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Estate con nostro padre - il ritorno - VI


di met811
02.09.2014    |    12.295    |    4 9.7
"“Eccotelo amore mio” Non potevo credere ai miei occhi un dildo enorme tutto nero di silicone era tra le mani possenti di mio padre..."
Era stata una serata molto intensa e tutti erano andati nei propri letti stanchi morti a riposare le membra per il giorno successivo.
Anche io e Fabrizio dopo aver salutato papà e gli altri ci eravamo coricati nudi nel nostro bungalow e nei nostri letti.
Fabrizio era subito caduto in un sonno totale ma io continuavo a rigirarmi nel mio letto. Illuminato dalla luce della luna piena che si intravedeva dalla finestra.
Le forte emozioni della giornata non mi permettevano di riposare come dovevo.
Decisi quindi di fare due passi.
Mi infilai il pareo e uscii piano dal bungalow.

Il silenzio era totale. Si sentiva in lontananza solo il rumore costante del mare. Nonostante fosse notte non c’era per niente freddo.
Inizia a passeggiare lungo i vialetti erbosi. L’impianto di irrigazioni delle innumerevoli piante era attivo e rinfrescava l’aria con i getti .
La luce del bungalow principale, quello di papà e Frank, era accesa. Mi avvicinai alla grande vetrata accessibile dal giardino cercando di non farmi scoprire per curiosare su cosa succedeva.
La scena che vidi affacciandomi aveva dell’incredibile.
Mio padre era in piedi nella vasca idromassaggio e stava scopando a più non posso Frank che mugolava di piacere.
“Sii Marco così, scopami tesoro aprimi il culo. Sai che lo do solo a te vero? Oh si si così affonda il tuo cazzo dentro di me fammi tuo”
Vedere quel maschione biondo incitare mio padre a fotterlo mi mise in subbuglio non poco. Avevo sempre pensato che Frank fosse solo attivo non avevo mai immaginato che gli piacesse anche prenderlo ma da come vedevo non vi erano dubbi.
Le bolle della vasca non impedivano di vedere il movimento dei lombi di mio padre che ci dava realmente dentro scopando a più non posso il suo uomo.
“Amore mio muoviti andiamo a letto che ci divertiamo meglio usiamo i nostri nuovi giocattolini” disse mio padre a Frank togliendo il suo cazzo eretto dal suo culo e porgendogli un asciugamano.
Che cazzo che aveva mio padre: nodoso e turgido e con una cappella violacea in punta da far invidia.
Il mio cazzo diventò barzotto in pochi secondi guardando quelle scene.
I due uscirono dalla vasca e tenendosi per mano andarono nell’altra stanza.

