Gay & Bisex

Autostop


di Dorabella2000
02.04.2022    |    983    |    7 9.7
"Erano gli anni ottanta, io quattordicenne al secondo anno di superiori, per raggiungere il mio istituto che si trovava in provincia di Napoli, dovevo..."
Erano gli anni ottanta, io quattordicenne al secondo anno di superiori, per raggiungere il mio istituto che si trovava in provincia di Napoli, dovevo prendere un pullman affollatissimo non vi dico lo stress per tutta la corsa in piedi e stivati come le galline, per questo molti di noi chiedevano un passaggio agli automobilisti che passavano, ricordo che mentre stavo salendo in un’auto assieme ad altri miei amici sentii il clacson di un’altra autovettura che si era fermata dietro e vidi che l’automomilista faceva gesti per attirare la nostra attenzione io vedendo che l’auto era piena dissi a un mio amico di andare in quella di dietro ma ormai lui si era seduto e io rimasi solo e mi avviai verso la Fiat 124 che mi aspettava molto gentilmente il conducente mi fece accomodare e si presentò, Salvatore si chiamava era un uomo sui 70 anni alto brizzolato magro ma con un po’ di pancetta si notava perché era seduto alla guida, si avviò e mi chiese dove dovevo scendere quando glielo dissi mi rispose che era un vero peccato perché doveva si fare quel percorso ma prima doveva scaricare delle borse in un deposito per cui sarei dovuto scendere prima, vedendo la faccia delusa che feci mi propose se volevo perdere una decina di minuti il tempo di scaricare queste borse e poi se mi andava mi poteva accompagnare alla mia meta, acconsentii subito il pensiero di aspettare il pullman o di fare un altro passaggio mi faceva sentire male, in pochi minuti raggiunto il deposito scaricate le borse eravamo pronti per ripartire, Salvatore mi disse che doveva andare un attimo in bagno e mi chiese di aspettarlo perché avrebbe fatto in un momento, nell’attesa mi misi a guardare un po’ in giro si trattava di un deposito di libri e riviste usate, guardando su una scrivania il mio sguardo fu attratto una rivista porno gay la incominciai a sfogliare guardando verso il wc per non essere beccato da Salvatore, un paio di pagine avevo sfogliato quando sentii lo scroscio dello sciacquone e pochi istanti dopo lo vidi uscire dal bagno tutto arzillo e sollevato dal carico che aveva svuotato, non aveva lavato le mani perché dopo aver tirato il soffione subito era uscito, pensai bel zozzone, mentre pensavo a questo Salvatore che nel frattempo si era avvicinato chiedendomi se volevo usare il bagno allungò la mano verso il mio volto stringendomi leggermente le labbra, sentii subito l’odore che emanavano le sue dita un odore di cazzo misto al sudore e al piscio, mi venne spontaneo tirare fuori la lingua e mentre gli bloccai la mano incominciai a leccare le sue dita che buono il sapore del tuo cazzo gli dissi e Salvatore in tutta risposta mi disse che potevo leccargli il cazzo direttamente visto che mi piaceva e slacciandosi i pantaloni lo tirò fuori, era moscio è un po’ scappellato ancora umida la cappella per la pipì che aveva fatto, mi inginocchiai e lo odorai emanava un profumo acre e forte mi piacque tantissimo subito incominciai a leccarlo e assaporare tutti i suoi umori le palle subito dopo furono anch’esse leccate a dovere e mentre il cazzo cresceva io continuavo a leccare e a pompare tutto in bocca poi tutto fuori leccata alle palle baci alla capocchia e ancora slurppate dentro e fuori in meno di cinque minuti Salvatore scaricò il suo nettare nella mia bocca che assetata com’era bevve tutto continuai a leccare fino all’ultima goccia il cazzo incominciava a rilassarsi e Salvatore in piedi con la testa in dietro era in estasi per tutto il tempo del pompino non disse una parola è una volta ridestatosi mi accarezzò la testa dicendomi soltanto bravo, guardando il suo cazzo pulito se lo ficcò nelle mutande e si ricompone mi accompagnò a casa per tutto il percorso non dicemmo una parola lui era come in trance gli occhi brillavano ed io felice per quel bravo che mi aveva detto, quando fummo giunti al posto dove dovevo scendere nel salutarmi mi chiese se mi andava di rivederci gli risposi semplicemente Si.
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