con sempre maggior forza.
“Bene, ora Luca inculami tu. Te lo ordino”.
Marco si tolse e io tolto il perizoma e col mio cazzo di 23 centimetri in mano mi avvicinai a quelle bellissime chiappe sode. Il buco era già largo e con un colpo solo lo penetrai.
“Ebbravo il mio schiavetto…mmmm… chissà quante fregne hai scopato con quel cazzo eh.. su su mettici più forza. Siiii così”
I colpi erano ritmati e decisi.
Dario mentre veniva inculato si masturbava il cazzo.
“Andrea, smettila di scoparti il dildo e vieni qui, leccami i piedi mentre mi scopo la tua ex troia schiava”.
Dario si sfilò sul più bello il mio cazzo dal culo quando stavo maggiormente godendo e sedutosi sul divano mi impose di impalarmi sul suo uccello. Non desideravo altro.
Il mio culo fece un po’ di resistenza ma pian piano entrò dentro tutta la mazza di Dario. Erano più di venticinque centimetri .
Andrea abbandonato il dildo pieno di umori del suo culo si mise a pecora e iniziò a leccare tutti i piedi di Dario senza batter ciglio.
Io davo le spalle al padrone inculandomi e lo vedevo intento nel suo compito come io avevo fatto tante volte con lui.
Volevo godere di quel momento mi portai le mani ai capezzoli e me li strizzai forte. Emisi un gemito sempre cavalcando quel cazzone.
“Andrea su, lecca quelli di Luca e fai un buon lavoro se vuoi la tua dose di cazzo, e rispondi ai miei ordini come ti ho insegnato…troia”
“Come volete voi mio padrone, tutto quello che volete io farò. Sono cosa vostra. “
Quelle parole pronunciate da Andrea mi mandarono il sangue al cervello provocandomi il primo orgasmo anale.
Strinsi con i muscoli dell’ano il cazzo di Dario che emise un gemito di godimento. “Ti piace sentirlo remissivo vero? Ti eccita saperlo ai miei comandi vero? Ahahah” aveva capito tutto il vecchio porco.
“E non hai ancora visto nulla… Marco procedi come stamattina”.
Mentre io ero al lavoro i due dovevano essersi lavorati per bene Andrea.
“Andrea vuoi il lavoretto di Marco che abbiamo fatto stamattina?” disse Dario con un sogghigno finale
“Sii padrone, quello che volete da me io sarò, fate di me quello che volete sono vostrooo” Marco dietro di lui iniziò ad aprirgli il culo ormai totalmente slabbrato con 3 dita poi 4 in infine senza tanti preamboli con 5.
Tutta la sua mano era nel culo di Andrea.
Lo stava fistanto.
Lui non smetteva di leccare i miei piedi
“Andrea ciuccia il cazzo di Luca, fallo godere e bevi tutto..”
Marco aveva inserito fino all’avambraccio nel suo culo.
Non ci potevo credere ero al limite. Stavo per scoppiare e venni copiosamente nella bocca di Andrea che non perse nemmeno una goccia. Lui, stimolato analmente all’inverosimile venne con il cazzo moscio sul pavimento .
“Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii” Stava venendo nel mio culo anche Dario. Estrassi il suo cazzo e mi misi a ciucciarglielo e a ripulirlo e Marco si mise a leccare la sborra del padre dal mio culo bello allargato.
“Non vorrete lasciare quella pozza per terra.”
Disse Dario vedendo la sborrata di andrea sul pavimento.
Tutti e tre ci mettemmo a leccare la sborra ripulendo con la lingua tutto.

Ora ero felice. Avevo quello che volevo. Un vero master.
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