Mi sarei perso lo spettacolo, dovevo trovare una soluzione. Girai intorno al bungalow sapendo all’incirca dove doveva trovarsi la porta finestra che dava la visuale della camera matrimoniale. La trovai. Visto il caldo e la brezza marina che arrivava la porta era aperta nessuno d’altronde avrebbe disturbato i due amanti a quell’ora di notte. Scavalcai il muretto del terrazzino e sbirciai all’interno attendo a non fare alcun rumore. Anche se lo avessi fatto non mi avrebbero sentito.
Frank e mio padre erano distesi sul letto, il biondone sopra mio padre che era disteso di schiena e limonavano a più non posso. Vedevo chiaramente al chiaro di luna le loro lingue che si intrecciavano.
Alcune nuvolette in cielo ogni tanto rendevano tutto buio e io le maledivo sperando che in breve tornasse la luce su quella scena tremendamente hot.
Mio padre quasi avesse letto nei miei pensieri disse.
“Tesoro, accendiamo la luce sai che mi piace guardarti mentre godi”. “ fai quello che vuoi amore ma fammi godere” gli rispose Frank.
Accesa la luce i loro corpi ancora umidi erano bellissimi da ammirare.
Mio padre svicolò da Frank e lo lasciò a pecorina sul letto. “Ora giochiamo con qualche giochino” gli disse e aperto un cassetto estrasse una benda che mise intorno agli occhi dell’americano.
Spalmò di gel il culo fremente del maschione e iniziò con mia sorpresa a infilargli un dildo di grosse dimensioni senza se e senza ma in pochi attimi tutto quel cazzo di gomma fu dentro al culo di Frank.
Pensavo che avrebbe urlato dal male ma il cazzo di mio padre prima e il massaggio con il gel avevano aperto la strada a quel coso enorme e Frank provava solo intenso piacere.
“Oh si, oh my god Marco i love this cock...mmmmmmmm”
Stava godendo come non mai e la parte inglese di Frank aveva il sopravvento.
Mi padre non contento, lo fece giare a pancia in su sul letto divaricandogli le gambe con un divaricatore in mettallo simile a quello ginecologico e prese due pinze con catena e gli pinzò entrambi i capezzoli che si inturgidirono all’istante, e prese a stantuffarlo avanti e indietro con quel cazzo enorme.
“Oh Marco ne voglio ancora, dammelo più grosso….” Disse in estasi Frank ancora bendato.
“Eccotelo amore mio”
Non potevo credere ai miei occhi un dildo enorme tutto nero di silicone era tra le mani possenti di mio padre.
Era grande come un suo avambraccio mai sarebbe entrato nel culo di un uomo.
Mio padre lo appoggiò alla rosellina del suo uomo e lui in tutta risposta spinse da solo il culo all’indietro per prenderlo, inserendo in un sol colpo la cappella.
“Wow, amore, ti piacciono allora i nuovi giocattolini che ti ho portato in vacanza” disse mio padre dando una pacca con al mano alla natica destra di Frank che mugolò per la cosa di piacere.
Collegai quindi solo ora tutto. La sacca che mio padre aveva in aereo durante il viaggio non era pesante ma voluminosa i giocattolini li doveva aver tenuti li dentro. Che maiale!
Durante la mia connessione continuavo ad osservare la scena e Frank mi stupiva sempre di più aveva preso in culo quasi tutto il cazzo enorme che mio padre gli stava somministrando a poco a poco e godeva come una cagna in calore.
“Marco, oh mio dio che orgasmi multipli che sto provando, ho il culo in fiamme. Leccamelo leccamelo… siii”
Mio padre, tolto il cazzone dal culo si accucciò e cominciò a leccarglielo, doveva essere tutto slabbrato.
Mi sporsi meglio per guardare e inciampai nella tenda cadendo in ginocchio proprio davanti al letto.
Frank non si accorse di nulla ma mio padre mi sorrise. Non so come ma aveva intuito che io ero li a spiarli.
Continuando a leccare mi fece cenno di avvicinarmi.
Io non me lo feci ripetere due volte e lo sostitui a leccare il buco del mi patrigno.
Com’era aperto dopo il lavoretto del dildo e che umori uscivano da quel culo, immediatamente il mio cazzo divenne di marmo e papà se ne accorse.
“Oh mio dio Marco come mi lecchi bene , sono tutto un fremito, dai scopami amore mio ma voglio che mi vieni in gola, voglio sentire il tuo gusto. Ho voglia di te.” Dicendo così si masturbava il manganello che aveva al posto del cazzo che era già bello duro.
Mio padre al mio fianco fece un sorrisetto a questa richiesta e rispose: “Ecco amore ora ti accontento”.
Mi fece alzare e lui stesso introdusse il mio cazzo nel culo del suo uomo.
Sapevo che nessuno a parte lui lo aveva mai scopato prima e mi bloccai per un attimo, fino a che non sentii il calore di quel culo che mi mandò letteralmente in estasi. Cominciai a pompare a più non posso e ad ogni affondo Frank mi incitava sempre di più
“Si dai, sono la tua troia ti prego sfondami amore, sfondami, fammi sentire che sono tuo.”
Mio padre non stava con le mani in mano. Prese da prima a toccarmi il culo e poi a penetrarlo con una, due e tre dita, vedendo la mia elasticità e la mia voglia, mi passò dietro e in un solo colpo mi riempi del suo cazzo.
Ero li a scopare il mio patrigno scopato da mio padre.
La situazione mi mandava in estasi.
I colpi erano ritmati e i gemiti sempre più forti. Io non emettevo suono. Non volevo che Frank scoprisse che a scoparlo non era il suo uomo ma il suo figliastro.
Non riuscivo più a trattenermi. Feci un gesto a mio padre che mi fece capire che anche lui era al limite.
“Amore ora ti do il mio seme da bere” disse a voce alta a Frank che estratto il mio cazzo dal culo, aprì la bocca con una totale voracità e si mise masturbandosi in attesa del meritato premio. Mio padre, diede due colpi di mano al suo pisello e lo inserì nella bocca del suo uomo che iniziò a deglutire la grande quantità che gli si riversò in bocca.
Io osai fino alla fine. Salii sul letto in piedi e avvicinai il pisello alla bocca di papà che capito cosa volevo accolse tutto il mio seme nella sua bocca bevendo tutto come non mai.
Venni copiosamente.
Scesi dal letto, limonai pochi secondi con mio padre e guardai Frank che ancora bendato e pieno del suo stesso sperma sul petto ancora era attaccato a ciucciare il cazzo del suo uomo che stava lentamente tornando barzotto.
“Grazie” sussurrai nell’orrechio a papà che in tutta risposta mi sorrise.
Uscii da dove ero entrato, indugiando ancora al riparo per sentire eventuali commenti.
“Cazzo amore, mi hai scopato come non mai questa sera” era la voce di Frank. “ il tuo cazzo sembrava anche più grosso del solito, domani sera dobbiamo replicare ho già voglia pazza ancora di te”
Mio padre gli rispose: “Va bene tesoro, domani sera vedremo di replicare”
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